"INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08000 presentata da SCILIPOTI DOMENICO (ITALIA DEI VALORI) in data 20100713" . . "20100713-" . "2014-05-15T00:39:21Z"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . . "0"^^ . . "SCILIPOTI DOMENICO (ITALIA DEI VALORI)" . "4/08000" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08000 presentata da SCILIPOTI DOMENICO (ITALIA DEI VALORI) in data 20100713"^^ . . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08000 presentata da DOMENICO SCILIPOTI martedi' 13 luglio 2010, seduta n.351 SCILIPOTI. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: in data 7 luglio 2009 l'universita' Cattolica del Sacro Cuore ha redatto, su richiesta dell'azienda, una relazione sulla valutazione del rischio amianto del palazzo Rai, viale Mazzini, n. 14, Roma, attualmente sede legale della societa', riportando in particolare l'aggiornamento effettuato nel periodo tra marzo e aprile 2009 sullo stato di conservazione del coibente strutturale. Le conclusioni di tale indagine, sottoscritte da tre medici, risultano assolutamente allarmanti, riportando che «negli ultimi nove anni si e' verificato un notevole incremento della velocita' di degrado del coibente», che al piano terra e' presente «amianto fioccato a vista» in quanto il soffitto «Marotta» non riesce piu' a isolare la coibentazione del solaio dai locali sottostanti. La relazione conclude che: «non si puo' escludere il pericolo di un inquinamento da fibre di amianto aerodisperse, in quanto l'isolamento costituito dal pannello di faesite, posto sopra le doghe del controsoffitto, non impedisce piu' ai frammenti di coibentazione distaccatisi, di raggiungere l'area del locale sottostante. Questa condizione non e' consentita dalla normativa vigente»; in merito al problema amianto viene inviata una lettera sottoscritta da circa 600 lavoratori in data 25 gennaio 2010, in cui si richiedeva al presidente, direttore generale, staff del direttore generale, vice direttore generale per gli Affari immobiliari, gli approvvigionamenti e i servizi di funzionamento, all'organismo di vigilanza sulla Rai e per conoscenza alla ASL Roma E, anche a seguito di quanto era emerso presso la sede Rai di Torino, dove i decessi gia' registrati, causa amianto, sono al vaglio del procuratore generale dottor Guariniello, di voler portare la questione amianto del palazzo di viale Mazzini, 14 di Roma all'attenzione del consiglio di amministrazione e del direttore generale, invitando formalmente i livelli apicali ad intervenire a tutela della salute dei lavoratori; nel comunicato aziendale del 3 febbraio 2010, la direzione risorse umane e organizzazione ha voluto precisare che dalle risultanze dei monitoraggi non «e' mai emersa alcuna situazione di esposizione a pericolo per i dipendenti e che la Rai controlla e misura costantemente da anni, presso la sede di viale Mazzini la qualita' dell'aria, l'eventuale presenza di fibre aerodisperse e lo stato di conservazione dell'amianto con cui sono rivestiti i solai e la tenuta del confinamento». Pertanto, nell'ottica di un progressivo miglioramento dei livelli di sicurezza, la Rai avrebbe avviato un programma di interventi di ristrutturazione del palazzo di viale Mazzini; considerata l'estrema genericita' della risposta dell'azienda RAI un'altra lettera e' stata inviata dal responsabile sicurezza lavoratori in data 15 febbraio 2010 alla ASL direzione u.o. complessa servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro di via Fornovo, 12 - Roma e per conoscenza alla Rai all'attenzione del presidente del consiglio di amministrazione, al presidente del consiglio sindacale e al presidente dell'organismo di vigilanza, in cui si chiedeva espressamente che i lavoratori del palazzo di Viale Mazzini potessero permanere nei locali aziendali soltanto se non fosse esistita alcuna possibilita'/probabilita' di rischio che l'amianto potesse essere inalato; nel frattempo si cominciavano ad eseguire lavori di «tamponamento» dei soffitti nelle stanze dal 1 o al 7 o piano, del tutto episodici, non sistematici, piu' che altro miranti a tacitare le proteste sempre piu' emergenti da parte dei lavoratori, attraverso controsoffittature, stesura di silicone sui soffitti, senza alcuna forma di sicurezza per i dipendenti che hanno continuato a lavorare nelle proprie stanze; nel comunicato aziendale del 22 marzo 2010, la direzione risorse umane e organizzazione stabiliva un piano di lavori ovvero di bonifica per rimozione, solo ed unicamente al piano terreno, e di semplice confinamento attuato tramite i controsoffitti per gli altri piani, che sembrava essere stato valutato idoneo dalla ASL, senza alcuna precisazione tuttavia di un piano di bonifica definitiva del palazzo e di tutela della sicurezza dei lavoratori, ma solo ove ritenuto necessario ed urgente; in data 5 maggio 2010 veniva inviata una lettera sottoscritta da circa 450 lavoratori a tutte le sigle sindacali, in cui si chiedeva loro di voler sottoporre il problema della bonifica definitiva dell'amianto e della tutela della salute dei lavoratori, al consiglio di amministrazione e al direttore generale, lettera che rimane tuttora in attesa di riscontro -: se e quali iniziative si intendano attuare per monitorare costantemente la correttezza e l'efficacia degli interventi attualmente in atto, specie in seguito all'accertamento da parte dell'istituto di medicina del lavoro della facolta' di medicina dell'Universita' cattolica del Sacro Cuore di Roma dell'assoluto stato di degrado dell'amianto presente nel palazzo RAI di viale Mazzini, materiale non solo inquinante, ma soprattutto pericoloso ed estremamente dannoso per la salute dei lavoratori; se e quali iniziative si intendano adottare per garantire la sicurezza dei lavoratori RAI di viale Mazzini, con riferimento ai pericoli connessi alla presenza accertata di amianto e veleni nel luogo di lavoro; se e quali reali precauzioni e provvedimenti concreti ed efficaci si intendano prevedere e quali iniziative relative alla necessita' di pervenire immediatamente alla bonifica completa dell'area soggetta da anni ad amianto fioccato, inequivocabilmente dannoso per la salute e per l'ambiente affinche' avvenga nel pieno rispetto della legalita', alla luce dell'obbligo di osservare un rigoroso rispetto delle norme relative allo smaltimento dei rifiuti, secondo la legislazione vigente, italiana ed europea. (4-08000)" . . .