INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10605 presentata da NACCARATO ALESSANDRO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110126

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-10605 presentata da ALESSANDRO NACCARATO mercoledi' 26 gennaio 2011, seduta n.424 NACCARATO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che: Infracom Spa e' una societa' di telecomunicazioni con sede in piazzale Europa a Verona e con capitale sociale pari a 24.148.000 euro. La societa' e' composta da 36 soci tra i quali risultano Infragruppo spa (che detiene il 66 per cento di Infracom), Serenissima Brescia-Padova Holding spa (10,18 per cento) e Societa' delle autostrade di Venezia e Padova spa (2,13 per cento). Attualmente Infracom e' a capo di un gruppo di aziende diversificate che gestisce oltre 6.000 chilometri di cavi gestiti in 31 citta'. È anche leader in Italia nell'erogazione di servizi per la mobilita' autostradale e urbana; Infracom e' stata fondata nel 1999 con il nome di Serenissima Infracom. Nel corso del 2003 ha acquisito Autostrada TLC, operatore nazionale di primaria importanza nell'offerta di soluzioni di connettivita' alle grandi imprese, e nel settembre dello stesso anno l'assemblea straordinaria della societa' ha approvato la fusione per incorporazione di Autostrada TLC in Serenissima Infracom e il conseguente cambiamento del nome in Infracom Italia; Infracom e' cresciuta attraverso l'acquisizione di Multilink, operatore di telefonia in Veneto, e Inform, societa' leader nelle soluzioni per la Pubblica amministrazione e per il settore «finance». Nel corso del 2002 Infracom ha acquisito il controllo di Wintec. Nel 2003 ha acquisito il 100 per cento di Autostrade Telecomunicazioni e si e' dotata di una dimensione nazionale. Nel 2004 ha proceduto alla partecipazione di Acantho, operatore di TLC dell'Emilia Romagna. Nel 2005 Infracom Italia ha acquisito, inoltre, le societa' Area Partners, STT e Netscalibur, oltre alla partecipazione in Thera, ratificata nel 2006; come riportato nell'edizione del 14 gennaio 2011 del quotidiano Il mattino di Padova «Il nodo Infracom arriva al pettine di Autostrada Brescia-Padova: il 27 gennaio 2010 verra' esposto al Consiglio di amministrazione della concessionaria il piano industriale e la manovra finanziaria prevista per la societa' di telecomunicazioni controllata dalla Brescia-Padova. Sul tavolo, pero', ci saranno anche i conti di Infragruppo - che controlla il 66 per cento di Infracom ed e' riferibile al 49 per cento a Serenissima - e della stessa Infracom. E i numeri delle due societa' produrranno effetti negativi nel conto economico 2010 della Brescia-Padova. L'impatto e' in fase di definizione, ma risulta gia' evidente che Infragruppo - la cui proprieta' e' per il 49 per cento di Serenissima, per il 27,05 per cento di sviluppo mobilita', per il 21,7 per cento di Imi Ivestimenti e per il 2,23 per cento di Rdz Net - portera' in dote alla societa' Brescia-Padova qualcosa come una perdita pari a 131,2 milioni e un patrimonio netto negativo pari a 94,3 milioni al di sotto del limite legale»; nello stesso articolo si da' conto che «Infragruppo, a fronte di tale situazione, a fine dicembre 2010 aveva convocato un'assemblea chiamata a decidere se ricapitalizzare la societa' o, in alternativa, procedere alla messa in liquidazione. Per scongiurare il peggio, la Brescia-Padova si e' assunta gli obblighi derivanti dal contratto di finanziamento in essere tra Cassa di risparmio del Veneto e Infragruppo. Va ricordato, infatti, che per acquisire le azioni Infracom, Infragruppo ha contratto un debito di 135,5 milioni con Cariveneto e di 37 milioni verso Serenissima. Debito che doveva essere estinto attraverso la quotazione in Borsa di Infracom che, invece, non e' andata in porto»; nonostante i soci di maggioranza di Serenissima abbiano nel recente passato rifinanziato Infracom con 50 milioni di euro, il bilancio consolidato del gruppo (al 31 dicembre 2009) ha visto il valore della produzione attestarsi a 256 milioni di euro, (contro i 273 del 2008) e il margine operativo lordo diminuire a 45 milioni (contro i 50 del 2008). Il risultato netto operativo del gruppo Infracom e' risultato quindi pari a 13,2 milioni di passivo; la solidita' patrimoniale della societa' Autostrada Brescia-Padova, titolare della concessione di servizi autostradali la cui scadenza e' fissata per il 2013 e il cui rinnovo e', allo stato attuale, sottoposto a una procedura di infrazione dell'Unione europea, risulterebbe messa in discussione a causa di una garanzia rilasciata alla partecipata Infracom per i debiti da questa contratti. Di conseguenza la societa' concessionaria potrebbe essere chiamata a rispondere dell'esposizione finanziaria nei confronti del gruppo Intesa (162.000.000 euro di cui 135.000.000 dovuti al finanziamento della societa' Infragruppo, e 37.000.000 prestati a Infracom); per effetto del sopra esposto quadro finanziario si profila il rischio per gli enti pubblici, rappresentanti la maggioranza dell'azionariato della societa' Autostrada Brescia-Padova, di perdere per intero la loro quota di capitale; come risulta dalla risposta scritta fornita dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Altero Matteoli l'8 marzo 2010 all'interrogazione n. 4-03019 presentata il 14 maggio 2009, «la situazione della societa' Autostrada Brescia-Padova Spa e' oggetto da tempo di un attento monitoraggio da parte dell'Ispettorato di vigilanza concessioni autostradali (Ivca) a tutela degli interessi pubblici sottesi». Nel medesimo atto, il Ministro ha ricordato altresi' come «nonostante precedenti interventi di Brescia-Padova la situazione di Infracom presenta margini di criticita' per quanto attiene alla relativa situazione economica, tali da far ritenere necessaria, tra l'altro, una significativa immissione di liquidita'»; inoltre, secondo quanto contenuto nella sopra citata risposta del Ministro «l'ispettorato, alla luce della definizione del quadro oggetto di analisi ispettiva, procedera' alla valutazione di ogni pertinente iniziativa, ivi compreso, ove sussistano gli elementi di legittima applicabilita', il procedimento sanzionatorio, a danno della concessionaria. È stato comunque formulato un preciso richiamo formale alla concessionaria al fatto che le operazioni in questione non possono e non debbono influire negativamente sul piano economico e finanziario, ne' distogliere, in alcun modo, risorse necessarie per lo svolgimento delle attivita' assentite in concessione»; il 30 settembre 2010 il presidente di Infracom Roberto Reboni ha presentato le dimissioni «in seguito al perdurare di una situazione societaria piuttosto critica», come ha specificato il quotidiano Il Giornale di Vicenza in un articolo pubblicato a ottobre 2010. La stessa fonte ha puntualizzato come Reboni avrebbe rimesso il mandato «dopo alcuni tentativi di trovare la quadra su un piano di reale risanamento e rilancio della societa' messa a dura prova dalla crisi del settore ma anche dalla forte esposizione finanziaria, e non ultimo, dalla perdita di commesse, quindi di fatturato»; a dicembre e' stato nominato presidente di Infracom Attilio Schneck, attuale presidente della provincia di Vicenza e della societa' Serenissima autostrade, che ha manifestato pubblicamente l'intenzione di vendere Infracom; in questa situazione di difficolta', e in assenza di un piano industriale - concordato con tutti i soggetti pubblici coinvolti e sottoposto a valutazione del Governo, vista l'importanza strategica della rete autostradale oggetto di concessione - appare sempre piu' concreto il rischio che alcune partecipate di Infracom vengano vendute in modo poco trasparente e antieconomico; recentemente Infracom e' stata esclusa dalla gara sui telepedaggi Anas sui raccordi autostradali «I chiarimenti chiesti dal raggruppamento d'imprese capitanate da Infracom con riferimento alla gara per la fornitura e la messa in opera di un sistema di pedaggi senza barriere sulle autostrade e i raccordi autostradali appaiono costituire un'offerta condizionata che in quanto tale non puo' essere suscettibile di valutazione, meritando invece l'esclusione dalla procedura», si legge nella motivazione della III sezione del Tar del Lazio -: se i Ministri interrogati siano al corrente dei fatti esposti in premessa; quali iniziative concrete i Ministri intendano assumere, per il tramite dell'ispettorato di vigilanza delle concessioni autostradali Ivca, a tutela degli interessi pubblici; in che modo intendano monitorare le criticita' di Infracom sopra descritte, al fine di scongiurare effetti negativi per i cittadini utenti e per il servizio pubblico di cui la societa' Autostrada Brescia-Padova e' concessionaria.(4-10605)
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