INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06663 presentata da PORFIDIA AMERICO (MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO) in data 20100330
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-06663 presentata da AMERICO PORFIDIA martedi' 30 marzo 2010, seduta n.302 PORFIDIA. - Al Ministro per i beni e le attivita' culturali. - Per sapere - premesso che: Pier Paolo Pasolini e' una delle figure intellettuali piu' importanti del Novecento europeo, e le sue opere sono diffuse e studiate in tutto il mondo. Egli e' parte integrante del patrimonio culturale del paese; la notte tra il 1 o e il 2 novembre 1975 Pasolini e' stato barbaramente ucciso sulla spiaggia dell'idroscalo di Ostia, localita' del comune di Roma. Circostanze e moventi dell'omicidio sono a tutt'oggi coperti da interrogativi irrisolti, che hanno lasciato spazio a molteplici ricostruzioni e congetture; dal 1972 Pasolini stava lavorando a «Petrolio», un testo di non facile definizione che avrebbe dovuto rendere il suo sguardo su alcuni dei nodi piu' delicati della storia economica del paese, con particolare attenzione alle vicende dell'Eni di Enrico Mattei ed Eugenio Cefis. Una delle fonti del libro era «Questo e' Cefis. L'altra faccia dell'onorato presidente» libro firmato con lo pseudonimo Giorgio Steimetz e pubblicato dall'Ami (Agenzia Milano Informazioni) nell'aprile 1972. Sulla vera identita' dell'autore si sono fatte varie ipotesi senza giungere ad una conclusione; di fatto il libro-fonte e' presto scomparso dalla circolazione; la morte ha impedito al poeta di terminare il lavoro che e' apparso solo nel 1992 edito da Einaudi. Del testo sono rimaste 522 pagine scandite in «Appunti» con una numerazione progressiva che si configurano in un insieme di frammenti piu' o meno estesi e di soli titoli; dopo la pubblicazione degli appunti molte personalita' della cultura italiana si sono impegnate nello studio e nell'interpretazione di «Petrolio», e nel corso degli anni alcuni di essi hanno avanzato l'ipotesi che una parte del manoscritto fosse mancante. Si tratterebbe dell'Appunto 21, dedicato dall'autore alle vicende dell'Eni ed alla scomparsa di Enrico Mattei, ma nessuno ha avuto mai modo di verificarne l'esistenza; il 2 marzo 2010 il senatore Marcello Dell'Utri, in occasione della conferenza stampa di presentazione della XXI Mostra del libro antico, ha annunciato il ritrovamento del capitolo presunto mancante del romanzo «Petrolio». Secondo alcune ricostruzioni l'Appunto 21 dal titolo «Lampi sull'Eni» sarebbe stato trafugato dalle carte del manoscritto dopo la morte del poeta e quindi mai pubblicato. Questo furto e' stato smentito da Graziella Chiarcossi, cugina di Pisolini; il Senatore Dell'Utri ha dichiarato alla stampa di aver letto il testo, ma di non poter dire nulla: «L'ho letto ma non posso ancora dire nulla, e' uno scritto inquietante per l'Eni, parla di temi e problemi dell'azienda, parla di Cefis, di Mattei e si lega alla Storia del nostro Paese»; pur non volendo anticipare il contenuto del capitolo, Dell'Utri ha parlato di «giallo» a proposito del destino del dattiloscritto. «Credo - si e' limitato a dire - che sia stato rubato dallo studio di Pasolini». La «scoperta» sarebbe stata resa pubblica il 12 marzo 2010 in occasione dell'apertura della Mostra del libro antico di Milano; il poeta, saggista e scrittore, Gianni D'Elia, che per primo ha sostenuto che nel romanzo postumo mancava una parte e che all'intera vicenda ha dedicato il volume «Il petrolio delle stragi», edito da Effigie si e' espresso in questi termini: «Pazzesco, roba da matti, incredibile. Quel capitolo del romanzo "Petrolio", ritenuto dal giudice Calia un documento Storico sulle stragi d'Italia, e' stato rubato da casa di Pasolini. In termini giuridici e' un "corpo di reato". Se e' vero, Dell'Utri deve dire come lo ha avuto, chi glielo ha dato, per quali fini»; D'Elia ha sostenuto di aver avuto conferma del furto di alcuni documenti appartenenti a Pasolini dal cugino di Pasolini stesso Guido Mazzon, secondo il quale fu proprio la Chiarcossi ad informare telefonicamente i familiari dell'avvenuta incursione nella casa del poeta e dello smarrimento di gioielli e documenti; secondo alcuni la prova dell'esistenza del capitolo e' conseguenza del fatto che nelle pagine successive del testo l'autore accenna all'Appunto 21 come ad una parte compiuta e presente nel corpo dell'opera; il 19 marzo 2010 il senatore Marcello Dell'Utri ha rilasciato un'intervista a Il Messaggero nella quale ha affermato di non avere il testo, ma di aver saputo della scoperta da una persona che e' sulle tracce del testo. «Speravo - ha dichiarato Dell'Utri - di avere il capitolo scomparso di Petrolio per la mostra ma a questo punto non credo che faremo in tempo». Il motivo? «Chi me l'ha proposto e' poi sparito. Forse il clamore che ne e' seguito lo ha spaventato». A molti e' sembrato plausibile che il senatore avesse semplicemente giocato la carta del capitolo scomparso per fare pubblicita' alla Mostra nella quale ha una parte importante Dell'11 marzo, a ridosso dell'inaugurazione della Mostra le ultime dichiarazioni del senatore Dell'Utri: «Purtroppo quella sorpresa non ci sara'. Chi ne e' in possesso si e' preoccupato per tutte le questioni scoppiate sui giornali e non me lo ha piu' voluto dare. Ne ho lette poche pagine, avrei voluto leggerlo tutto ma confido che passata questa buriana, chi lo ha cambi idea» -: se il Ministro sia al corrente dei fatti sovraesposti e quali iniziative intenda prendere per fare chiarezza sull'intera vicenda al fine di tutelare uno dei patrimoni culturali del nostro Paese. (4-06663)
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