INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07569 presentata da CANESI RICCARDO (PROG.FEDER.) in data 19950216
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Ai Ministri dei trasporti e navigazione, dell'ambiente, della sanita' e dell'industria, commercio e artigianato. - Per sapere - premesso che: la magistratura di diverse citta' italiane sta sequestrando in questi giorni centinaia di carrozze ferroviarie coibentate con amianto, abbandonate lungo tutta la rete ferroviaria italiana; l'associazione ambientalista Greenpeace, gia' lo scorso luglio, rivelo' e denuncio' questa grave situazione di rischio per la salute umana, con un'azione di protesta ed un rapporto sullo stato delle operazioni di bonifica del materiale rotabile; Greenpeace denuncio' anche, lo scorso anno, il tentativo delle Ferrovie dello Stato SpA, sventato dalla magistratura padovana, di esportare carrozze amiantate in Ucraina e in Bulgaria. Denuncio' inoltre la presenza di carrozze italiane in Albania dove tra l'altro svolgono servizio passeggeri; le Ferrovie della Stato SpA, in risposta a diverse interrogazioni parlamentari, non hanno mai ammesso l'esistenza di piani di esportazione all'estero delle carrozze ed hanno piu' volte ribadito che le carrozze demolende amiantate non presentano alcun rischio per la salute pubblica; dall'ultima indagine di Greenpeace, svolta tra il dicembre 1994 e il gennaio 1995, risulta che vi siano ancora carrozze amiantate in circolazione; i numeri sui veicoli da bonificare e gia' bonificati provenienti dalle Ferrovie dello Stato SpA presentano oscillazioni tali da rendere difficile la visione di un quadro chiaro delle carrozze bonificate e da bonificare; dai calcoli fatti non si conoscerebbe il destino di almeno 2.500-3.000 carrozze; risulta, infatti, dalle Ferrovie dello Stato SpA che circa 2.500-3.000 carrozze sono dismesse e abbandonate in tutta Italia; 5.000 sono state bonificate tra il periodo 1990-1994 mentre nel 1983 le Ferrovie dello Stato SpA avevano dichiarato che le carrozze da decoibentare erano 10.500; l'ingegner Bonora, responsabile manutenzione rotabile Ferrovie dello Stato SpA ha dichiarato a La Repubblica del 3 febbraio 1995 che l'Azienda intende far bonificare le carrozze all'estero e precisamente in Paesi dell'est; l'Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato SpA, Lorenzo Necci, ha dichiarato, a seguito di un incontro col Ministro dell'ambiente il 6 febbraio 1995, che il problema della bonifica puo' essere risolto nel giro di due o tre mesi e, a corrispondenti inglesi, ha riferito che tra i Paesi a cui si sta pensando per l'invio di carrozze da bonificare, ci sono il Regno Unito e la Francia; il Direttore della Divisione Sanitaria delle Ferrovie dello Stato SpA, Giovanni Paba, ha dichiarato a Il Sole-24 Ore del 3 febbraio 1995 che "la chiusura ermetica dei vagoni fa si' che non rappresentino alcun rischio per l'ambiente ne' per la salute"; agli interroganti tale tentativo di circoscrivere il problema amianto a pochi casi isolati sembra estremamente riduttivo e nasconde un atteggiamento irresponsabile da un punto di vista sanitario e ambientale se si tengono presenti le dichiarazioni dell'oncologo Cesare Maltoni che ha denunciato che in Italia ci sono ben 128 casi di tumore ferroviario, tutti da ricondurre all'amianto, nonche' ingannevole per quanto riguarda la gestione della bonifica dell'amianto -: quante siano le carrozze ferroviarie che rimangono da bonificare; quante siano le carrozze amiantate ancora in circolazione; se siano state vendute a privati carrozze amiantate e, se si', a chi e in quali luoghi si trovino le carrozze; quante siano le carrozze bonificate; in quali luoghi sia finito l'amianto derivante dalle operazioni di bonifica; se e quanto amianto o carrozze amiantate siano finite all'estero; se non intendano far ritirare urgentemente dalla Ferrovie dello Stato SpA tutte le carrozze amiantate ancora in circolazione; se non reputino opportuno che le Ferrovie dello Stato SpA rinuncino immediatamente ad ogni ipotesi di contratto di smaltimento o bonifica con Paesi non OCSE di materiale contaminato da amianto essendo questo vietato dalla legge italiana (n. 457 del 1988 e n. 257 del 1992) nonche' da accordi internazionali (Convenzione di Basilea del marzo 1994); se non ritengano necessario adottare provvedimenti per evitare che le carrozze all'amianto esportate in Paesi non OCSE determinino danni all'ambiente e alla salute delle popolazioni di tali Paesi, comprendendo, fra le iniziative da assumere, quelle per il rimpatrio delle carrozze e dei materiali contaminati esportati; se non ritengano urgente organizzare centri di raccolta per il materiale rotabile nel rispetto delle norme vigenti; se non ritengano utile approntare sollecitamente un piano di inertizzazione di tutto il materiale contaminato. (4-07569)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07569 presentata da CANESI RICCARDO (PROG.FEDER.) in data 19950216
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07569 presentata da CANESI RICCARDO (PROG.FEDER.) in data 19950216
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
GALLETTI PAOLO (PROG.FEDER.)
TURRONI SAURO (PROG.FEDER.)
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2014-05-14T19:34:46Z
4/07569
CANESI RICCARDO (PROG.FEDER.)