_:Be86262a9cec29dc1d4ddb86b2dbf3c29 "Con riferimento all'interrogazione indicata in oggetto si fa presente quanto segue, tenuto conto delle informazioni fatte pervenire dalla Federazione italiana giuoco calcio, per il tramite del CONI, sugli aspetti tecnici del problema. Non sembra rispondere a realta' che il calcio stia perdendo i connotati istituzionali di pratica sportiva ed educativa dei giovani. Infatti, l'attuale gestione federale, ha rafforzato le intese con le istituzioni scolastiche, aumentato il numero delle societa' che partecipano ai campionati giovanili, sia regolamentando piu' rigidamente il tesseramento di calciatori infrasedicenni che rendendo parzialmente gratuita la partecipazione alla attivita' di base. La Federazione giuoco calcio non condivide poi l'affermazione oltre modo generica degli interroganti che potentati economici e imprenditoriali entrino nel mondo del calcio per perseguire interessi privatistici, non sempre commendevoli, e comunque estranei ai fini istituzionali del giuoco del calcio. Riguardo all'affermazione degli interroganti in ordine alla registrazione di fenomeni altamente diseducativi e antisociali nel mondo del calcio, si fa presente che: se l'affermazione intende riguardare il comportamento dei giocatori, dei dirigenti e tecnici, la stessa e' ritenuta dalla FIGC generica ed eccessiva e, comunque, si fa presente che la Federazione, per quanto di competenza, esercita un controllo puntuale e rigoroso. Ove, invece, la stessa vada riferita agli episodi di violenza in occasione di partite di calcio, le disposizioni concernenti la repressione di eventuali reati contro l'ordine pubblico in occasione di gare calcistiche sono di esclusiva competenza delle forze dell'ordine presenti, sotto il coordinamento delle autorita' preposte. Anche l'affermazione degli interroganti in ordine alla ripetuta violazione del dettato civile e penale e alla sempre maggiore litigiosita' fra gli operatori calcistici e fra questi e le istituzioni calcistiche e', ad avviso della FIGC, generica e apodittica e, pertanto, resta difficile fornire elementi valutativi. Il calcio, contrariamente a quanto affermato dagli interroganti, non ha perduto i connotati pionieristici e amatoriali che ne contraddistinsero le origini. Infatti, soltanto il 2 per cento circa del calcio italiano e' rappresentato da societa' professionistiche, permanendo il 98 per cento al settore dilettantistico, come tale amatoriale. Riguardo poi all'affermazione degli interroganti che il giuoco del calcio e' gestito attraverso un sistema di feudale potere, grazie al quale tutte le prerogative della disciplina calcistica sono deposte nelle mani del presidente federale, si osserva che i poteri del presidente federale sono esplicitamente stabiliti dallo statuto e dalle norme organizzative interne della FIGC. Si fa inoltre presente che il presidente federale non gestisce i bilanci delle societa' sportive e la giustizia sportiva. Infatti, per quanto concerne il controllo dei bilanci delle societa', la FIGC ha istituito un organismo statutariamente previsto, dotato di totale autonomia. Quanto alla giustizia sportiva (di cui la stessa Corte di cassazione a sezioni unite ha riconosciuto l'autonoma valenza), si fa presente che la FIGC ha istituito organismi, statutariamente previsti, dotati di totale autonomia. Relativamente all'affermazione degli interroganti che la gestione del presidente federale e' connotata da caratteri assolutistici, si fa rinvio a quanto sopra riportato in ordine ai poteri del presidente federale, che sono stabiliti dallo statuto e dalle norme organizzative interne della FIGC. Pertanto si fa osservare che l'attuale gestione del giuoco del calcio e' impostata a criteri di democrazia e di rispetto di organismi totalmente autonomi, secondo norme espressamente codificate nelle carte federali. Il Ministro del turismo e dello spettacolo: Boniver." . _:Be86262a9cec29dc1d4ddb86b2dbf3c29 "19930211" . _:Be86262a9cec29dc1d4ddb86b2dbf3c29 "MINISTRO MINISTERO CON L'INCARICO PER IL TURISMO" . _:Be86262a9cec29dc1d4ddb86b2dbf3c29 . "BORGOGLIO FELICE (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO)" . _:Be86262a9cec29dc1d4ddb86b2dbf3c29 . . "CALDORO STEFANO (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO)" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . "LA GLORIA ANTONIO (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO)" . . "MASTRANTUONO RAFFAELE (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO)" . "ABBRUZZESE SALVATORE (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO)" . "2014-05-14T19:50:54Z"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06704 presentata da DEMITRY GIUSEPPE (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO) in data 19921023" . "TEMPESTINI FRANCESCO (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO)" . . . . "AGOSTINACCHIO PAOLO ANTONIO MARIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE)" . "19921023-19930301" . . "NENCINI RICCARDO (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO)" . "4/06704" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06704 presentata da DEMITRY GIUSEPPE (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO) in data 19921023"^^ . "1"^^ . "D'AMATO CARLO (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO)" . . "DEMITRY GIUSEPPE (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO)" . . "PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE)" . . . . "DELL'UNTO PARIS (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO)" . "Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del turismo e spettacolo. - Per conoscere - considerato: che il fenomeno del gioco del calcio in Italia, da alcuni anni, va sempre piu' perdendo i suoi istituzionali connotati di pratica sportiva ed educativa dei giovani; che cio' tra l'altro, e' comprovato e provocato dal sempre piu' massiccio ingresso nel mondo del calcio di potentati economici ed imprenditoriali che perseguono interessi privatistici, non sempre commendevoli, e comunque, completamente estranei ai fini istituzionali perseguiti, attraverso lo sviluppo della pratica sportiva, della Repubblica Italiana; che, specie negli ultimi tempi, e' dato registrare, con sempre maggiore frequenza, fenomeni ed avvenimenti di grande allarme e gravita' che si rivelano altamente diseducativi ed antisociali anche per la risonanza multimediale di cui gode il gioco del calcio; che il sempre minore rispetto dei principi sportivi in nome di ben piu' rilevanti interessi economici, la ripetuta violazione del dettato civile e penale, e, infine, la sempre maggiore litigiosita' riscontrabile fra gli operatori calcistici e tra questi ultimi e le istituzioni che li governano costituiscono uno spettacolo pericoloso e fonte di grave allarme sociale; che lo scenario che precede dimostra come il \"fenomeno calcio\" abbia ormai irrimediabilmente perduto i connotati pioneristici ed amatoriali che ne contraddistinsero le origini e che giustificarono la ampia \"autonomia\" concessa dal legislatore alla associazione che lo governava; che, per converso, e pur dopo gli enormi rivolgimenti avvenuti negli ultimi anni, la pratica del giuoco del calcio in Italia continua ad essere gestita attraverso un sistema di feudale potere grazie al quale tutte le prerogative della disciplina calcistica sono interamente deposte nelle mani di un solo soggetto (il Presidente Federale) il quale, puo' fare o disfare norme, leggi e regolamenti a proprio insindacabile piacere; che tale anacronistica figura di medioevale Signore, gestendo interessi e bilanci miliardari di molte volte superiori a quelli dei piu' rilevanti Enti Pubblici della Repubblica, dispone, tra l'altro, di una propria \"Giustizia privata\" retta, pure essa, da regole e norme assolutamente desuete ed antidemocratiche quali il divieto del diritto di critica e la compressione della liberta' di pensiero e alla quale, cio' non pertanto, devono soggiacere tutti i tesserati; che, specie in un momento di fondamentali cambiamenti delle regole della vita politica e sociale, tale sistema, costituendo, nel tessuto della democrazia italiana, un grave e pressoche' unico esempio di regime assolutistico, non puo' essere piu' consentito e tollerato -: quali provvedimenti si intendano adottare nell'immediato per porre rimedio e quindi fine all'attuale inaccettabile regime di gestione feudale del gioco del calcio; se intenda porre allo studio provvedimenti per adeguare normativamente gli attuali strumenti legislativi alla mutata situazione di fatto, atteso che essa non puo' assolutamente essere piu' regolata da norme che si sono rivelate imperfette nella misura in cui, presupponendo il rispetto di principi che oggi invece sono disattesi, calpestati e vilipesi, mancano di opportuna tutela. (4-06704)" . . "DEL BASSO DE CARO UMBERTO (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO)" . . . .