INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11154 presentata da LO MORO DORIS (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110307

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-11154 presentata da DORIS LO MORO lunedi' 7 marzo 2011, seduta n.444 LO MORO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: la morte di Sara Michienzi, una bambina di nove anni deceduta per cause in corso di accertamento qualche giorno dopo l'asportazione delle tonsille presso l'ospedale di Lamezia Terme, riaccende i riflettori sui troppi casi di sospetta e accertata malasanita' denunciati in Calabria, con vittime spesso giovanissime; la piccola, residente a Filadelfia in provincia di Vibo Valentia, e' stata operata presso l'ospedale di Lamezia Terme per scelta dei familiari, alla quale non puo' essere rimasta estranea la circostanza che il giovane padre della bambina, come riportato dalla stampa, e' deceduto nel 2003 dopo «essere stato visitato e dimesso dall'ospedale» di Vibo Valentia «con parole tranquillizzanti»; a sancire il fallimento della gestione della sanita' calabrese e' da qualche mese intervenuto il decreto di commissariamento che affida al presidente della regione, in qualita' di commissario, ogni scelta e proposta, a partire dal piano di rientro, attualmente al vaglio del cosiddetto tavolo Massicci; il rischio che si avverte e' che, a fronte di un sistema sanitario al collasso, che avrebbe bisogno di recuperare la fiducia dei cittadini con interventi migliorativi strutturali ed organizzativi e una seria politica del personale, prevalgano i tagli generalizzati con ricadute ulteriormente negative sulla qualita' dei servizi; intanto, anche in presenza di fondi dedicati, si accumulano i ritardi. Nel dicembre 2007 e' stato stipulato tra la regione Calabria e il Ministero della salute un accordo di programma per la realizzazione con fondi ex articolo 20 della legge n. 67 del 1988 di quattro nuovi ospedali, tra cui quello di Vibo Valentia, che dovrebbe sostituire la struttura attuale, in pessime condizioni, dove sono morte alcune delle giovani vittime di malasanita'. Contestualmente e' stato dichiarato lo stato di emergenza e nominato un commissario per la costruzione dei nuovi ospedali. Ma allo stato, a distanza di oltre tre anni, nonostante gli impegni assunti, per nessuna delle strutture finanziate sono stati avviati i lavori; la stipula dell'accordo sopra richiamato e' stata preceduta dalla delibera di giunta regionale n. 669 del 5 ottobre 2006, assentita dal consiglio regionale calabrese e trasmessa al Ministero della salute, che programmava la spesa per l'intera somma disponibile ex articolo 20 citato, pari a 368.065.950 euro, di cui 349.662.653 euro a carico dello Stato e 18.403.29, euro a carico della regione; in tale delibera era previsto, in particolare, uno stanziamento di 31.089.141 per l'azienda sanitaria di Vibo Valentia, di cui 26.589.141 euro per il completamento del nuovo ospedale (per la cui realizzazione erano stati gia' acquisiti gli altri fondi necessari) e 16.350.000 euro per Lamezia Terme, di cui 13.850.000 euro destinati alla realizzazione presso l'ospedale di un trauma center di rilevanza regionale; mentre si attende di capire quali siano gli ostacoli per l'esecuzione dell'accordo di programma del dicembre 2007 e per la stipula, con i fondi a cio' destinati, di un accordo di programma per le altre strutture sanitarie, compreso l'ospedale di Lamezia Terme, in tale struttura ospedaliera sono venuti a mancare contestualmente ben otto dirigenti di struttura complessa, con una ricaduta assai negativa, in termini di fiducia, sulla popolazione del comprensorio lametino (pari a circa 150.000 abitanti); inoltre, si registrano gravi carenze di organico in alcuni servizi, come, ad esempio, il servizio di radiologia, dove a seguito dell'impianto di moderne attrezzature per la risonanza magnetica, e' sorta la necessita' di ampliare il numero degli operatori; il focalizzare l'attenzione sulla mancata costruzione dell'ospedale di Vibo Valentia e sulle difficolta' dell'ospedale di Lamezia deriva dalla necessita' di dare risposte che diventano piu' pressanti davanti a morti premature ed ingiuste come quella della piccola Sara, che alimentano l'insicurezza dei cittadini, oltre a richiedere accertamenti e verifiche puntuali nelle sedi competenti, comprese quelle amministrative. Ma la situazione della sanita' non e' certo migliore negli altri territori; minori sono le entrate maggiori sono i tagli: e' per questo che assume rilevanza la discussione in corso tra le regioni sul piano di riparto del fondo sanitario, in cui si registra una difficolta' della Calabria e delle altre regioni meridionali a far valere il criterio della deprivazione, che era stato invece accettato, accanto a quello della popolazione ponderata, a partire dal 2006; una ripartizione dei fondi a svantaggio delle regioni meridionali non puo' che aggravare il divario tra il Nord e il Sud del Paese che andrebbe invece ridotto. Non correggere il tiro su questo punto, inoltre, sarebbe un pessimo segnale alla vigilia della discussione sul federalismo regionale -: se, a parte la verifica doverosa nelle sedi competenti sui singoli casi di sospetta malasanita', non ritenga necessario attivare, d'intesa con la regione, un percorso che assicuri effetti concreti all'accertamento delle responsabilita' e restituisca fiducia nel sistema sanitario calabrese, incidendo sulle possibilita' di errore e, contestualmente, sull'emigrazione sanitaria; se, in particolare, non ritenga necessario garantire, attraverso una partecipazione attiva al tavolo interministeriale, che i tagli necessari per l'operazione di rientro non mettano a rischio la salute dei cittadini, intervenendo in maniera lineare anche su servizi che andrebbero potenziati e non ridotti e impedendo l'istituzione di servizi di cui la regione e' carente, soprattutto nel settore della prevenzione e della riabilitazione; se, nella stessa ottica, non ritenga doveroso assicurare adeguata vigilanza sull'esecuzione dell'accordo di programma stralcio stipulato nel dicembre 2007 per la costruzione dell'ospedale di Vibo Valentia e degli altri tre nuovi ospedali finanziati (localizzati rispettivamente a Catanzaro, nella Sibaritide e nella piana di Gioia Tauro), per i quali a distanza di oltre tre anni e nonostante la dichiarazione dello stato di emergenza, si e' lontani dall'avvio dei lavori; se, inoltre, per evitare che il commissariamento della sanita' produca ulteriori penalizzazioni e svantaggi per la regione, non ritenga necessario favorire la stipula di un secondo accordo di programma che impegni la somma residua ex articolo 20 della legge n. 67 del 1988 destinata alla Calabria, e consenta, in particolare, di procedere a Lamezia Terme alla realizzazione del trauma center, localizzato in tale territorio per la sua centralita'; se non ritenga necessario che dal blocco del turnover siano esclusi i dirigenti di strutture complesse e gli operatori di servizi di nuova istituzione o di servizi che non sono in grado di dare risposte adeguate senza la disponibilita' di nuove unita'; se non ritenga di assecondare la richiesta delle regioni meridionali di procedere al riparto del fondo sanitario, tenendo conto dell'indice della «deprivazione sociale» e come intenda garantire che siano assicurate alle regioni e ai cittadini del nord e del sud le stesse opportunita'. (4-11154)
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