_:B8418d147ef437ed45247d092af856e3e "Risposta scritta Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 20 dicembre 2004 nell'allegato B della seduta n. 563 all'Interrogazione 4-10699 presentata da BALLAMAN Risposta. - Con riferimento all'atto parlamentare in esame, va preliminarmente precisato che le zecche sono, tra gli artropodi, vettori estremamente efficienti di numerosi agenti patogeni di natura vitale, rickettsiale, batterica, protozoaria, nonché di neurotossine. In Italia sono presenti zecche appartenenti alla famiglia delle Ixodidae (zecche dure) e a quella delle «Argasidae (zecche molli). L'habitat preferito è rappresentato da luoghi ricchi di vegetazione erbosa ed arbustiva, con microclima preferibilmente fresco ed umido, anche se non è raro il riscontro in aree con clima caldo ed asciutto e con vegetazione più rada. Nei paesi a clima temperato, la loro attività è massima nei periodi da maggio ad ottobre. Le zecche hanno, generalmente, una bassa specificità di specie, per cui, in assenza dell'ospite preferito, possono attaccarsi al primo ospite «utile» di passaggio; l'uomo è, solitamente, un ospite occasionale. L'infestazione di uccelli, migratori e non, e di numerosi animali selvatici, è alla base della diffusione delle zecche in aree sempre più estese, agevolata, tra l'altro, dalle mutate condizioni ambientali, che hanno favorito il proliferare delle popolazioni di ospiti naturali, dalla longevità, dalla capacità riproduttiva (una femmina adulta depone fino a diverse migliaia di uova), dalla scarsità di nemici naturali dalla resistenza ai pesticidi e dalla capacità di adattamento ambientale. La bassa specificità di specie e la capacità di trasmettere agenti patogeni, sin dagli stadi di larva e di ninfa, spiega la loro qualità di vettori di malattie infettive. La possibilità di trasmissione di agenti patogeni è generalmente direttamente proporzionale alla durata della permanenza della zecca infissa sull'ospite. Le patologie infettive trasmesse da zecche, che presentano rilevanza epidemiologica nel nostro Paese, sono la febbre bottonosa del Mediterraneo, la febbre ricorrente da zecche, la borreliosi di Lyme, la tularemia, la meningoencefalite da zecche. I dati epidemiologici nazionali sembrano deporre per l'assenza di forme cliniche di ehrlichiosi, vera e propria malattia emergente negli Stati Uniti d'America. La febbre bottonosa del Mediterraneo è una rickettsiosi il cui agente eziologico è rappresentato da Rickettsia conorii e da altre rickettsie strettamente correlate. Le rickettsiosi, diverse dal tifo esantematico, sono soggette a notifica obbligatoria secondo le modalità previste dal decreto ministeria1e 15 dicembre 1990, che le inserisce tra le malattie di classe II. Nel periodo 1998-2003 sono stati notificati, al ministero della sanità, in media 863,5 casi all'anno di rickettsiosi, con un tasso di morbosità medio pari a 1,5 casi per 100.000 abitanti; alcune regioni dell'Italia centro-meridionale ed insulare appaiano particolarmente interessate dalla rickettsiosi come risulta dalla tabella che viene allegata (disponibile presso Servizio Assemblea). La febbre ricorrente da zecche può essere causata da molte differente specie di borrelie. Questa zoonosi è presente in varie parti del mondo, tra cui alcuni Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. La borreliosi ricorrente da pidocchi è, tuttora, una malattia sottoposta a sorveglianza da parte dell'OMS, e, per tale motivo, è soggetta a notifica obbligatoria secondo le modalità previste dal decreto citato per le malattie di Classe I. La febbre ricorrente da zecche andrebbe invece notificata secondo le modalità della Classe V. La borreliosi di Lyme è un'antropozoonosi causata da spirochete, appartenenti al complesso Borrelia burgdoferi sensu lato, al cui interno le specie principali sono Borrelia burgdorferi sensu stricto (presente in Europa ed unico agente di infezione nel Nord America), Borrelia afzelii e Borrelia garinii (presenti in Europa, Asia ed Africa). La malattia è soggetta a notifica obbligatoria secondo le modalità della Classe V del menzionato provvedimento ministeriale. Nel periodo 1998-2003 sono stati notificati al ministero della sanità, in media, 30 casi all'anno di borreliosi, per un totale di 180 casi nel periodo considerato, ma la numericamente ridotta notifica per le malattie incluse nella Classe V, ed il mancato invio, da parte di alcune regioni, dei riepiloghi annuali delle malattie di questa classe, rendono i dati relativi alla borreliosi di Lyme scarsamente attendibili; si ritiene utile allegare la relativa tabella (disponibile presso il Servizio Assemblea). La tularemia è una antropozoonosi con manifestazioni cliniche polimorfe strettamente correlate alla via di ingresso dell'agente patogeno ( Francisella o Pasteurella tularensiis ) che può essere trasmesso all'uomo attraverso il contatto diretto con animali infetti, l'ingestione di acqua contaminata o di carne poco cotta, proveniente da animali infetti, ed anche mediante la puntura di diversi artropodi. Nel periodo che va dal 1998 al 2004, sono stati segnalati al ministero della sanità una media di 9 casi l'anno di tularemia, per un totale di 54 casi (disponibile presso il Servizio Assemblea). La meningoencefalite da zecche (TBE), o meningoencefalite primaverile-estiva, è una malattia virale acuta del sistema nervoso centrale, causata da un arborvirus appartenente al genere Flavivirus, molto simile ai virus responsabili della febbre gialla e della dengue. L'attuale sistema di sorveglianza non consente di differenziare questa da altre meningoencefalite a diversa eziologia; d'altronde, i casi segnalati, sia nella Classe II che, come talvolta accade, nella Classe V, non rispecchiano con tutta probabilità la reale diffusione dell'infezione, anche per la possibilità di forme inapparenti e sub-cliniche. Recentemente sono stati messi in commercio negli Stati Uniti d'America vaccini contro la borreliosi di Lyme da B. burgdorferi sensu stricto. La loro scarsa utilità ai fini della profilassi immunitaria della borreliosi di Lyme in Italia, è motivata dal fatto che negli Stati Uniti è presente solo B.burgdoferi sensu strictu, mentre in Europa sono presenti tutte le genospecie di borrelie responsabili di BL, distinte tra loro dal punto di vista antigenico. Da tempo è in uso, in molti Paesi dell'Europa centrale e settentrionale, il vaccino contro la meningoencefalite da zecche, che è stato recentemente registrato anche in Italia con procedura di mutuo riconoscimento comunitario, ma che, per il momento, non è in commercio. Nei confronti della TBE è possibile attuare anche un'immunoprofilassi passiva sia pre che post-esposizione, riservata a situazioni particolari. Si ricorda che i vaccini non registrati, o non ancora commercializzati in Italia, possono essere acquistati all'estero secondo le procedure stabilite dal decreto ministeriale 11 febbraio 1997. In considerazione della mancanza di vaccini contro tutte le malattie causate dalle zecche, la prevenzione delle stesse è incentrata sulla profilassi comportamentale ed ambientale. L'attuazione dei suddetti interventi di prevenzione rientra tra le competenze istituzionali degli assessorati regionali alla sanità, delle autorità sanitarie locali e dei comuni; si sottolinea, peraltro, che con la circolare n. 10 del 13 luglio 2000, in materia di «Malattie trasmesse da zecche; cenni di epidemiologia - misure di prevenzione», il ministero della salute ha individuato delle linee di indirizzo nella materia in esame. Per quanto concerne l'episodio segnalato nell'atto parlamentare in esame, la prefettura - ufficio territoria1e del Governo di Pordenone ha comunicato che, tra le segnalazioni di infezione trasmesse da zecche, riportate dal sistema regionale di sorveglianza delle malattie infettive, la «borreliosi di Lyme» è la più frequente. Nel triennio 1996-1998, le notifiche di malattia di «Lyme» erano, in media, 100 casi/anno; nel triennio successivo, 1999-2001, col miglioramento del sistema di sorveglianza, il numero dei casi segnalati è raddoppiato. «I dati relativi al periodo 2002-2003 mostrano un evidente decremento delle notifiche, che sono state rispettivamente di 63 nel 2002 e 25 casi nel 2003. I dati del 2004 sono ancora troppo parziali per essere significativi. Altra patologia emergente trasmessa dalle zecche è la «TBE» ( Thick Borne Encephalitis) centro-europea, un'infezione virale che, nel 70-80 per cento dei casi, si manifesta solo con un modesto stato febbrile; nelle forme più severe può interessare il sistema nervoso. Al sistema di sorveglianza regionale sono stati segnalati 2 casi nel 2003 e. 4 casi nel 2004. Alcuni casi di infezione, che si sono verificati nella Regione Friuli-Venezia Giulia, risultano concentrati in aree molto limitate del territorio, dove sono state eseguite indagini sierologiche sui soggetti residenti, che hanno portato le Aziende sanitarie locali ad attivare iniziative di informazione ed anche misure di profilassi vaccinale». È stato precisato che nell'anno 2001, la direzione regionale della sanità ha dato l'indicazione ai dipartimenti di prevenzione regionali di attivare le procedure di importazione del vaccino per la prevenzione dell'infezione da «TBE virus», per renderlo disponibile, a pagamento, per coloro che si recano nelle aree a rischio della Carinzia e della Slovenia. Nel febbraio 2004, tali indicazioni sono state rinnovate anche per il personale forestale e di guardia ai parchi della Regione. La stessa direzione sta raccogliendo dati epidemiologici più approfonditi sull'incidenza dell'infezione, valutando anche la possibilità di disciplinare l'offerta del vaccino in maniera più capillare. L'ASL 6 «Friuli Occidentale» di Pordenone dispone di alcune dosi di vaccino, per i soggetti a maggior rischio, ed ha già provveduto alla richiesta di ulteriori dosi. Ai sindaci dei comuni pedemontani, ai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta è stato chiesto, inoltre, di rilevare le richieste degli assistiti. Il Sottosegretario di Stato per la salute: Cesare Cursi." . _:B8418d147ef437ed45247d092af856e3e "20041220" . _:B8418d147ef437ed45247d092af856e3e "SOTTOSEGRETARIO DI STATO SALUTE" . "1"^^ . "20041220" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10699 presentata da BALLAMAN EDOUARD (LEGA NORD FEDERAZIONE PADANA) in data 03/08/2004"^^ . "20040803" . "20040803-20041220" . . "4/10699" . "BALLAMAN EDOUARD (LEGA NORD FEDERAZIONE PADANA)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10699 presentata da BALLAMAN EDOUARD (LEGA NORD FEDERAZIONE PADANA) in data 03/08/2004" . . . . _:B8418d147ef437ed45247d092af856e3e . "Camera dei Deputati" . . "Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-10699 presentata da EDOUARD BALLAMAN martedì 3 agosto 2004 nella seduta n. 504 BALLAMAN. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: in una vasta zona del Friuli-Venezia Giulia si sta verificando una prolificazione senza precedenti di zecche, la cui potenziale pericolosità è assai nota; non è chiaro come nei giorni scorsi si sia sparsa l'illazione secondo la quale il maggior focolaio di questo fenomeno sia individuabile in Val Tramontina, in provincia di Pordenone; in realtà, a quanto risulta allo scrivente, la proliferazione di zecche è sintomatica di vastissime aree geografiche, comprese quelle di pianura; la polemica che è seguita alla diffusione di una simile notizia ha avuto, comunque, il benefico effetto di aprire un dibattito sulla necessità di un intervento generalizzato di profilassi e di disinfestazione; in particolar modo, è emerso che varie Aziende sanitarie locali disporrebbero di una sorta di vaccino antizecca mentre altre unità di prevenzione dislocate sul territorio nazionale non garantirebbero un servizio di profilassi che miri a debellare i rischi legati ad una puntura di zecca; la situazione è resa ancor più discutibile dal fatto che decine di escursionisti del Nord Italia si recherebbero con regolarità oltreconfine per acquistare in Austria e in Svizzera il vaccino contro le malattie trasmesse dalle zecche (in queste aree d'Europa il farmaco in oggetto sarebbe in libera vendita); le zecche sono in grado di trasmettere all'uomo gravi patologie, quali il morbo di Lyme e alcune forme di encefalite; appare allora palese come il ministero della salute non possa non occuparsi della vicenda, disponendo un'uniformazione sull'intero territorio nazionale della profilassi contro le malattie trasmesse dalla puntura di una zecca -: se effettivamente in Friuli-Venezia Giulia sia in corso un'anomale proliferazione di zecche e se tale fenomeno sia in effetti localizzato soprattutto in Val Tramontina, in provincia di Pordenone; se sia vero che alcune Aziende sanitarie locali garantirebbero gratuitamente ai richiedenti un vaccino antizecca, mentre altre Unità di prevenzione dislocate sul territorio nazionale sarebbero completamente sprovviste di qualsiasi sistema di profilassi; se risulti anche al Ministro il fenomeno del pendolarismo oltreconfine, allo scopo di acquistare in Austria e in Svizzera il vaccino contro le patologie che possono essere trasmesse in occasione della puntura di zecca; se intenda o meno attivarsi con le Regioni e le Asl dell'intero territorio nazionale al fine di concordare una politica uniforme e coordinata per affrontare la situazione venutasi a creare. (4-10699)" . "2015-04-29T00:33:01Z"^^ .