_:Bb1ccc185dff657faf19772b8d2bfd26a "In merito all'interrogazione parlamentare in oggetto si premette che la statua cosiddetta di \"Persefone\" si trova a Berlino sin dal 1917. Tale opera d'arte comparve nel 1914 sul mercato antiquariale di Parigi, presso il negozio di un antiquario tedesco che la indicava genericamente come proveniente dall'Italia meridionale. A seguito degli eventi bellici le Autorita' francesi sequestrarono la scultura perche' in possesso di un cittadino di uno Stato nemico. Successivamente, una persona di cui non e' stato possibile conoscere l'identita', riusci' a dimostrare che la statua era di sua proprieta' e pertanto le Autorita' francesi provvidero al dissequestro e alla conseguente restituzione della scultura. L'opera fu portata in Svizzera e successivamente acquisita al Museo di Berlino. Nel corso degli anni la scultura e' stata oggetto di molteplici polemiche. Nel 1917 si disse che l'opera proveniva dalla Locride e, piu' precisamente, dagli scavi compiuti all'inizio del secolo dall'architetto Paolo Orsi. Negli anni '30 altri studiosi contestarono detta provenienza ed ipotizzarono altre origini, fra cui la zona di Taranto. Nella letteratura moderna, in effetti, la statua di Persefone e' comunemente indicata come la dea della citta' pugliese. Intorno agli anni '50, un anziano contadino di Locri dichiaro', in presenza di testimoni, che la statua che si trovava in Germania era stata portata alla luce nella zona di Locri da alcune persone che, successivamente, l'avevano venduta clandestinamente. Questa notizia, stante la tarda eta' del testimone (80 anni) non fu suffragata da elementi probanti, per cui e' rimasto sempre il dubbio circa l'esatta provenienza dell'opera in questione. Per quanto riguarda l'inchiesta che sarebbe stata promossa dalla magistratura, cui si fa cenno nell'interrogazione parlamentare, il Ministero di Grazia e Giustizia ha comunicato che il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Locri, in relazione alla vicenda trattata, che risale quasi all'inizio degli anni '900, ha riferito che non risultano sussistere indagini espletate dalla magistratura locrese, presso la quale non sono state rinvenute le \"rivelazioni di Giovanni Giovinazzo\", non meglio indicato per consentire la sua identificazione. Si ritiene, quindi, che per le motivazioni suesposte, e per il tempo trascorso, non sia possibile intraprendere un'azione per ottenere la restituzione dell'opera, azione che verrebbe accolta con preoccupazione delle Autorita' tedesche e comprometterebbe la fattiva collaborazione in atto per la restituzione all'Italia di opere in merito alle quali le nostre richieste hanno ben maggiore fondamento. Il Ministro per i beni culturali e ambientali: Veltroni." . _:Bb1ccc185dff657faf19772b8d2bfd26a "19970311" . _:Bb1ccc185dff657faf19772b8d2bfd26a "MINISTRO MINISTERO DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI" . _:Bb1ccc185dff657faf19772b8d2bfd26a . _:Bb1ccc185dff657faf19772b8d2bfd26a . . . "1"^^ . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07682 presentata da ALOI FORTUNATO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19970219"^^ . . . . _:Bb1ccc185dff657faf19772b8d2bfd26a . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07682 presentata da ALOI FORTUNATO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19970219" . "ALOI FORTUNATO (ALLEANZA NAZIONALE)" . "2014-05-15T10:50:31Z"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "4/07682" . "19970219-19970401" . "Al Ministro dei beni culturali e ambientali. - Per sapere: quali passi concreti siano stati compiuti dal ministero dei beni culturali e ambientali al fine di ottenere la restituzione della statua in marmo della Dea in trono, Persefone, attualmente custodita nel Friedrichmuseum di Berlino, in ottemperanza alle norme comunitarie ed alla luce di una recente risoluzione dell'Onu, sottoscritta da tutti gli Stati membri, che ha riaffermato il diritto dei Paesi alla restituzione delle opere d'arte di cui sono stati depredati. Si fa presente, a tal fine, che la statua, stupendo esempio dell'arte magnogreca, era stata ritrovata nel 1905 nel territorio di Locri (in localita' Scannapieco), trasportata clandestinamente su un carro fino a Marina di Gioiosa e di qui, per nave, a Taranto, dove venne tenuta nascosta per un anno, ed infine, dopo essere stata trasferita ad Eboli ed a Salerno, esportata illegalmente in Germania, dove il Kaiser Guglielmo II ne propugno' l'acquisto all'asta, nel 1915, contribuendo con meta' della somma necessaria (un milione di marchi). Giova ricordare, a tal proposito, che gia' alla fine degli anni Sessanta il comune di Locri aveva chiesto ufficialmente la restituzione della statua alla Repubblica democratica tedesca, senza peraltro ricevere mai alcuna risposta; se sia possibile esaminare gli atti dell'inchiesta promossa dalla magistratura a seguito delle rivelazioni di Giovanni Giovinazzo, relative al trafugamento della statua, auspicando che i competenti uffici del ministero vogliano promuovere nuove e piu' approfondite ricerche sulla Persefone, alla luce delle piu' recenti metodologie dell'indagine scientifica e, soprattutto, sulla scorta dei dati nuovi emersi dal difficile restauro di conservazione, appena compiuto a Berlino da parte di esperti italiani dell'Istituto centrale del restauro. Come e' noto esiste una ormai invecchiata attribuzione a Taranto della sua provenienza, operata da alcuni studiosi che non potevano essere a conoscenza delle rivelazioni suddette o non hanno prestato alcuna fede alle propagazioni orali che di tale trafugamento si erano avute sin dagli inizi del secolo nella Locride ed accolte, tra l'altro, anche da Corrado Alvaro in L'eta' breve (1946) e Mastrangelina (postumo). La restituzione, richiesta insistentemente nel corso di questo decennio da parte di alcune prestigiose associazioni culturali della provincia reggina, e per la quale l'allora Presidente della Repubblica Saragat si era gia' adoperato, costituirebbe un atto di giustizia nei confronti di una terra depredata da sempre, e soprattutto in termini di memoria storica e di identita' collettiva. L'interrogante fa infine presente che, nella XII legislatura ha gia' presentato un atto ispettivo sulla medesima questione, rimasto senza risposta. (4-07682)" .