INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10707 presentata da GRAMAZIO DOMENICO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19970610

Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dei trasporti e della navigazione, del tesoro, di grazia e giustizia e del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che all'interrogante risultano i seguenti fatti: le ferrovie dello Stato possiedono una societa' turistica denominata Sap Srl, amministrata (per volere dell'amministratore delegato Giancarlo Cimoli), da un ex segretario confederale della Uil che, a quanto consta all'interrogante, non puo' vantare alcuna esperienza, non manageriale, ma neanche lavorativa precedente; detta societa' perde a quanto risulta all'interrogante ogni anno dai sei agli otto miliardi di lire, regolarmente ripianati dalle ferrovie dello Stato, e sulla relativa gestione sono stati prodotti negli ultimi mesi numerosi atti di sindacato ispettivo da parte di parlamentari dell'opposizione, ma anche della maggioranza, tutti rimasti senza risposta malgrado il carattere circostanziato delle denunce esposte, comprovabili da atti, contratti e dati contabili ufficiali della societa'; malgrado da alcuni anni, alcune decine di lavoratori della Sap si trovino in cassa integrazione, l'amministratore delegato ed il presidente della stessa, rispettivamente Bruno Bruni e Luca Barbera, hanno nei mesi scorsi proceduto a nuove assunzioni di personale non qualificato, in difformita' dalle norme di legge che regolano l'applicazione della cassa integrazione guadagni; tali assunzioni sono avvenute attraverso segnalazione nominativa di alcune organizzazioni sindacali, tra cui quella di provenienza del Bruni; recentemente il pretore di Roma ha peraltro ritenuto l'applicazione della cassa integrazione invalida e condannato la Sap al reintegro in produzione dei lavoratori in Cassa integrazione guadagni straordinaria ed al pagamento delle retribuzioni arretrate ed altre somme a titolo di compensazione, per importi che vanno dai trenta agli ottanta milioni di lire per ciascuno dei quarantacinque dipendenti interessati; fino ad oggi la Sap, non ottemperando alla sentenza pretorile citata, nulla ha versato ai dipendenti in cassa integrazione a titolo di compensazione, e, soprattutto, circa venti dipendenti continuano ad essere in cassa integrazione -: se risponda al vero che l'amministratore delegato della Sap, Bruno Bruni, insieme a funzionari e dirigenti delle Ferrovie dello Stato spa, abbiano incontrato personalmente alcune decine dei quarantacinque dipendenti interessati dalla citata sentenza pretorile ed abbiano offerto loro, in via transattiva, come corrispettivo delle dimissioni volontarie dalla Sap, un posto di lavoro nelle Ferrovie dello Stato, in cambio di una somma di denaro pari al titolo risarcitorio fissato dal pretore del lavoro di Roma; in caso affermativo, se ritengano legittimo che, in sostanza, si "mercanteggi" l'acquisto di un posto di lavoro presso le Ferrovie dello Stato in cambio di corrispettivi che vanno dai trenta agli ottanta milioni; se risulti che ai lavoratori in questione, in caso di mancata accettazione dei termini della transazione, sarebbe stato prospettato il licenziamento o il collocamento forzoso in societa' del gruppo FS in via di liquidazione o di privatizzazione; se l'ingegner Cimoli ed il direttore generale per le risorse umane delle Ferrovie dello Stato, dottor Francesco Forlenza, siano al corrente o abbiano autorizzato tale iniziativa; se di essa siano altresi' al corrente il consiglio di amministrazione ed il collegio dei sindaci della Sap; se non intenda assumere apposite iniziative ispettive al riguardo e se risulti che in proposito siano state avviate indagini da parte dei competenti uffici giudiziari. (4-10707)