INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11057 presentata da MATACENA AMEDEO GENNARO RANIERO (FORZA ITALIA) in data 19950620
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_11057_12 an entity of type: aic
Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso: che in precedenti interrogazioni l'interrogante sottolineava, tra l'altro, come la fazione vincente nella magistratura reggina fosse quella di area comunista e come la stessa agisse, ad avviso dell'interrogante, per fini politici e non di giustizia; che l'interrogante sottolineava, altresi', come fosse giunta l'ora di porre rimedio ai guasti che quella magistratura produce quando pretende di dividere il mondo in "buoni" e "cattivi" secondo l'appartenenza o meno al "partito"; che, in particolare, sottolineava come a suo avviso si fosse creata, tra i magistrati ed i politici della stessa area comunista, un'estesa rete di solidarieta', di complicita' e di connivenza; che, ove ve ne fosse bisogno, ulteriore conferma a questo modo di agire si ha con la lettura del pararafo 7 (pag. 39) della relazione ispettiva integrativa sugli uffici giudiziari di Palmi (RC) disposta dal Ministro di grazia e giustizia con nota del 31 ottobre 1992 intitolato "Ritardi nella trattazione di procedimenti penali nei confronti, fra altri, del Senatore Girolamo Tripodi da parte del Sostituto procuratore della Repubblica di Palmi Dott. Giancarlo Roberto Belleli", che prende in esame l'affannato iter di due procedimenti penali, n. 409/83 R.G.P.M. e 2143/88 R.G.P.M., riguardanti, appunto, il Senatore Tripodi, nella qualita' di Sindaco del Comune di Polistena, ed alcuni esponenti di quella Amministrazione comunale; che dalla lettura della citata relazione si apprende che il Sostituto Dott. Belleli, in data 27 novembre 1991, con distinte note, trasmetteva gli atti dei predetti procedimenti penali alla Procura Generale di Reggio Calabria chiedendo che, ai sensi dell'articolo 54, 1^ comma, del codice di procedura penale, per entrambi, venisse disposta la avocazione; che il procedimento n. 409/83 traeva origine dalla riunione, disposta con decreto del pubblico ministero del 18 aprile 1983, del procedimento n. 834/83 R.G.P.M. a quello n. 409/83, e che: a) lo stesso, in data 18 aprile 1983, veniva assegnato al Sostituto dott. Boemi, che, il 12 luglio 1983, ne chiedeva l'archiviazione al Giudice istruttore; b) questi, in data 19 ottobre 1983, dopo aver proceduto all'audizione di un maresciallo dei Carabinieri, che aveva svolto le indagini di polizia giudiziaria, trasmetteva il fascicolo al pubblico ministero senza pronunciarsi sulla richiesta di archiviazione, ma sollecitandolo ad esprimere le sue richieste alla luce del nuovo rapporto di polizia giudiziaria nel frattempo intervenuto; c) trascorsi due anni, senza che fosse svolta alcuna attivita', in data 22 ottobre 1985, il pubblico ministero (Dott. Chillemi) reiterava la richiesta di archiviazione, che non veniva accolta dal Giudice istruttore (Dott. Spataro), il quale, in data, 21 febbraio 1986, disponeva l'apertura dell'istruttoria formale; d) in data 20 marzo 1986, il pubblico ministero chiedeva l'invio di comunicazione giudiziaria alle persone e per i reati per i quali era stata disposta l'apertura della istruzione formale; e) emesse, subito dopo, le predette comunicazioni, non veniva svolta nessuna ulteriore attivita' e istruttoria sino al 9 dicembre 1988, allorquando un diverso Giudice istruttore chiedeva, ancora una volta, al pubblico ministero di elevare compiutamente i capi di imputazione; f) il pubblico ministero, con nota del 2 maggio 1989, per la prima volta, quindi dopo sei anni, formulava le imputazioni, chiedeva la contestazione dei reati agli imputati con mandato di comparizione ed, infine, affrontava il problema dell'immunita' parlamentare di cui godeva il Sindaco di Polistena, in modo peraltro scorretto, incombendo allo stesso l'onere di formulare la richiesta e non al Giudice istruttore, come, invece, si chiedeva; g) ancora una volta, tanto per cambiare, non seguiva alcuna attivita' istruttoria sino all'entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale, che rendeva inevitabile la prosecuzione del procedimento; h) gli atti venivano, quindi, presumibilmente, restituiti al pubblico ministero (non si rinviene, invero, nel fascicolo, notano gli ispettori, alcuna nota di trasmissione del Giudice istruttore) presso l'ufficio del quale giacevano per tutto il 1991 senza alcuna attivita' di indagine preliminare e senza alcuna nuova iscrizione nel registro notizie di reato; i) in data 27 novembre 1991 (anche se nella relazione, a pag. 42, e' riportata la data del 27 dicembre 1991, al I ed al III capoverso: se tale data fosse quella vera, evidenzierebbe ancor di piu' la malafede), infine, si faceva luogo, come detto, alla trasmissione degli atti all'ufficio di Procura Generale per l'eventuale esercizio della facolta' di avocazione, essendo prossimo alla scadenza il termine di proroga legale (31 dicembre 1991) stabilito con decreto-legislativo 7 dicembre 1990, n. 369, per il completamento delle indagini preliminari in regime transitorio; che la Procura Generale di Reggio Calabria, nel disattendere la richiesta di avocazione, con nota del 24 gennaio 1992, rilevava, tra l'altro, come, per la prolungata e congiunta inerzia degli uffici giudiziari competenti, si fosse "purtroppo maturata la estinzione di quasi tutte le ipotesi di reato ...", non essendo, peraltro, intervenuto alcun atto interruttivo; che tale anomala situazione rendeva del tutto inutile l'eventuale esercizio del potere di avocazione, non potendo essere finalizzato ad un utile proseguimento delle indagini, ma soltanto alla facolta' di esercitare l'azione penale o, in alternativa, l'archiviazione; facolta' quest'ultima che poteva gia' essere esercitata dalla Procura di Palmi alla data della nota di trasmissione, cioe' al 27 novembre 1991 (27 dicembre 1991?) e che poteva esserlo ancora pur dopo la scadenza del termine normativo del 31 dicembre 1991; che restituiti gli atti al pubblico ministero, il procedimento alla data dell'ispezione (ottobre 1992) e' risultato ancora in corso ed alla reiterata richiesta di notizie da parte della Procura Generale non veniva dato alcun riscontro; che, per quanto attiene il procedimento penale n. 2143/88 R.G.P.M., la Procura Generale con nota del 23 gennaio 1992, restituiva gli atti alla Procura di Palmi chiedendo, tra l'altro, come mai la stessa, in oltre tre anni, non avesse provveduto ad esercitare l'azione penale o richiedere l'archiviazione degli atti entro il termine previsto dal codice di rito e: a) per quali motivi non erano state esperite le opportune indagini per verificare la fondatezza della notizia di reato; b) le ragioni della mancata adozione delle iniziative previste dalla legge, considerata l'epoca in cui la notitia criminis era pervenuta alla cognizione della Procura; che il Dott. Cordova, al tempo Procuratore Capo, con nota del 9 aprile 1992, evidenziava che lo stesso procedimento era stato assegnato a quattro Sostituti, l'ultimo dei quali il Dott. Belleli e che esso giaceva, insieme a numerosi altri, in un armadio della Procura in attesa di tempo disponibile, "essendo l'ufficio impegnato in piu' urgenti e delicate indagini": che il Sostituto Belleli, assegnatario di entrambi i procedimenti, ha cercato di giustificare il ritardato esame degli atti dei due fascicoli adducendo che essi facevano parte di oltre cento procedimenti rimessi dal Giudice istruttore...; ritenuto: che per gli ispettori le "ragioni addotte non siano sufficienti a giustificare l'assoluta inerzia del Dott. Belleli...", inerzia protrattasi per oltre un anno, in un caso, e per oltre tre in un altro, che, sommandosi a quella di altri magistrati (sia pubblico ministero che giudici istruttori) che se ne erano in precedenza occupati, ha portato, in uno, alla prescrizione di quasi tutti i reati ed, in un altro, al mancato svolgimento di qualsiasi attivita' di indagine; che i fatti riguardavano gravi irregolarita' che sarebbero state commesse dagli amministratori del Comune di Polistena (RC); che la mancata trattazione dei due procedimenti ha diffuso, come emerge dalla relazione (par. 7, pag. 46) "sospetti di insabbiamento... e di compiacenze e favoritismi da parte della Procura di Palmi" nei confronti dell'allora Sindaco di Polistena per il quale non veniva neppure richiesta l'autorizzazione a procedere; che, per gli ispettori, l'addebito "va esteso anche al Dott. Cordova per il mancato esercizio del potere-dovere di sorveglianza a lui spettante quale Capo dell'ufficio, anche dopo l'entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale..."; che le risultanze di tali ispezioni sembrerebbero dimostrare, ad avviso dell'interrogante, come ancora non si sia posto un freno alla "giustizia-ingiusta e partigiana" prodotta dalle toghe rosse nei confronti di "autorevoli" compagni -: se nei confronti dei responsabili degli evidenziati misfatti siano stati avviati, perlomeno, cosi' come chiesto dagli ispettori, procedimenti disciplinari per violazione del dovere di diligenza ed, in caso negativo, se non si ritenga opportuno sollecitare l'intervento del C.S.M.; se non vi si ravvisino nei fatti denunciati responsabilita', omissioni e favoreggiamenti penalmente perseguibili; se vi siano giacenti, e quanti, presso la Procura di Palmi, altri procedimenti penali nei confronti dell'ex Sindaco di Polistena, Girolamo Tripodi, e degli amministratori di quel Comune; se non si ritenga opportuno, nel caso in cui la domanda precedente dovese avere risposta positiva, sollecitare gli organi competenti ad avviare le dovute procedure acche' i vari, eventuali, procedimenti penali, a carico dell'ex Sindaco di Polistena e di altri componenti le sue amministrazioni, non abbiano la vergognosa sorte dei procedimenti esaminati nella presente interrogazione (in uno, prescrizione di quasi tutti i reati ed, in un altro, al mancato svolgimento di qualsiasi attivita' di indagine); cosa si intenda fare acche' questi episodi di diuturno scempio e mortificazione della giustizia cessino definitivamente. (4-11057)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11057 presentata da MATACENA AMEDEO GENNARO RANIERO (FORZA ITALIA) in data 19950620
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19950620-19960411
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11057 presentata da MATACENA AMEDEO GENNARO RANIERO (FORZA ITALIA) in data 19950620
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
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2014-05-14T19:43:27Z
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MATACENA AMEDEO GENNARO RANIERO (FORZA ITALIA)
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA
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