INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07330 presentata da CAPARINI DAVIDE (LEGA NORD PADANIA) in data 20100525

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-07330 presentata da DAVIDE CAPARINI martedi' 25 maggio 2010, seduta n.327 CAPARINI, VOLPI e STUCCHI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. - Per sapere - permesso che: si e' verificata l'astensione dal lavoro dei 62 dipendenti del Banco nazionale di prova di Gardone Valtrompia, da cui passano obbligatoriamente, per i test balistici, tutte le armi prodotte in Italia; nel 2009 74mila fucili contro i 117mila del 2007 sono stati prodotti. Il comparto armi in provincia di Brescia, oltre a dar lavoro a circa 25mila addetti, genera un fatturato di 250 milioni di euro, quasi il 50 per cento del totale nazionale; lo sciopero del Banco nazionale di prova (ente pubblico presieduto da Aldo Rebecchi) e' legato alla trattativa per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, scaduto alla fine del 2008; Pierangelo Pedersoli, presidente del consorzio armaioli bresciani che rappresenta circa 90 aziende, denuncia la crisi nella produzione e commercializzazione dei prodotti che rischiamo di non raggiungere in tempo utile i mercati internazionali con la conseguente paralisi nelle settimane decisive per la vendita stagionale delle armi sportive e perdita delle quote di mercato; «Le prove devono riprendere nei prossimi giorni - ha dichiarato il presidente del Consorzio - o saremo costretti a lasciare a casa il personale, perche' la produzione sara' completamente bloccata: credo che sia inconcepibile che cinquanta persone possano fermare l'attivita' di una filiera produttiva che, a Brescia, impiega direttamente 3mila addetti e quasi 25mila persone considerando l'indotto» (Giornale di Brescia del 20 maggio 2010 Guido Lombardi); Nicola Perrotti dell'Associazione nazionale produttori armi e munizioni ha dichiarato che non intende «contestare la norma che impone il passaggio delle armi dal Banco ma certo non puo' arrivare da questo ente pubblico la sentenza di morte per un intero settore. Peraltro - aggiunge il presidente dell'Anpam - lo scorso anno le nostre organizzazioni si sono adoperate per salvare il Banco, che era stato inserito nella lista degli enti inutili: anche per questo invitiamo i lavoratori dell'azienda di Gardone a considerare la situazione e a fare marcia indietro» (Giornale di Brescia del 20 maggio 2010 Guido Lombardi); le armi che si stanno accumulando negli stabilimenti, dice Carlo Ferlito, direttore generale della fabbrica d'armi Pietro Beretta, «causano anche problemi di sicurezza e, quindi, saremo costretti a sospendere la produzione lasciando a casa i lavoratori» (Giornale di Brescia del 20 maggio 2010 Guido Lombardi); Piero Costa, direttore dell'Associazione industriale bresciana, ha invitato: «il sindacato a considerare la questione nel suo complesso: sono scandalizzato da un atteggiamento di chiusura che rischia di mettere in ginocchio un comparto di eccellenza. Le aziende sono costrette a tenere le armi in casa e intanto perdono ordini: e' un paradosso» (Giornale di Brescia del 20 maggio 2010 Guido Lombardi) -: quali iniziative intenda intraprendere per la ripresa della normale attivita' lavorativa; a valutare l'opportunita' di promuovere la revisione della legislazione, attraverso la trasformazione del Banco in un'agenzia di controllo di stazioni di prova presenti nelle singole aziende oppure, come avviene in Germania, creando piu' banchi di prova in concorrenza tra loro. (4-07330)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
STUCCHI GIACOMO (LEGA NORD PADANIA) 
VOLPI RAFFAELE (LEGA NORD PADANIA) 
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CAPARINI DAVIDE (LEGA NORD PADANIA) 

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