_:B937c4653138007e5d61e88f7506f9094 "Atto Camera Risposta scritta pubblicata mercoledi' 8 settembre 2010 nell'allegato B della seduta n. 366 All'Interrogazione 4-07699\n presentata da ANGELA NAPOLI Risposta. - In merito a quanto indicato nell'interrogazione in esame, riguardante il «Progetto di riconversione per la centrale Enel a Rossano Calabro», si rappresenta quanto gia' comunicato in aula Camera il 1 o luglio 2010 in occasione della risposta all'interpellanza urgente n. 2-00769. La liberalizzazione del mercato elettrico e' iniziata con l'entrata in vigore del decreto legislativo n. 79 del 1999 («decreto Bersani»), che ha rivoluzionato l'assetto del settore energetico nazionale, liberalizzando le attivita' di produzione, importazione ed esportazione, acquisto e vendita di energia elettrica e riservando allo Stato la gestione di quelle attivita' considerate di pubblico interesse, come la trasmissione e il dispacciamento. Successivamente e' intervenuto il decreto-legge 7 febbraio 2002, cosiddetto «sblocca centrali», convertito in legge con modificazioni dalla legge 9 aprile 2002, n. 55, che ha disciplinato le procedure connesse all'autorizzazione per la costruzione di nuove centrali elettriche di potenza superiore ai 300 Mw termici. La cosiddetta autorizzazione «unica», di cui alla citata legge n. 55 del 2002, viene rilasciata dal Ministro dello sviluppo economico a seguito di un'istruttoria che si conclude una volta acquisiti la positiva valutazione d'impatto ambientale (Via) sul progetto presentato e i pareri del comune e della provincia nel territorio in cui ricadono le opere. Va inoltre precisato che l'autorizzazione e' rilasciata «d'intesa con la Regione interessata» che, ai sensi dell'interpretazione fornita dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 6 del 13 gennaio 2004, e' da intendersi come «intesa forte» e, pertanto, imprescindibile per il rilascio dell'autorizzazione unica. Alla luce del predetto quadro normativo l'Enel Produzione S.p.A. nell'aprile del 2005 aveva presentato, ai sensi della citata legge n. 55 del 2002, istanza di autorizzazione alla trasformazione dell'esistente centrale termoelettrica di Rossano Calabro (Cosenza), funzionante ad olio combustibile e a gas naturale, in un impianto alimentato a carbone. La centrale di Rossano Calabro, precedentemente autorizzata con decreto del Ministero delle attivita' produttive del 26 luglio 1991, attualmente e' costituita da quattro sezioni da 320 Mw e ripotenziate con quattro turbogas da 115 Mw e alimentate ad olio combustibile e gas naturale, e' stata anche oggetto di un progetto di trasformazione in ciclo combinato delle quattro sezioni ripotenziate, autorizzato con decreto del Ministero delle attivita' produttive del 4 luglio 2001. Coerentemente con nota del 29 aprile 2005 l'Enel Produzione S.p.A. sul progetto di conversione a carbone della esistente centrale di Rossano Calabro (Cosenza), aveva altresi' avviato la procedura di Via, presentando istanza di pronuncia di compatibilita' ambientale, ai sensi dell'articolo 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349 e legge 9 aprile 2002, n. 55. Successivamente alla presentazione dell'istanza, la societa' proponente, alla luce di ulteriori valutazioni, ha ritenuto di formulare un'ipotesi alternativa alla riconversione a carbone dell'impianto in questione, ovvero l'utilizzo dell'impianto quale «riserva fredda». I lavori della conferenza di servizi, nel frattempo indetta per la procedura di autorizzazione «unica», non sono stati avviati al fine di consentire alla medesima societa' di acquisire elementi utili in ordine alla succitata ipotesi alternativa, nonche' per consentire a tutte le amministrazioni interessate dal procedimento unico di esprimere le proprie valutazioni sulla base di un quadro complessivo e definitivo dell'iniziativa proposta. Intanto, a seguito della relativa istruttoria, la commissione tecnica per la verifica dell'impatto ambientale via/valutazione ambientale strategica ha emesso il parere interlocutonio negativo n. 438 dell'8 aprile 2010. Solo in data 23 aprile 2010 l'Enel Produzione SpA ha integrato e aggiornato il progetto, proponendo oggi di realizzare un «progetto integrato policombustile». In particolare, il progetto prevede la realizzazione di una nuova caldaia ultra super critica (Usc) da 800 Mw e alimentata a polverino di carbone e biomassa, l'utilizzo dei 4 turbogas esistenti per sopperire ad eventuali richieste di rete in punta, nonche' la realizzazione di un impianto solare termodinamico integrato con la nuova sezione termoelettrica. Doverosamente la societa' Enel Produzione S.p.A., con nota del 23 aprile 2010, ha trasmesso anche alla direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, competente in materia, le integrazioni nelle quali si propone una modifica del progetto per il quale era stata presentata la citata istanza di valutazione di impatto ambientale del 29 aprile 2005, e relativamente al quale la commissione tecnica per la verifica dell'impatto ambientale via/vas ha poi espresso il parere interlocutorio negativo sopra detto. Pertanto, la direzione competente con nota del 14 giugno 2010 ha provveduto ad inoltrare alla Commissione tecnica per la verifica dell'impatto ambientale via/vas la documentazione predisposta dalla societa', richiedendo di verificare se, alla luce dell'aggiornamento proposto, ritenga necessario modificare e/o integrare il citato parere interlocutorio negativo n. 438 dell'8 aprile 2010. Il progetto attuale con le modifiche proposte, quindi, riprendendo le indicazioni dettate dalla Comunita' europea per lo sviluppo sostenibile e per la promozione dell'utilizzo di nuove forme di energia rinnovabile, propone la realizzazione di una centrale policombustibile finalizzata alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, biomasse e solare termodinamico, attraverso l'utilizzo di un mix bilanciato con i combustibili convenzionali, quali il carbone. Il progetto prevede, inoltre, come opera connessa alla centrale nella nuova configurazione, la realizzazione di un pontile e di una banchina a mare attrezzata per lo scarico del carbone e il carico delle ceneri. A seguito alla presentazione delle integrazioni progettuali da parte dell'Enel Produzione SpA, secondo quanto disposto dalle citate norme di settore, il Ministero dello sviluppo economico potra' indire ai sensi della legge n. 241 del 1990 la conferenza di servizi con le amministrazioni interessate, per il rilascio della «autorizzazione unica» di cui alla legge n. 55 del 2002. Attualmente si prevede di svolgere la prima riunione nel mese di luglio 2010, e va considerato che l'iter autorizzativo si presenta complesso in quanto, visti i tanti soggetti investiti di potere decisionale, il Ministero dello sviluppo economico dovra' tenere conto dei pareri resi da tutte le amministrazioni e gli enti coinvolti. Relativamente alle modifiche progettuali sopra dette, la societa' Enel Produzione S.p.A., con nota dell'11 maggio 2010, ha trasmesso copia dell'avviso al pubblico sui quotidiani Il Corriere della Sera e la Gazzetta del Sud. Riguardo, invece, al rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale (aia) per la centrale, la domanda era stata presentata dal gestore in data 30 marzo 2007 ed integrata in data 6 novembre 2008. La commissione incaricata per lo svolgimento delle attivita' istruttorie per l'aia, a seguito degli approfondimenti svolti dal gruppo istruttore istituito nel mese di agosto 2009, ha richiesto, con nota dell'11 marzo 2010, l'elenco delle integrazioni necessarie. Tali integrazioni, utili per il prosieguo dell'istruttoria, sono state trasmesse dal gestore, in copia cartacea e su supporto informatico, con nota del 31 maggio 2010 e acquisite con protocollo n. 14876 del 9 giugno 2010. La documentazione citata e' accessibile attraverso internet sul sito: www.aia.minambiente.it. Ad ogni buon fine, si rappresenta che le criticita' segnalate nell'atto di sindacato ispettivo saranno oggetto di valutazione da parte della commissione di valutazione di impatto ambientale ai fini della valutazione di impatto ambientale, ovvero dell'individuazione e valutazione di tutti gli impatti ambientali determinati dal progetto proposto, incluse le emissioni in atmosfera e la compatibilita' con gli indirizzi e gli strumenti di pianificazione e programmazione regionale, provinciale e comunale, significando che l'esito favorevole della via sara' premessa indispensabile per l'ulteriore seguito del procedimento. Il Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare: Roberto Menia." . _:B937c4653138007e5d61e88f7506f9094 "20100908" . _:B937c4653138007e5d61e88f7506f9094 "SOTTOSEGRETARIO DI STATO AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE" . _:B937c4653138007e5d61e88f7506f9094 . _:B937c4653138007e5d61e88f7506f9094 . . . . . . "4/07699" . . . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07699 presentata da NAPOLI ANGELA (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20100622" . "NAPOLI ANGELA (POPOLO DELLA LIBERTA')" . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-07699 presentata da ANGELA NAPOLI martedi' 22 giugno 2010, seduta n.341 ANGELA NAPOLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: il territorio della Sibaritide rappresenta uno dei piu' ricchi della Calabria ed e' fonte di turismo, agricoltura, pesca e commercio; l'Enel, in modo unilaterale, ha presentato un progetto integrato, impropriamente denominato «policombustibile», di riconversione della propria centrale di Rossano (Cosenza), prevalentemente a carbone (94 per cento); la nuova tecnologia a carbone cosiddetto «pulito» riduce solo in parte le particelle fini, ma non incide sulle emissioni delle polveri ultrafini, che rappresentano la causa piu' importante di incremento della mortalita' e della morbilita'; il carbone e' una delle forme piu' importanti d'inquinamento da mercurio; il processo di combustione del carbone produce, soprattutto nelle fasi di avviamento e di spegnimento dei gruppi termici, ben 67 elementi tossici inquinanti, tra cui i ben noti metalli pesanti che causano nell'uomo gravi e mortali patologie mediche; inoltre il carbone rappresenta oggi il maggiore pericolo per la lotta ai cambiamenti climatici; le centrali a carbone rischiano quindi di non collimare con i contenuti del protocollo di Kyoto ed anche degli impegni che l'Unione europea ha assunto per il 2020 con l'approvazione del pacchetto «energia e clima» e che sono stati ribaditi alla Conferenza di Copenaghen nel dicembre 2009; se, infatti, dovessero entrare in funzione tutti i progetti avviati e ormai conclusi (Civitavecchia), quelli autorizzati a tutt'oggi (Fiumesanto, Vado Ligure e Porto Tolle) o quelli ipotizzati (Saline Joniche e Rossano Calabro), a regime si produrrebbero in piu' circa 39 milioni di tonnellate di CO 2 all'anno, nel mentre l'Italia dovrebbe ridurre le sue emissioni di gas serra di 60 milioni di tonnellate di CO 2 entro il 2020, proprio secondo gli impegni assunti in sede europea; tra l'altro, la scelta dell'ENEL, ad avviso dell'interrogante improvvida, non prende in considerazione le energie alternative, che hanno gia' oggi costi complessivi molto minori del carbone e vantaggi ambientali per tutti; nello studio di impatto ambientale dell'ENEL manca una seria analisi dell'impatto sanitario sulle popolazioni e sugli ecosistemi; l'analisi fornita dall'ENEL non computa i costi socio-economici per il territorio fortemente connotato da attivita' agricole di pregio (distretto agricolo di qualita', istituito dalla regione Calabria) e da attivita' turistico-alberghiere e di pesca; il carbone, che peraltro non rappresenta la futura tecnologia necessaria, metterebbe quindi un'ipoteca definitiva sullo sviluppo agro-turistico e culturale della Sibaritide, importante area strategica della Calabria; l'occupazione dei citati settori, gia' oggi stimabile in circa 35.000 unita', e che e' suscettibile di crescita, verrebbe messa in discussione da un impianto industriale di circa 100 unita' stabili, piu' un indotto di un centinaio di addetti; senza sottovalutare che gli investimenti del tipo proposti dall'ENEL per la centrale di Rossano, oltre a non portare alcuno sviluppo locale e regionale, rappresenterebbero un ghiotto «boccone» per la 'ndrangheta le cui cosche locali, tutt'altro che inermi, sono da sempre state censite da direzione nazionale antimafia, direzione investigativa antimafia, direzione distrettuale antimafia e Commissioni parlamentari antimafia; ed ancora non si puo' dimenticare che la Calabria produce molta piu' energia di quella che si consuma, nonostante cio' nel triennio 2009-2012 e' previsto un incremento di potenza pari ad altri 1.600 MWe (800 da interventi gia' avviati) da centrali termiche, ed entro il 2013 si prevede la messa in funzione di centrali eoliche che produrranno circa altri 1.600 MWe; la costruzione della centrale a carbone proposta dall'ENEL a Rossano e' senza dubbio una scelta imposta dall'alto, considerata la non condivisione di tutti gli enti locali del territorio, nonche' la contrarieta' espressa, con forza e valide motivazioni, dall'ANCI, dalle associazioni ambientaliste e produttive e dalle organizzazioni sindacali; addirittura l'ENEL, che ha avviato il procedimento di approvazione del progetto in questione ai sensi della legge n. 102 del 2009, non ha preso in considerazione il vigente piano energetico ambientale regionale (PEAR) della Calabria, approvato con la legge n. 315 del 14 febbraio 2005, che, tra l'altro, dispone: «...e' vietato, su tutto il territorio regionale calabrese, l'utilizzo del carbone per alimentare centrali per la produzione di energia elettrica»; la stessa regione Calabria, anche oggi non puo' che avvalersi dell'esistente e richiamato piano energetico ambientale regionale, visto che la nuova amministrazione regionale, e specificatamente il dipartimento 5 - attivita' produttive, in data 22 maggio 2010, ossia in corso di procedura gia avviata dall'ENEL, ha avviato la «procedura aperta per l'affidamento del servizio di aggiornamento del PEAR» mediante apposito bando; appare, pertanto, evidente che anche tale situazione si ribalta sulla procedura in atto e dovrebbe comportare il ritiro del progetto e la sua eventuale riproposizione ai sensi del PEAR Calabrese rinnovato; si aggiunge, infine, la sentenza n. 215 pronunciata dalla Corte Costituzionale in data 11 maggio 2010 e depositata il 17 giugno 2010, con la quale viene dichiarata l'illegittimita' costituzionale dell'articolo 4, commi 1, 2, 3, e 4, del decreto-legge 1 o luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, nel testo risultante dalla modifiche introdotte dall'articolo 1, comma 1, lettera a), del decreto-legge «anticrisi», n. 78 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 ottobre 2009, n. 141; a seguito di tale sentenza l'ENEL non potra' tenere in considerazione la volonta' degli enti locali regionali calabresi in merito al progetto di riconversione della propria centrale di Rossano -: se non si ritenga necessario ed urgente negare l'autorizzazione al progetto di riconversione della centrale ENEL di Rossano; quali siano gli intendimenti del Governo rispetto alla nascita o alla riconversione di centrali a carbone; quali urgenti iniziative, per quanto di competenza, intendano assumere al fine di impedire lo scempio ambientale e tutelare la salute dei cittadini, rispetto al progetto di riconversione della centrale ENEL di Rossano Calabro. (4-07699)" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07699 presentata da NAPOLI ANGELA (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20100622"^^ . _:B937c4653138007e5d61e88f7506f9094 . "1"^^ . "20100622-20100908" . "2014-05-15T00:37:17Z"^^ . .