_:B3fd27e5489813d4a8fa55e69d1d31647 "A seguito della segnalazione del Professor Pierluigi Ambrosetti dell'Istituto di Geologia - Facolta' di Scienze - dell'Universita' di Perugia circa trafugamenti dal deposito ittiolitifero di Pietraroja, dove l'attuale area recintata de \"Le Cavere\" era adibita a discarica, la Soprintendenza archeologica di Salerno, in data 5 ottobre 1979, affidava all'Istituto suddetto, nella persona del dottor Ambrosetti, un'indagine conoscitiva del giacimento, invitandolo nel contempo a prendere opportuni contatti con il Comune competente. Nel 1982 ulteriori indagini venivano affidate all'Istituto di Paleontologia dell'Universita' di Napoli e al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino. Le lastre ittiolitifere, risalenti al Cretacico, rinvenute nel corso delle indagini suddette, sono state regolarmente asportate e temporaneamente trasportate presso l'Istituto di Paleontologia di Napoli e presso il Museo Regionale di Torino, per le opportune operazioni di studio e di restauro. Inoltre, a seguito dei risultati conseguiti nel corso dell'esplorazione dell'area, la predetta Soprintendenza, in data 9 febbraio 1983, procedeva tempestivamente ad apporre il vincolo archeologico, ex articolo 4 della legge 1089 del 1939, su tutta l'area della Civita, uno dei pochissimi siti di interesse paleontologico sottoposto in territorio italiano a provvedimenti di tutela. Nel 1984, con fondi regionali, si e' proceduto da parte del Comune di Pietraroja alla sistemazione dell'area, oggetto dei sopracitati scavi, con la recinzione del complesso e con la copertura dei fossili mediante cupolette in plexiglas. Tuttavia, la mancanza di personale di custodia e la scarsa resistenza della recinzione e delle protezioni dei fossili hanno comportato l'asportazione di numerose lastre ittiolitifere ad opera di clandestini. Pertanto nel 1988 la Soprintendenza, per limitare il danno, ha provveduto alla rimozione dei fossili piu' rilevanti, avvalendosi della collaborazione dell'Istituto di Paleontologia di Napoli, dove tuttora sono temporaneamente custoditi. Successivamente, con fondi del Ministero, la Soprintendenza ha previsto un intervento finalizzato al restauro dei reperti e alla loro protezione con la sostituzione delle precedenti coperture con cupolette piu' resistenti, nonche' al temporaneo rafforzamento della preesistente recinzione dell'area esplorata, mediante grigliato elettrofuso in \"Orsogril\". Si sottolinea la funzione prettamente temporanea della suddetta recinzione, finalizzata esclusivamente a delimitare un'area tuttora in corso di esplorazione e di studio, salvaguardandola nel contempo da scavi clandestini. Si ribadisce, tuttavia, che per assicurare la tutela e la valorizzazione dell'importante complesso e' prioritario il potenziamento del personale di custodia anche per le ore notturne. Il Comune, infatti, piu' volte sollecitato in questo senso, ha dichiarato di non essere in grado di assicurare il controllo del Parco con suo personale. Allo stato attuale sono ripresi i lavori relativi al primo lotto (recinzione, illuminazione, scavo e restauro) del progetto redatto dal Comune di Pietraroja in base ai finanziamenti ex lege 64/1986, per lo sviluppo e la valorizzazione del Parco geopaleontologico. Tale progetto era gia' stato esaminato in via di massima dalla Soprintendenza in data 22 gennaio 1992. Tuttavia dall'esame dei successivi elaborati progettuali era emerso che le opere avrebbero danneggiato gli strati fossiliferi; pertanto la Soprintendenza richiese, in data 28 gennaio 1994, una variante, prescrivendo modalita' d'intervento. Con tale variante, approvata in data 3 ottobre 1994, si sono impediti interventi di sottofondazione dannosi per gli strati fossiliferi e si e' indirizzata la recinzione-perimetrazione del Parco, come del resto le modalita' di illuminazione, verso la creazione di una \"insula\" di bene culturale e paesaggistico da effettuarsi in maniera essenziale, atta a preservare quanto piu' possibile i sottostanti strati di interesse geopaleontologico e da fruire secondo un percorso di sentieri preesistenti. Ricadente nel primo lotto e' anche la sistemazione dell'area \"Le Cavere\", dove il prosieguo dello scavo dovra' essere effettuato secondo criteri di indagine e conservazione della memoria dei vari livelli geologici. Inoltre, al fine di garantire una visione sistematica, e' stato previsto un percorso cronologico preferenziale, opportunamente corredato da pannelli didascalici, provvedendo nell'area gia' esplorata alla effettuazione di calchi ed alla loro sistemazione nel sito originario in luogo degli esemplari fossili temporaneamente custoditi presso l'Istituto di Paleontologia di Napoli e presso il Museo di Storia Naturale di Torino. Il Ministro dei beni culturali e ambientali: Paolucci." . _:B3fd27e5489813d4a8fa55e69d1d31647 "19950426" . _:B3fd27e5489813d4a8fa55e69d1d31647 "MINISTRO MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI" . _:B3fd27e5489813d4a8fa55e69d1d31647 . "1"^^ . . "2014-05-14T19:36:02Z"^^ . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08076 presentata da PARLATO ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19950301" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08076 presentata da PARLATO ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19950301"^^ . "SIMEONE ALBERTO (ALLEANZA NAZIONALE)" . "PARLATO ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE)" . _:B3fd27e5489813d4a8fa55e69d1d31647 . "4/08076" . . "19950301-19950512" . . "Al Ministro dei beni culturali ed ambientali. - Per conoscere - premesso che: il 7 giugno 1989, il primo degli interroganti produsse l'atto ispettivo n. 4-13950, poi riprodotto il 2 dicembre 1993 al n. 4-20546: \"come nel 1989 denunciato dall'allora segretario provinciale del MSI di Benevento, il dottor Pasquale Viespoli, sui Monti del Matese, nel Beneventano, in zona Le Cavere del comune di Pietraroja, su una superficie di circa 40 ettari, il parco geopalenteologico creato da qualche anno in seguito al rinvenimento di migliaia di fossili di fauna marina preistorica: anfibi, rettili, molluschi, pesci fin lassu' sospinti dall'evoluzione tettonica della crosta terrestre, risulta essere abbandonato a se stesso e senza una adeguata valorizzazione; negli ultimi tempi trafugamenti, danneggiamenti, ed agenti atmosferici hanno attentato ai reperti di le Cavere riportati alla luce e sistemati nel parco per volonta' di alcuni geologi appassionati che oggi protestano per l'inerzia del Ministero per i beni culturali e della regione Campania e quali solo a parole mostrano interesse al parco di Pietraroja che permette, per la natura calcarea del suolo, studi approfonditi volti ad avere utili indicazioni scientifiche sulla formazione geologica dell'Appennino meridionale e sulle spinte sismiche che periodicamente lo investono oltre che a poter promuovere potenziali flussi turistici -: quali urgenti iniziative di tutela, preservazione, potenziamento e valorizzazione turistica e culturale del patrimonio fossile di Pietraroja ritengano necessarie o abbiano adottato in questi quattro anni:\"; nessuna risposta pervenne ai predetti atti ispettivi; si apprende (Repubblica 2 agosto 1994, articolo a firma di Antonio Piedimonte) che il ritrovamento e' di eccezionale importanza (sono stati individuati persino fossili di dinosauro e di rarissimi rettili antenati dei rinconcefali delle Galapagos) ma anche che: \"...oltre il vincolo deciso nel 1983, ben poco e' stato fatto per salvaguardare e promuovere l'area, che peraltro si trova in una zona ricca di mete turistiche, come la Bocca della Selva ed il nascente Parco del Matese. La Sopraintendenza archeologica si e' limitata a recintare una piccola zona, il comune lascia edificare palazzoni con agghiacciante tranquillita' - sostengono gli osservatori - e, persino gli ambientalisti sembrano rassegnati ad un ineluttabile destino di abbandano. Dopo tante denunce ormai non ci speriamo piu' - spiega Vittorio Vallone, responsabile del WWF Valle Telesina - dopo la scoperta del dinosauro sembrava che l'attenzione dell'opinione pubblica avesse risvegliato dal torpore le istituzioni. Ma e' stato un momento. Come spesso accade, una volta spenti i riflettori delle telecamere, si e' tornati all'asfalto, al cemento ed ai rifiuti. Tutto esattamente come prima ed in alcuni casi peggio. E' incredibile ma non c'e' alcuna attenzione per il parco, come se non esistesse. D'altra parte - aggiunge l'ambientalista - dobbiamo registrare una scarsa attenzione anche per le emergenze archeologiche di questa zona: a poca distanza da qui ci sono vestigia romane utilizzate come pascolo dai pastori\"; a chi appartiene la responsabilita' di un cosi' grave abbandono e degrado del parco, saccheggiato quotidianamente; quali iniziative sanzionatorie si intendano assumere per colpire duramente i responsabili dello sfascio del parco di Pietraroja che pur avrebbe potuto divenire una qualificata meta turistica e culturale; quali iniziative di tutela e di valorizzazione promozionale a tal riguardo si intendano avviare. (4-08076)" .