. . "4/08865" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08865 presentata da LO MONTE CARMELO (MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD) in data 20101004"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "20101004-20110307" . _:Bedfdda83ed3fefd8b47cc5922f87eb6c . "1"^^ . "LO MONTE CARMELO (MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08865 presentata da LO MONTE CARMELO (MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD) in data 20101004" . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08865 presentata da CARMELO LO MONTE lunedi' 4 ottobre 2010, seduta n.377 LO MONTE. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: per richiedere il visto all'ambasciata d'Italia al Cairo bisogna preventivamente concordare un appuntamento attraverso il call center Vodafone, numero 090070678, al costo di circa 30 centesimi di euro al minuto; il call center, oltre ai cittadini egiziani che vogliono entrare in Italia (come turista o lavoratore), e' utilizzato anche da quei cittadini italiani che hanno bisogno di supporto dall'ambasciata e pertanto anch'essi vengono obbligati a chiamare tale numero a pagamento; inoltre chi chiama, spesso viene lasciato per alcuni minuti in attesa oppure ottiene risposte che invitano a richiamare questo numero, mantenendo sempre il costo di 30 centesimi al minuto; il call center, come appare sul sito dell'ambasciata d'Italia in Egitto e' gestito dall'operatore telefonico Vodafone e attraverso i lunghi tempi d'attesa a cui si e' soggetti o l'invito a richiamare, gode di un ulteriore beneficio economico; tutto cio' avviene contrariamente alle dichiarazioni del Ministero degli affari esteri, che ritiene il call center delle ambasciate solo uno strumento a supporto e non obbligatorio, ma soprattutto avviene dimenticando che l'uso del telefono e' il primo contatto che, nel caso, si ha con l'Italia all'estero, per cui richiedere il pagamento dei costi telefonici non depone favorevolmente per il nostro Paese -: se il servizio di call center dell'ambasciata d'Italia in Egitto sia stato affidato con bando di gara pubblica o trattativa privata; se sia intenzione del Ministero degli esteri di intervenire per eliminare una tassa, che ha il sapore di un vero e proprio balzello, rivolta agli egiziani che vogliono venire in Italia come turisti o lavoratori o a quegli italiani, che trovandosi in terra straniera, possono avere la necessita' di avere un contatto con l'ambasciata. (4-08865)" . . . . . "2014-05-15T00:45:15Z"^^ . _:Bedfdda83ed3fefd8b47cc5922f87eb6c "Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedi' 7 marzo 2011 nell'allegato B della seduta n. 444 All'Interrogazione 4-08865\n presentata da CARMELO LO MONTE Risposta. - In merito a quanto rappresentato dall'interrogante nell'interrogazione in esame, si forniscono i seguenti elementi di informazione. Tra le innovazioni che hanno consentito di abbattere, in molte sedi, i tempi di attesa per il rilascio dei visti e di conseguire un netto miglioramento del servizio vi e' il ricorso ad agenzie esterne, tra cui i call center, che coadiuvano gli uffici nella gestione di alcune procedure, propedeutiche o connesse al rilascio dei visti. Nella maggioranza dei casi, il ricorso ai call center riguarda solo la prenotazione dell'appuntamento dei richiedenti presso gli uffici dell'Ambasciata o del Consolato. Il costo dell'utilizzo dei call center e' a carico dei richiedenti. Testi normativi comunitari, ed il particolare il nuovo Codice comunitario sui visti, definitivamente approvato nel luglio 2009, prevedono esplicitamente la possibilita' di far ricorso ad agenzie esterne per la gestione di parte delle procedure connesse al rilascio di visti. Resta comunque assicurata la possibilita' per i richiedenti di rivolgersi direttamente agli uffici per fissare un appuntamento o per avere informazioni. Nel caso dell'Ambasciata al Cairo per rendere piu' chiare al pubblico le modalita' secondo cui e' possibile richiedere un appuntamento presso l'ufficio visti (che esamina direttamente le richieste, ricevendo al contempo gli interessati), e' stato inserito nel sito internet dell'Ambasciata un avviso che specifica il carattere non esclusivo ne' obbligatorio del ricorso al call center. Gli appuntamenti possono, infatti, essere fissati direttamente dall'ufficio visti dell'Ambasciata agli utenti che vi si rivolgono per fax, posta elettronica o telefono. Per quanto concerne il costo ed i tempi d'attesa delle chiamate al call center Vodafone (che viene utilizzato attualmente da 11 Ambasciate di paesi Schengen a Il Cairo), verifiche dirette periodiche vengono condotte sia con la stessa societa' Vodafone che con le altre rappresentanze dei Paesi Schengen. Quanto al costo dei servizio, e' comunque stabilito un tetto massimo di spesa, dichiarato dalla Vodafone, di 20 Lire egiziane (circa 2,1 euro), indipendentemente dalla durata della conversazione. I tempi medi di attesa, da verifiche effettuate in loco, risultano variare tra i 30 ed i 90 secondi, dal momento della richiesta di colloquio all'effettiva risposta dell'operatore. Tale durata e' garantita dalla Vodafone e viene periodicamente testata dalla Cancelleria consolare. Quanto alle procedure seguite per l'affidamento, da parte dell'Ambasciata al Cairo, del servizio di call center alla societa' Vodafone, questo Ministero degli affari esteri ha approfondito il tema delle modalita' di selezione delle societa' cui esternalizzare servizi connessi alla ricezione di domande di visto. In merito, e' stato chiesto un parere all'Avvocatura Generale dello Stato, con particolare riferimento all'applicabilita' della normativa sui contratti pubblici (in particolare, del cosiddetto Codice dei contratti pubblici, decreto legislativo n. 163 del 2006). L'Avvocatura, nel fornire il parere richiesto, ha chiarito che le rappresentanze diplomatico-consolari, nella selezione di prestatori esterni di servizi, sono tenute a fare generale riferimento ai princi'pi in tema di disciplina della concessione dei servizi ex articolo 30 decreto legislativo n. 163 del 2006, la quale dispone una procedura decisamente semplificata ed esclude espressamente la necessita' di applicare l'intera normativa in materia di contratti pubblici, imponendo esclusivamente il rispetto dei princi'pi generali di tale disciplina ovvero dei princi'pi di trasparenza, adeguata pubblicita', non discriminazione, parita' di trattamento, mutuo riconoscimento, proporzionalita' e di quelli desumibili dal Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (ex - Trattato CE). L'Avvocatura ha pero' chiarito che non esiste un vero e proprio obbligo in tal senso: «le rappresentanze diplomatico-consolari possono considerarsi esonerate dall'obbligo di applicazione della procedura di cui all'articolo 30 del codice dei contratti in materia di concessione di servizi pubblici, in quanto le attivita' che esse hanno esternalizzato costituiscono procedure propedeutiche, connesse o successive all'attivita' di rilascio dei visti, funzione pubblica loro espressamente attribuita dall'ordinamento, la cui titolarita' tuttavia non viene in alcun modo trasferita ai soggetti terzi, restando innegabilmente in capo alle amministrazioni legislativamente individuate». Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Alfredo Mantica." . _:Bedfdda83ed3fefd8b47cc5922f87eb6c "20110307" . _:Bedfdda83ed3fefd8b47cc5922f87eb6c "SOTTOSEGRETARIO DI STATO AFFARI ESTERI" . _:Bedfdda83ed3fefd8b47cc5922f87eb6c .