INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09931 presentata da ROSSI ORESTE (LEGA NORD) in data 19930121
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_09931_11 an entity of type: aic
Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: tramite lettera anonima siglata "alcuni dipendenti del C.E.D. del comune di Alessandria" l'interrogante e' stato informato dei seguenti fatti: la Cooperativa Datadigit e' stata costituita oltre 10 anni or sono da parte di giovani che avevano frequentato a pagamento corsi di programmazione tenuti da Vincenzo Pasino, dirigente del centro Elaborazione Dati del comune di Alessandria, a cui era stata promessa dal Pasino stesso l'assunzione da parte del comune di Alessandria in seguito al supposto ampliamento della pianta organica del centro Elaborazione Dati; al fine di garantire il lavoro per la Cooperativa, il comune di Alessandria ha ottenuto dall'USSL 70 (di cui e' funzionario Mario Pasino, fratello di Vincenzo Pasino) l'appalto relativo alla registrazione delle ricette dei mutuati su supporto magnetico da inviare poi a Torino al CSI Piemonte per la successiva elaborazione. Nel frattempo, mentre la registrazione delle ricette costituiva la fonte principale di reddito, venivano svolti dalla stessa Cooperativa anche lavori di minore entita' per conto del comune di Alessandria, sempre mediante l'affidamento diretto dell'incarico. Anche se formalmente non ricopriva alcun incarico all'interno del Consiglio Direttivo, Vincenzo Pasino svolgeva di fatto le funzioni di dirigente occulto, non tollerando alcuna interferenza in merito alle proprie decisioni; nel 1986 e' giunta in Italia una cittadina marocchina, che e' stata introdotta al CED del comune di Alessandria da parte di un conoscente di Pasino per lavorare nella Cooperativa Datadigit. Dopo breve tempo la Farahat (tale e' il nome della cittadina marocchina) entrava nelle grazie (per cosi' dire) del dirigente del CED che, al fine di farle ottenere il permesso di soggiorno permanente (il semplice visto turistico, di cui era in possesso ha infatti una validita' limitata), obbligava la Cooperativa ad assumerla come dipendente. A questo punto e' opportuno notare che nessuna delle persone che collaboravano con la Datadigit e' mai stata messa in regola con i contributi previdenziali ed assistenziali, a parte la citata Farahat. I dirigenti della Cooperativa che hanno commesso il grave errore di non accettare le decisioni di Pasino sono stati costretti ad andarsene. La Farahat, una volta assunta, veniva indicata da Pasino come direttrice della Cooperativa, ottenendo di occupare una scrivania nell'ufficio del Pasino stesso, di cui possedeva le chiavi (chiavi non in possesso di alcun dipendente del CED) unitamente alle chiavi di accesso ai locali del CED ed alle chiavi di accesso a tutte le banche dati del comune; per quanto riguarda la gestione contabile della Cooperativa, la Farahat da sola fagocitava dal 30 per cento al 50 per cento del fatturato annuo (tra stipendio e contributi): la rimanenza, detratte le spese, veniva ripartita tra i soci collaboratori a insindacabile giudizio di Pasino. Le assemblee di approvazione del bilancio negli ultimi anni non hanno quasi mai avuto luogo, ed i relativi verbali, regolarmente depositati in Tribunale, sono palesemente falsi, come accertato da alcuni soci della Datadigit. Alcune assemblee, secondo le risultanze dei verbali, avrebbero addirittura avuto luogo nei locali del CED durante il normale orario di ufficio dei dipendenti comunali. Secondo le dichiarazioni di alcuni soci della Cooperativa, le scritture contabili venivano tenute da una commercialista (casualmente moglie di un dipendente del CED) che ne impediva la visione a chiunque non fosse stato espressamente autorizzato da Pasino, premurandosi inoltre di avvisare il Pasino stesso di qualsiasi richiesta in merito; attualmente la Cooperativa Datadigit e' coinvolta in tre procedimenti giudiziari (due civili ed uno penale); nel primo procedimento una collaboratrice non socia (che ha prestato la propria opera presso l'ufficio anagrafico del comune di Alessandria per conto della Cooperativa percependo in quattro anni l'astronomica cifra complessiva di lire 4 milioni, secondo quanto pubblicato dai locali organi di stampa) ha richiesto il versamento di quanto dovuto in base alle vigenti norme di legge; nel secondo l'INPS ha citato la Cooperativa, in solido con il comune di Alessandria (in quanto il lavoro veniva svolto all'interno dei locali del CED), per richiedere il versamento di lire 1.300 milioni per omesso versamento di contributi e relative sanzioni pecuniarie; il terzo procedimento (penale) riguarda un affidamento di lavori alla Cooperativa da parte di Pasino all'insaputa dell'Amministrazione Comunale; nonostante quanto sopra descritto sia perfettamente a conoscenza dell'Amministrazione Comunale, il Pasino continua tuttora a ricoprire il suo incarico di dirigente del CED percependo il relativo stipendio e mantenendo la possibilita' di effettuare pressioni sui dipendenti in merito alla loro eventuale testimonianza davanti all'autorita' giudiziaria. Un dipendente che non ha accettato intimidazioni e vessazioni e' stato costretto a richiedere il trasferimento ad altro ufficio -: se intendano accertare la veridicita' dei fatti su esposti e, nel caso risultino fondati, quali provvedimenti intendano prendere nei confronti della amministrazione Comunale di Alessandria. (4-09931)
xsd:string
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09931 presentata da ROSSI ORESTE (LEGA NORD) in data 19930121
xsd:integer
0
19930121-
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09931 presentata da ROSSI ORESTE (LEGA NORD) in data 19930121
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
xsd:dateTime
2014-05-14T20:56:36Z
4/09931
ROSSI ORESTE (LEGA NORD)