INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11218 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19930223
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_11218_11 an entity of type: aic
Al Presidente del Consiglio dei ministri ed ai Ministri dell'industria, del commercio e dell'artigianato, del tesoro, del bilancio e programmazione economica e per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, delle finanze e di grazia e giustizia. - Per conoscere - premesso che: Il Mattino del 3 giugno 1990 ha riportato con una certa evidenza le preoccupazioni delle autorita' di Caserta circa il mantenimento dei livelli occupazionali della "Linea Meat" S.p.A. di Pignataro Maggiore; da informazioni assunte sulla proprieta' e sulla gestione di questa societa' emergono elementi sconcertanti che meritano sia una risposta politica sia un'indagine giudiziaria; la "Linea Meat" ha usufruito per la realizzazione dello stabilimento di Pignataro Maggiore di finanziamenti pubblici per circa venti miliardi di lire oltre che della partecipazione societaria della GEPI al 50 per cento; la progettazione e realizzazione dello stabilimento fu affidata alla discussa societa' INTECO provocando il dissenso della GEPI, in quanto il valore dell'impianto pare fosse stato gonfiato ad arte per aumentare l'entita' del contributo agevolato ed a fondo perduto da parte dello Stato; il responsabile dell'INTECO, tale Sibilio, avrebbe incassato assegni della "Linea Meat" S.p.A., come puo' agevolmente essere verificato presso il Banco di Napoli di Caserta (dottor Mascione, dottor Storti) e di Pignataro Maggiore, la Banca Nazionale dell'Agricoltura di Napoli, agenzia di corso Umberto (direttore dottor Gagliardi); la Banca Nazionale del Lavoro di Caserta (dottor Santochirico); Banca Commerciale Italiana di Caserta (dottor Biddiri e dottor Guerra); Banco di Santo Spirito di Santa Maria Capua Vetere (dottor Fiore); I.B.I. di Caserta; il Banco Napoli Factoring di Napoli, il Medio Factoring legato all'I.B.I; la Sud Leasing di Bari legata alla B.N.L; la Cassa di Risparmio di Roma, filiale di Caserta (dottor Santomassimo); la Banca Popolare di Novara, uffici di Roma, conto corrente 7925; il gruppo che ha ideato e realizzato questa "iniziativa industriale" in provincia di Caserta e' quello dei Blangino, commercianti di carne di Torino. Il capostipite, Felice Blangino, nato a Torino il 28 settembre 1927 sarebbe pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e la fede pubblica ed oggetto di indagine, per ultimo l'8 giugno 1989, della magistratura di Torino per bancarotta fraudolenta. L'amministratore delegato della "Linea Meat" S.p.A. e' il figlio Luca Blangino; le attivita' industriali, finanziarie e commerciali intraprese dalla gestione di "Linea Meat" S.p.A. dalla fine del 1988 al 1990 meritano un'approfondimento visto che il risultato delle attivita' dei Blangino e dei loro piu' stretti collaboratori tra i quali Angelo Gervasi, nato a Leonforte il 9 febbraio 1957 nominato presidente della "Linea Meat" S.p.A., Eraldo Ghigo nato a Villa Falletto - Cuneo il 12 settembre 1957, Ignazio Cazzato titolare della "Societa' alimentare gestioni" ed Ettore Marzocchi, pare essere stato solo quello di realizzare, prima, quanto piu' danaro fosse stato possibile abbandonando, poi, "Linea Meat" S.p.A. a se stessa, dopo averla spaventosamente indebitata; infatti, la prima operazione fatta dai Blangino, una volta realizzata l'industria con il pubblico danaro e' stata quella di accedere ai finanziamenti agevolati della ISVEIMER per circa 8 miliardi dando in garanzia il solo immobile, interamente finanziato dallo Stato; la seconda iniziativa e' stata quella di accumulare miliardi di debiti per costringere il socio GEPI a cedere con incredibili perdite la propria quota del 50 per cento con la garanzia dell'assunzione dei 90 dipendenti, oggi tutti in cassa integrazione; i Blangino, una volta assunti i pieni poteri, portavano a termine le seguenti operazioni: 1) contratto con la "Nuova Irpinia Carni" di Avellino del gruppo SOPAL (Efim). In effetti "Linea Meat" S.p.A. ha effettuato forniture a questa societa' che non risultano mai pagate per morosita' della cliente. Tuttavia e' possibile evidenziare che mentre alla "Nuova Irpinia Carni" risultano entrate determinate quantita' di carni registrate con bolle di accompagnamento reali, nella contabilita' di "Linea Meat" risultano quantita' quasi triplicate: ai vari istituti di credito su indicati devono risultare le ricevute bancarie portate allo sconto con tale nominativo, accompagnate con fatture che evidenziano una differenza macroscopica. In questo caso non vi sarebbe soltanto un illecito ricorso al credito, ma forse un tentativo truffaldino dal momento che "Linea Meat" aveva in corso una pratica per acquisire tale societa' e cio' facendo avrebbe potuto vantare un credito (in buona parte fittizio) utile pero' per appesantire la situazione della societa' a partecipazione statale ed ottenere ulteriori finanziamenti dallo Stato; 2) alla fine dell'anno 1989 inoltre risultano in entrata da parte di "Linea Meat" e spedite da "Linea Carni" di Torino, altra societa' dei Blangino, varie tonnellate di carni per un valore di circa sei miliardi: sarebbe sufficiente fare un inventario di magazzino per riscontrare la attendibilita' o meno dei documenti; sembra che tutti i dipendenti si siano rifiutati di firmare le bolle di accompagnamento per ricevuta e che le stesse le abbia firmate direttamente il presidente della societa' "Linea Meat" ragioniere Angelo Gervasi, con una prassi davvero inusuale; in questo modo "Linea Carni" avrebbe pareggiato il debito che aveva con "Linea Meat", migliorando in apparenza il bilancio e per il meccanismo dell'IVA per le esportazioni, Linea Meat dovrebbe cosi' vantare un notevole importo a credito per circa 800 milioni; 3) alla fine dell'anno 1988 viene evidenziata in bilancio una voce di tre miliardi per pagamento anticipato di una fornitura di vitelli alle ditte "G e G" dei fratelli Ghigo di Villafalletto (Cn) e alla ditta individuale Ghigo Eraldo dello stesso paese. Su questa voce di bilancio la GEPI oppone ferrea resistenza cosi' come il presidente del collegio sindacale professor Baldassarre Santamaria, ordinario dell'universita' di Cassino, poi dimessosi. Tale somma risulta pagata con assegni circolari emessi sulla Banca Ceriana di Torino. Tuttavia il Blangino riesce ancora una volta a superare le difficolta' sostenendo che e' una operazione regolare ed utile acquistare vitelli ancora piccoli e far crescere gli animali sino ad invadere il mercato!!! Gli assegni risulterebbero non essere stati mai incassati dalle ditte suddette ma incassati dallo stesso Blangino. Infatti nell'anno 1989 di questa fantomatica partita di animali ne arrivano alla "Linea Meat" circa 100, mentre Luca Blangino su esplicita richiesta GEPI affermava che il contratto era stato quasi completamente onorato. Su questa questione sembra vi sia una decisa richiesta di chiarimenti del collegio sindacale che avrebbe chiesto di prendere visione dei documenti contabili inerenti tali partite. Il Luca Blangino, amministratore delegato, e il Gervasi, nel frattempo diventato presidente, dopo il riscatto anticipato del pacchetto azionario della GEPI (riscatto fino ad oggi non onorato alle scadenze), avrebbero mostrato di essere in gravi difficolta' al riguardo; 4) la magistratura di S. Maria Capua Vetere sta gia' approfondendo una indagine dei NAS di Caserta dal 1989 circa alcune sofisticazioni che sarebbero avvenute nello stabilimento di Pignataro Maggiore. Negli ultimi mesi, poi, i Blangino e gli amici, resisi ormai conto di essere giunti alla fase terminale della loro impresa, costituiscono la societa' "Linea Agro Alimentare" S.r.l., il cui legale rappresentante e' un altro figlio del Blangino, Oscar, con sede alla via Bistolfi n. 37 in La Loggia, Torino, che inizia ad acquistare i camions e le attrezzature di "Linea Meat" S.p.A. che in quanto finanziati con danaro pubblico non potrebbero essere alienati, passando poi alla cessione di tutti i crediti da "Linea Meat" S.p.A. a Gervasi e di altri ritenuti liquidi e formalmente esigibili, abbandonando la "Linea Meat" al suo destino, mettendo in cassa integrazione tutti gli operai, e proponendo addirittura alla Prefettura di Caserta ed ai sindacati, un fantomatico piano di riconversione industriale in un'azienda che ha appena un anno di vita ed avrebbe in corso una trattativa con l'Unione Sovietica, come riportato dalla stampa appena otto mesi fa -: quali iniziative intendano promuovere i Ministri interrogati per bloccare le iniziative dei Blangino; quali siano state le referenze o le indagini svolte prima di accordare i finanziamenti per decine di miliardi a "Linea Meat" S.p.A.; quali iniziative si intendano promuovere per evitare di danneggiare anche all'estero la immagine dell'imprenditoria italiana; quali responsabilita' abbiano l'Agenzia per lo sviluppo del Mezzogiorno, la GEPI, e l'ISVEIMER per aver concesso finanziamenti privi delle necessarie garanzie e concretezza; quali iniziative si intendano assumere per garantire i livelli occupazionali dei lavoratori della "Linea Meat" S.p.A. Quanto precede anche in relazione all'atto ispettivo di uguale contenuto, restato privo di riscontro nella decima legislatura, n. 4-20345 del 21 giugno 1990. (4-11218)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11218 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19930223
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PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE)