_:Bef7af7140773b36f066b1a3c6b8ce390 "Risposta scritta Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 4 ottobre 2004 nell'allegato B della seduta n. 520 all'Interrogazione 4-10228 presentata da BULGARELLI Risposta. - In merito all'incidente cui si fa riferimento nella presente interrogazione, sono in corso le attività d'indagine da parte dell'Autorità giudiziaria competente e dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. L'autorità giudiziaria ha provveduto al reperimento della documentazione presso enti della Forza armata. Nel sottolineare che sull'intera vicenda vige, pertanto, il segreto istruttorio, l'amministrazione Difesa resta disponibile a fornire ogni ulteriore contributo all'autorità inquirente. Il Ministro della difesa: Antonio Martino." . _:Bef7af7140773b36f066b1a3c6b8ce390 "20041004" . _:Bef7af7140773b36f066b1a3c6b8ce390 "MINISTRO DIFESA" . _:Bef7af7140773b36f066b1a3c6b8ce390 . "2015-04-28T22:37:13Z"^^ . . . "1"^^ . "20040614-20041004" . . "Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-10228 presentata da MAURO BULGARELLI lunedì 14 giugno 2004 nella seduta n. 476 BULGARELLI. - Al Ministro della difesa . - Per sapere - premesso che: sul Cessna 500, partito alle 5 da Roma Ciampino il 24 febbraio 2004 e precipitato su un costone dei monti dei Sette Fratelli nei pressi di Cagliari viaggiavano sei persone: tre membri dell'equipaggio, due austriaci, un italiano e tre medici del reparto di Cardiochirurgia dell'ospedale Brotzu di Cagliari. Tutti morti sul colpo nell'impatto; l'incidente ha avuto una certa risonanza mediatica anche perché l' equipe medica che viaggiava sull'aereo trasportava un cuore da trapiantare; «Ho visto una \"palla di fuoco\" in direzione della montagna», racconta un operaio di Burcei, il quale ha praticamente assistito all'impatto del Cessna 500 contro la catena montuosa. L'uomo ha riferito l'episodio ad una pattuglia dei carabinieri di San Vito, che ha incrociato alle 5.50 mentre si stava dirigendo verso Cagliari. Anche un elicotterista della Protezione civile ha, secondo quanto riporta la stampa, visto: «Una fiammata nera ed è andato giù. Non era possibile restare in hovering (volo stazionario) perché c'era troppa turbolenza e non è stato possibile. Comunque dall'elicottero ho visto che l'aereo ha impattato una guglia: sulla parete c'è stata una fiammata nera e l'aereo è andato giù. Si è proprio schiantato li e si è disintegrato sotto»; entrambi i testimoni avrebbero quindi assistito all'incidente mentre questo era già in corso, cioè, mentre l'aereo precipitava; il Cessna è scomparso dai radar dell'aeroporto di Elmas ha perso il contatto con la torre di controllo poco prima delle 6 di quella mattina. Le ricerche sono scattate e immediatamente, e poche ore dopo è stato individuato il relitto. Il luogo dove sono stati trovati i relitti del velivolo è stato quindi raggiunto da una squadra del Soccorso alpino che ha recuperato finora solo due corpi; i resti dell'aereo sono stati trovati vicino alla cima del monte Cresia da un elicottero del Sar ( Search and Rescue ) dell'Aeronautica militare. L'agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha aperto un'inchiesta sull'incidente; secondo quanto riportato da uno spaccio di una agenzia di stampa del 2 marzo a ricostruire il «buco nero» esistente nei tracciati audio e radar tra la torre di controllo dell'aeroporto militare di Decimomannu (Cagliari) e il pilota del Cessna 500 sono stati chiamati gli esperti della base militare di Taranto e nella fase di riascolto del nastro le conversazioni sono sparite. Il «buco nero», secondo indiscrezioni, comincia alle 5,30 e dura sino alle 5,49, cioè sino al momento dell'impatto. Non si può escludere che il registratore non abbia funzionato, ma poiché si percepiscono alcune voci sembra più probabile che la traccia audio sia stata captata e poi, chissà come, sparita. Inutile aggiungere che queste conversazioni avrebbero permesso di ricostruire le causedell'incidente con certezza; le cause della tragedia restano quindi ignote. In attesa di ulteriori accertamenti della magistratura, le autorità hanno stabilito che il Cessna volava a una quota più bassa di quella prevista e avrebbe urtato, con la fusoliera, contro una guglia ma, secondo l'interrogante, senza la scatola nera non si tratta che di un ipotesi di comodo; sui monti dei Sette Fratelli c'era infatti un po' di foschia ma troppo leggera per giustificare l'accaduto, inoltre la rotta che avrebbe preso il veivolo sarebbe quantomeno insolita poiché, com'è noto a tutti i piloti che praticano quei cieli è particolarmente pericolosa ed è evitata da tutti, occorre quindi supporre, a giudizio dell'interrogante, che qualcosa abbia spinto o precipitato colà il Cessna; la Nuova Sardegna del 25 maggio 2004 riferisce un'ipotesi del figlio del pilota che guidava l'aereo, ipotesi che si appoggia ad un fatto ormai noto: nell'ultima settimana di febbraio lo spazio aereo fra Sinnai e Cagliari era off limits seppure a tempo per un'esercitazione militare e lì - alle 5,40 di martedì 24 febbraio - volava il Cessna, in avvicinamento a Elmas; il traffico militare potrebbe essere causa dell'improvviso e inspiegabile cambiamento di rotta dell' Executive, con la discesa fatale a quota tremila piedi; i piloti sono a conoscenza di divieti, esercitazioni militari e traffico aereo sulla rotta grazie ai notam , ( Notice to airman ); questi sono bollettini indispensabili per evitare collisioni, non trovarsi al centro di un attacco simulato, oppure finire in un'area interdetta dalla sicurezza, leggi provvedimenti anti terrorismo. Il «notam», a Ciampino, fu consegnato anche a Helmut Zulner, dopo la presentazione del piano di volo: decollo e destinazione Cagliari-Elmas. Ma quando il Cessna era pronto per l'atterraggio tanto da essere agganciato dal radiofaro di Capo Carbonara, è stato costretto da qualcosa o da qualcuno a uscire dall'aerovia sicura, che lo avrebbe portato dritto fino alla pista sullo stagno di Santa Gilla; è anche ormai noto che lo stesso giorno è caduto un missile, i responsabili del poligono da cui è partito l'ordigno hanno assicurato che tutto era sotto controllo e che il missile era stato fatto esplodere di proposito seguendo il copione di un esercitazione. Ma che esercizi di tal fatta siano fatti nei pressi della costa e non nel poligono o in mare aperto è alquanto inusitato. È quindi legittimo supporre che qualcosa sia andato storto quel giorno; le possibilità di un legame tra il volo del Cessna e le esercitazioni militari si moltiplicano, difficile altrimenti spiegare perché il comandante Helmut Zurner abbia cambiato rotta, violando così la quota-sicurezza, che gli era nota e la normale procedura a cinquemila piedi; il figlio del pilota ha ricordato alla stampa locale che il padre, con dodicimila ore di volo sui Cessna non si affidava mai al volo, a vista. Ma sempre e soltanto ai più sicuri voli strumentali. Secondo gli interroganti, è impossibile che di colpo quella mattina abbia preso una simile decisione in un'area pericolosa come quella dell'incidente senza validi motivi la risposta sta nel buco sopra descritto; a dodici miglia dal radiofaro, il Cessna lasciò l'aerovia sicura e visto che aveva già individuato l'aeroporto, chiese e ottenne l'autorizzazione al volo a vista, dopo aver ascoltato anche le ultime informazioni sulle condizioni meteo: compresa la segnalazione sul banco di nebbia su Monte Cresia, fatale insieme al volo a bassa quota? La risposta è nei contatti via radio con il controllo aereo dove, come si ricordava, c'è un inquietante buco di pochi minuti; infine c'è un giallo su un aereo non identificato sulla rotta dell'aereo che si è schiantato sulla cima di Bacu Malu. «Un caso anomalo», dicono nelle conversazioni via radio i controllori di volo che hanno avvistato l'intruso identificandolo con un atlantique anti sommergibile. Non si sa infatti chi aveva autorizzato il mezzo a volare in un area dove era appena avvenuto l'incidente, e, soprattutto non è chiaro dove si trovasse verso le 5.49, ora in cui il Cessna ha impattato contro la montagna; gli uomini radar si sono scambiati queste battute: «Vediamo una traccia a bassa quota a circa 400 piedi (circa 130 metri), potrebbe essere un Atlantique, dalle parti di Costa Rey, un po' più a nord. Forse è in contatto con Perdas e non con noi, una cosa un po' anomala»; gli uomini radar videro che l'aereo misterioso erano in contatto con Perdasdefogu. In teoria quello è solo un poligono interforze che non ha nessuna competenza o giurisdizione sul controllo degli spazi aerei non avendo neppure una pista d'atterraggio; a tre mesi dalla tragedia, data la gravità dell'accaduto e, soprattutto per evitare il ripetersi di una simile tragedia, l'interrogante ritiene opportuno che il ministero della Difesa contribuisca a far luce a prescindere dalle indagini in corso sollevando almeno in parte la coltre di mistero che grava sull'accaduto -: se, secondo quanto risulta al Ministro, l'interporto in questione sia autorizzato a concedere spazi aerei senza informare il preposto centro di controllo (Decimomannu) e cosa rivelino i suoi tracciati; se sia stato identificato il velivolo che ha attraversato la zona; quali esercitazioni erano in corso il giorno in cui è avvenuto l'incidente e in che fasce orarie; se risulta che lo stesso giorno, verso le 10,30 sia precipitato un missile negli orti che circondano Muravera. (4-10228)" . _:Bef7af7140773b36f066b1a3c6b8ce390 . "20040614" . "Camera dei Deputati" . "BULGARELLI MAURO (MISTO-VERDI-L'ULIVO)" . . . . "4/10228" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10228 presentata da BULGARELLI MAURO (MISTO-VERDI-L'ULIVO) in data 14/06/2004" . "20041004" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10228 presentata da BULGARELLI MAURO (MISTO-VERDI-L'ULIVO) in data 14/06/2004"^^ .