_:Bf09f46293a153364e028c66cbd664675 "Si risponde all'interrogazione in oggetto, concernente presunte anomalie poste in essere dalla Banca Popolare Commercio e Industria di Milano in ordine alla gestione di alcuni rapporti creditizi intrattenuti con un cliente e con alcune societa' allo stesso facenti capo. Al riguardo, sentita la Banca d'Italia, si premette che la questione ha formato oggetto di valutazione da parte del medesimo Istituto in relazione all'invio di un esposto. Gli accertamenti si sono svolti per i soli profili riguardanti le funzioni di vigilanza e le risultanze di tali accertamenti non sono state, comunque, divulgate, in quanto coperte dal segreto d'ufficio. Con riferimento ai suindicati accertamenti, si precisa che i poteri attribuiti dalla legge alla Banca d'Italia quale Organo di Vigilanza, sono preordinati al raggiungimento di precise finalita' di interesse generale, che si ricollegano alla tutela della stabilita' e dell'efficienza dei soggetti vigilati, nonche' alle altre finalita' indicate nell'articolo 5 del T.U. In tale quadro, la facolta' di condurre ispezioni presso le banche, ai sensi dell'articolo 54 del T.U., e' attivabile al fine di verificare, sul piano amministrativo, l'andamento complessivo delle gestioni aziendali e non l'esecuzione di singole operazioni. Per quanto attiene, infatti, ai singoli rapporti che le banche intrattengono con la clientela nell'ambito dell'ordinaria operativita', si fa presente che la loro tutela, in caso di controversia, e' rimessa alle competenti autorita' giudiziarie, le quali, nel caso in questione, risultano gia' adite. Cio' premesso, in relazione al caso segnalato, la Banca d'Italia ha comunque provveduto ad interessare la menzionata Banca, la quale ha riferito quanto segue. Per la definizione della situazione contabile complessiva del cliente in questione, funzionari della Banca ed i rappresentanti del cliente stesso hanno eseguito un'approfondita indagine su titoli e su documenti. In conclusione, e' stato stabilito, di comune accordo, di dar luogo ad una scrittura riassuntiva, costituita da un riconoscimento di debito; nella citata scrittura, oltre ad essere fissati i termini del debito risultante, e' stato concordato un piano di rientro. Poiche' tale piano di rientro non e' stato eseguito la banca ha dato corso alle dovute azioni legali. Il Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica: Roberto Pinza." . _:Bf09f46293a153364e028c66cbd664675 "19980316" . _:Bf09f46293a153364e028c66cbd664675 "SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DEL TESORO DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA" . _:Bf09f46293a153364e028c66cbd664675 . _:Bf09f46293a153364e028c66cbd664675 . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07159 presentata da BACCINI MARIO (CCD-CDU) in data 19970203"^^ . . . "1"^^ . . _:Bf09f46293a153364e028c66cbd664675 . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07159 presentata da BACCINI MARIO (CCD-CDU) in data 19970203" . "2014-05-15T10:48:02Z"^^ . . . "19970203-19980326" . "4/07159" . "BACCINI MARIO (CCD-CDU)" . "Al Ministro del tesoro. - Per sapere - premesso che: il signor Giuseppe Faro di Milano, in proprio e in rappresentanza della Agf srl di cui e' amministratore, ha segnalato formalmente alla Banca d'Italia, documentando le proprie asserzioni, che la Banca popolare di Vigevano, e successivamente l'incorporante Banca popolare commercio e industria di Milano, sede centrale, nel corso degli anni 1995/1992, avrebbero attuato illecite operazioni; nella segnalazione del signor Faro e' stato evidenziato, in particolare, che la Banca in questione, oltre ad altri comportamenti censurabili, ha disposto l'addebito sui conti correnti del denunciante importi relativi ad assegni circolari predisposti e rilasciati a terzi, del tutto ignari, senza alcuna richiesta da parte del titolare del conto addebitato; le operazioni irregolari ammonterebbero a circa un miliardo e cinquecento milioni di lire e la Banca popolare commercio e industria si sarebbe rifiutata fino ad ora di documentare compiutamente le operazioni contestate, evitando di dare riscontro anche a precise richieste formulate per conto del magistrato penale; quanto segnalato dal signor Faro era ed e' evidentemente indice di gravi irregolarita' e di una pericolosa gestione del denaro dei correntisti della Banca popolare commercio ed industria; a fronte della segnalazione presentata dal signor Faro, peraltro, la Banca d'Italia ha risposto laconicamente in data 17 luglio 1996, sostenendo che non era suo compito istituzionale effettuare controlli in merito all'operato della Banca popolare commercio e industria; la Banca d'Italia, pur non essendo competente in materia penale, ha l'obbligo, ex articolo 7, comma 2, del decreto legislativo n. 385 del 1993, di riferire al Governatore le irregolarita' constatate; per tutelare gli interessi della collettivita', sarebbe quindi opportuno un immediato intervento della Banca d'Italia per accertare la reale situazione di fatto ed evitare, se necessario, l'aggravarsi di eventuali illeciti -: se non ritenga opportuno accertare la veridicita' dei fatti esposti e attivare, ove necessario, gli organi competenti al fine di disporre le ispezioni necessarie previste dall'articolo 54 del decreto legislativo n. 385 del 1993. (4-07159)" . .