INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09598 presentata da BOCCHINO ITALO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19970430

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_09598_13 an entity of type: aic

Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: la Corte dei conti, sezione regionale per la Campania, con sentenza n. 34 del 1996 condannava gli amministratori del comune di Casoria al pagamento della somma di lire cinquecento milioni per la trasformazione illegittima di posti da part-time a tempo pieno; tra gli amministratori condannati risultavano anche l'attuale sindaco di Casoria Salvatore Graziuso e l'assessore in carica Bartolo Senatore; per i predetti scattava la procedura per la declaratoria di incompatibilita' sopravvenuta; nel frattempo, oltre alla sentenza di condanna per i predetti amministratori, insorgeva, per lo stesso fatto, procedimento penale con richiesta di rinvio a giudizio per abuso d'ufficio aggravato; veniva notificato, in data 26 luglio 1996, al sindaco pro tempore (Graziuso Salvatore) decreto di citazione a giudizio davanti al giudice per le indagini preliminari 2^ sezione tribunale di Napoli, per l'udienza del 18 settembre 1996; per tale udienza il comune, parte lesa nel procedimento, per i danni subiti all'erario, non si costituiva parte civile per il semplice motivo che il sindaco Salvatore Graziuso era lo stesso sindaco che avrebbe dovuto convocare la giunta municipale per deliberare la costituzione di parte civile; lo stesso Salvatore Graziuso, attuale sindaco del comune di Casoria, e l'assessore in carica, all'epoca dei fatti, Bartolo Senatore, unitamente ad altri, risultano rinviati a giudizio con dibattimento fissato per il 2 aprile 1997 e non ulteriormente rifissato, davanti alla 11^ sezione penale del tribunale di Napoli, a seguito della decisione del Gip seconda sezione; meraviglia che ne' il pubblico ministero, ne' il Gip all'udienza del 18 settembre 1996 di fronte all'evidente conflitto d'interesse degli amministratori, e nonostante il rinvio a giudizio, abbiano provveduto a nominare un curatore per la costituzione di parte civile del comune nello stesso procedimento; stante la posizione conflittuale del sindaco e dell'assessore che continuano a rimanere in carica adottando atti e provvedimenti che riguardano anche le proprie persone come la nomina degli avvocati a difesa del proprio operato (atto giuntale n. 1425 del 1996), omettendo altri (costituzione parte civile nel procedimento penale che vede coinvolti il sindaco e l'assessore) -: quali provvedimenti siano stati assunti perche' tali illegalita' non si consumino ulteriormente, anche in relazione al contenuto della circolare ministeriale 4 del 1997 inviata ai prefetti ed alle regioni; quali siano i risultati delle indagini avviate dal prefetto e dal Ministro dell'interno sulle anomalie riscontrate al comune di Casoria e perche' finora non si sia provveduto ad assumere i provvedimenti conseguenti, nonostante i numerosi esposti presentati dalle forze politiche dell'opposizione. Risulta, inoltre all'interrogante che il segretario generale del comune di Casoria esprima pareri di legittimita' su atti deliberativi assunti in contrasto con la legge n. 142 del 1990, con la legge n. 241 del 1990 e con lo Statuto comunale, come la nomina di alcuni dirigenti a contratto (delibera della giunta municipale 789 del 1996 e 1286 del 1996; nella specie si e' violato l'articolo 51 n. 5-6-7 della legge n. 142 del 1990 e si e' violato l'articolo 51, comma 3, dello Statuto comunale; anche la proroga della nomina deve ritenersi illegittima in quanto in contrasto con la legge finanziaria 1997 e perche' il comune di Casoria viene considerato, dalla stessa giunta municipale, strutturalmente deficitario, come si puo' evincere dalle delibere assunte per la copertura del costo dei servizi; viene pagato il premio incentivante (delibera della giunta municipale n. 1197 del 1996) senza il conseguimento dei risultati (nel 1996 non sono stati incassati i proventi dell'acquedotto previsti in bilancio), con la conseguente responsabilita' degli amministratori e dei funzionari che hanno provveduto alla liquidazione; analoga responsabilita' hanno assunto i componenti della giunta municipale che hanno adottato gli atti n. 210 del 1996 e n. 501 del 1996 ed i consiglieri comunali che hanno deliberato il bilancio di previsione 1997, per non aver rispettato la decisione della Commissione centrale per gli organici degli enti locali adottata nella seduta del 2 luglio 1996, che precisava che i destinatari dell'assunzione dovevano essere individuati secondo la normativa di carattere generale; nello stesso atto 210 del 1996, gravato di chiarimenti, il parere di legittimita' espresso dal segretario generale pro tempore collimava con le conclusioni della Commissione centrale per gli organici degli enti locali; sempre nello stesso atto deliberativo si prendeva atto che il comune avrebbe dovuto assumere, ma non assumeva, ed infine si faceva decorrere l'assunzione dal momento dell'atto deliberativo, senza procedere all'assunzione; allo stato non esiste atto di assunzione con il conferimento della nomina, ma solo un provvedimento ordinatorio, che non e' chiaro a quale titolo sia stato preso e da quale autorita' promani; altri atti illegittimi riguardano l'elargizione di contributi per feste e festicciole, senza aver sentito l'apposita competente commissione consiliare e senza aver spiegato la scelta e senza operare i dovuti controlli sulla destinazione dei fondi e sul loro uso (delibere di giunta municipale 1062 del 1996, 1125 del 1996, 1058 del 1996, 1239 del 1996) in palese violazione dell'articolo 12 della legge n. 241 del 1990, mentre non si sono trovati i fondi per assicurare la refezione scolastica; la giunta municipale ha adottato l'atto 816 del 1996 in violazione di legge e deve rispondere per le indennita' elargite al presidente del consiglio comunale, in maniera illegittima e non conforme alle disposizioni ministeriali; l'amministrazione comunale ed il segretario generale continuano ad assicurare al dirigente della ripartizione polizia urbana, privilegi assurdi ed illegittimi, come n. due autisti ed un'autovettura per il prelievo e l'accompagnamento dall'abitazione in Napoli al servizio in Casoria nonostante un'interrogazione presentata in merito, dai consiglieri dell'opposizione, che non ha ottenuto riscontro e non ha sortito l'effetto di interrompere l'illecito uso dei beni della pubblica amministrazione; sulla gestione dell'acquedotto si evidenzia una perla della giunta municipale (l'atto n. 1313 del 21 novembre 1996) assunto a pochi giorni di distanza dall'atto n. 100 del 18 ottobre 1996 per l'equilibrio di bilancio; dall'attestazione di spesa sull'atto giuntale 1313 del 1996 si evince che a fronte di impegni di spesa per 5.579.296.992 risultano accertamenti per 4.200.000, che conferma il mancato raggiungimento dei risultati; cio' significa che la giunta ha proceduto alla spesa di oltre 5 miliardi senza la esistenza della copertura finanziaria. Gli amministratori devono rispondere di tale anomalia e bisogna individuare i soggetti che hanno ordinato la spesa senza la necessaria autorizzazione e copertura finanziaria; nonostante tali atti, una parte dei consiglieri comunali approvava l'equilibrio di bilancio senza nemmeno tener conto delle note dei revisori dei conti del 1^ ottobre 1996 e del 17 dicembre 1996; va infine sottolineato l'annullamento della consiliare 16 del 1997 che riguarda l'assestamento di bilancio, con obbligo per gli amministratori di motivare ogni singola variazione ed ogni singola spesa autorizzata; si sono effettuate variazioni e conseguenti spese senza l'approvazione necessaria del competente organo consiliare, come previsto dalla legge sul nuovo ordinamento contabile; ancora a partire dall'11 novembre 1996, data della pronuncia del Coreco sulla consiliare 90 del 1996, il segretario generale non ha provveduto ad individuare i responsabili della maggiore spesa per i provvedimenti dell'autorita' giudiziaria liquidati con ritardo dagli amministratori che dovevano pagare immediatamente gli atti di liquidazione a seguito di sentenze e decreti ingiuntivi notificati al comune; altra scelta illegale si riscontra nella dotazione e nell'uso dei telefoni cellulari al sindaco (n. 970427) ed al dirigente della ripartizione polizia urbana; occorrerebbe accertare il legittimo uso del traffico telefonico, tramite acquisizione dei tabulati, che dovrebbe riguardare esclusivamente la pubblica amministrazione e non puo' certamente essere utilizzato per chiamate personali o per la campagna elettorale; con la delibera giuntale 59 del 1997 si e' raggiunto il massimo dell'illegalita': sono stati spesi sei milioni circa, in seguito a trattativa privata, per "consumare" i fondi di bilancio 1996 con l'acquisto di divise da conservare "a casa" e da usare "in qualche particolare occasione"; si attesta falsamente che la fornitura e' avvenuta il 30 dicembre 1996 e con liquidazione di un importo di appena seicento lire in meno della spesa autorizzata con l'atto 59 del 1997; in verita' la consegna delle divise alle persone interessate e' avvenuta nei mesi di febbraio-marzo successivi all'avvenuto pagamento; si e' cioe' pagata una fornitura in anticipo falsando la situazione reale; sempre il segretario generale non ha dato esecuzione ai provvedimenti adottati dal consiglio comunale (vedi atto consiglio comunale n. 51 del 20 giugno 1996) e non ha provveduto agli adempimenti richiesti dal Coreco - verbale 86 dell'11 novembre 1996 protocollo 302243; risulta all'interrogante che il Ministro dell'interno, il prefetto di Napoli e la procura regionale della corte dei conti per la Campania, siano a conoscenza di tale scandalosa situazione di illegalita' in cui versa il comune di Casoria; di fronte a tale assurdo ed anomalo comportamento degli amministratori, del segretario generale e di alcuni funzionari, occorre con forza segnalare che ogni ulteriore ritardo nell'assunzione di provvedimenti sugli organi e sugli atti determinera' un ulteriore consolidamento delle situazioni di illegittimita', con danni che tradurranno effetti anche sulle successive amministrazioni e che sara' difficile rimuovere successivamente; il compartimento degli amministratori e gli atti illegittimi assunti, che potrebbero avere risvolti penalmente rilevanti (ipotesi di truffa, omissione, abuso aggravato, falsita' ideologica e materiale in atto pubblico, favoreggiamento, peculato d'uso e di appropriazione), richiedono a fronte delle reiterate violazioni di leggi e regolamenti, doverosi interventi ispettivi e sostitutivi da parte degli organi preposti, che non possono omettere i dovuti provvedimenti "cautelativi", a salvaguardia della trasparenza della pubblica amministrazione -: quali provvedimenti abbiano adottato ovvero intendano adottare per porre fine allo stato di illegalita' esistente e diffuso al comune di Casoria. (4-09598)
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