"DEL MESE PAOLO (POPOLARI-UDEUR)" . "GIUDITTA PASQUALINO (POPOLARI-UDEUR)" . . "CAPOTOSTI GINO (POPOLARI-UDEUR)" . . . . "SATTA ANTONIO (POPOLARI-UDEUR)" . "PIGNATARO ROCCO (POPOLARI-UDEUR)" . . "AFFRONTI PAOLO (POPOLARI-UDEUR)" . "D'ELPIDIO DANTE (POPOLARI-UDEUR)" . "2015-04-28T22:10:47Z"^^ . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06155 presentata da CAPOTOSTI GINO (POPOLARI-UDEUR) in data 21/01/2008" . . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06155 presentata da CAPOTOSTI GINO (POPOLARI-UDEUR) in data 21/01/2008"^^ . "FABRIS MAURO (POPOLARI-UDEUR)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . "ROSSI GASPARRINI FEDERICA (POPOLARI-UDEUR)" . . "PICANO ANGELO (POPOLARI-UDEUR)" . "ADENTI FRANCESCO (POPOLARI-UDEUR)" . . "LI CAUSI VITO (POPOLARI-UDEUR)" . . "MORRONE GIUSEPPE (POPOLARI-UDEUR)" . . "Camera dei Deputati" . "20080121" . . . . "4/06155" . . "20080121" . "0"^^ . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-06155 presentata da GINO CAPOTOSTI lunedì 21 gennaio 2008 nella seduta n.270 CAPOTOSTI, FABRIS, SATTA, DEL MESE, GIUDITTA, PICANO, CIOFFI, ROSSI GASPARRINI, ROCCO PIGNATARO, MORRONE, ADENTI, AFFRONTI, LI CAUSI, D'ELPIDIO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: in data 16 gennaio 2008 un'inchiesta giudiziaria avviata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) ha sconvolto l'intera politica campana, portando all'emissione di ben ventitre ordinanze di custodia cautelare, delle quali quattro di detenzione in carcere e diciannove agli arresti domiciliari, nonché tre ordinanze interdittive nei confronti di esponenti politici ed amministratori regionali campani; detta inchiesta, dove le accuse contestate vanno dall'associazione per delinquere al falso in atto pubblico, corruzione, concussione e turbativa degli appalti, ha provocato un vero e proprio terremoto politico ed istituzionale che ha colpito con inspiegabile ed inusitata violenza il Partito dei Popolari UDEUR, coinvolgendo, tra gli altri, l'On. Sandra Lonardo Mastella, moglie del Sen. Mario Clemente Mastella e Presidente del Consiglio della Regione Campania, nonché il Sindaco di Benevento, Fausto Pepe, e Consiglieri ed Assessori Regionali; al riguardo appare quanto mai opportuno rilevare che in data 18 gennaio 2008 il quotidiano Corriere della Sera ha pubblicato un articolo dal titolo «Il Tribunale di Santa Maria di Capua Vetere. Sospetti, faide e denunce: i veleni tra PM e Procuratore», dal quale emergono elementi e notizie di eccezionale gravità, tali da ingenerare seri dubbi sulla serenità di giudizio del Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Santa Maria di Capua Vetere, il Dott. Mariano Maffei; in particolare, il succitato articolo, a firma Marco Imarisio, riporta: «SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta) - Il giorno degli arresti, due distinti signori si aggiravano nei corridoi della Procura colloquiando amabilmente con i giornalisti, chiedendo loro notizie sull'inchiesta, e soprattutto da quali fonti le avessero apprese. Erano due carabinieri in incognito, incaricati da uno dei magistrati titolari dell'indagine di prendere informazioni e redigere la relazione di servizio. C'è un'aria pesante al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, e non da ieri. Sospetti, faide tra pubblici ministeri, denunce di abusi. E accuse di strabismo giudiziario nelle inchieste su appalti e sanità formulate dall'interno al procuratore capo Mariano Maffei, molto simili a quella che giungono ora da Clemente Mastella. «Un Vietnam», è la sintesi di un giudice ovviamente anonimo. Una situazione di conflitto perenne che finisce per lambire anche l'inchiesta sull'Udeur campano. L'oggetto del contendere è Maffei. In due denunce presentate nel novembre 2007 al Procuratore generale presso la Corte d'Appello di Napoli alcuni suoi pubblici ministeri lo accusano di aver creato un clima «insostenibile» basato sul sospetto e sulla delazione. L'esposto riferisce di ufficiali di Polizia giudiziaria interrogati dai sostituti di fiducia di Maffei, tra i quali viene citato Alessandro Cimmino, titolare dell'inchiesta Udeur, al solo scopo di ottenere informazioni sui magistrati \"dissidenti\". Il fascicolo «autoassegnato». La denuncia più scabrosa riguarda però un altro argomento, alcune indagini sulla sanità casertana definite «anomale», dove l'anomalia consisterebbe nel comportamento del sostituto procuratore Maria Di Mauro, che all'inizio del 2006 con l'appoggio di Maffei si sarebbe autoassegnato un procedimento su alcuni dirigenti dell'Azienda Sanitaria Locale Caserta 2 e Giuseppe Tatavitto, direttore dell'ospedale di Santa Maria Capua Vetere, pur essendo a conoscenza dell'esistenza di una inchiesta in corso condotta da un collega sulla stessa persona, per gli stessi reati. Prima di autoassegnarsi il fascicolo, la dottoressa Di Mauro si era sempre astenuta dalle inchieste sulla Asl 2 di Caserta, in quanto suo marito, l'avvocato Aurelio Marino, è consulente legale dell'Asl in questione. Questa volta l'astensione non viene chiesta, anche se la notizia di reato riguarda un concorso dell'Asl nel quale il testimone chiave a carico di Tatavitto è il direttore della Asl stessa, ovvero il datore di lavoro di Marino. La posizione dei responsabili dell'Asl indagati viene stralciata. Nel procedimento principale, diventano addirittura parti offese, mentre lo stralcio si conclude con una archiviazione. Tra i metodi poco ortodossi di Maffei figura anche l'apertura di un fascicolo a carico di alcuni magistrati della procura di Santa Maria Capua Vetere allo scopo - così riferisce la denuncia - di fare indagini sulle loro attività. Pubblici ministeri vengono «interrogati» ufficiosamente, al telefono, da pm dello stesso ufficio. Gli atti vengono mandati alla Procura di Roma, che archivia definendo «inesistente» la notizia di reato. È questo grappolo di denunce che induce il Procuratore generale presso la Corte d'Appello di Napoli a chiedere e ottenere nell'ottobre del 2007 l'invio degli ispettori del ministero di Grazia e Giustizia. Ma alla fine del novembre 2007 arriva un altro esposto che inevitabilmente interseca l'ispezione in corso e l'attuale indagine su Mastella. L'inchiesta sull'Udeur campano, per ammissione dello stesso Maffei, consiste nell'unione di tanti fascicoli diversi tra loro, tutti assegnati al pm Cimmino e poi unificati nell'attuale procedimento. Una di queste indagini comincia nel luglio 2005. Giacomo Caterino e Domenico Bove, consiglieri provinciali Udeur vengono indagati con il direttore generale dell'Amministrazione provinciale Anthony Acconcia per falso ideologico e turbativa d'asta, in relazione alla modifica del piano regolatore del Comune di Casagiove. I primi due vengono arrestati e poi scarcerati dal Tribunale del Riesame. «Anomalie nell'indagine». Il 30 novembre 2007, Caterino spedisce un esposto al Procuratore generale di Napoli, nel quale segnala «anomalie nell'indagine» e richiama l'attenzione sul rapporto di parentela tra Maffei e il presidente della Provincia di Caserta Sandro De Franciscis, suo nipote. Ex enfant prodige dell'Udeur, vincitore a sorpresa delle elezioni provinciali del 2005 per il Campanile, De Franciscis ha «tradito» Mastella per il Pd portando con sé altri funzionari del partito e intere sezioni. Una diaspora che ha causato la scomparsa dell'Udeur in molti comuni del casertano. Diventa «il» nemico. Secondo Caterino, i vincoli familiari potrebbero aver negato al procuratore capo la necessaria serenità di giudizio nei confronti del presidente della Provincia. Il caso De Franciscis. A sostegno della sua tesi, l'assessore provinciale Udeur segnalava il diverso trattamento ricevuto dal direttore generale Acconcia, uomo di fiducia di De Franciscis, al vertice della macchina amministrativa, più di mille uomini, ma non ritenuto responsabile del suo funzionamento e controllo. Ma l'affondo riguarda soprattutto De Franciscis. Nel corso delle indagini - secondo la denuncia di Caterino - sarebbero state raccolte testimonianze, anche di assessori provinciali della sinistra radicale, che attribuirebbero a De Franciscis la diretta responsabilità, non solo politica, delle modifiche al Piano regolatore, che avrebbero reso edificabili terreni di proprietà di Carlo Panella, padre della compagna di Acconcia e di Vincenzo Natale, dirigente locale del Pd. Secondo Caterino queste dichiarazioni proverebbero l'ingerenza di De Franciscis. Il nipote di Maffei è stato ascoltato come persona informata dei fatti, Il Riesame di Napoli ha accolto alcune delle tesi dei difensori di Caterino, invitando la procura ad indagare anche su altri aspetti dell'inchiesta.»; sempre il quotidiano del Corriere della Sera in data 18 gennaio 2008 ha pubblicato la notizia relativa all'apertura da parte della Cassazione di un fascicolo sul Procuratore Capo Mariano Maffei, appena trasmesso al Consiglio Superiore della Magistratura; suscitano, nello specifico particolare perplessità i «metodi poco ortodossi» del Procuratore Capo Mariano Maffei, che, secondo quanto riferito dal citato articolo di stampa, sarebbero contrassegnati da veri e propri favoritismi nei confronti di pubblici ministeri di sua fiducia e, viceversa, da atteggiamenti persecutori nei confronti di quelli non allineati sulle sue posizioni; inoltre il clima di sospetto che sembra essere lo sfondo di tutta l'attività giudiziaria svolta dal Maffei, tra l'altro prossimo alla pensione, potrebbe essere anche alla base delle vicende che hanno recentemente scosso il mondo politico-istituzionale campano; peraltro i rapporti di parentela tra il Maffei e il Presidente della Provincia di Caserta Sandro De Franciscis appaiono agli interroganti tali da minare alla base la possibilità per il Maffei stesso di assumere un atteggiamento equo e imparziale nei confronti del partito dei Popolari Udeur, come pure la sua posizione istituzionale gli imporrebbe; sembrerebbe inoltre che, all'inizio del 2006, con l'appoggio del Procuratore Maffei, si sia verificata l'auto-assegnazione da parte del Sostituto Procuratore Maria di Mauro del procedimento relativo ad alcuni dirigenti della ASL Caserta 2, nonostante suo marito, l'Avvocato Aurelio Marino fosse consulente legale della ASL in questione, cosa che avrebbe richiesto quantomeno la sua astensione, e, rispetto a tale circostanza, sussistono per gli interroganti i presupposti di una chiara ed acclarata incompatibilità ambientale del magistrato; sembrerebbe sempre che sussistano vere e proprie accuse di strabismo giudiziario nelle inchieste riguardanti gli appalti e la sanità formulate nei confronti del Procuratore Capo Mariano Maffei e in particolare, in due denunce presentate nel 2007 al Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli, alcuni Pubblici Ministeri hanno accusato il Procuratore Maffei di aver creato un clima insostenibile basato sul sospetto e la delazione e ancora che sia stato presentato un esposto che riferisce di ufficiali di Polizia giudiziaria interrogati dai sostituti di fiducia del Procuratore Maffei, tra i quali viene citato il Pubblico Ministero Alessandro Cimmino, titolare dell'inchiesta che ha colpito, tra gli altri, vari esponenti del Partito Popolari Udeur; il Procuratore Capo Mariano Maffei avrebbe inoltre aperto un fascicolo a carico di altri magistrati della Procura di Santa Maria di Capua Vetere allo scopo di fare indagini sulla loro attività poi archiviate dal Procuratore di Roma per l'inesistenza della notizia di reato; questo insieme di denunce avrebbero spinto il Procuratore presso la Corte d'Appello di Napoli a chiedere nell'ottobre 2007 l'invio degli ispettori del Ministero di Giustizia, mentre il 30 novembre 2007 Giacomo Caterino, Consigliere Provinciale Udeur, spediva un esposto al procuratore generale di Napoli, nel quale segnalava «anomalie nelle indagini» e richiamava l'attenzione sullo stretto rapporto di parentela tra il Procuratore Maffei ed il Presidente della Provincia di Caserta, Alessandro de Franciscis, suo nipote; desta perplessità il fatto che proprio il Consigliere Giacomo Caterino sia stato arrestato a differenza di altri soggetti comunque coinvolti dall'inchiesta avviata nei suoi confronti; suscita infine ulteriori fortissime perplessità il fatto che la Procura di Caserta si sia dichiarata incompetente sui fatti relativi all'inchiesta che ha recentemente colpito, tra gli altri, vari esponenti del Partito dei Popolari Udeur; gli elementi descritti in premessa sembrano evidenziare una totale mancanza di professionalità del Maffei e sembrano dimostrare l'assenza nel medesimo della serenità di giudizio necessaria a svolgere un'attività istituzionale così importante come quella giudiziaria -: se corrisponda al vero quanto descritto dalla presente interrogazione, e se non intenda adottare urgenti iniziative ispettive ai fini di un tempestivo avvio dell'azione disciplinare; come il Governo, e in particolare il Ministro interrogato, per quanto di sua competenza, intendano garantire la corretta amministrazione della giustizia in Campania, in particolare assicurando la trasparenza e la serenità di giudizio necessarie a svolgere una funzione così importante.(4-06155)" . "CIOFFI SANDRA (POPOLARI-UDEUR)" . .