. "ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO)" . "MECACCI MATTEO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "BELTRANDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10606 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110126" . . . . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-10606 presentata da ELISABETTA ZAMPARUTTI mercoledi' 26 gennaio 2011, seduta n.424 ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: da un articolo di Gianni Lannes pubblicato sul sito www.costruendo.lindro.it si apprende che ad Orta Nova, in provincia di Foggia vi sono circa 6 impianti per telefonia mobile (Telecom, Vodafone, H3G, Wind) concentrati in un'area dove sono presenti asili pubblici e privati, le due scuole elementari, la scuola media, l'istituto tecnico Olivetti ed il liceo; inoltre sarebbero in fase di autorizzazione da parte del comune altre stazioni radiobase, con anche un impianto abusivo nel cuore del paese; l'articolo 8 della legge quadro sull'inquinamento elettromagnetico (legge n. 36 del 2001) ha stabilito espressamente che i comuni possano adottare un regolamento che disciplini il corretto insediamento territoriale degli impianti per ridurre al minimo l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici; ad Orta Nova non esiste il regolamento sul corretto insediamento territoriale degli impianti per ridurre al minimo l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici; quanto al monitoraggio, il 13 maggio 2007 l'Arpa Puglia ha inviato al sindaco di Orta Nova e alla Telecom Italia un documento attestante la verifica dei campi elettromagnetici (nell'area interessata dall'antenna) che rientrerebbero nei limiti di legge che risulta pero' fatta in data 17 maggio 2007 il che suscita negli interroganti dubbi sulla serieta' della verifica; sempre l'Arpa, dice: «È necessario comunicare, da parte della Telecom Italia s.p.a. al comune di Orta Nova e al dipartimento prov. ARPA FOGGIA, l'attivazione dell'impianto suddetto per la predisposizione dei controlli finalizzati al rilascio del certificato di conformita' post attivazione» ma a tutt'oggi il certificato di conformita' post attivazione non esiste; ad Orta Nova si sarebbero registrati gravi casi di leucemia; numerosi studi e studiosi citati nell'articolo (studi compiuti in Australia e in Inghilterra, professor Gianni Mattioli, docente di Fisica matematica all'universita' La Sapienza di Roma, Giulio Brautti, docente di Struttura della materia all'universita' di Bari, il rapporto del 1989 dell'Istituto superiore di sanita' «Istisan 99», Livio Giuliani, responsabile dell'unita' radiazioni dell'ISPEL (Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro, Codacons e WWF) documentano la pericolosita' per la salute dell'esposizione ad onde elettromagnetiche -: di quali informazioni disponga il Governo in merito ai danni alla salute da esposizione ad onde elettromagnetiche; se si intenda promuovere un'ampia indagine su tutto il territorio nazionale sui rischi da esposizione ad onde elettromagnetiche; se e quali azioni si intendano promuovere per colmare le lacune normative in merito all'esposizione a frequenze da telefonia mobile; se corrisponda al vero quanto segnalato nel comune di Orta Nuova e quali iniziative di competenza si intendano adottare. (4-10606)" . "20110126-20111010" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10606 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110126"^^ . . . "BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO)" . . . . _:B292c64ea490cb1936f0460d0cf1f9f87 . . "4/10606" . "1"^^ . . . "TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "2014-05-15T00:57:15Z"^^ . "FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . _:B292c64ea490cb1936f0460d0cf1f9f87 "Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedi' 10 ottobre 2011 nell'allegato B della seduta n. 531 All'Interrogazione 4-10606\n presentata da ELISABETTA ZAMPARUTTI Risposta. - In riferimento ai quesiti posti nell'atto parlamentare in esame, e' opportuno precisare preliminarmente che si risponde sulla base non solo degli elementi di competenza in possesso di questo Ministero, ma anche di quelli provenienti dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dall'Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell'ambiente (ARPA) Puglia, tramite il Ministero dell'interno, con specifico riferimento alla vicenda che riguarda il comune di Orta Nova (Foggia). In primo luogo, sul tema generale dei rischi dovuti all'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici in radiofrequenza e microonde, incluse le frequenze della telefonia mobile, il Ministero della salute fa presente che le attuali valutazioni del rischio sanitario associato alle esposizioni ai campi elettromagnetici, si basano su numerosissimi studi condotti negli ultimi decenni in ambito epidemiologico e sperimentale e che tale problematica e' stata ed e' tuttora oggetto di numerosi piani di ricerca coordinati ed armonizzati a livello internazionale. La Commissione europea ha promosso e finanziato negli ultimi anni diversi programmi di ricerca, ai quali hanno partecipato decine di istituzioni scientifiche dei paesi europei, promuovendo un'azione di interpretazione condivisa del complesso degli studi disponibili attraverso il progetto EMF-NET. Anche l'Organizzazione mondiale della sanita' (OMS) ha in corso uno specifico progetto sui campi elettromagnetici ed ha pubblicato importanti documenti scientifici sulla valutazione dei rischi sanitari, avvalendosi di panel di esperti in grado di rappresentare tutte le discipline interessate e indispensabili alla problematica (biologia, medicina, fisica, ecc.). Il tema e' stato, inoltre, posto all'attenzione dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) che, nel 2001, ha classificato i campi elettromagnetici alla frequenza di rete. Anche in ambito nazionale, numerosi paesi europei hanno affidato a panel di esperti il compito di fornire esaustive interpretazioni complessive dei dati scientifici; in tal senso si possono menzionare la Svezia, il Canada, il Regno Unito, l'Australia, l'Olanda. Anche lo «Scientific committee on emerging and newly identified healt risks» (SCENIHR), organo scientifico della Commissione europea, e' stato interessato al tema. Questa premessa si e' ritenuta necessaria allo scopo di evidenziare il vastissimo e ricchissimo quadro di riferimento internazionale che caratterizza l'argomento, e l'elevato grado di condivisione a livello mondiale delle valutazioni complessive di rischio e delle politiche di protezione. Ogni articolo o rapporto pubblicato, inclusi quelli menzionati nell'interrogazione in esame, devono peraltro essere sempre interpretati nel contesto complessivo estremamente vasto di posizioni e riferimenti nazionali ed internazionali. Nel merito della questione, va posto in rilievo che alcune indagini epidemiologiche relative a popolazioni residenti nelle vicinanze di grossi impianti radiotelevisivi hanno presentato risultati complessivamente contraddittori e inconcludenti, mentre in relazione alla recente espansione della telefonia mobile sono stati intrapresi studi epidemiologici per indagare l'eventuale associazione tra uso del cellulare e insorgenza di patologie, in particolare tumori del cervello. Gli utenti del telefono cellulare rappresentano infatti la categoria di popolazione maggiormente esposta, a causa delle peculiari caratteristiche di esposizione (stretta prossimita' alla testa) che implicano livelli di assorbimento di energia elettromagnetica circa mille volte superiori a quelli in gioco nelle esposizioni dovute agli impianti fissi (stazioni radio base). I risultati sinora disponibili non evidenziano, nel loro complesso, eccessi di mortalita' per patologie tumorali dell'encefalo nelle popolazioni di soggetti adulti esaminati o in corso di follow-up. Anche i recenti risultati dello studio epidemiologico Interphone, coordinato dalla IARC, non forniscono nel complesso un supporto convincente all'ipotesi di esistenza di nessi di causalita' tra l'utilizzo del cellulare e lo sviluppo di patologie tumorali. Solo tra diversi anni sara' possibile trarre conclusioni definitive in merito, sia perche' le patologie considerate possono avere tempi di latenza molto lunghi a fronte dei pochi anni trascorsi dalla diffusione della tecnologia, sia perche' sara' necessario indagare eventuali associazioni con altre patologie (ad esempio, le malattie neuro-degenerative) e con le malattie gravi dell'infanzia. Sul versante sperimentale, l'insieme delle evidenze di effetto in vitro ed in vivo delle radio frequenze, ai diversi livelli della scala biologica e in relazione a diversi parametri fisiopatologici e' debole e contraddittorio, ed il complesso dei risultati non permette di identificare alcun razionale biologico, in termini di meccanismi d'azione, che sia in grado di supportare l'ipotesi di effetti a lungo termine in relazione a livelli di esposizione inferiori ai limiti per gli effetti accertati legati al riscaldamento dei tessuti. Il quadro normativo italiano in materia (risultante dalla legge 22 febbraio 2001, n. 36 e dai decreti attuativi dell'8 luglio 2003) e' basato sul principio di precauzione, fondato sul concetto di «prudent avoidance» («evitare con prudenza»). Prevede la definizione di valori di attenzione, quali la misura di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo termine, nonche' di obiettivi di qualita' per la progressiva riduzione delle esposizioni, oltre ai limiti di esposizione per gli effetti acuti accertati. I limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualita' da rispettare in determinate condizioni, sono fissati nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2003, che reca «Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualita' per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz». All'interno di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere e loro pertinenze esterne, che siano fruibili come ambienti abitativi quali balconi, terrazzi e cortili, esclusi di lastrici solari, si assumono valori di attenzione pari a 6 V/m per ogni frequenza compresa tra 100 kHz e 300 GHz. L'ISPRA afferma che, sulla base delle attuali conoscenze, nel campo della telefonia mobile, i livelli di immissione in ambiente sono abbastanza contenuti e l'introduzione della tecnologia Universal Mobile Telephone System (UMTS) ha ulteriormente abbassato tali livelli, i cui valori risultano ben al di sotto dei limiti imposti dalla normativa in vigore. L'ISPRA suggerisce, inoltre, la consultazione del sito web www.agentifisici.apat.it/campielettromagnetici/public/index.asp,at traverso il quale chiunque sia interessato alla problematica dei campi elettromagnetici, ha la possibilita' di accedere all'«Osservatorio CEM» (campi elettromagnetici), che rappresenta una raccolta di informazioni riguardanti il numero di impianti presenti nei territorio (impianti radiotelevisivi-RTV, stazioni radiobase per telefonia cellulare - SRB ed elettrodotti per le frequenze estremamente basse - ELF) e lo stato dei controlli, con eventuali azioni di risarcimento finalizzate al rispetto della normativa vigente sui campi elettromagnetici. Limiti di esposizione precauzionali per possibili effetti a lungo termine sono stati adottati da alcuni Paesi oltre all'Italia (nell'U.E., ad esempio, da Polonia, Ungheria, Belgio e Olanda) ma, nel complesso dei Paesi dell'U.E. vigono limiti relativi alla sola protezione degli effetti accertati (Raccomandazione europea n. 519/1999), cosi' come negli Stati Uniti d'America e in Canada. In merito, si ritiene opportuno ribadire che le attuali conoscenze scientifiche non forniscono elementi convincenti per la determinazione di soglie di rischio nei confronti di possibili effetti sanitari a lungo termine dei campi elettromagnetici, la cui esistenza e natura non e' stata determinata. La definizione numerica dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualita' e', quindi, per necessita' operazione affetta da ampi margini di arbitrarieta', e cio' vale anche per i valori indicati nei decreti dell'8 luglio 2003. Pertanto, come per tutte le misure adottate in applicazione del principio di precauzione (per definizione indicato nelle situazioni di incertezza conoscitiva sui rischi di un particolare agente), il reale beneficio in termini di salute pubblica derivante dall'adozione dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualita', o il danno conseguente alla loro eventuale mancata applicazione, e' allo stato impossibile da quantificare. Per quanto riguarda le procedure di autorizzazione, l'ISPRA precisa che la tutela della popolazione viene assicurata attraverso la verifica del rispetto delle prescrizioni normative in sede di iter autorizzativo. Prima di qualunque attivita' inerente all'installazione di un nuovo impianto, infatti, il suddetto procedimento prevede, nell'ambito del piu' ampio processo di competenza dell'amministrazione comunale, l'emissione di un apposito parere tecnico da parte delle ARPA territorialmente competenti. Tale parere tecnico, oltre a verifiche di tipo modellistico, generalmente cautelative e quindi a maggior tutela della popolazione, puo' essere supportato anche da misure in campo per la verifica preventiva del clima elettromagnetico nell'area interessata dalla nuova installazione. L'ISPRA assicura, altresi', che le immissioni in ambiente abitativo e di vita da impianti operanti ad alta frequenza, come e' il caso proposto nell'interrogazione in esame, sono oggetto, nel nostro Paese, di un attento e consolidato quadro normativo, di livello nazionale e regionale, ormai vigente da anni. Peraltro, l'intero processo di autorizzazione, realizzazione, controllo e gestione degli impianti per la telefonia mobile rimane di competenza prettamente locale senza alcun coinvolgimento delle autorita' nazionali. In conclusione della trattazione riguardante gli aspetti normativi e generali, si fa presente che l'eventuale modifica, anche in senso piu' restrittivo, dei valori attualmente previsti dai decreti dell'8 luglio 2003 non potrebbe essere ad oggi giustificabile sulla base di considerazioni di carattere sanitario. Si segnala anche che, nel rispetto dei principi generali della citata legge n. 36 del 2001, il Ministero della salute, riconoscendo l'importanza di una corretta informazione e comunicazione nel settore della tutela dagli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici, ha finanziato presso il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) il progetto «Salute e campi elettromagnetici (CAMELET)». Il progetto, di durata triennale, e' stato sviluppato dall'Istituto superiore di sanita' (ISS), ed ha avuto come obiettivo la creazione, presso il CCM, di una struttura di riconosciuta competenza nei campi elettromagnetici per la valutazione dei dati scientifici, la stima dei rischi sanitari e la relativa comunicazione al pubblico. Tra i principali risultati figura, tra l'altro, la creazione di un sito web tematico (www.iss.it/elet), con lo scopo di fornire ai cittadini non solo un quadro globale dei risultati delle ricerche, ma anche una guida alle piu' autorevoli organizzazioni nazionali e internazionali, alle normative di protezione e alle loro basi razionali, alle strutture preposte al controllo dei campi elettromagnetici. Dopo la conclusione del progetto CCM, alla fine del 2010, l'ISS ha deciso di mantenere attivo tale sito. Dopo la necessaria esposizione delle argomentazioni di carattere generale, in merito alla questione delineata nell'atto ispettivo in esame con riferimento al caso del Comune di Orta Nova (Foggia), si risponde sulla base delle informazioni acquisite presso l'ARPA Puglia dal Ministero dell'interno. L'ARPA Puglia fornisce il profilo di mortalita' comunale, per causa e genere, dei residenti nel Comune di Orta Nova negli anni dal 2000 al 2005. Lo studio e' basato sui dati provenienti dall'Atlante delle cause di morte dei comuni della regione Puglia, elaborato dall'Osservatorio epidemiologico della regione Puglia (OER-Puglia). Sono state esaminate, in totale, 33 cause di morte per le femmine e 31 per i maschi, codificate secondo la 9 a versione della Classificazione internazionale delle malattie (ICD-9), tra cui la mortalita' per tutte le cause, per tutte le cause tumorali e per un insieme di specifiche cause di morte. Sono stati calcolati i rapporti standardizzati di mortalita' (SMR), come rapporto fra decessi osservati e decessi attesi, per 100; i rapporti Bayesiani di Mortalita' (BMR), corredati di intervalli di confidenza al 90 per cento, che rispetto agli SMR migliorano la qualita' delle stime di rischio, tenendo conto della forte variabilita' causale delle cause rare e di eventuali strutture di aggregazione spaziale. In particolare, gli SMR e i BMR sono le misure di associazione utilizzate in epidemiologia per confrontare l'esperienza di mortalita' del territorio di interesse (il comune di Orta Nova) con quella di una popolazione di riferimento (in questo caso la popolazione della regione Puglia). Valori superiori a 100 indicano un eccesso di mortalita' nel comune di Orta Nova rispetto a quella regionale. Di seguito, vengono riportati i risultati dell'analisi. Tali analisi sono state effettuate nel periodo 2000-2005. Le cause di morte esaminate e l'elenco dei corrispondenti codici ICD-9 sono riportati nelle tabelle dei risultati (Tabella 1 per gli uomini e Tabella 2 per le donne) riportate di seguito. Complessivamente, nel periodo 2000-2005 si sono registrati 377 decessi per tutte le cause negli uomini e 276 nelle donne. Sia tra i maschi sia tra le femmine, i decessi per malattie dell'apparato circolatorio rappresentano la causa piu' frequente di morte (il 36,3 per cento tra i maschi, il 48,9 per cento tra le femmine). Tra quelle non tumorali, seguono le malattie respiratorie nei maschi (9,8 per cento) e i disturbi circolatori dell'encefalo tra le femmine (10,5 per cento). Tra i maschi, i decessi per tutti i tumori rappresentano il 27,3 per cento della mortalita' totale, mentre tra le femmine il 24,3 per cento. Tra tutti i tumori, quello al polmone rappresenta la causa di morte piu' frequente tra gli uomini (24,3 per cento di tutti i tumori: 6,6 per cento di tutte le cause); tra le donne, invece, i decessi per tumore piu' frequenti riguardano la mammella (21 per cento di tutti i tumori e 5,1 per cento di tutte le cause). Le leucemie sono responsabili del 10,4 per cento della mortalita' per tumori e del 2,5 per cento dei decessi per tutte le cause nelle femmine (rispettivamente 3 e 0,8 per cento tra i maschi). In entrambi i sessi la mortalita' per leucemia risulta piu' elevata (circa +13 per cento) dei valori regionali, ma gli eccessi osservati non sono statisticamente significativi (tabella 1 e 2). L'unico eccesso di mortalita' statisticamente significativo si osserva tra le femmine per il tumore maligno dello stomaco. Al contrario, la mortalita' per malattie del sistema nervoso nelle femmine, e dell'apparato urinario nei maschi, risulta in difetto statisticamente significativo rispetto ai valori regionali. Nonostante l'assenza di disponibilita' di informazioni a livello individuale e la bassa numerosita' dei casi esaminati, che puo' condizionare la capacita' interpretativa dei risultati emersi, l'analisi effettuata mostra che la mortalita' nel comune di Orta Nova non differisce sostanzialmente da quella regionale: gli eccessi di mortalita' non raggiungono mai, tranne nel caso dei tumori allo stomaco nel sesso femminile, la significativita' statistica e devono, pertanto, essere formalmente considerati come una possibile fluttuazione casuale. Alla luce delle considerazioni espresse, l'ARPA Puglia conclude che l'indagine condotta non supporta motivi di preoccupazione circa la mortalita' per il periodo e le cause esaminate (come le leucemie) nel comune di Orta Nova. Da ultimo, la stessa Agenzia regionale ha comunicato che dal gennaio 2011 e' stata avviata l'attivita' della sezione ASL Foggia del registro tumori della Puglia, relativa alla registrazione dei casi incidenti di neoplasia del periodo 2006-2008: l'ARPA Puglia, insieme alla ASL Foggia e all'IRCCS «Istituto Tumori Giovanni Paolo II» di Bari, sede del centro regionale di coordinamento, e' impegnata a conseguire l'obiettivo di acquisire tutti i dati di incidenza relativi al 2006 entro la fine del corrente anno. Tale attivita' consentira' il concreto dimensionamento del fenomeno neoplastico, attraverso la stima dell'incidenza (ovvero la quantificazione dei nuovi casi di tumore a partire da un dato periodo) anche per tumori non letali, che non sono del tutto correttamente evidenziati dai comuni indici di sorveglianza. Il Ministro della salute: Ferruccio Fazio." . _:B292c64ea490cb1936f0460d0cf1f9f87 "20111010" . _:B292c64ea490cb1936f0460d0cf1f9f87 "MINISTRO SALUTE" . _:B292c64ea490cb1936f0460d0cf1f9f87 .