INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07350 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19921109

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Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro per il coordinamento delle iniziative per la ricerca scientifica e tecnologica. - Per conoscere: quali siano le inchieste in corso da parte della Procura Generale presso la corte dei conti relative al CNR e quali siano state iniziate su denuncia del ministro vigilante, del Collegio dei revisori o dello stesso ente; se corrisponda a verita' che in moltissimi casi il CNR ha opposto, alla richiesta di atti da parte del magistrato inquirente, il silenzio (come nel caso degli incidenti automobilistici provocati dall'autista presidenziale Giuseppe Meloni, per il cui caso il magistrato inquirente ha dovuto attendere oltre cinque anni per ottenere un minimo di documentazione) tanto da indurre la Procura generale a chiedere al ministro vigilante di emettere atti di diffida e messa in mora nei confronti del presidente del CNR; se corrisponde a verita' che per molti anni il dottor Bruno Di Fortunato (oggi magistrato presso la Procura) e' stato il capo della segreteria del Settore contenzioso contabile di detto ufficio generale; se corrisponde a verita' che la signora Lucia Donno fino a qualche anno fa era un funzionario del CNR. L'interrogante sottolinea che il consigliere Fulvio Balsamo (per circa tre anni capo di gabinetto del ministro della ricerca scientifica) e' componente della prima sezione giurisdizionale di contabilita' pubblica cui sono stati assegnati i procedimenti riguardanti il CNR atteso che la seconda sezione e' presieduta dal professor Onorato Sepe gia' direttore per molti anni di un organo di ricerca del CNR (Istituto di studi sulle regioni), e chiede altresi' di sapere se la Corte abbia giudicato opportuna o meno l'attuale posizione del professor Sepe che come direttore dell'anzidetto istituto ha denunciato, in concorso con il ricercatore Buglione, la signora Aida Angeli, allora in servizio presso l'Istituto di cui sopra, per il reato di peculato (2.000.000); il giudice istruttore, su conforme parere del PM, ha prosciolto la signora Angeli con formula piena perche' il fatto non sussiste, tanto che la suddetta dipendente con due missive inviate al Procuratore della Repubblica ed alla Corte dei conti, ha ipotizzato a carico dei denuncianti il reato di calunnia; in effetti il Buglione ha affermato di aver compiuto un'ispezione di cassa in data 20 giugno 1983 in assenza della signora Angeli, di aver riscontrato un ammanco di 2.000.000 e di avere re'perito all'interno della cassa un biglietto manoscritto attestante il prelievo di 1.000.000 a favore di un certo Cecchini (cognome del marito della Angeli), biglietto peraltro mai reperito; in data 30 settembre 1983 il Buglione ha attestato di avere inoltrato rapporto al Sepe e questi soltanto il 25 novembre 1984 in sede di risposta a contestazione formulatagli dal CNR a seguito di varie denunce dell'Angeli, avverti' l'Ente del presunto ammanco e chiese la denuncia nei confronti della predetta dipendente, asserendo, tra l'altro che la ditta Ceccacci, aggiudicatrice di lavori di copisteria, era inesistente e facilmente si poteva intuire a chi appartenesse nella realta' (cioe' all'Angeli); di contro, detta ditta, creata dalla signora Santoloce, oggi dipendente del CNR addetta alla Segreteria presidenziale, era esistente sia pure in via di fatto ed ampiamente conosciuto dal Buglione, come dallo stesso ammesso a verbale allorche' e' stato interrogato quale indiziato di falso dal giudice istruttore; quale giudizio abbia dato la Corte sulla circostanza che il presidente di sezione avvocato Arnaldo Marcelli (dal 1980 a pochi mesi fa presidente del collegio dei Revisori dei conti) e' stato per molti anni anche magistrato addetto al CNR nell'ambito della sezione controllo enti, assumendo cosi' le funzioni di controllorecontrollato; quale giudizio abbia dato la Corte sulla circostanza che il dottor Fabio Marcelli (figlio del magistrato di cui sopra) dichiarato idoneo ma non vincitore ad un concorso per ricercatore presso l'istituto diretto dal Sepe, sia stato assunto, per esigenze diverse rispetto al concorso cui aveva partecipato, presso il piano spaziale nazionale, diretto dal professor Guerriero. L'interrogante sottolinea che il dirigente del CNR Altieri, addetto al collegio dei revisori dei conti, ha partecipato alla Commissione inquirente che ha avallato le accuse del Sepe contro la signora Angeli, mentre ancora non e' noto (ed e' assai strano), l'esito degli accertamenti effettuati a seguito di specifici rilievi formulati dalla suddetta dipendente contro una disinvolta gestione dell'istituto ed altresi' la circostanza che la signora Grazia Affricano, moglie dell'ex dipendente del CNR Maurizio Accreman, e' da moltissimi anni segretaria particolare del consigliere Elio Docimo oggi preposto al controllo degli atti della Presidenza del consiglio dei ministri, quindi anche di quelli relativi al ministro per la ricerca scientifica (vigilante sul CNR) e i decreti presidenziali relativi al CNR; e' qui utile ricordare che a fronte di una persistente sua permanenza nell'albo dei ragionieri del Lazio, il CNR non ha provveduto all'obbligatoria decadenza dall'impiego, permettendo cosi' allo Acreman la violazione di una precisa norma dello stato giuridico. Quanto precede anche in relazione all'atto ispettivo di uguale contenuto, restato privo di riscontro nella decima legislatura, n. 4-09763 del 16 novembre 1988. (4-07350)
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