INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07982 presentata da SCALIA MASSIMO (PROG.FEDER.) in data 19950228

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Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno, della difesa e del tesoro. - Per sapere - premesso che: nello stabile di Via Poma 2, dove venne uccisa Simonetta Cesaroni, oltre all'AIAG, presso la quale lavorava la vittima, prestata dalla RE.LI s.r.l. da cui dipendeva, avevano sede le seguenti societa': la gia' menzionata RE.LI s.r.l.; l'Ali Aeroleasing S.p.A.; la SIELCO s.r.l.; la REMAG s.r.l. e l'INNOVAGROUP s.r.l., per alcune delle quali, se non per tutte, Via Poma rappresentava una sede di comodo; per l'AIAG la sede di Via Poma 2 era invece effettiva e in tal sede l'AIAG disponeva di un ricchissimo schedario di nominativi, indirizzi e codici fiscali, continuamente "carico" con nuovi dati in entrata; l'archivio di dati in Via Poma 2 avrebbe potuto consentire, data la sua ampiezza, un uso distorto; ad esempio, attraverso la costituzione di cooperative o altro tipo di societa', con nominativi prelevati dagli schedari AIAG di persone del tutto ignare, al fine di richiedere finanziamenti e avere la disponibilita' di flussi di denaro o di immobili (nel caso di societa' edilizie); nel caso di Via Poma si sono attivati, "motu proprio" come risulterebbe dalle dichiarazioni al magistrato, gli agenti di PS Gagliardini e Pacilio, dei quali si sa essere la prima in forza al SISMI e il secondo in forza al SISDE -: se i ministri interrogati non vogliano disporre opportune inchieste, ognuno per aspetti di sua competenza: 1) per appurare la situazione, la consistenza e le finalita' delle societa' che avevano sede in Via Poma 2, i loro rapporti reciproci e quelli con l'AIAG; 2) per verificare se l'archivio dati dell'AIAG non sia stato occasione di operazioni distorte come quella suggerita in premessa o eventualmente di altre; 3) nel caso in cui la verifica di cui al punto precedente desse esiti positivi, per verificare ulteriormente se non era questo uno dei canali per il "lavaggio" e il "riciclaggio" di titoli di Stato o di denaro avvenuti per diretto interessamento o con la complicita' di quei funzionari del SISDE per i quali sono gia' stati avviati procedimenti giudiziari, i nomi di alcuni di costoro comparendo anche negli atti giudiziari dell'omicidio Filo della Torre all'Olgiata e del caso Castellari; 4) per controllare se i nominativi presenti negli elenchi AIAG non siano stati usati a copertura di attivita' terroristiche o di attivita' militari esercitate clandestinamente nel nostro paese a supporto di paesi terzi (si pensi al caso dei piloti militari libici ricoverati a Villa Mafalda), in entrambi i casi con il coinvolgimento di personale del SISMI e/o del SISDE; 5) per fornire all'autorita' giudiziaria documentazione ed elementi che consentano di stabilire se l'uccisione della Cesaroni sia da porre in connessione con l'essere stata sospettata di aver scoperto casualmente uno degli elenchi di nominativi di cui ai punti precedenti; 6) per controllare se dai bilanci dell'Ali Aeroleasing S.p.a. o da altre fonti non risulti che la predetta societa' sia stata direttamente coinvolta gia' nel 1980 nell'addestramento di piloti militari libici presso l'aeroporto di S. Lorenzo a Muravera (Sardegna), dal quale, secondo alcune ipotesi, si sarebbero levati in volo la sera del 27 giugno 1980 due Mig libici che avrebbero avuto parte nella tragedia di Ustica. (4-07982)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07982 presentata da SCALIA MASSIMO (PROG.FEDER.) in data 19950228 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
MATTIOLI GIANNI FRANCESCO (PROG.FEDER.) 
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4/07982 
SCALIA MASSIMO (PROG.FEDER.) 

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