_:B0c52179a6ec7a297949a64862c1d2f9b "Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedi' 26 luglio 2010 nell'allegato B della seduta n. 358 All'Interrogazione 4-06677\n presentata da DOMENICO SCILIPOTI Risposta. - Con riferimento alla interrogazione parlamentare in esame sulla base delle informazioni acquisite presso i competenti uffici del ministero del lavoro e delle politiche sociali, del ministero della salute e del ministero dello sviluppo economico, si rappresenta quanto segue. Nel corso del 2007 le societa' Simesa spa e Astrazeneca spa hanno effettuato trasferimenti d'azienda a favore della Marvecspharma services srl, societa' che si occupa di fornire servizi di informazione scientifica del farmaco anche su prodotti di societa' farmaceutiche terze; tale, ultima attivita' denominata co-promotion e' regolamentata dall'articolo 119, comma 5, decreto legislativo n. 219 del 2006. La Marvecspharma services srl, a causa delle mutate esigenze del mercato farmaceutico, ha subito una lenta contrazione dei contratti di co-promotion; conseguentemente ha concentrato l'attivita' sulla promozione dei propri farmaci. In considerazione di cio' la societa' ha presentato un piano di riorganizzazione ai fini della concessione del relativo trattamento cassa integrazione guadagni straordinari; tale piano prevedeva investimenti superiori a quelli effettuati nel biennio precedente (per circa 13 milioni di euro), una parte dei quali destinati alla formazione, rivolta, prevalentemente, all'aggiornamento professionale degli informatori scientifici. Il predetto trattamento di cassa integrazione guadagni straordinari e' stato autorizzato, con decreto del 19 giugno 2009, per il periodo 7 aprile 2008 - 6 aprile 2010, per un numero massimo di 450 lavoratori. In proposito si precisa che, nel periodo dal 4 aprile 2008 al 30 settembre 2009, su un organico totale di 1082 dipendenti, hanno lasciato l'azienda 379 lavoratori (301 per mobilita' e 78 per dimissioni). Per quanto concerne la societa' AstraZeneca spa, la medesima nel novembre 2008 ha avviato una procedura di mobilita' motivata dal «generalizzato stato di sofferenza dell'industria farmaceutica in Italia» e dalla «perdita dei brevetti di alcuni prodotti chiave» oltre che dalla «aumentata concorrenza di farmaci generici»; fattori che avrebbero deteriorato il business aziendale. La predetta procedura ha portato al licenziamento di 229 lavoratori (tra personale di sede e territorio) di cui 197 informatori scientifici del farmaco (Isf) ed al passaggio di 17 Isf in Simesa spa (anch'essa, come AstraZeneca spa, appartenente al gruppo AstraZeneca Plc). Nel dicembre 2009, nell'intento di concentrare in AstraZeneca spa le attivita' di informazione scientifica del farmaco del gruppo, con l'obiettivo di rafforzarne l'efficienza operativa e ridurre gli adempimenti burocratici, Simesa spa ha ceduto ad AstraZeneca spa il ramo d'azienda «avente ad oggetto l'attivita' di informazione medico scientifica e pubblicita'» comprendente 170 dipendenti. Si precisa, inoltre, che entrambe le citate societa' non hanno presentato agli uffici competenti del ministero del lavoro e delle politiche sociali alcuna istanza di ammissione ai benefici di integrazione salariale straordinaria; in proposito, si ribadisce che il ministero del lavoro e delle politiche sociali autorizza il trattamento di integrazione salariale, qualora sussistano i requisiti di legge, sulla base della documentazione presentata e delle risultanze ispettive disposte. Per quanto concerne, in generale, la disciplina dei trasferimenti d'azienda sembra opportuno precisare che la normativa vigente in materia (articolo 2112 codice civile, articolo 47 della legge n. 428 del 1990) non impone obblighi specifici in ordine alla continuazione dell'esercizio del ramo d'azienda ceduto ne' pone limitazioni in ordine alla possibilita' di accesso a forme di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale. Si fa, inoltre, presente che la citata normativa prevede la possibilita' dell'esperimento di una consultazione sindacale tra azienda cedente, azienda cessionaria e organizzazione sindacali, senza che l'eventuale mancato accordo possa inficiare il trasferimento d'azienda. Con riferimento alla delicata problematica occupazionale del settore farmaceutico, si informa che l'Esecutivo ha fornito una prima risposta attraverso il progetto denominato Welfarma, di cui si fa cenno nell'atto ispettivo. Tale progetto ha origine dall'accordo quadro nazionale per la riqualificazione e ricollocazione del personale in esubero del settore farmaceutico, sottoscritto il 20 novembre 2008 presso il ministero dello sviluppo economico tra Farmindustria e le organizzazioni sindacali del settore (Filcem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil), cui ha partecipato Italia Lavoro. Il ministero del lavoro e delle politiche sociali ha approvato un piano di intervento nazionale dal titolo «azione di sistema Welfare to Work per le politiche di re-impiego» attuato con l'assistenza tecnica di Italia Lavoro spa a decorrere dal 1° gennaio 2009, che rappresenta una azione strutturale di sistema di durata triennale (2009-2011), finanziata con risorse del programma operativo nazionale - Fondo sociale europeo 2007-2013. L'azione si pone l'obiettivo di rispondere in modo strutturato alle urgenze poste dall'attuale crisi economica, attraverso la messa in campo di interventi volti a tutelare l'occupazione, con particolare attenzione ai soggetti piu' deboli del mercato del lavoro, maggiormente esposti alle ricadute della crisi, ivi compresi i lavoratori espulsi dalle industrie farmaceutiche. A seguito della presentazione da parte di Italia Lavoro, nel settembre 2009, delle progettazioni degli interventi speciali, il ministero del lavoro e delle politiche sociali ha approvato anche l'intervento speciale a supporto del progetto Welfarma, finalizzato al reimpiego degli informatori scientifici del farmaco. Il progetto settoriale prevede il supporto alla realizzazione di interventi di reimpiego piu' mirati, efficaci ed integrati rivolti ai lavoratori fuoriusciti da specifiche crisi settoriali e in particolare dal settore farmaceutico, nelle regioni Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto. Tale progetto, approvato per la realizzazione di azioni di assistenza tecnica realizzate da Italia Lavoro, che gravano su risorse a valere sul fondo sociale europeo-programmazione 2007-2013, prevede la messa a disposizione di risorse per la realizzazione di percorsi formativi diretti ai destinatari degli interventi, a carico dei competente fondo di rotazione. Alla data del 12 maggio 2010, hanno aderito a tale programma 298 lavoratori (tra i quali 128 ricollocati con l'utilizzo di diverse tipologie contrattuali) supportati nel percorso di reinserimento da tre agenzie per il lavoro. In fase di programmazione del citato progetto, era stato previsto un totale di risorse destinate alla formazione dei lavoratori pari a 10 milioni di euro. In seguito, pero', e' stata decisa l'erogazione delle risorse sulla base dell'andamento del progetto in considerazione del monitoraggio dei dati sui lavoratori aderenti. Allo stato degli atti, il ministero del lavoro sta procedendo al controllo della regolarita' amministrativa e contabile delle relazioni trimestrali trasmesse da Italia Lavoro, contenenti gli aggiornamenti sull'andamento delle azioni gia' realizzate distinte per ciascun territorio, riguardanti sia l'azione di sistema nel complesso che i singoli interventi specifici approvati. Per quanto riguarda le citate risorse a carico del fondo di rotazione, per gli interventi diretti di formazione, il ministero del lavoro ha ricevuto da Italia Lavoro una prima richiesta di risorse pari a circa 500 mila euro, successivamente portate a 1 milione di euro. Ad oggi sono in atto le verifiche sulla regolarita' della spesa per le azioni di sistema al fine di acquisire le informazioni circa il rispetto delle procedure di selezione dei beneficiari dei contributi per la formazione, all'esito delle quali si provvedera' alla definizione dei relativi atti di impegno, Le organizzazioni sindacali, come precisato anche dai competenti uffici del ministero dello sviluppo economico, hanno valutato positivamente le iniziative che Welfarma sta attivamente sviluppando per la riconversione professionale degli addetti all'informazione scientifica in esubero. Si rappresenta, sulla base dei dati Istat, che le grandi aziende farmaceutiche, pur nel contesto della crisi globale, hanno fatto un ricorso piu' limitato alla cassa integrazione guadagni rispetto a quanto avvenuto in altri ambiti settoriali, ricorso che e' stato praticamente nullo nel secondo semestre 2009. Si fa presente, inoltre, che dal novembre 2008, e' attivo presso il ministero dello sviluppo economico un tavolo permanente per il settore farmaceutico, con l'obiettivo di monitorarne le dinamiche e definirne le politiche di sostegno. Il ministero della salute ha precisato che le operazioni societarie effettuate dalle aziende farmaceutiche, consistenti nella riduzione del personale impiegato nell'informazione medico-scientifica, non producono effetti riconducibili alle competenze dell'agenzia italiana del farmaco (Aifa) essendo ispirate da ragioni di natura imprenditoriale alle quali l'agenzia e' del tutto estranea. Ne' potrebbe sostenersi che alla riduzione del personale possano correlarsi variazioni (in diminuzione) del prezzo delle specialita' medicinali; il prezzo di un farmaco rimborsabile dal servizio sanitario nazionale, in ambito di contrattazione negoziale, non comprende infatti il costo che consegue dall'impiego di informatori farmaceutici. In realta' il prezzo di un farmaco non e' determinato dal solo costo di produzione del medesimo, bensi' dal risultato della contrattazione tra parte pubblica e parte privata, in applicazione dei seguenti parametri: 1) rapporto costo-efficacia, qualora il medicinale si dimostri utile per la prevenzione o il trattamento di patologie o di sintomi rilevanti nei confronti dei quali non esista alcuna terapia efficace; 2) rapporto rischio/beneficio rispetto a medicinali gia' disponibili per la medesima indicazione; 3) costo terapia/die in confronto con prodotti con uguale efficacia; 4) valutazione dell'impatto economico sul sistema sanitario nazionale; 5) quote di mercato/pazienti stimate per il nuovo farmaco; 6) prezzi e consumi nei paesi europei. Per accedere alla contrattazione, l'azienda interessata deve presentare apposita istanza all'Aifa corredata da un dossier nel quale sono indicati gli elementi riassuntivi della specialita' medicinale, corredata da numerose informazioni tecnico-scientifiche, nonche' dal prezzo che l'azienda propone al servizio sanitario nazionale, ma da nessuno dei dati forniti emerge il costo di produzione del farmaco o altri dati che possano in qualche modo correlarsi all'argomento richiamato dall'interrogante. Il predetto ministero ha chiarito, inoltre, che in attuazione della legge finanziaria del 2006 (articolo 1, commi 313-316 della legge 23 dicembre 2005, n. 266), recante la previsione di interventi finalizzati a favorire sul territorio nazionale investimenti in produzione, ricerca e sviluppo, l'Aifa, in qualita' di ente regolatorio nazionale operativo nel settore farmaceutico, ha stipulato per il triennio 2007-2009 accordi di programma con numerose industrie farmaceutiche, secondo quanto previsto dal programma decennale di rinnovamento e di stimolo dell'ambiente economico e sociale dell'Unione europea, definito dal Consiglio europeo di Lisbona, utilizzando il valore di stimolo che puo' essere esercitato dal finanziamento pubblico sulle attivita' di ricerca e innovazione. In particolare i progetti relativi ai suddetti accordi sono finalizzati alla realizzazione di investimenti che garantiscano incrementi occupazionali, a tempo indeterminato, relativamente al personale addetto alla produzione e ad attivita' di ricerca e sviluppo. Occorre precisare che l'erogazione degli incentivi e' soggetta al controllo e alla verifica da parte dell'Aifa, che si e' riservata, altresi', la facolta' di revocare il finanziamento in ipotesi di gravi inadempienze nella realizzazione del progetto approvato. Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali: Pasquale Viespoli." . _:B0c52179a6ec7a297949a64862c1d2f9b "20100726" . _:B0c52179a6ec7a297949a64862c1d2f9b "SOTTOSEGRETARIO DI STATO LAVORO E POLITICHE SOCIALI" . _:B0c52179a6ec7a297949a64862c1d2f9b . . . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06677 presentata da SCILIPOTI DOMENICO (ITALIA DEI VALORI) in data 20100331"^^ . . "1"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06677 presentata da SCILIPOTI DOMENICO (ITALIA DEI VALORI) in data 20100331" . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-06677 presentata da DOMENICO SCILIPOTI mercoledi' 31 marzo 2010, seduta n.303 SCILIPOTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: da diversi anni nel settore industriale si sta sviluppando un metodo che mira sostanzialmente a disfarsi di personale, procedendo a licenziamenti collettivi di migliaia di lavoratori attraverso trasferimenti di rami d'azienda a societa' «satelliti» o create ad hoc per consentire queste operazioni; si aggira in tal modo la normativa sui licenziamenti collettivi e si impedisce ai lavoratori una reale tutela dei loro diritti, mascherando un licenziamento con una fittizia continuita' di rapporto lavorativo, destinato a concludersi in breve tempo con il definitivo licenziamento dei lavoratori operato dalla societa', solo apparentemente acquirente, che spesso fallisce o chiude definitivamente; spesso le aziende acquirenti hanno gia' al momento dell'acquisto dei lavoratori un bilancio in rosso; nel settore farmaceutico, che e' il settore a maggior valore aggiunto industriale e che non conosce crisi, si sta perpetrando da diversi anni, ad avviso dell'interrogante, un sostanziale aggiramento delle norme in materia di licenziamenti collettivi attraverso l'abuso dello strumento delle cessioni di ramo d'azienda e della mobilita'; la Marvecspharma ha acquisito numerosi rami d'azienda dalle maggiori aziende farmaceutiche multinazionali. Si citano alcune di queste operazioni a titolo di esempio; in data 31 gennaio 2007 ha acquisito da Pfizer 440 informatori scientifici al prezzo totale di 1000 euro. Non c'e' chi non veda in cio' una palese anomalia in ordine al prezzo e all'oggetto della compravendita; in data 25 luglio 2007 ha acquisito 120 informatori scientifici dalla multinazionale Astrazeneca (consociata Simesa); in data 26 luglio 2007 ha acquisito 141 informatori scientifici del farmaco sempre da Astrazeneca; in data 5 ottobre 2007 ha acquisito 15 informatori scientifici del farmaco sempre da Astrazeneca; le acquisizioni di informatori scientifici sono proseguite al punto tale da rendere Marvecspharma la piu' grande impresa farmaceutica italiana per numero di informatori scientifici, cioe' 1200 unita' lavorative. Da notare che un numero di informatori scientifici pari a 1200 unita' lavorative e' un numero notevolmente superiore alla forza lavoro delle stesse societa' venditrici; a questo punto comincia una progressiva attivita' di contrazione degli informatori scientifici gia' ceduti con le operazioni di trasferimento di ramo d'azienda, sulle cui reali finalita' l'interrogante ritiene che sussistano molti dubbi; quindi, in data 11 gennaio 2008 la Marvecspharma attiva la riduzione di personale e pone inizialmente in cassa integrazione guadagni straordinaria 200 informatori scientifici per arrivare in brevissimo tempo a 450 unita', scaricando sulla collettivita' gli oneri economici di operazioni che all'interrogante appaiono ciniche e socialmente dannose; questi processi, a quanto consta all'interrogante, hanno indotto numerose persone a lasciare volontariamente l'azienda anche attraverso operazioni di mobilita' mirate, per cui l'organico e' passato in poco tempo da 1200 unita' a 604; in data 12 marzo 2010 l'azienda annuncia di voler collocare in cassa integrazione guadagni straordinaria ben 420 lavoratori mediante richiesta di proroga della stessa a partire dal 7 aprile 2010; l'azienda sembrerebbe voler portare l'organico nel 2010 a 213 unita' lavorative. Quindi in poco piu' di due anni, dei 1200 informatori scientifici fatti transitare da altre aziende verso Marvecspharma ne resterebbero in attivita' 213, con quello che all'interrogante appare di fatto un licenziamento di ben 987 unita'; inoltre, l'azienda Astrazeneca, che ha recentemente ceduto a Marvecspharma un consistente numero di informatori scientifici, ha attribuito tale inevitabile decisione a: a) l'avvento dei farmaci generici che avrebbero eroso parte delle quote di mercato della stessa Astrazeneca; b) le pressioni delle regioni con regolamenti sulle visite degli informatori scientifici presso i medici; c) il taglio del prezzo dei farmaci operato dal Governo; d) gli interventi dell'Aifa per il contenimento dei costi; la medesima azienda ha effettuato le riduzioni di personale operando nel seguente modo: in data 25 luglio 2007, con una cessione di ramo d'azienda (consociata Simesa) a Marvecspharma, 120 informatori scientifici del farmaco vengono ricollocati attraverso questo strumento; in data 26 luglio 2007 con una cessione di ramo d'azienda altri 141 informatori scientifici del farmaco della stessa Astrazeneca sono stati ceduti sempre a Marvecspharma; in data 5 ottobre 2007 viene effettuata ancora una cessione di ramo d'azienda a Marvecspharma, che riguarda altri 15 informatori scientifici; da febbraio a dicembre 2009, per l'accordo di mobilita' firmato all'agenzia regionale di Milano il 21 gennaio 2009, la stessa azienda ha licenziato n. 256 informatori scientifici del farmaco e 32 lavoratori della sede di Basiglio (Milano), dichiarando peraltro che non vi sarebbero stati altri licenziamenti; in data 23 novembre 2009 - a distanza di soli sei mesi dal licenziamento collettivo operato per ben 256 informatori scientifici - Astrazeneca ha acquisito da Simesa spa, azienda di sua proprieta' e da essa direttamente gestita, 170 informatori scientifici del farmaco; in data 9 marzo 2010, dopo aver chiuso la precedente mobilita' in data 31 dicembre 2009, Astrazeneca apre una nuova procedura di mobilita' con le stesse motivazioni per ulteriori 41 persone; queste scelte effettuate da aziende che hanno ceduto o che hanno acquistato rami d'azienda, di fatto con gli stessi effetti di licenziamenti collettivi, finiscono per impedire oggi il rientro dei cassintegrati al termine del periodo di cassa integrazione guadagni straordinaria, scaricandone quindi ingiustamente i costi sulla collettivita'; lo Stato pertanto si ritrova ad avere erogato risorse per cosiddetti investimenti alle societa' che hanno ceduto i lavoratori (Pfizer, Astrazeneca e altre) e, insieme, a farsi carico di dover corrispondere ammortizzatori sociali non dovuti, atteso che chi ha ceduto i lavoratori non avrebbe avuto diritto, a giudizio dell'interrogante, ad accedere a tali risorse; per quanto concerne l'emergenza occupazionale del settore, relativa, in particolare, alle figure professionali degli addetti all'informazione scientifica, si ricorda che e' stato sottoscritto un articolato accordo tra Farmindustria e le organizzazioni sindacali, che hanno dato vita al progetto denominato Welfarma; tale progetto la cui dotazione, erogata dallo Stato, risulta pari a 10 milioni di euro parrebbe aver registrato un totale fallimento, giacche', a fronte di 12.000 esuberi, solo 122 informatori scientifici del farmaco hanno firmato il patto per entrare in questo apparato, che dovrebbe ridare collocazione a lavoratori che pero' difficilmente riusciranno a ricollocarsi; ad avviso dell'interrogante, le operazioni sopra descritte, verosimilmente, nascondono la volonta' di effettuare consistenti riduzioni di personale ed operazioni che formalmente appaiono conformi alla disciplina vigente, ma in realta' tendono ad aggirare la normativa in materia; inoltre l'interrogante ritiene che non vi siano i motivi e le condizioni per avviare procedure di mobilita' in settori che sono stati gia' oggetto di riduzione di personale -: se il Governo disponga di elementi che confermino la ricostruzione di cui in premessa; in caso affermativo, quali iniziative si intendano adottare affinche' siano recuperati i costi di tutti gli ammortizzatori non dovuti, restituendo allo Stato quanto i competenti uffici rileveranno; se si intendano assumere iniziative, per quanto di competenza, volte ad un'accurata verifica della politica dei prezzi dei farmaci delle aziende che hanno abbattuto i costi di produzione attraverso drastici tagli di personale; se non si intenda, per quanto di competenza, effettuare una verifica dei contratti di cessione di ramo d'azienda e delle procedure di mobilita' attivate dalle aziende farmaceutiche che vi hanno fatto ricorso, per accertare il rispetto della normativa ed operare il recupero delle somme eventualmente erogate in virtu' del ricorso ad ammortizzatori sociali in mancanza dei presupposti di legge; se non si ritenga di riconsiderare il sostegno del Ministero del lavoro e delle politiche sociali al progetto Welfarma, che, ad avviso dell'interrogante, e' risultato del tutto fallimentare. (4-06677)" . "4/06677" . "2014-05-15T00:30:24Z"^^ . . "20100331-20100726" . . _:B0c52179a6ec7a297949a64862c1d2f9b . . "SCILIPOTI DOMENICO (ITALIA DEI VALORI)" .