INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11417 presentata da MESSINA IGNAZIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20110328
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-11417 presentata da IGNAZIO MESSINA lunedi' 28 marzo 2011, seduta n.453 MESSINA. - Al Ministro del turismo. - Per sapere - premesso che: il primo trimestre del 2011 ha fatto registrare un grande fermento politico e sociale che ha attraversato tutto il Medio Oriente e il Maghreb. Contro i regimi autoritari dei Paesi arabi, si sono verificati significativi moti popolari che, accesisi in Algeria, si sono tumultuosamente estesi in Tunisia, con conseguente caduta e fuga del Presidente Ben Ali, in Egitto, con le inevitabili e sofferte dimissioni del Presidente Mubarak, in Bahrain, nello Yemen; contestualmente si sono verificate rivolte anche in Libia, dove purtroppo la crisi in questo momento risulta essere molto piu' grave ed e' in corso l'operazione «Odissey Dawn» (odissea all'alba) contro il colonnello Gheddafi, cui anche il nostro Paese sta dando sostegno. La crisi, in questa parte del Mediterraneo, sta gia' provocando e continuera' a provocare problemi e disagi per il nostro Paese e le prime ripercussioni sono gia' evidenti in Sicilia; l'emergenza profughi e l'insicurezza generata dalla crisi libica stanno infatti generando sofferenze in tutto il settore turistico siciliano e il problema rischia di estendersi a tutto il Mezzogiorno. Gli operatori del settore, con la stagione estiva alle porte, rilevano infatti i primi cali di flussi turistici e disdette. Inoltre, considerato il carattere per lo piu' stagionale che il turismo ha ancora al Sud, perdere la stagione estiva significherebbe mettere in ginocchio un settore che rappresenta il 12,5 per cento del Pil regionale. Il turismo e' una risorsa importante a cui la Sicilia e per il Mezzogiorno non possono rinunciare; la Sicilia infatti sta puntando molto sullo sviluppo di questo settore e nel 2010, secondo quanto affermato dall'assessore regionale al turismo, si erano finalmente visti i primi segnali di ripresa dopo il forte calo registrato dal settore negli ultimi quattro anni; si erano evidenziati infatti buoni risultati nella provincia di Agrigento e Trapani, un incremento in realta' come Taormina e la tenuta di Cefalu', con un complessivo aumento delle presenze di visitatori stranieri. Gli scali aerei siciliani hanno fatto segnare nel periodo gennaio-settembre 2010 un aumento dell'8,1 per cento del volume passeggeri, rispetto allo stesso periodo del 2009, superiore al dato nazionale, che e' stato del 5,6. Palermo si e' inoltre posizionata al decimo posto nella classifica 2010 dei Comuni capoluogo italiani piu' turisticamente sostenibili, condotta dall'Osservatorio nazionale spesa pubblica e turismo sostenibile che ha valutato in particolare qualita', quantita' ed efficacia dei flussi di spesa pubblica destinata al turismo, con l'evoluzione dell'economia turistica e della qualita' sociale e territoriale locale; negli ultimi anni, inoltre, la Sicilia ha avuto a disposizione ingenti stanziamenti europei, che hanno portato alla creazione di nuovi posti letto, passati dai 164.085 del 2005 ai 190.618 del 2009 con un incremento del 16 per cento; con i fondi della programmazione 2000-2006 sono stati inoltre realizzati importanti interventi come il recupero area costiera di Acqua dei Corsari a Palermo o il restauro del castello Chiaramonte di Naro in provincia di Agrigento; con l'attuazione del piano strategico della portualita' turistica e grazie ai fondi comunitari, negli ultimi anni la Sicilia ha aumentato il numero di approdi e di posti barca, creando una rete di «hub» a vocazione extraregionale e di porti turistici piu' piccoli, con una distanza massima tra loro di 30 miglia, valorizzando cosi' il turismo marino che costituisce una fetta importante dell'intero comparto turistico che, nel 2009, si e' attestato sui 3,5 milioni di turisti (per lo piu' italiani, con un 30-35 per cento di stranieri) all'anno per un totale di 11 milioni e 397 mila notti vendute. In particolare, con i fondi della programmazione 2000/2006 sono stati realizzati diversi interventi a Palermo Sant'Erasmo (270 posti), Balestrate (700 posti), Porto Palo di Menfi (245 posti), Pantelleria (200 posti), Marina di Ragusa (1000 posti), Riposto (650 posti), S. Marina di Salma (300 posti), per un totale di 2.800 posti barca, oltre a interventi sul porto di Lampedusa e a San Nicola L'Arena, nel palermitano; ci sono stati anche, in questi ultimi anni, ingenti investimenti privati quali ad esempio quelli dei resort di Sciacca e Ribera che possono essere un elemento di traino per lo sviluppo del segmento turistico di lusso; la crisi libica sta dunque vanificando tutti gli investimenti e gli sforzi che la Sicilia e il suo settore turistico hanno fatto negli ultimi anni. Due nodi di problematicita' risultano in particolare l'isola di Lampedusa e la provincia di Trapani. L'economia di Lampedusa e' infatti principalmente basata sul turismo. L'assessore al turismo di Lampedusa ha calcolato danni per piu' di 4 milioni di euro al settore turistico dell'isola relativi al solo periodo di Pasqua; si e' stimato infatti che, con la cancellazione dei voli turistici programmati per le feste da parte del vettore Astreus e del tour operator Holding Turismo, si e' avuta la perdita di circa 7.000 posti che, calcolando soggiorni di sei notti, sarebbero corrispondenti a 42.000 presenze. Aggiungendo inoltre gli arrivi della tratta sociale da Palermo e Catania e i passeggeri Siremar, si stima che le presenze del periodo pasquale sarebbero arrivate a circa 84.000. Considerando una spesa media di cinquanta euro al giorno per turista, si arriva a calcolare una perdita netta per l'economia isolana di quattro milioni e duecentomila euro. Probabilmente tali importi potranno essere solo parzialmente recuperati dai risarcimenti annunciati dal Governo; la preoccupazione rimane forte anche per la stagione estiva perche' secondo i dati diffusi dalla Federalberghi delle Pelagie le prenotazioni per la stagione estiva, che in questo periodo raggiungono quasi un terzo della disponibilita' totale sono scese del 25 per cento, raggiungendo appena un 5-6 per cento; altro punto caldo risulta Trapani dove, a causa delle operazioni militari, dal 20 marzo 2011 e' chiuso l'aeroporto cittadino. Lo scalo e' stato infatti scelto, in luogo del vicino e ugualmente sicuro scalo di Sigonella, come principale pista per il decollo dei velivoli militari verso la Libia. Conseguentemente tutti i voli civili sono stati dirottati su Palermo, con grandi disagi per i passeggeri ed un eccessiva congestione dello scalo palermitano che comporta ritardi e overbooking; l'Airgest, societa' di gestione dell'aeroporto civile di Trapani, ha dichiarato che ogni giorno di chiusura significa una perdita di 50 mila euro e cio' potrebbe comportare tagli al personale che andranno a toccare sicuramente i lavoratori piu' deboli, ossia i circa 70 interinali, gia' in fase di protesta. Ma la chiusura dell'aeroporto non e' solo la crisi dell'Airgest, significa soprattutto bloccare quella crescita e quell'incremento di turismo che si era riscontrato con l'apertura dello scalo civile e grazie alle presenza dei voli low cost della compagnia Ryanair. Nel 2010 infatti, grazie al traino della Ryanair, sono transitati nello scalo di Trapani 1,6 milioni di passeggeri, con tendenze ancora in crescita fino al mese scorso. Tali cifre hanno ovviamente avuto una ricaduta positiva sul turismo locale, con un incremento di presenze turistiche del 13,44 per cento nel quadriennio 2006-2009 e dato che sale addirittura a +53 per cento rispetto alle sole presenze straniere. La tendenza positiva e' confermata anche confrontando la presenza di turisti italiani e stranieri nella provincia di Trapani nel 2009 rispetto al 2008, con una percentuale, rispettivamente, di +3,85 per cento e +24,53 per cento. Al momento pero' lo scenario e' cambiato: il sindaco di Trapani e' allarmato ed ha gia' scritto al Governo, gli operatori del settore turistico della provincia lamentano il blocco del canale di prenotazione telematico booking.com, legato alla compagnia Ryanair e che rappresenta per le strutture ricettive una grande fetta di mercato; le strutture ricettive hanno avuto le prime disdette di prenotazioni; i tour operator, con la chiusura dell'aeroporto, taglieranno probabilmente Trapani dai circuiti turistici; i commercianti temono un ridimensionamento degli affari e uno stop anche degli arrivi turistici con navi da crociera; a sostegno di questi investimenti e contro la crisi del settore appare innanzitutto necessaria una straordinaria promozione dei territori che punti sulle bellezze del Mezzogiorno e della Sicilia in particolare e che rassicuri il segmento di turismo estero dai pericoli del conflitto libico. È facile infatti che un turista straniero associ Lampedusa con la Sicilia tutta, mentre e' necessario mostrare la ricchezza e la bellezza dei nostri territori e spiegare che, in Sicilia, si puo' fare vacanza. Tra le attrazioni turistiche che meritano di essere valorizzate a livello di promozione internazionale, solo ad esempio, si puo' citare, oltre alle numerose bellezze del mare con i quasi 1500 chilometri di coste, i meravigliosi paesaggi naturali dell'Etna e di Stromboli, le aree archeologiche di Siracusa e Agrigento, le citta' barocche della Val di Noto o la cattedrale di Monreale a Palermo; in questo scenario di crisi, poi, il nuovo spot di promozione turistica nazionale «Magic Italy», appare alquanto inefficace e ad avviso dell'interrogante addirittura provocatorio nella scelta del Presidente Silvio Berlusconi, quale testimonial -: per quanto sopra esposto, quali provvedimenti si stiano prendendo per sostenere ed evitare le difficolta' e i danni del settore dovute alla crisi libica e quali azioni siano invece in atto o programmate, in termini di promozione, investimenti e interventi infrastrutturali, per lo sviluppo complessivo del settore nel Mezzogiorno che ha ancora molte potenzialita' non sfruttate e rappresenta un'opportunita' per tutto il turismo italiano.(4-11417)
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