_:B4a0d5727496ea329db281b3dedb2fb09 "Risposta scritta Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 5 luglio 2004 nell'allegato B della seduta n. 484 all'Interrogazione 4-09867 presentata da PEZZELLA Risposta. - Il caso del signor Filippo Guarracino è stato seguito con particolare attenzione dal Consolato onorario italiano a Cancun e dall'ambasciata d'Italia a Città del Messico sin dal 13 marzo 2004, allorché il connazionale segnalava al funzionario di turno dell'ambasciata di aver subito il furto di 700 dollari USA, del biglietto aereo, del passaporto, nonché di altri documenti ed effetti personali (un paio di occhiali e due telefoni cellulari) presso l'hotel Las Golondrinas di Playa del Carmen. Il furto sarebbe avvenuto, stando sempre a quanto dichiarato dal connazionale, nella notte tra il 10 e l'11 marzo, quando alle 8 del mattino lo stesso avrebbe trovato la porta della stanza d'albergo aperta, accorgendosi di essere stato derubato. Il signor Guarracino, molto scosso per l'accaduto, affermava altresì di non aver denunciato il furto, precisando che la polizia messicana gli aveva sottratto 5000 pesos (senza spiegarne le ragioni) e che desiderava far ritorno in Italia. Sia il funzionario di turno dell'ambasciata italiana sia il console onorario a Cancun rassicuravano il connazionale circa la possibilità di sostituire il passaporto con un documento di viaggio nonché di far riemettere il biglietto aereo di ritorno in Italia. Il console onorario provvedeva altresì, a seguito delle pressanti richieste sia dell'interessato sia della famiglia in Italia, a reperirgli un alloggio a Cancun. Lo stesso 13 marzo, il connazionale rilasciava, nella sede del Consolato onorario, una dichiarazione nella quale sosteneva di essere stato derubato la mattina dell'11 marzo, di aver tentato di recarsi a piedi da Playa del Carmen a Cancun per raggiungere il consolato e di essere stato quindi immotivatamente e bruscamente fermato dalla polizia e condotto in una cella di sicurezza, da cui sarebbe uscito versando una cauzione di 600 pesos. Il connazionale avrebbe poi trovato un nuovo alloggio a Tulum, località distante 100 km da Cancun, in direzione opposta rispetto a Playa del Carmen. Dopo aver visitato Tulum, avrebbe chiesto ad un tassista di accompagnarlo a Cancun ma avrebbe poi ricordato di aver dimenticato lo zaino con gli occhiali, la patente ed altri effetti personali in albergo. Pertanto, solo il 13 marzo sarebbe riuscito a raggiungere Cancun e a contattare il consolato. Tale versione dei fatti, già differente rispetto a quella fornita in occasione della prima telefonata all'Ambasciata, è stata poi ulteriormente modificata dal connazionale all'atto della denuncia resa il 15 marzo alle autorità di polizia e necessaria ai fini del rilascio del documento di viaggio. In tale occasione, il signor Guarracino affermava infatti che il furto dei 700 dollari, del passaporto e degli altri effetti personali (macchina fotografica e occhiali) sarebbe avvenuto alle 8 del mattino del 12 marzo nell'Hotel Las Golondrinas di Playa del Carmen. Il giorno successivo, 16 marzo, nell'espletare le pratiche per il rilascio del documento di viaggio, il signor Guarracino modificava nuovamente la versione dei fatti, sostenendo di aver perso il passaporto «camminando per strada». Il 17 marzo, non avendo più notizie del connazionale dal pomeriggio del giorno precedente, il console onorario sollecitava l'intervento della polizia turistica per poterlo rintracciare. Alle 18.30 circa si aveva notizia del ricovero del signor Guarracino presso l'ospedale generale di Cancun, essendo stato rinvenuto per strada, in stato di incoscienza. Il console onorario a Cancun, recatosi a rendere visita al connazionale il 18 marzo, ha da quel momento seguito l'evolversi delle sue precarie condizioni di salute. Condizioni tali da indurre l'ambasciata italiana ad invitare la sorella a raggiungere al più presto il Messico. Tale invito veniva reiterato il 20 marzo, dopo che il medico di fiducia del consolato si era recato in ospedale per avere informazioni dettagliate circa le condizioni del predetto. Il 21 marzo, il Console onorario, recatosi in ospedale per la consueta visita veniva informato del decesso del signor Guarracino, avvenuto la sera prima alle ore 21.15. L'Ambasciata italiana ha quindi provveduto tempestivamente a comunicare in Italia, la grave notizia alla sorella del nostro connazionale. Il decesso è imputabile a cause naturali (infarto del miocardio), come risulta dalle certificazioni mediche acquisite e dal riscontro dell'autopsia, che mettono in luce le gravi condizioni di salute in cui il signor Guarracino si trovava, soffrendo tra l'altro di insufficienza renale acuta e di disfunzione epatica. L'ambasciata italiana a Città del Messico e il consolato onorario a Cancun hanno provveduto, una volta eseguita l'autopsia, al disbrigo delle formalità relative al rimpatrio della salma. Al riguardo, va precisato, che l'autopsia è stata eseguita come da normale prassi, dai medici messicani e pertanto non si è potuta accogliere la richiesta dei familiari affinché venisse eseguita in Italia o eventualmente in Messico con la presenza di periti italiani. In merito al rimpatrio della salma, nonostante il fattivo interessamento di questo Ministero e dell'ambasciata, il ritardo è imputabile al disaccordo che la famiglia ha avuto con l'agenzia funebre messicana, in merito al preventivo delle spese per il rimpatrio stesso. Inoltre, il ritardo, è anche in parte dovuto ad errori compiuti dalle Autorità messicane nella redazione del certificato di morte (errore nella trascrizione di data, ora e giorno del decesso, indicato il 10 marzo alle 20.30 anziché il 20 marzo alle ore 21.15), imprecisioni che l'ambasciata ha fatto immediatamente rilevare. Infine, il trattamento della salma (imbalsamazione o trattamento antiputrefattivo) è avvenuto conformemente alle disposizioni internazionali vigenti in materia, in particolare quelle stabilite dalla Convenzione di Berlino del 10.2.1937, cui anche il Messico aderisce. Il feretro è giunto in Italia il 21 aprile 2004 con volo diretto a cadenza settimanale Lauda Air da Cancun a Roma. Gli elementi sopra esposti mettono in luce come l'Ambasciata italiana a Città del Messico, abbia fornito la massima assistenza possibile al connazionale e ai familiari, sia direttamente sia tramite il consolato onorario a Cancun. Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Mario Baccini." . _:B4a0d5727496ea329db281b3dedb2fb09 "20040705" . _:B4a0d5727496ea329db281b3dedb2fb09 "SOTTOSEGRETARIO DI STATO AFFARI ESTERI" . _:B4a0d5727496ea329db281b3dedb2fb09 . "LANDOLFI MARIO (ALLEANZA NAZIONALE)" . . . . "COLA SERGIO (ALLEANZA NAZIONALE)" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09867 presentata da PEZZELLA ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 28/04/2004"^^ . "20040705" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "BOCCHINO ITALO (ALLEANZA NAZIONALE)" . "20040428-20040705" . "2015-04-29T00:36:35Z"^^ . "TAGLIALATELA MARCELLO (ALLEANZA NAZIONALE)" . "1"^^ . . . _:B4a0d5727496ea329db281b3dedb2fb09 . "4/09867" . . . . "Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-09867 presentata da ANTONIO PEZZELLA mercoledì 28 aprile 2004 nella seduta n. 458 PEZZELLA, LANDOLFI, COLA, BOCCHINO e TAGLIALATELA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: in data 24 aprile il quotidiano napoletano Il Mattino ha riportato la notizia della morte di un giovane studente universitario napoletano che si trovava in viaggio di piacere a Cancun, in Messico. Il giovane, secondo quanto raccontato dal giornale, sarebbe morto in circostanze misteriose, anche se la versione ufficiale delle autorità messicane parla di decesso per arresto cardiaco. I particolari emersi dal racconto dei familiari lascerebbe infatti intendere un'altra lettura della vicenda, ossia quella di un omicidio con contorni da vero giallo internazionale. Filippo Guarracino era partito per una vacanza l'otto marzo scorso e nei giorni successivi, secondo il racconto della sorella, aveva denunciato un furto subito nella sua camera d'albergo. Da quel momento lo studente aveva ricevuto una serie di minacce e, nonostante fosse stato avvertito il console italiano, non era riuscito a tornare in Italia perché gli avevano rubato, oltre ai soldi, anche il passaporto. La salma è giunta a Napoli dopo un mese dal delitto. La diagnosi ufficiale parla di arresto cardiaco, ma all'autopsia non era presente un perito della famiglia che si è rivolta anche ad un legale per arrivare alla verità. Tanti sono quindi gli interrogativi e misteri che avvolgono questa tragedia: le cause della morte, l'autopsia eseguita in Messico, i ritardi per il rimpatrio della salma, i contatti della famiglia con il ministero degli affari esteri e le protezioni chieste all'ambasciata italiana di Città del Messico. La notizia ha destato molto scalpore e tanta inquietudine nell'opinione pubblica. Non è la prima volta di turisti italiani uccisi all'estero. Precedenti si sono registrati già a Tenerife e in Indonesia) -: se il ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa, e quali iniziative intenda adottare per l'accertamento della verità; se, qualora vengano accertate responsabilità e negligenze, quali azioni intende adottare. (4-09867)" . "20040428" . "PEZZELLA ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09867 presentata da PEZZELLA ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 28/04/2004" . "Camera dei Deputati" . .