INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07832 presentata da MORMONE ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19950222

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_07832_12 an entity of type: aic

Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso: che la Citta' di Castellammare di Stabia da troppi anni e' oggetto delle indebite, illegittime ed illegali attenzioni di pericolosissime organizzazioni camorristiche; che proprio tali organizzazioni camorristiche hanno generato in zona la nascita di potenti holding finanziarie che traggono linfa vitale da fenomeni estorsivi e da traffici di droga, d'usura, di contrabbando, di armi, di lotto e di "totocalcio" cladestini; che le risorse finanziarie recuperate mediante operazioni palesemente illecite vengono sapientemente riciclate mediante sofisticate operazioni di acquisizioni aziendali ed immobiliari d'ogni genere effettuate anche nalla vicina Penisola Sorrentina; che per difendere i sopra menzionati traffici illeciti non sono mancati momenti di grave tensione tra clan rivali - in particolare tra quello dei D'Alessadro e del defunto Umberto Mario Imparato - culminati con ricorrenti scontri a fuoco e con spargimenti di sangue non soltanto dei vari affiliati alle singole organizzazioni malavitose, ma anche di vittime innocenti ed estranee alle faide in atto; che nonostante l'apparente calma che caratterizza il momento contingente esistono tutti i presupposti perche' la situazione possa ritenersi molto piu' che allarmante e perche' lo Stato faccia sentire in zona una presenza forte ed intransigente; che non esiste altro mezzo per combattere ogni forma di criminalita' organizzata se non quello di impegnare cospicui contingenti delle Forze dell'Ordine; che tali ultimi contingenti devono, in ogni caso - e non soltanto in riferimento alla realta' stabiese - essere composti da soggetti irreprensibili sotto ogni punto di vista e non possono, ne' devono essere contaminati nemmeno lontanamente dall'ombra del dubbio e che anzi devono essere considerati esempi di specchiata moralita' e di indiscussa irreprensibilita'; che, ritornando alle infiltrazioni camorristiche presenti in zona, non si puo' dimenticare, proprio a Castellammare di Stabia l'individuazione di gravi casi di connessioni tra il mondo della politica e quello della delinquenza organizzata; che pur volendo prescindere dai casi specifici che hanno visti interessati un ex Ministro degli interni, un ex sottosegretario alle poste ed un ex senatore - tutti di origini locali o delle zone limitrofe - non puo' essere dimenticato l'episodio culminato con l'uccisione dal sindacalista "Cigiellino" Sebastiano Corrado, risultato essere al centro di un contorto meccanismo che collegava l'USL 35 (ovvero quella di Castellammare di Stabia), ambienti politici e camorra; che la verita' sulla uccisione del suddetto Sebastiano Corrado, peraltro consigliere comunale del PDS, sempre nella citta' di Castellammare di Stabia, non e' mai venuta a galla in maniera convincente; che quotidianamente la realta' in esame e' oggetto di una serie di fenomeni assai inquietanti; che in data 3 dicembre 1994 veniva effettuato un controllo amministrativo nei locali dell'"Associazione Socio-Culturale Nuevo-Mundo" ubicati in Castellammare di Stabia alla via Panoramica n. 32; che tale controllo, faceva seguito ad operazioni di analogo tenore (vedi ad esempio il caso dei ristoranti "Il Dubbio" e "Saloon") sviluppate dalle Forze del locale Commissariato della Polizia di Stato con l'ausilio di operatori sanitari del Servizio Ecologia della USL 35; che nei locali dell'"Associazione Socio-Culturale Nuevo-Mundo" sebbene non esistesse alcun genere di autorizzazione o licenza sanitaria od amministrativa le Forze dell'Ordine hanno accertato che erano state allestite attivita' di Sala da Ballo (discoteca), di Bar, di Ristorante e di Pizzeria; che vari erano gli ambienti adibiti alle attivita' sopra menzionate; che per la accertata assenza delle certificazioni, autorizzazioni e/o licenze di cui sopra si procedeva al sequestro cautelativo; che pur volendosi eccepire il fatto che l'Associazione in questione fosse da ritenersi come circolo privato, risulta alle Forze dell'Ordine che ai suddetti locali ed alle rispettive attivita' veniva consentito l'accesso anche ai "non soci" previa la corresponsione della cifra di lire 10.000 pro-capite; che la frenetica attivita' esercitata dal "Nuevo-Mundo" veniva testimoniata non solo da un prospetto attestante le attivita' sociali della Associazione gia' citata per il mese di dicembre 1994, ma anche dalla circostanza che nei locali della Associazione stessa fosse prevista una performance del noto cantante Franco Califano; che la notizia del sequestro operato al "Nuevo-Mundo" ha trovato ampia cassa di risonanza grazie agli articoli pubblicati sugli organi di informazione; che a tutt'oggi non e' dato sapere in forma ufficiale quali siano i destini e quali i provvedimenti conseguenziali maturati in seguito all'intervento degli operatori del Commissariato della Polizia di Stato di Castellammare di Stabia; che esistono seri e fondati motivi per esprimere profonda preoccupazione e chiedere chiarezza in ordine ad una vicenda, quale appunto quella cui ci si riferisce, dagli sviluppi, dai contorni e dai retroscena assai oscuri -: se risponda al vero che gli operatori del locale Commissariato della Polizia di Stato di Castellammare di Stabia, all'atto di iniziare l'ispezione dei locali e delle eventuali autorizzazioni del "Nuevo-Mundo" abbiano riscontrato che il soggetto preposto ad incassare la sopra indicata cifra di lire diecimila (e' utile ribadirlo) anche dai non soci e' risultato essere il noto pregiudicato Michele Cammarota, nato a Castellammare di Stabia il 18 maggio 1958 e denunziato per associazione a delinquere di stampo camorristico perche' affiliato al clan vincente di Michele D'Alessandro, nonche' considerato accompagnatore e spalleggiatore di Luigi D'Alessandro (fratello dell'appena menzionato Michele); se risponda al vero che il predetto Michele Cammarota, in ogni caso, risulti essere socio della Associazione che gestisce le attivita' ed i locali del "Nuevo-Mundo" avendo anche funzioni di guardiano dello stabile; se risponda al vero che tra i "soci onorari" della predetta Associazione risulti essere anche tale Eresiarco in forza agli organici del Commissariato della Polizia di Stato di Castellamare di Stabia in qualita' di dirigente od ex dirigente degli uffici della Digos; se l'Eresiarco di cui, a prescindere dagli esiti scaturenti dal precedente punto, sia risultato in passato coinvolto, ed in caso affermativo a quale titolo, nelle vicende della cosiddetta "Regina La Bionda" in ordine ad una truffa, o presunta tale, ai danni delle Terme di Castellammare di Stabia perpetrata con il coinvolgimento di uomini e/o interessi del gia' piu' volte citato clan D'Alessandro; quali esiti abbia avuto l'inchiesta e/o il procedimento giudiziario avviato sull'argomento e quale sia risultata essere la reale posizione dell'Eresiarco; se l'Eresiarco sia fratello al naturalmente omonimo candidato alle elezioni per il Consiglio comunale od attivista del PDS di Castellammare di Stabia; se risponda al vero che i locali del "Nuevo-Mundo" siano stati luogo di convegno o d'incontro o d'altro genere di intrattenimento per riunioni politiche - elettorali, preelettorali o post-elettorali - del PDS stabiese cui avrebbero partecipato il sindaco di Castellammare di Stabia Polito ed un parlamentare pidiessino eletto in zona ed in caso affermativo se risponda al vero che in tali circostanze sono stati anche predisposti appositi servizi di sorveglianza da parte della DIGOS; se risponda al vero che qualcuno dei soci o dei responsabili del "Nuevo-Mundo" abbia millantato a nome della gestione a torto o a ragione conoscenze e/o frequentazioni di operatori del locale Commissariato di P. S. vantando - si ripete: non si sa se a torto o a ragione - l'amicizia del Questore di Napoli al punto da asserire che a lui sarebbero stati riservati alcuni posti - pare circa una decina - laddove si fosse regolarmente tenuto il concerto del cantante Franco Califano e che la persona preposta al ritiro dei biglietti o dei tagliandi o di altro materiale che consentisse l'accesso gratuito in sala sarebbe dovuto avvenire a cura di tale Sovrintendente Raimondo Fois; se risponda al vero che si siano registrate palesi, larvate od addirittura occulte pressioni di ordine politico da parte di esponenti di spicco del PDS stabiese in ordine alla necessita' di mettere a decantare la vicenda; se risponda al vero che sempre in virtu' di presunte pressioni di carattere politico la pratica relativa al sequestro del "Nuevo-Mundo", trasmessa per quanto di competenza agli uffici comunali di Castellammare di Stabia (il cui sindaco non e' peregrino ricordare che e' l'esponente pidiessino Polito), invece di sortire l'effetto della emissione immediata di una ordinanza di chiusura nel termine di cinque giorni dalla data di ricezione della pratica stessa e' "arrivata" nell'Ufficio Commercio e/o Annona in data 18 dicembre circa (ovvero con circa quindici giorni di ritardo); se risponda al vero che responsabile o impiegata del suddetto Ufficio Commercio e/o Annona risulti essere tale signora Di Maio, consorte del piu' noto giudice Marano, Pretore di Castellammare di Stabia; se risponda al vero che, laddove si riscontrassero positivamente i gia' citati ritardi burocratici, la pratica del "Nuevo-Mundo" sia stata nuovamente messa a decantare fino al 20 gennaio 1995 accumulandosi in tal modo un nuovo (non si sa fino a che punto) inspiegabile ed ingiustificabile ritardo; se risponda al vero che gli autori materiali e/o presunti del sequestro del "Nuevo-Mundo", sempre in virtu' delle sopra richiamate pressioni politiche siano stati sollevati, formalmente o di fatto, dagli incarichi che erano stati loro attribuiti fino a quella data essendo demandati a compiti di pattuglia e/o similari; se, laddove trovasse riscontro positivo il punto precedente, risponda al vero che il dirigente del Commissariato dottor Romolo Panico fosse stato, almeno in un primo momento, artefice della istituzione di pattuglioni straordinari finalizzati alla prevenzione e/o alla repressione di illeciti amministrativi e pertanto informato di quanto si stava operando; se risponda al vero che al compiacimento della prima ora del Panico per l'operazione felicemente conclusa dai suoi subordinati abbiano fatto seguito una serie di atteggiamenti assai contraddittori ed equivoci al punto che, prima di procedere all'esautoramento degli operatori in questione gli stessi siano stati invitati genericamente a soprassedere dall'effettuare ulteriori controlli; se risponda al vero che il vero o presunto esautoramento cui si e' gia' fatto cenno in precedenza ha assunto toni e significati assai gravi allorquando uno dei presunti artefici del sequestro essendo risultato estraneo all'operazione e' stato reintegrato nelle funzioni cui era precedentemente preposto; se risponda al vero che i piu' volte citati operatori del locale Commissariato della P.S. ritenendo di aver subito dei torti ingiustificati si siano resi artefici di una serie di missive agli organi ed alle autorita' competenti e gerarchicamente sovraordinate (Ministero degli interni, Questore di Napoli etc.); se risponda al vero che, nelle more di quanto sopra, l'ufficio di uno degli operatori che avevano effettuato il sequestro del "Nuevo-Mundo", - con la motivazione che l'operatore veniva ritenuto quale presunto artefice di una non meglio precisata missiva-denunzia contenente gravi accuse tanto nei confronti del Dirigente del Commissariato Stabiese, quanto di altre unita' distaccate presso lo stesso Commissariato - sia stato fatto oggetto di una ispezione e/o perquisizione, estesa anche all'armadietto personale dell'interessato, senza che dello intervento, peraltro conclusosi con esito negativo, si sia provveduto a redigere apposito verbale; se risponda al vero che, laddove venga riscontrato con esiti positivi il punto precedente, artefici della ispezione e/o perquisizione siano stati il dottor Romolo Panico (Dirigente del Commissariato), il dottor Adamo Bove (Vice Dirigente del Comissariato) e l'Ispettore Luigi Donnarumma; se risponda al vero che di quanto sopra siano stati informati mediante lettera scritta il Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Napoli, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata, il Responsabile del Dipartimento della Polizia di Stato - Divisione Personale - presso il Ministero dell'interno ed il Questore di Napoli; quali provvedimenti, laddove vengano riscontrati con esiti positivi i punti precedenti, siano scaturiti in seguito alle lettere di cui sopra; se risponda al vero che al Commissariato di Polizia di Stato di Castellammare di Stabia, in varie epoche si sia registrata la scomparsa di armi, quantitativi di droga sequestrati, nonche' fascicoli e/o dischetti riguardanti il dottor Matteo Cinque; come si giustifichino, laddove venga riscontrato con esito positivo il punto precedente, un tal genere di fatti, episodi e circostanze che viceversa - sempre che si proceda al riscontro oggettivo - sarebbero da considerarsi, in uno con quanto complessivamente evidenziato, di una gravita' inaudita; se non si ritenga di procedere all'avvio di procedure disciplinari, ovvero di procedimenti specifici a carico di quanti siano da ritenersi eventualmente responsabili; se ci siano responsabilita' oggettive ed a chi siano attribuibili in ordine alle vicende sopra esposte ed oggetto degli interrogativi che vengono posti; se e quali siano i provvedimenti che si intendono adottare con la massima urgenza affinche' si eviti la compromissione legittima od infondata dell'immagine di un intero Commissariato in cui, a prescindere dalle risposte che verranno in merito alle presente interrogazione, non regna quell'armonia indispensabile per ben operare in una "zona di frontiera" quale, per l'appunto, puo' essere considerata Castellammare di Stabia. (4-07832)
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