INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07024 presentata da CRUCIANELLI FAMIANO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19921103

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_07024_11 an entity of type: aic

Al Ministro della marina mercantile. - Per sapere - premesso che: con decreto ministeriale 13 giugno 1983, e' stata approvata una concessione in favore della "Marina di Nettuno circolo nautico spa" (gruppo Impreinvest-Fiat) per ristrutturare e gestire per 50 anni il preesistente porto comunale di Nettuno trasformandolo in approdo turistico; nel corso del procedimento amministrativo per il rilascio della concessione, il comune di Nettuno e la Marina di Nettuno spa avevano stipulato una convenzione in virtu' della quale la suddetta societa' privata si obbligava ad assegnare al comune di Nettuno una banchina destinata ai residenti gia' utenti da decenni del porto comunale, ed, in particolare, al Circolo pescatori sportivi di Nettuno, affiliato FIPS (Federazione italiana pesca sportiva); nonostante il parere favorevole del comune e della regione Lazio fosse espressamente condizionato alla riserva della banchina specificatamente individuata in convenzione - convenzione ben conosciuta dalle autorita' procedenti -, in sede di rilascio della concessione l'amministrazione della marina mercantile e la Capitaneria di porto di Roma, hanno inspiegabilmente riservato agli usi della pesca professionale la medesima banchina gia' formalmente promessa dalla marina di Nettuno spa al comune di Nettuno; dopo gravi tensioni protrattesi negli anni tra i residenti ed amministrazione comunale da una parte e societa' concessionaria dall'altra - sfociate anche in un folto contenzioso giudiziario -, quest'ultima ha ultimamente intentato numerose iniziative tese a cacciare dall'approdo le categorie di residenti gia' ritenute meritevoli di tutela dalle autorita' comunali all'atto della stipula della convenzione; tali iniziative, sfociate spesso in veri e propri atti di forza in danno degli utenti predetti, sono tutte volte a vantaggio della Impreinvest spa - societa' collegata alla Fiat e alla Cogefar Impresit societa' attualmente indagata dalla procura milanese -, socia di maggioranza della stessa societa' concessionaria; tale situazione rischia di strappare definitivamente una struttura portuale realizzata con ingente impegno di finanze comunali all'ultimo nucleo superstite di utenti residenti nel comune di Nettuno, impossibilitati a versare le decine e decine di milioni richiesti dalla societa' concessionaria, per l'assegnazione di un posto barca, a fronte di un precedente canone richiesto dal comune di 70-80 mila lire mensili; nel frattempo la Capitaneria di porto di Roma e quella di Anzio, non hanno mai assunto alcuna iniziativa nei confronti della societa' concessionaria, neppure allo scopo di individuare ulteriori 200 metri di ormeggio riservati dal regolamento dell'approdo a favore dei residenti comunali, e mai indicati dalla concessionaria; desta comunque sconcerto che la trasformazione di un porto comunale pubblico in approdo turistico, e la sua virtuale sottrazione ai residenti meno abbienti ed alla collettivita' municipale in genere, sia avvenuta sulla base di semplici circolari ministeriali, in assenza di specifica previsione di legge, pur necessaria per trasformare il regime giuridico di un bene demaniale; ancora maggiore sconcerto desta la circostanza che e' stata affidata ad una societa' privata la gestione e lo sfruttamento di un porto che consente profitti di decine e decine di miliardi - 900 posti barca circa, i cui prezzi partono da un minimo di 34-35 milioni cadauno, spese condominiali escluse -, a fronte del versamento di un canone annuo all'amministrazione previsto in sole lire 84.400.000 nell'atto di concessione -: quali iniziative il Ministro competente intenda assumere per impedire che un porto ex comunale venga definitivamente sottratto all'ultimo nucleo di residenti utenti rimasto e per imporre alla societa' concessionaria il rispetto degli impegni originariamente assunti con il comune di Nettuno; se altrimenti, visto lo sconcertante contegno tenuto finora dalla societa' concessionaria, non ritenga necessario, oltre che doveroso, procedere ad una revoca totale o parziale della concessione, in modo, perlomeno, da individuare una banchina da destinare agli usi del comune di Nettuno, come originariamente previsto in apposito atto di convenzione; se non si ritenga comunque, doveroso, per intanto, giungere ad una rideterminazione del canone annuo pagato dalla concessionaria, sicuramente irrisorio a fronte dei profitti miliardari garantiti dalla gestione dell'approdo. (4-07024)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07024 presentata da CRUCIANELLI FAMIANO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19921103 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
CAPRILI MILZIADE (RIFONDAZIONE COMUNISTA) 
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4/07024 
CRUCIANELLI FAMIANO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) 

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