"19970205-19970929" . "PECORARO SCANIO ALFONSO (MISTO)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . "2014-05-15T10:48:24Z"^^ . "1"^^ . . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07235 presentata da PECORARO SCANIO ALFONSO (MISTO) in data 19970205" . "4/07235" . "Al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che: durante la trasmissione radiofonica Radio Zorro del 26 gennaio e quella televisiva Format/Mixer del 29 gennaio 1997, e' stata denunciata la situazione di pericolo per la salute e per l'ambiente derivante dalla presenza di numerosi impianti di smaltimento di rifiuti addossati alle frazioni collinari di Pitelli, Pagliari e Ruffino, nel comune di La Spezia, impianti contestati da anni da parte degli abitanti delle zone circostanti, gia' interessate dalle fabbriche di piombo di Pertusola e Saturnia, oltre che dall'emissione di fumi della maxi-centrale termoelettrica dell'Enel; si tratta della discarica per rifiuti speciali della Sistemi ambientali srl, con forno inceneritore e stoccaggio di tossico-nocivi; dell'ex discarica non bonificata e ora stoccaggio di tossico-nocivi della Ipodec (gia' Rtr) collocata in zona di servitu' militare di massima sorveglianza a pochi metri dal perimetro della polveriera di Villagrande); sempre lungo il perimetro esterno del muro perimetrale della polveriera insistono le discariche di Saturnia (novecentomila metri cubi), destinate alle ceneri dell'Enel, ma che la Sistemi ambientali srl, proprietaria delle stesse, vorrebbe usare per i rifiuti speciali; adiacente si trova anche la discarica per i rifiuti urbani di monte Montada (\"sito di stoccaggio provvisorio prolungato\"), attiva dal 1994 e estesa nel 1996 con la distruzione di mezza collina lato mare, e quella cosiddetta \"della Marina\" in zona militare, da bonificare; gli enti locali avrebbero proposto, per di piu', un'altra discarica adiacente a queste, val Bosca, per i rifiuti urbani; nella zona vi sono inoltre due bacini di lagunaggio per le ceneri Enel, e numerose discariche abusive dismesse ma non risanate, le piu' discusse delle quali sono quella del Campetto (a cinque metri dalle abitazioni) e quella dell'ex tiro a volo (chiuso dalla Marina militare con sfratto per motivi di sicurezza nel 1983); come si puo' ben notare, tutto cio' insiste su un'area oggettivamente incapace di ospitare tutti questi impianti e su cui grava pericolosamente un concentrato di attivita' inquinanti; i rischi per la sanita' pubblica sono stati piu' volte denunciati da varie associazioni ambientaliste (Legambiente, Comitato difesa ambiente) e da gruppi di cittadini, ma sempre ignorati; il disastro delle colline spezzine era ed e' visibile dall'intero golfo dei Poeti, dalle rotte internazionali per la Corsica e la Sardegna e dalle strade statali panoramiche e litoranee per Portovenere e Cinqueterre; le discariche sono in zone protette dalla legge sui beni boschivi e quella della Sistemi ambientali srl e' addirittura in zona panoramica protetta dalla legge n. 149 del 1939 sulle bellezze naturali; il 2 gennaio 1995 la divisione della direzione generale per i beni ambientali e architettonici ha invitato la sovrintendenza per i beni culturali e ambientali di Genova a fornire elementi chiarificatori sulla legittimita' degli impianti citati; la procura di Asti ha spiccato un ordine di custodia cautelare nei confronti dell'amministratore delegato della societa' Sistemi ambientali srl succitata, per il reato di associazione a delinquere finalizzata a disastro ambientale per la presenza negli impianti della citata societa' di materiali tossico-nocivi; per questo motivo le popolazioni vengono esposte a rischi gravissimi e a disastrose conseguenze e si lascia spazio a fenomeni di elusione delle normative vigenti e a conseguenti speculazioni -: quali iniziative intenda adottare per verificare il rispetto delle normative vigenti relativamente all'autorizzazione dell'insediamento dei citati impianti; quali iniziative intenda adottare per impedire la riaccensione del forno inceneritore per tossico-nocivi della Sistemi ambientali srl a pochi metri dal paese di Ruffino; se non ritenga vada sospeso il funzionamento degli impianti di discarica ancora attivi, come monte Montada e Saturnia, e che vada bloccato il progetto della nuova discarica per rifiuti urbani prevista a Val Bosca; se vi sia il reale pericolo che i forni siano utilizzati per far fronte all'emergenza dopo il sequestro delle discariche. (4-07235)" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07235 presentata da PECORARO SCANIO ALFONSO (MISTO) in data 19970205"^^ . . _:B4d6f1557023a070803d01afb6c58beec . _:B4d6f1557023a070803d01afb6c58beec "Il problema sollevato dall'onorevole interrogante riguarda la grave situazione di degrado ambientale in cui versa il territorio di La Spezia a causa della cattiva gestione delle discariche ivi presenti, in particolare quelle sulla collina di Pitelli. Sulla questione si riferisce quanto segue. La discarica di cui trattasi e' stata oggetto di vari accertamenti anche da parte del NOE che, unitamente all'Arma locale, ha compiuto campionamenti del percolato della discarica, dai pozzi e dalle vasche di raccolta; ha controllato i registri di carico e scarico dei rifiuti speciali e le autorizzazioni relative alla gestione della discarica e del forno inceneritore. Gli esiti degli accertamenti sono stati comunicati all'Autorita' Giudiziaria di La Spezia. Il Procuratore della Repubblica di La Spezia ha riferito che per tali avvenimenti e' in corso un procedimento penale per disastro ambientale ed altre ipotesi delittuose a carico di quaranta indagati tra i quali anche dipendenti pubblici, suscettibile di ulteriori sviluppi. Trattandosi di fatti coperti dal segreto istruttorio non e' possibile, al momento, fornire piu' precise delucidazioni. L'attivita' della discarica e' iniziata nella seconda meta' degli anni 70, con l'autorizzazione rilasciata dal Comune per lo smaltimento di rifiuti inerti ed interramento di rifiuti speciali. Con successive autorizzazioni regionali la ditta \"Contenitori e Trasporti\" cui dal 1993 e' subentrata la \"Sistemi Ambientali srl\", ha operato fino al novembre 1984 quando, a fronte di un sequestro/dissequestro da parte dell'Autorita' Giudiziaria, tale autorizzazione era limitata al solo smaltimento di materiali inerti da scavo e demolizione. L'attivita' stessa proseguiva sulla base di ordinanze sindacali, ex articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica 915/92, rilasciate anche in base al parere dell'Ufficio d'Igiene Pubblica ed alle analisi del Laboratorio Chimico Provinciale di Igiene e Profilassi sulla natura dei rifiuti conferiti. L'esercizio dell'impianto nella sua complessita' ha presentato via via una serie di irregolarita' riguardanti: le emissioni di gas maleodoranti per la presenza di rifiuti putrescibili; la fuoriuscita di acque sporche; la presenza di rifiuti non ammessi perche' caratterizzati da eluato con valori superiori ai limiti consentiti. Tutto cio' ha prodotto molti provvedimenti restrittivi comunali, regionali e dell'Autorita' Giudiziaria. L'Amministrazione Provinciale, da parte sua, ha seguito puntualmente, per suo conto ed in piu' occasioni, l'attivita' dell'impianto. Nel dicembre del 1994 e' intervenuta la revoca dei vari provvedimenti restrittivi emanati cui, tuttavia, e' seguita una diffida al gestore sulla coltivazione controllata della discarica, nonche' alla presentazione di un progetto di adeguamento che tenesse conto degli inconvenienti occorsi e delle osservazioni e prescrizioni nel frattempo imposte. Si precisa che, in base al decreto del Presidente della Repubblica 915/92 prima, e del Dlgs 22 del 5 febbraio 1997 ora, il Ministero dell'ambiente non ha responsabilita' dirette in termini di vigilanza sull'attivita' degli impianti di trattamento dei rifiuti sul territorio. Tuttavia, gia' a partire dal 1993, avendo ricevuto segnalazioni di inconvenienti riguardanti sia la gestione della discarica che il vicino inceneritore, il Servizio ARS di questo Ministero, con note del 10.11.1993 (prot. 18337/ARS/R) e 27.10.1994 (prot. 17852/ARS/R) sollecitava la Regione, la Provincia e il Comune ad intervenire. L'ultima nota veniva inoltrata anche alla Procura della Repubblica. Alle predette note non seguiva alcuna risposta. Il problema attualmente e' sotto stretto controllo delle Autorita' locali. Infatti, con delibera n. 96 del 19.11.1996, il Consiglio Regionale ha istituito una Commissione speciale di indagine sulla attivita' della discarica e, piu' complessivamente, sulla situazione delle discariche liguri. In data 16 dicembre, a seguito delle allarmanti notizie fornite dagli organi di informazione circa la presenza di sostanze altamente tossiche nella discarica e di un possibile rischio sanitario ed ambientale per la popolazione ivi residente, ha avuto luogo presso la Prefettura, tra tutti gli Enti e gli Organismi interessati (Comune, Provincia, Vigili del Fuoco, USL, Protezione Civile), una riunione per esaminare lo stato in cui versa la discarica e l'area circostante, al fine di individuare gli eventuali rischi per la popolazione e di assumere i conseguenti provvedimenti cautelativi, fermo restando lo svolgimento autonomo dell'indagine giudiziaria in corso. Alla riunione era presente anche il Procuratore della Repubblica di La Spezia, che metteva a disposizione dei tecnici un rapporto preliminare, pervenutogli in data 15 dicembre, sui risultati delle analisi e delle indagini disposte dall'A.G. sui campioni prelevati nelle aree oggetto di accertamento. In data 21.1.1997 si e' riunito il Comitato ed ha concordato, a seguito del sopralluogo effettuato il 16 dicembre nella discarica, sulla necessita' di adottare alcuni urgenti interventi per la messa in sicurezza della discarica, valutando di intervenire sull'impianto con opere di manutenzione e controlli costanti, al fine di impedire inquinamenti e dissesti idrogeologici. La discarica; comunque, posta sotto sequestro, alla fine del mese di ottobre interrompeva l'attivita' di smaltimento. In data 25 marzo si e' nuovamente riunito il predetto Comitato, che, sulla base degli accertamenti effettuati nell'area della discarica, prendeva atto che: non si era rilevata contaminazione specifica da sostanze radioattive, quindi si escludeva la presenza delle medesime; le ulteriori analisi chimiche avevano confermato l'inquinamento del sito in presenza di solventi organici, idrocarburi e derivati petroliferi specifici depositati sia direttamente nel suolo sia in fusti; non erano stati inoltre identificati nuovi rifiuti tossico nocivi ed in particolare salini; per quel che attiene le diossine i dati analitici avevano confermato una contaminazione molto bassa in rifiuti presumibilmente provenienti da operazioni di scorticamento superficiale per contaminazione da ricaduta. Non era stato tuttavia evidenziato il tipo di diossina proveniente dall'incidente di Seveso (tetra cloro di benzo diossina); ricerche specifiche di gas nervini avevano dato esito negativo; in considerazione delle sostanze rinvenute, dal loro posizionamento e dalle misure, sia pure provvisorie adottate di messa in sicurezza dei siti di rinvenimento, non si ritenevano possibili pericoli specifici per la popolazione residente nelle aree limitrofe; il tipo di rifiuti rilevato, nonche' le caratteristiche idrogeologiche e geologiche dei siti, determinavano la necessita' di un'azione continuativa di controllo e la successiva bonifica. Di queste, la prima attuata dagli enti preposti, Provincia, Comune, USL, ciascuno per quanto di competenza, con il coordinamento del Comitato costituito presso la Prefettura e con l'assenso dell'Autorita' Giudiziaria, mentre la bonifica, potra' essere attuata non appena termineranno gli atti attualmente in corso per lo svolgimento dell'incidente probatorio disposto dall'Autorita' giudiziaria e quando potranno valutarsi con esattezza gli aspetti quantitativi dell'inquinamento del suolo nonche' lo stato dell'eventuale contaminazione sia superficiale che sotterranea. Per quanto concerne la dichiarazione dello stato di emergenza, si segnala che la normativa vigente, da ultimo confermata con DL 22/97, articolo 47, comma 3, prevede, in primis, la diffida ai responsabili dell'inquinamento a provvedere a proprie spese agli interventi di messa in sicurezza, di bonifica e di ripristino ambientale delle aree inquinate e degli impianti dai quali deriva il pericolo di inquinamento. In caso di impossibilita' di espletamento di tale procedura l'eventuale ricorso alla dichiarazione di stato di emergenza ai sensi della L. 24.2.92, n. 225, per tamponare piu' gravi conseguenze sopperendo alle inadempienze, e' di competenza del Ministero della Protezione civile, delegato ai sensi del DPCM 14.5.96, e del Sottosegretario di Stato per il coordinamento della protezione civile, delegato ai sensi del decreto del Ministro degli interni. Quest'ultimo ha attivato la Commissione Grandi Rischi, sezione rischio chimico industriale e rischio idrogeologico, incaricando due esperti nei settori corrispondenti di effettuare un sopralluogo congiunto presso la discarica al fine di verificare la portata sia quantitativa che qualitativa dei rifiuti tossici-nocivi in essa rinvenuti ed eventuale inquinamento della falda. Sulla base del sopralluogo effettuato congiuntamente con altri organismi tecnici territorialmente competenti, e' stato costituito il comitato di emergenza di cui si e' gia' detto. Il Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali, per quanto di sua competenza ha fatto sapere che dall'esame della documentazione in suo possesso risulta che la procedura amministrativa seguita in ordine alla tutela paesistica ex legge 1497/1939, da parte della Regione e' stata corretta. Per quanto attiene l'attivita' di controllo esercitata dalla medesima amministrazione, in ordine alla legge 431/85 questa non ha ritenuto di annullare il provvedimento autorizzativo rilasciato dalla Regione Liguria, il 13.7.89, in quanto nel progetto era contenuta una soddisfacente sistemazione finale, sotto il profilo paesaggistico, dell'area di intervento della discarica a lavori ultimati. La visione attuale dell'area, ancora interessata da scavi, movimenti di terra e depositi di materiale da smaltire, non corrisponde a quella prevista a progetto ultimato, ove verra' prevista la ricostituzione del manto arboreo, la sistemazione del terreno a gradoni secondo la configurazione tipica del paesaggio collinare ligure, la realizzazione di impianti sportivi di pubblico interesse. Dovra' comunque essere accertato se l'attuale invaso della discarica corrisponda a quello del progetto o, invece, abbia comportato un ampliamento abusivo, nel qual caso gli Enti preposti al controllo (Regione, Provincia, Comune) dovranno applicare le sanzioni previste dalle leggi 1497/39 e 47/85. Per tale motivo l'Amministrazione per i Beni ambientali ha richiesto alla Regione Liguria, all'Amministrazione Provinciale della Spezia ed al Comune della Spezia con nota 16486 dell'8.1.97 di effettuare gli opportuni controlli al fine di verificare se siano state rispettate le previsioni progettuali autorizzate dalla Regione Liguria con il citato provvedimento del 1989. Nel contempo e' stata sollecitata l'attuazione del progetto di rinaturalizzazione del sito, come previsto dal progetto, evitando di lasciare a nudo lo squarcio del fianco della collina visibile dal mare. Interessato al problema pure il Ministero della Sanita', ha riferito che al momento non e' dimostrabile un sicuro rapporto causa-effetto circa i danni alla salute umana dovuti alla presenza di impianti di smaltimento, i quali sono pur sempre fonte di preoccupazione per la popolazione locale. Ha precisato che per una utile valutazione del rischio a cui e' esposta la medesima, occorre verificare attraverso un monitoraggio delle acque profonde e superficiali e dell'aria, la presenza di sostanze di origine xenobiotica che possono considerarsi provenienti dall'ammasso dei rifiuti. E' stato sentito anche il Ministero della Difesa, il quale ha riferito che le servitu' militari imposte per i depositi di materiali esplosivi afferiscono sostanzialmente, (in relazione a quanto disposto dal T.U. di Pubblica sicurezza) alla sicurezza degli insediamenti esterni ai predetti depositi. Al riguardo nell'ambito del potere discrezionale conferito dalla legge 24.12. 1976 n. 898, i Comandanti in Capo del Dipartimento militare marittimo di La Spezia hanno rilasciato, nel tempo, nella zona in questione, delle autorizzazioni sulla base delle seguenti valutazioni: non comportavano modifiche di rilievo allo stato di fatto della zona soggetta a servitu', ne' apprezzabile aumento della concentrazione di persone; non interferivano con la sicurezza esterna dell'opera stessa. I provvedimenti autorizzativi emessi concernevano peraltro la sola deroga al regime di servitu', essendo estranea all'Amministrazione militare ogni altra valutazione di merito, concernente la realizzazione/ubicazione delle discariche di che trattasi. Per quanto riguarda la discarica detta \"della Marina\", osserva che a partire dal 1985, sono state avanzate piu' volte dal Comune di La Spezia, in particolari situazioni di \"emergenza rifiuti\", richieste di conferimento di rifiuti urbani - per periodi limitati di tempo - su terreni, per la gran parte di proprieta' privata, in area di servitu' militare. Gli ultimi conferimenti, richiesti e autorizzati risalgono al 1992. Risulta infine che tra la Regione Liguria, la Provincia della Spezia, il Comune della Spezia ed altri Enti interessati, in data 11.12.96, e' stato firmato un accordo di programma per la parziale modificazione del Piano regionale di organizzazione dei servizi di smaltimento dei rifiuti, della sua variante approvata in data 7.3.95 e del Programma di Emergenza per l'adeguamento del sistema di smaltimento, nonche' per il recupero ambientale. In tale accordo di programma e' prevista l'eliminazione dal piano degli impianti per rifiuti speciali e tossico nocivi, della discarica in loc. Pitelli in corso di esaurimento, dei due inceneritori, di cui uno mai attivato, gestiti dalla Sistemi Ambientali con conseguente cessazione dell'attivita' e bonifica dei siti alla scadenza delle concessioni, nonche' la chiusura e la bonifica del sito di stoccaggio provvisorio di Monte Montada e Saturnia, in quest'ultima potranno tuttavia essere conferite le ceneri di altre centrali Enel non oltre il 2002 data entro la quale la discarica andra' chiusa e bonificata. Il Sottosegretario di Stato per l'ambiente: Calzolaio." . _:B4d6f1557023a070803d01afb6c58beec "19970901" . _:B4d6f1557023a070803d01afb6c58beec "SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'AMBIENTE" . _:B4d6f1557023a070803d01afb6c58beec . _:B4d6f1557023a070803d01afb6c58beec .