_:Bd61f7f4d3f96e42d2c501f75536c7793 "Atto Camera Risposta scritta pubblicata martedi' 11 settembre 2012 nell'allegato B della seduta n. 683 All'Interrogazione 4-11140\n presentata da ELISABETTA ZAMPARUTTI Risposta. - Ai fini di una piu' ampia visione della problematica rappresentata con l'atto in titolo, con riferimento ai controlli effettuati presso il poligono interforze del Salto di Quirra (piSQ), si rappresenta che: e' stata eseguita un'indagine da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale militare di Cagliari: il Procuratore incaricato, audito il 10 novembre 2005 presso la I Commissione parlamentare d'inchiesta, affermava che l'indagine poteva ritenersi conclusa, non essendo risultato impiego di munizionamento non convenzionale durante le esercitazioni effettuate nei poligoni; nell'ambito di tale indagine, le rilevazioni effettuate dal Centro interforze studi applicazioni militari (Cisam) non hanno evidenziato alcuna traccia di impiego di proiettili all'uranio impoverito nelle aree dei quattro poligoni sardi dove viene svolta attivita' addestrativa (Capo Teulada, Perdasdefogu e Capo Frasca) e i prelievi eseguiti hanno rilevato valori della radioattivita' nella norma; e' stato svolto, per conto della Difesa, uno studio da parte del professor Riccobono, ricercatore dell'Universita' di Siena, che ha eseguito un'indagine per stabilire lo stato dell'ambiente nella zona del poligono; l'ateneo senese ha reso disponibili i risultati dello studio svolto relativo ad oltre 1500 campioni e a circa 25000 determinazioni analitiche da cui, a conferma di quanto reso noto a suo tempo dal presidio multizonale della Asl 8 di Cagliari, si evince che all'interno dell'area del poligono non e' individuabile alcuna traccia di uranio che abbia un'origine diversa da quella naturale e con il riscontro di valori anomali di metalli pesanti di accertata origine naturale; e' stata condotta un'attivita' di monitoraggio ambientale negli anni 2008-2010, conclusasi con la «Relazione conclusiva» del Comitato misto territoriale per l'indirizzo, l'organizzazione, la verifica e il confronto delle attivita' del monitoraggio ambientale condotto nelle aree del piSQ. Tale Comitato (composto anche da rappresentanti dei comuni, delle Asl, della regione e delle province di Cagliari e dell'Ogliastra) si e' avvalso di una Commissione tecnica mista di esperti con il compito di verificare e valutare i risultati del progetto di monitoraggio ambientale. Sulla base delle valutazioni espresse dalla Commissione, il Comitato ha raccomandato l'attivazione, dove necessario, delle procedure previste dalla normativa vigente in materia ambientale e sanitaria; e' stato svolto uno studio sul territorio e sulla radioattivita' naturale, a cura dell'Universita' di Urbino, ultimato nel 2007, nel quale si afferma che sia le indagini effettuate dalla Difesa che quelle effettuate dalle Universita' di Siena e di Cagliari non hanno evidenziato dati di particolare rischio; gli elementi individuati sono legati all'attivita' estrattiva delle miniere argentifere di Baccu Locci e del Sarcidano, prossime al piSQ; in applicazione a quanto disposto dal disciplinare di tutela ambientale del 2008, gia' applicato in via sperimentale dal 2006, si provvede ad effettuare una verifica visiva dell'area in uso agli utenti, prima e dopo le attivita', con le eventuali azioni sugli stessi ai fini della bonifica operativa e del ripristino ambientale; e' stato effettuato un controllo - nei limiti delle professionalita' disponibili presso il piSQ in ambito della sicurezza del lavoro e ambientale - delle schede di sicurezza dei materiali impiegati e delle schede di sicurezza ambientale. Per quanto riguarda, in particolare, le attivita' di bonifica del piSQ premesso che i relativi atti sono stati tutti acquisiti dall'Autorita' Giudiziaria procedente nell'ambito dell'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lanusei, il poligono si attiene, nello svolgimento dei compiti istituzionali, alle regole di tutela e di sicurezza dell'ambiente, di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (testo unico delle norme in materia di tutela ambientale) e al decreto ministeriale 22 ottobre 2009, nonche' al pieno rispetto della normativa e delle procedure volte a garantire la sicurezza del personale. In tale ambito, fondamentale e' il ruolo del comitato misto paritetico che valuta preventivamente le attivita' da svolgere nel poligono e procede alla loro autorizzazione solo dopo un attento esame dell'impatto ambientale. Chiarito tale aspetto, si evidenzia che le azioni avviate per procedere alla bonifica ambientale e tutte le fasi caratterizzanti il procedimento sono state oggetto di costante comunicazione informativa alla richiamata Autorita' giudiziaria, cui la Difesa ha garantito la piu' ampia disponibilita'. Nello specifico, l'Aeronautica militare, a seguito degli aspetti di criticita' evidenziati dalla stessa Procura, ha predisposto uno specifico piano d'azione, nominando, successivamente, un apposito gruppo di lavoro che, in data 5 ottobre 2011, ha immediatamente effettuato i sopralluoghi tecnici presso il poligono e ha prodotto una serie di relazioni, a seguito delle quali sono state individuate e recintate, mediante concertina metallica e cavalli di frisia, le aree di Is Pibiris, zona Accu Perda Majori (conosciuta anche come zona Torri o zona brillamenti), Arbaresus e Campo Pisanu (zona arrivo colpi). Sono stati, altresi', quasi completati i recuperi dei rottami metallici presenti nei fondali della zona di mare sottoposta a sequestro probatorio, indicati dall'autorita' giudiziaria di Lanusei nell'ambito dell'inchiesta in corso. Le azioni di recupero e smaltimento dei rottami sono state avviate anche nei confronti dello specchio di acqua marino antistante Capo San Lorenzo, sottoposto, a suo tempo, a sequestro probatorio. È stata, inoltre, convocata, in aderenza al decreto ministeriale 22 ottobre 2009, la Conferenza dei servizi che ha approvato il piano di caratterizzazione presentato dalla Difesa con la collaborazione di tecnici dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). A seguito di cio', sono state avviate le azioni preliminari per il bando di gara volto ad aggiudicare l'esecuzione del piano di caratterizzazione approvato che verra' reso esecutivo con le conseguenti azioni di bonifica, se necessarie, mediante le previste procedure tecnico-amministrative. In proposito, e' il caso di evidenziare che le azioni poste in essere dalla Forza armata, sono, comunque, adottate a mero titolo cautelativo e di prevenzione, non essendovi, allo stato attuale, chiare evidenze scientifiche circa la sussistenza di un nesso di causalita' tra le attivita' svolte nel piSQ e l'eventuale impatto sull'ambiente e l'insorgenza di malattie tumorali e/o di malformazioni genetiche sia nell'uomo, sia nella specie animale. Per la bonifica del territorio, il Dicastero si e' attivato, di concerto con il Ministro per la coesione territoriale, per individuare adeguati stanziamenti gia' a partire dal 2012, mentre, per il triennio 2013-2015, sono in corso contatti con i rappresentanti del Governo coinvolti (Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e Ministro della salute) e con il Presidente della regione autonoma Sardegna dottor Cappellacci, per prevedere l'inserimento, gia' a partire dal prossimo disegno di legge per la stabilita', di un congruo finanziamento pluriennale per le opere di bonifica dei poligoni militari. Quanto, in ultimo, ai Radar RIS-3C - cui fa riferimento l'interrogante - la relativa documentazione e' stata fornita all'Autorita' giudiziaria nell'ambito dell'inchiesta, tuttora in corso, avviata dalla richiamata Procura di Lanusei. La Difesa - il cui atteggiamento e' stato sempre improntato all'assoluta trasparenza - attende con fiducia gli esiti dell'indagine in corso, con l'auspicio che si possano dare risposte precise, sulla base di dati scientificamente attendibili, nell'interesse prioritario e legittimo di quanti sono coinvolti. Il Dicastero ha sempre mantenuto un atteggiamento attivo e trasparente sulla tematica, confrontandosi e collaborando con le sollecitazioni provenienti dall'esterno, accogliendo le varie istanze senza pregiudizi, operando secondo risultanze di vari studi, ricerche e approfondimenti di volta in volta effettuati. Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola." . _:Bd61f7f4d3f96e42d2c501f75536c7793 "20120911" . _:Bd61f7f4d3f96e42d2c501f75536c7793 "MINISTRO DIFESA" . _:Bd61f7f4d3f96e42d2c501f75536c7793 . . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11140 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110307" . _:Bd61f7f4d3f96e42d2c501f75536c7793 . . . "BELTRANDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "1"^^ . . . "ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO)" . "MECACCI MATTEO (PARTITO DEMOCRATICO)" . . . . "2014-05-15T01:00:55Z"^^ . "TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11140 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110307"^^ . . "FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO)" . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-11140 presentata da ELISABETTA ZAMPARUTTI lunedi' 7 marzo 2011, seduta n.444 ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Ministro della difesa, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: per quanto riguarda una valutazione della pericolosita' delle microonde emesse dai Radar occorre specificare che la legge italiana prevede due soglie di campo che, in differenti circostanze e con diverse limitazioni, non devono essere superate. Viene fissato un «limite di esposizione» pari a 40 V/m, che non deve mai e in nessun caso essere superato; oltre questo limite infatti sono possibili effetti acuti e danni immediati e irreversibili. Vi e' poi una seconda soglia piu' bassa, il cosiddetto «valore di attenzione», pari a 6 V/m, oltre il quale e' possibile che si verifichi un danno biologico per esposizione prolungata o cronica e per un effetto di accumulo delle dosi assorbite. Campi compresi tra i 6 e i 40 V/m non devono mai verificarsi in prossimita' di abitazioni e non deve mai verificarsi una esposizione di durata superiore alle 4 ore di seguito; risulta agli interroganti che a Quirra (Cagliari) sono in funzione Radar RIS-3C, tre dei quali nella «zona a mare» del PISQ, che si trova di fronte alla frazione di Quirra, uno si trova nella «zona a monte» in prossimita' del paese di Perdasdefogu, gli altri due si trovano lungo la costa piu' a nord. Di questi uno e' alla marina di Tertenia, in prossimita' del capo Sferracavallo, mentre l'altro si trova a fianco della cittadina di Arbatax, al faro di capo Bellavista, a ben 40 chilometri dalla base di Capo S. Lorenzo, cuore della «zona a mare» del PISQ, in aree dunque anche esterne al demanio militare e intensamente frequentate dalla popolazione; una prima analisi del campo generato dai Radar RIS-3C indica che il limite di esposizione (40 V/m) viene superato a distanze inferiori dei 300-500 metri (a seconda della modalita' di funzionamento), mentre il valore di attenzione (6 V/m) viene superato quando ci si trova a meno di 1800-3200 metri dalla sorgente. Calcoli piu' precisi potrebbero essere effettuati a partire da conoscenze piu' dettagliate della forma dell'antenna. Per quel che e' dato sapere sembra che le misure effettuate nel maggio 2007 siano compatibili con un evento di «illuminamento» di uno di questi radar (ma non si puo' naturalmente averne la certezza) -: a che punto sia la campagna di indagine del Ministero della difesa sull'inquinamento ambientale prodotto dal PISQ; dove siano ubicati e quali siano le caratteristiche tecniche degli apparati tra cui l'intensita' e la frequenza, che generano i campi elettromagnetici.(4-11140)" . . "20110307-20120911" . "4/11140" .