. "1"^^ . . "RIVOLTA ERICA (LEGA NORD PADANIA)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07019 presentata da RIVOLTA ERICA (LEGA NORD PADANIA) in data 20100429"^^ . _:B8c9ad546b7f54b9fa53ec9e1d91eac5f . "20100429-20110505" . "4/07019" . . . "MOLTENI NICOLA (LEGA NORD PADANIA)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . . "STUCCHI GIACOMO (LEGA NORD PADANIA)" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07019 presentata da RIVOLTA ERICA (LEGA NORD PADANIA) in data 20100429" . . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-07019 presentata da ERICA RIVOLTA giovedi' 29 aprile 2010, seduta n.314 RIVOLTA, NICOLA MOLTENI e STUCCHI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che: lo scorso 16 dicembre 2009, in sede di discussione della legge finanziaria, fu accolto dal Governo l'ordine del giorno 9/2936-A/239 che impegnava il Governo a «garantire che per l'anno 2010 la ripartizione del Fondo Nazionale per il Servizio Civile sia tale per cui almeno il 50 per cento del Fondo sia destinato al contingente di volontari da assegnare a progetti approvati in ambito regionale e di provincia autonoma, e quindi agli enti iscritti agli Albi Regionali e di Provincia Autonoma»; nonostante cio', il documento di programmazione finanziaria per l'anno 2010 dell'Ufficio nazionale per il servizio civile propone, alla descrizione della voce 62 recante «servizio civile volontario in Italia: spettanze ai volontari» di effettuare il riparto in modo tale che «il 55 per cento del contingente riguardera' volontari da assegnare a progetti approvati in ambito nazionale agli Enti iscritti all'Albo nazionale, che si traduce in un contingente pari a 9.990 unita'». Invece, «il 45 per cento del contingente riguardera' volontari da assegnate a progetti approvati in ambito regionale, agli Enti iscritti agli Albi regionali [,..] che si traduce in un contingente pari a 8.100 unita'». Pertanto per l'anno 2010 la parte del Fondo Nazionale per il Servizio Civile da destinare ai progetti degli enti nazionali aumenta del 1 per cento rispetto al 2009, ed e' superiore al 5 per cento rispetto a quanto richiesto nell'odg sopra ricordato; il numero di progetti presentati dagli enti di servizio civile iscritti agli albi regionali e' aumentato percentualmente sul totale, passando dal 57,72 per cento del 2009 al 61,50 per cento del 2010; anche il numero di volontari richiesti dagli enti regionali e' aumentato percentualmente sul totale nei due anni, passando dal 42,84 per cento del 2009 al 46,49 per cento del 2010; si ricorda inoltre che oltre il 96 per cento degli enti di servizio civile (pari a circa 3500 realta') e' iscritto agli albi regionali, contro circa il 4,5 per cento degli enti iscritti all'albo nazionale (circa 140 realta'). Il numero delle sedi di attuazione di progetto risulta equamente diviso tra enti regionali ed enti nazionali; i numeri sopra ricordati comprovano una realta' in cui gli enti iscritti agli albi regionali hanno un sempre maggior peso nello scenario del servizio civile. Cio' rende quindi ancora meno comprensibile sia la scelta di aumentare la percentuale di risorse da destinare all'albo nazionale, sia il mancato rispetto di quanto indicato come impegno del Governo nell'ordine del giorno 9/2936-A/239 -: quali azioni intenda intraprendere per garantire che almeno il 50 per cento del Fondo nazionale per il servizio civile sia destinato al contingente di volontari da assegnare a progetti approvati in ambito regionale e di provincia autonoma, e quindi agli enti iscritti agli Albi regionali e di provincia autonoma, cosi' come indicato nell'ordine del giorno 9/2936-A/239. (4-07019)" . "2014-05-15T00:32:42Z"^^ . _:B8c9ad546b7f54b9fa53ec9e1d91eac5f "Atto Camera Risposta scritta pubblicata giovedi' 5 maggio 2011 nell'allegato B della seduta n. 472 All'Interrogazione 4-07019\n presentata da ERICA RIVOLTA Risposta. - Con l'interrogazione in esame, gli interroganti lamentano il mancato rispetto dell'ordine del giorno 9/2936 - A/239 che impegnava il Governo a garantire, per il 2010, che il 50 per cento del fondo nazionale per il servizio civile venisse destinato al contingente di volontari da assegnare a progetti approvati in ambito regionale e di provincia autonoma e, quindi, agli enti iscritti agli albi regionali e delle provincie autonome. Gli interroganti, nel rilevare che il documento di programmazione finanziaria per l'anno 2010 dell'Ufficio nazionale per il servizio civile prevede uno stanziamento pari al 55 per cento delle risorse disponibili a favore dei progetti nazionali e uno stanziamento pari al 45 per cento a favore dei progetti realizzati dalle regioni o province autonome, lamentano l'incomprensibilita' di tale scelta governativa, soprattutto alla luce dell'aumento, registrato nel 2010, del numero dei progetti presentati dagli enti iscritti negli albi delle regioni e province autonome. In particolare, gli interroganti sostengono che rispetto al totale dei progetti presentati, quelli regionali sarebbero passati «dal 57,72 per cento del 2009 al 61,50 per cento del 2010» e che anche «il numero dei volontari richiesti dagli enti regionali, nell'ambito del sistema complessivo del servizio civile nazionale, sarebbe aumentato percentualmente sul totale, passando dal 42,84 per cento del 2009 al 46,49 per cento del 2010». Al contempo, evidenziano che piu' del 96 per cento degli enti di servizio civile in Italia risulterebbe iscritto agli albi regionali. Alla luce di tali dati, gli onorevoli interroganti chiedono di conoscere quali azioni il Governo intenda intraprendere per garantire che almeno il 50 per cento della dotazione del fondo nazionale per il servizio civile sia destinato al contingente dei volontari da assegnare a progetti approvati in ambito regionale e provinciale, cosi come indicato nel citato ordine del giorno. Al riguardo, occorre anzitutto precisare che il documento di programmazione finanziaria dell'Ufficio nazionale per il servizio civile per l'anno 2010, a differenza di quanto indicato dagli interroganti, prevede una ripartizione degli stanziamenti nell'ordine del 54 per cento a favore dell'Ufficio nazionale e del 46 per cento a favore delle regioni e province autonome. Pertanto, nell'ambito del contingente di 18.000 volontari, stabilito sulla base delle risorse finanziarie disponibili nell'anno 2010, 9.720 unita' (non 9.990) sono stati selezionate per l'impiego in progetti nazionali e 8.280 (non 8.100) per l'impiego in progetti realizzati da enti iscritti agli albi delle regioni e delle province autonome. Tanto precisato, con riferimento ai dubbi sollevati dagli interroganti in ordine alla ripartizione delle risorse del Fondo effettuata dal governo, si fa presente quanto segue. Con riferimento all'anno 2010, il numero dei progetti presentati dagli enti di servizio civile iscritti agli albi regionali e delle province autonome rappresenta il 61,5 per cento del totale ed e' - effettivamente - sensibilmente superiore rispetto al numero dei progetti nazionali, che rappresentano soltanto il 38,5 per cento del totale. Tali dati vanno considerati anche in relazione alla generale riduzione del numero complessivo dei progetti presentati da tutti gli enti di servizio civile, riscontrata nel 2010 rispetto all'anno precedente. Come si evince dalla tabella 1 tale contrazione ha riguardato sia i progetti presenti dagli enti iscritti all'albo nazionale (-20,87 per cento) che quelli presentati dagli enti iscritti negli albi delle regioni e delle province autonome (-7,37 per cento). Tuttavia, occorre considerare che l'analisi effettuata dagli interroganti in ordine al numero dei progetti presentati dagli enti non fornisce un parametro idoneo a consentire una corretta valutazione della ripartizione delle risorse, in quanto non tiene conto che un progetto di servizio civile puo' prevedere l'impiego dai 2 (per gli enti iscritti all'albo nazionale 4) ai 50 volontari. Se si assume, invece, come parametro il numero dei volontari richiesti dagli enti (tabella 1), il quadro delineato dagli interroganti si capovolge. Gli enti iscritti all'albo nazionale con 37.297 volontari richiesti esprimono il 53,51 per cento della domanda, complessiva, mentre gli enti iscritti agli albi delle regioni e province autonome con 32.403 volontari richiesti rappresentano il 46,49 per cento della domanda. Tali dati costituiscono sicuramente un parametro piu' idoneo per una corretta ripartizione delle risorse finanziarie. Le percentuali ricavate sulla base del numero dei volontari sono infatti molto vicine a quelle stabilite, nel documento di programmazione finanziaria dell'Ufficio, per la ripartizione dei fondi destinati ai progetti di servizio civile (pari al 54 per cento per i progetti presentati dagli enti nazionali e al 46 per cento per quelli regionali) e la differenza, pari allo 0,5 per cento, prevista a favore degli enti nazionali, si giustifica in quanto rapportata alle ripartizioni operate nei precedenti anni 2009 e 2008. Occorre peraltro considerare che, qualora nel 2010 le risorse fossero state equamente ripartite tra gli enti nazionali e quelli regionali, si sarebbe determinata una situazione di squilibrio in considerazione della maggiore richiesta di volontari da parte degli enti nazionali (come risulta dalla tabella disponibile presso il servizio assemblea). Difatti, qualora gli enti iscritti negli albi delle regioni e province autonome fosse stata assegnata una quota del fondo superiore rispetto al peso percentuale della domanda di servizio civile, i giovani interessati ai progetti presentati da tali enti avrebbero avuto una maggiore probabilita' statistica di essere selezionati rispetto ai loro omologhi interessati ai progetti nazionali. Per quanto esposto, si ritiene che la ripartizione dei fondi contenuta nel documento di programmazione del 2010 sia la piu' rispondente all'attuale domanda di servizio civile. Una diversa ripartizione, che preveda una pari suddivisione delle risorse tra enti nazionali e regionali, sarebbe del tutto ingiustificata a meno che non si voglia orientare l'offerta di servizio civile nel senso di favorire gli enti iscritti negli albi regionali e delle province autonome. Si ritiene inoltre infondata l'ulteriore perplessita', esposta dagli interroganti, circa la ripartizione dei fondi effettuata dal Governo, che avrebbe destinato il 54 per cento delle risorse agli enti iscritti all'albo nazionale - che rappresentano il 4,5 per cento (nella realta' il 3,93 per cento) del totale degli enti, pari a 143 unita' - e il 46 per cento delle risorse agli enti regionali e delle province autonome, che rappresentano il 96 per cento del totale degli enti accreditati (nella realta' 96,07 per cento), pari a 3.637 unita'. I dati riportati dagli interroganti non forniscono un quadro dettagliato del sistema del servizio civile in quanto si limitano ad indicare il numero degli enti accreditati all'albo nazionale, senza tener conto degli altri soggetti giuridici coinvolti nel sistema. Se si considerano questi ultimi, il quadro risulta completamente diverso rispetto a quello configurato dagli interroganti. Difatti, come si evince dalla tabella 2, i 143 enti accreditati all'albo nazionale nella realta' comprendono ben 7.385 soggetti giuridici, pari al 52 per cento circa del totale degli enti che partecipano al sistema del servizio civile mediante diverse tipologie di accordi con l'ente accreditato. Nelle regioni e province autonome i soggetti che partecipano al sistema attraverso accordi sono 6.830, pari a circa il 48 per cento del totale degli enti. È quindi evidente che il numero elevato di enti che gravita nell'albo nazionale, comporta la richiesta, da parte degli stessi, di un maggior numero di volontari. Il quadro teste' delineato rappresenta una descrizione del sistema del servizio civile nazionale piu' aderente alla realta', che giustifica l'attuale ripartizione delle risorse statali tra Stato, regioni e province autonome. Peraltro, occorre considerare che le regioni e le province autonome hanno l'opportunita' di utilizzare ulteriori strumenti per usufruire di un maggior numero di volontari. Infatti, tali enti possono finanziare con i propri stanziamenti, che affluiscono nel fondo nazionale per il servizio civile, progetti presentati da enti iscritti ai propri albi. Si segnala peraltro che le regioni e le province autonome incassano l'8,5 per cento di imposta regionale sulle attivita' produttive, gravante ancora oggi sul fondo nazionale, per cui potrebbe investire nel servizio civile quantomeno l'equivalente degli introiti che percepiscono sotto forma di imposta. Inoltre, i suddetti enti regionali possono anche disporre di incrementare il contingente annuale dei volontari loro assegnati, attingendo alla lista dei volontari non assegnati per motivi tecnici nell'anno precedente. Si fa presente che questo meccanismo di recupero non e' utilizzato per gli enti iscritti all'albo nazionale e le eventuali economie realizzate nel corso dell'anno finanziario sono sommate allo stanziamento dell'anno successivo per andare a costituire una massa finanziaria indistinta da ripartire tra Stato e regioni. Si ritiene altresi' opportuno evidenziare che alcune regioni hanno istituito un proprio servizio civile che, pur perseguendo finalita' diverse rispetto al servizio civile nazionale, costituisce uno strumento volto a soddisfare i fabbisogni territoriali con l'impiego di personale volontario. Alla luce di quanto esposto, si ribadisce che la ripartizione delle risorse statali destinate al servizio civile nazionale tra Stato, regioni e province autonome risulta adeguata alla richiesta di volontari da parte degli enti iscritti agli albi. Per quanto concerne l'eccepita inosservanza da parte del Governo dell'impegno assunto nell'ordine del giorno Rivolta n. 9/2936 - A/239, si precisa che il Governo ha assunto quell'impegno a condizione di poterne valutare l'opportunita'. Pertanto, visto che al tempo in cui ha assunto l'impegno non era ancora nota la domanda di volontari da parte degli enti, il Governo si e' riservato la facolta' di verificare la sussistenza delle condizioni necessarie per una ripartizione in uguale misura delle risorse del fondo nazionale tra gli enti iscritti all'albo nazionale e quelli iscritti agli albi delle regioni e delle province autonome. Successivamente, stante la domanda di servizio civile pervenuta nel 2010, il Governo non ha reputato opportuno porre in essere azioni volte a prevedere una ripartizione del fondo diversa da quella stabilita. Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri: Carlo Giovanardi." . _:B8c9ad546b7f54b9fa53ec9e1d91eac5f "20110505" . _:B8c9ad546b7f54b9fa53ec9e1d91eac5f "SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI" . _:B8c9ad546b7f54b9fa53ec9e1d91eac5f .