INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07693 presentata da COSTA RAFFAELE (FORZA ITALIA) in data 14/10/2003

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_07693_14 an entity of type: aic

Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-07693 presentata da RAFFAELE COSTA martedì 14 ottobre 2003 nella seduta n. 372 COSTA. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: un attento esame delle spese deliberate dalla direzione generale per la cooperazione allo sviluppo (ministero degli affari esteri) nel periodo gennaio 1998-agosto 2003 evidenzia una serie rilevante di anomalie; nel periodo in esame si sono spesi, attraverso 110 delibere relative ad altrettanti contratti per interventi all'estero - in favore dei Paesi poveri e/o in via di sviluppo - più di 300 miliardi delle vecchie lire per interessi, svalutazioni, risarcimento danni, arbitrati, spese legali e giudiziarie; le spese sono state deliberate e impiegate per far fronte ad obbligazioni di varia natura contratte negli anni '90 (in non pochi casi negli anni 1987-1989): si è trattato quasi sempre di pagamenti provocati da ritardi (anche decennali), da lacune ed omissioni della pubblica amministrazione, da inadeguata gestione, da omessi contratti; l'analisi delle «anomalie» prescinde dall'efficacia dei contratti (impossibile, per l'interrogante, da verificare) e non è finalizzata a mettere in discussione il valore sociale ed umanitario né delle leggi di finanziamento né delle opere realizzate o degli aiuti finanziati; si ritiene però doveroso un chiarimento relativo anche alle responsabilità di chi ha gestito i contratti che hanno comportato interventi finanziari in anni recenti ma lontani dalle inadempienze e dal determinarsi delle cause di tanta cattiva attività; si segnalano, in particolare, i seguenti casi: 1) Senegal - Il ministero degli affari esteri (DGCS: direzione generale per la cooperazione e lo sviluppo) affidò alla società Cosvint la realizzazione del progetto «Senegal - Programma di sviluppo rurale integrale» con contratto stipulato nel 1988. A seguito di controversie insorte su detto programma e dopo il lodo arbitrale reso il 19 giugno 1998 venne notificato il 19 agosto 1998 al Ministero degli affari esteri atto di precetto per la corresponsione a Cosvint delle somma di lire 25.129.000.000 oltre lire 13.651.286.333 a titolo di rivalutazioni e interessi e lire 3.230.800.256 a titolo di spese, diritti onorari. In data 28 ottobre 1998 venne autorizzato lo stanziamento di lire 38.780.540.460. In data 21 maggio 1999 Cosvint notificò un nuovo atto di precetto con intimazione di pagamento di lire 2.673.749.000 per mancata corresponsione di quanto da essa preteso con il precedente precetto del 19 agosto 1998, con ulteriore aggravio di interessi e spese legali. Il 4 ottobre del 1999, il ministero deliberò lo stanziamento di lire 2.673.748.000. Il costo del collegio arbitrale è stato di circa un miliardo e mezzo: il ministero degli affari esteri ha pagato lire 1.089.000.000 per la sua quota; 2)Etiopia - Nel 1988 il ministero pattuiva con la società Aquater spa la realizzazione di un programma «Etiopia - progetto geotermico di Tendabo». Nel 1998 l'opera risultava eseguita regolarmente: il ritardo però con cui avvenivano i pagamenti indusse la società Aquater a richiedere gli interessi che vennero pagati (solamente nel 2001) in lire 1 miliardo 889.791.030; 3)Somalia - Il ministero degli affari esteri stipulò un contratto con Rti Lofemon (Lodigiani, Federici, Montedil), con sede in Milano, per la costruzione, in Somalia, della strada Garoe-Bosaso e la riabilitazione edilizia dell'Ospedale di Garoe. Con atto di diffida e costituzione in mora e contestuale domanda di arbitrato del 16 dicembre 1997, la Lofemon rivendicò, ai sensi dell'articolo 22 del contratto, danni di guerra per lire 6.372.441.000, oltre una serie di oneri per ulteriori lire 47.030.443.000. In esecuzione del lodo parziale del 28 maggio 1998, il ministero ha corrisposto a Lofemon 12.062.932.470; in esecuzione del secondo lodo parziale ha corrisposto lire 5.570.904.660. Infine con lodo definitivo del 2 marzo 1999, il ministero ha corrisposto lire 17.790.983.720. Ecco come risultano suddivisi questi ultimi 17 miliardi: lire 7.642.557.590 per revisione prezzi, lire 9.387.559.400 per interessi legali e moratori, lire 176.133.400 per interessi legali sulle due prime voci; lire 146.880.000 corrispondenti ai due terzi delle spese legali; lire 437.853.330 pari ai due terzi delle spese di funzionamento del collegio arbitrale ed i compensi per i membri ed il segretario del collegio stesso (costato 607 milioni); 4)Mali - Con contratto stipulato nel 1986, il ministero degli affari esteri affidava alla Aic Progetti Spa di Roma prestazioni di servizi e gestione nel Mali per l'esecuzione di un asse viario, di perimetri irrigui e di piste rurali per circa 14 miliardi di lire. Atti aggiuntivi del 1987 e del 1988, un atto integrativo del 1989, due perizie di variante nel 1990, comportarono un impegno finale di spesa di circa 27 miliardi di lire: nulla da obiettare o quasi. Analogamente avveniva con un altro contratto stipulato con la stessa società avente per oggetto l'ampliamento di un ospedale, sempre nel Mali, per un importo di lire 2.685.000.000; in seguito ad atti aggiuntivi e perizie di variante, l'impegno finale fu di lire 4.675.000.000: ancora quasi nulla da obiettare. Essendo insorta controversia sulle obbligazioni contrattuali in Mali, la Aic notificava nel 1992 domanda di arbitrato. Con lodo emesso il 9 maggio 1996, la Dgcs fu costretta a corrispondere ad Aic la somma di 2.386.760.500 di cui lire 1.648.720.140 per somme dovute, lire 569.111.913 per interessi e 168.928.427 per la quota parte delle spese di arbitrato; 5)Bolivia - Nel 1988 il Mae stipulò un contratto con la società Italconsult spa per un progetto rurale in Bolivia (regione Pando). In data 24 luglio 2001 il Mae veniva condannato (con lodo arbitrale) a pagare la somma di lire 636 milioni per ritardato pagamento delle fatture, lire 174 milioni per «guardiania e manutenzione», poi lire 123 milioni per concorso spese arbitrali, infine lire 41 milioni per spese legali. In totale le delibere autorizzano spese per 923 milioni sul capitolo 2195 (per interessi e spese legali) oltre ai citati 174 milioni per guardiania ed a tutte le somme versate dal 1988 in avanti. Alla stessa Italconsult spa vennero versati (2001) altri 109 milioni per altre spese legali a seguito di lodo arbitrale per «attività successiva all'approvazione del progetto» con riferimento alla progettazione esecutiva delle sedi del Parlamento centro-americano (accordo con il Guatemala); 6)Libano - La Emit Spa di Milano stipulò nel 1986 con la direzione generale per la cooperazione e lo sviluppo una convenzione e nel 1990 un contratto aventi per oggetto la realizzazione di due stazioni di pompaggio idrico a Beirut in Libano. Per controversie insorte fra le parti, vennero instaurati due distinti collegi arbitrali che si conclusero con lodi notificati assieme ad atti di precetto. L'amministrazione venne condannata a corrispondere alla Emit la somma complessiva di lire 17.209.845.060 di cui lire 8.804.416.025 per interessi, spese, competenze collegio arbitrale che il ministero ha deliberato di pagare; 7)Somalia - Nel 1986 si stipula un contratto fra il Mae e la Cesen spa, relativo alla gestione dell'alta vigilanza nell'ambito del programma Somalia Nord. Il Mae non effettua i pagamenti di quanto pattuito: il 30 luglio 2001 arriva un atto di precetto imbottito di spese varie per 28 miliardi e 400 milioni. Il Mae stanzia subito la quota parte per interessi, spese legali e di collegio (arbitrale): in totale 19 miliardi oltre a 765 milioni. Poi - in data 15 novembre 2001 - pagherà il resto (più di 8 miliardi) e cioè la residua somma capitale. I mandati di pagamenti si sono succeduti numerosi: prima 14 miliardi e rotti, poi 5 miliardi e rotti, poi 8 miliardi e rotti, poi 145 milioni, poi 179 residui. In totale oltre 28 miliardi di cui circa 20 per interessi e spese; 8)Mozambico - La cooperativa Muratori e Cementisti Cmc di Ravenna stipulò con la direzione generale per la cooperazione e lo sviluppo, nel 1986, un contratto per la realizzazione del programma «Mozambico - Costruzione dell'Acquedotto di Pemba», mentre nel 1990 stipulò un atto aggiuntivo al contratto base per assistenza tecnica e forniture occorrenti al completamento della realizzazione dell'acquedotto. A causa di ritardati pagamenti delle fatture, nonché della causa civile promossa dalla Cmc, l'amministrazione il 14 marzo 2000 fu costretta a corrispondere l'ulteriore somma di lire 171.217.940 alla Cmc per interessi; 9) Messico - Nel 1984 l'Enel venne incaricato dal ministero degli affari esteri di realizzare tre programmi in Messico, in Siria, in Somalia e per ciò venne finanziato e pagato. Su tutti i programmi nacquero controversie. L'Enel notifica tre decreti ingiuntivi del tribunale di Roma chiedendo ancora 5 miliardi: si transige sui 2 miliardi che il Mae paga (importo residuo più interessi); 10) Somalia - Nel giugno del 1986 venne stipulato un accordo tra il ministero degli affari esteri e la società Esi Eliservizi per la «Gestione del trasporto aereo in Somalia». Le autorità somale destinatarie dei velivoli, rifiutavano l'accettazione in dono della flotta nel suo complesso e ne richiedevano la rimozione dalle zone di giacenza ormai in Somalia. In attesa di riportarli in Italia, la Esi affidò gli aerei all'ambasciata italiana a Mogadiscio: l'ambasciata comunicò al ministero degli esteri (il 3 marzo 1989) che la locale società Murri spa aveva la possibilità di far ricoverare la flotta aerea presso l' hangar della società Stais a 2.500 dollari Usa al mese. Per due mesi il ministero non rispose: il 22 maggio 1989 i somali diedero quattro giorni di tempo per evacuare gli aerei. Il ministero si affrettava allora a rispondere, addirittura con telegramma n. 311 del 24 maggio 1989: «Va bene, ricoverateli presso l' hangar Stais alle loro condizioni». Il 14 luglio successivo il ministero degli affari esteri stanziava la somma di 12.500 dollari Usa e la accreditava all'ambasciata di Mogadiscio. La stessa comunicava a più riprese di non aver mai ricevuto quell'importo e che l'importo finale della prestazione Stais-Murri ammontava ormai a dollari Usa 35.000, derivanti dalle numerose fatture emesse dalle società fino al 31 luglio 1990. La stessa sollecitò il pagamento con diverse note di sollecito (1991, 1992 e 1993). Nel 1994 la Stais cedette il credito, ancora tale, alla Murri. Non avvenendo il pagamento nel 1995 e neppure nel 1996, la Murri citò il ministero degli affari esteri davanti al tribunale di Roma, ottenendo la condanna dello stesso al pagamento di lire 40.530.000 oltre agli interessi (da calcolare) e a lire 1.212.000 per procedura, competenze e onorari. Siamo a dicembre del 1997. L'epilogo si ha il 21 marzo 1998 con la delibera dell'amministrazione con la quale si definisce il pagamento alla Murri della somma totale di lire 69.331.090 di cui lire 28.801.090 per interessi ed altri oneri. Tutto per un dono non gradito dai somali. Ci si chiede che fine abbiano fatto i primi 12.500 dollari, mai ricevuti dall'ambasciata, nonché gli aerei e, soprattutto, chi li abbia pagati; 11) Colombia - Ancora la Cotecno srl protagonista per un centro di prevenzione e cura realizzato in Colombia deliberato nel 1990. Si litiga su quanto spetti (in più) alla società rispetto al pattuito: si va dagli arbitri che condannano il Mae a pagare oltre 2 miliardi, di cui ben più di 1 miliardo e 676 milioni per interessi e spese. Si pagano 2 miliardi 149 milioni. Non bastano però: viene notificato altro atto giudiziario ed occorre pagare altri 30 milioni per altri interessi; 12) Angola - Nel 1991 il Mae affida al consorzio Ceitral la realizzazione di un programma in Angola (nella capitale Luanda). Nel 1999 il consorzio Ceitral si lamenta per il ritardato pagamento delle fatture e chiede gli interessi utilizzando il ricorso agli arbitri: il ministero stanzia 2 miliardi 124 milioni per interessi legali e moratori per ritardato pagamento; 13) Yemen - A seguito di contenzioso sorto tra la Bonifica Spa e il ministero degli affari esteri per l'esecuzione di un programma nello Yemen, venne emesso lodo arbitrale il 27 marzo 1997. Tale lodo venne notificato munito di formula esecutiva, atto di precetto e atto di pignoramento presso terzi con citazione innanzi al pretore di Roma. Il 16 novembre 1998 (a 18 mesi dal lodo) venne deliberato il pagamento del «conto sospeso» di lire 3.850.695.610 di cui lire 1.166.647.390 per interessi legali, interessi di mora e «anatocismo» (interessi sugli interessi), spese di lite, del giudizio arbitrale e del compenso per gli arbitri e per il segretario; 14) Mozambico - Contratto del 1991 per un programma multisettoriale a Maputo (Mozambico): incaricata la società ATI - Bonifica - Sotecni. Il ministero ritarda i pagamenti. Arriva (il 27 marzo 2000) la sentenza degli arbitri che condanna il ministero a pagare 5 miliardi 935 milioni di cui 772.230.660 per spese legali, interessi e tasse di registro. Arriva, dopo 4 mesi, l'atto di precetto per la stessa cifra. Cinque miliardi vengono pagati subito dal Mae: un'ulteriore somma controversa, di 935 milioni, viene depositata nelle mani dell'ufficiale giudiziario. Il giudice dà torto anche su questo al Mae, che deve pagare, oltre quanto già pagato (quasi 6 miliardi), anche 12 milioni per altre spese legali. Naturalmente i 935 milioni citati finiscono alla società ATI-Bonifica-Sotecni; 15) Sierra Leone - Tra l'amministrazione e l'associazione temporanea d'imprese Italgas Spa e Ses Spa veniva stipulato, il 10 luglio 1986, un contratto per l'affidamento dei servizi di alta vigilanza e presidio territoriale in Sierra Leone e Uganda. In seguito ad una controversia insorta in merito al contratto di cui sopra, in data 26 novembre 1994 veniva sottoscritto un lodo di lire 1.359.720.480, di cui oltre 96 milioni di lire per interessi legali fino al 31 gennaio 1995. Ma il ministero ritardò il pagamento. Con sentenza n. 4600/99 il tribunale di Roma accoglieva la richiesta di Italgas e condannava il ministero al pagamento di ulteriori interessi per un totale di circa lire 103.000.000. E così in totale oltre 200 milioni di soli interessi; 16) Indonesia - Contratto del 1988 fra il Mae e la Jori Consulting spa per un programma di sviluppo della pesca in Indonesia. Le autorità locali hanno impedito il completamento del programma. La Jori Consulting spa fallisce. Il Mae paga al curatore poco meno di 1 miliardo (957 milioni) utilizzando il capitolo 2195 della cooperazione allo sviluppo (interessi, spese legali, transazioni); 17) Senegal - Il cantiere navalmeccanico di Senigallia Srl in data 18 luglio 1990 stipulò con la Dgcs un contratto avente per oggetto «Lavori di completamento della costruzione di cinque navi da pesca industriale destinate alle Repubblica del Senegal». Con atto notificato al ministero degli affari esteri il 17 novembre 1995, il cantiere, non riuscendo a farsi pagare, propose domanda di arbitrato in ordine alla controversia insorta, nelle more dell'esecuzione del programma stesso. Il lodo arbitrale, reso in data 19 maggio 1998, in parziale accoglimento dei quesiti formulati dalla ditta di Senigallia, ha condannato l'amministrazione al pagamento di lire 9.356.777.322, oltre interessi dal 17 novembre 1995 al saldo, al pagamento dei tre quarti delle spese di giudizio, liquidate in lire 103.000.000 complessive e dei tre quarti delle spese per la consulenza tecnica, liquidate in lire 25.154.000. In data 14 settembre 1999 veniva deliberato il pagamento di lire 5.000.000.000, «in esecuzione parziale del lodo arbitrale del 19 maggio 1998». Anche gli arbitri chiesero di essere pagati ed il ministero sborsò 378.498.000 lire per il pagamento degli stessi, cifra corrispondente ai tre quarti dell'importo complessivo; 18) Guatemala - Nel giugno 2002 è stata la volta di un'altra costosa condanna. Il ministero degli affari esteri ha dovuto pagare la somma di euro 2.143.972,42 (pari a circa 4 miliardi di vecchie lire) in favore della società Mediacoop in seguito al lodo arbitrale che lo condannava al pagamento degli interessi maturati per ritardato pagamento, in relazione alla realizzazione di un «Centro servizi con un mulino per cereali a Chimaltego» nella repubblica di Guatemala. E con l'atto 270 del 19 giugno 2002 la direzione generale per la cooperazione allo sviluppo pagò altri 601.043,06 euro (circa 1 miliardo e 200 milioni) in favore della Mediacoop per il pagamento dei corrispettivi relativi alla sorte capitale. Quindi si è pagato 1 miliardo e 200 milioni per capitale residuo e ben 4 miliardi per interessi; 19) Colombia - Nel 1990 tra Mae-Dgcs e la società Cotecno Srl, venne stipulato un contratto di cooperazione per una iniziativa in Colombia «Prevenzione cura e riabilitazione degli handicap ». A seguito di controversie insorte nella gestione del contratto, nel 1999 venne emesso, dal collegio arbitrale richiesto dalla Cotecno, un lodo con atto di precetto che prevedeva il pagamento, a favore della stessa, della somma di lire 2.149.000.000 di cui lire 1.676.000.000 per interessi e spese, deliberato a maggio del 2000; 20) Mogadiscio - Nel 1988 la Alenia Marconi System spa viene incaricata di sviluppare un programma relativo all'aeroporto di Mogadiscio. Nasce una controversia circa il pagamento: si ricorre agli arbitri che condannano il ministero a pagare 1.706.000.000 per capitale e ben 1.536.000.000 per interessi (defalcandosi poi 694 milioni per un debito dell'Alenia verso il Mae). Nelle more del pagamento, l'Alenia fa registrare il lodo le cui spese gravano sul Mae, unitamente ai nuovi interessi, per ulteriori 90 milioni; tale andamento delle cose, oltre a rappresentare uno spreco di denaro pubblico, incide in maniera rilevante sulla reale consistenza della politica di aiuto allo sviluppo, essendo necessario stornare dalle risorse finanziarie dedicate a tale attività le somme necessarie per coprire le suddette spese -: se risultino agli atti a disposizione del Governo i fatti esposti ed i relativi esborsi; quali iniziative siano state assunte per individuare responsabilità amministrative e gestionali; quali iniziative sono state o verranno assunte per evitare il ripetersi di fatti obiettivamente non facilmente spiegabili; quali azioni intenda intraprendere il Governo per correggere quella che appare essere una seria problematica di tipo gestionale nell'utilizzazione dei fondi destinati alla cooperazione allo sviluppo, anche alla luce dei numerosi progetti e disegni di legge presentati al Parlamento che prevedono la riforma di detto sistema. (4-07693)
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