. . "BAGLIANI LUCA ALBERTO PAOLO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA)" . "Al Ministro delle poste e delle telecomunicazioni. - Per sapere - premesso che: ai sensi della legge 6 agosto 1990, n. 223, articolo 22, e delle successive modificazioni introdotte con decreto legge 27 agosto 1993, articolo 6-bis, convertito in legge 27 ottobre 1993, n. 422, le emittenti radiofoniche e televisive concessionarie sono tenute al pagamento dei canoni per l'esercizio degli impianti di trasmissione in ambito locale in relazione al proprio bacino di utenza, al carattere dell'attivita' per la quale e' stata richiesta la concessione ed ai limiti di affollamento della pubblicita'; contrariamente al principio di legge teste' affermato, talune emittenti, come ad esempio Radio Universal in Verona (concessionaria per Verona e Mantova) la quale non riesce a farsi ascoltare neppure nei due chilometri di raggio ed altre ancora piccole emittenti locali, pur pagando il canone di concessione nella stessa misura delle grandi radio, non riescono a fare servizio nella propria area di influenza, a causa dei fortissimi disturbi interferenziali provocati da circuiti, reti o grandi emittenti appartenenti ad altri bacini o allo stesso bacino, ma con trasmettitori ed antenne ben piu' potenti; si prenda per tutte ad esempio Radio Base Cremona che in concessione aveva quattro antenne e cinquemila watt dal monte Canate su 87.500 Mhz, passate ora a sedici antenne e quindicimila watt, determinando la distruzione di tutte le emittenti della pianura padana (Radio Universal, Radio Radicale, Radio Novaradio, Radio Montebaldo, Radio City Milano, Radio Dimensione Suono, Radio Punto Radio, Radio Antenna Uno, Radio Rc 29, Radio Monte Carlo, Radio Speranza); il ministero delle poste e delle telecomunicazioni non ha provveduto alla revisione del piano nazionale di ripartizione delle frequenze e, conseguentemente, non ha provveduto all'approvazione del relativo piano di assegnazione delle frequenze, secondo quanto disposto dalla legge 6 agosto 1990, n. 223 (articolo 3); il ministero delle poste e delle telecomunicazioni, a prescindere dalla materiale approvazione del piano di assegnazione delle frequenze, e' tenuto al rispetto di quei criteri specifici i quali, in tutti i casi, fanno parte integrante ed ideale del piano medesimo; i criteri specifici ed imprescindibili per l'approvazione del piano sono, ai sensi della legge 6 agosto 1990, n. 223, articolo 3: 1) comma 8): il piano di assegnazione suddivide il territorio nazionale in bacini di utenza, i quali risultano dall'aggregazione di una pluralita' di aree di servizio e vengono determinati tenendo conto della entita' numerica della popolazione servita, della distribuzione della popolazione residente e delle condizioni geografiche, urbanistiche, socio-economiche e culturali della zona; 2) comma 9): i bacini di utenza per la radiodiffusione televisiva devono consentire la coesistenza del maggior numero possibile di impianti ed una adeguata pluralita' di emittenti e reti. Essi coincidono, di regola, con il territorio delle singole regioni; possono altresi' comprendere piu' regioni, parti di esse o parti di regioni diverse purche' contigue, ove si renda necessario in relazione ai parametri indicati al comma 8); 3) comma 10): i bacini di utenza per la radiodiffusione sonora devono consentire la coesistenza del maggior numero di emittenti e reti specificatamente nelle zone con maggior densita' di popolazione. I bacini di utenza hanno di regola dimensioni analoghe a quella delle province o delle aree metropolitane; essi possono comprendere piu' province, parti di esse o parti di province diverse purche' contigue ove si renda necessario in relazione alle caratteristiche sociali, etniche e culturali della zona ed al reddito medio pro capite degli abitanti; 4) comma 11): (...) Potranno essere previsti anche impianti che operano su parti limitate dei bacini di utenza. I criteri per l'assegnazione delle frequenze ai titolari di concessione nazionale o locale sono quelli stabiliti dall'articolo 16. Per esercizio in ambito nazionale si intende quello effettuato con rete che assicuri la diffusione in almeno il sessanta per cento del territorio nazionale. Per esercizio in ambito locale si intende quello che garantisce la diffusione in almeno il settanta per cento del territorio del relativo bacino di utenza o della parte assegnata di detto bacino. Per ragioni di carattere tecnico e' ammesso che le emittenti o le reti locali possano coprire anche il territorio di questi ultimi; la legge 6 agosto 1990, n. 223, all'articolo 34 prevede: \"il primo piano di assegnazione viene definito sulla base del piano di ripartizione delle radiofrequenze vigente alla data di entrata in vigore della presente legge. Gli impianti censiti ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge 6 dicembre 1984, n. 807 convertito, con modificazioni, dalla legge 4 febbraio 1985, n. 10, costituiscono elementi per la definizione del piano stesso che e' redatto entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge dal ministero delle poste e delle telecomunicazioni, che puo' avvalersi della collaborazione di enti, societa' ed esperti scelti con le modalita' ed alle condizioni previste dall'articolo 380 del testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3\"; le concessioni sono state rilasciate materialmente dopo la convalida della Corte dei conti intorno alla fine dell'anno 1994; ai sensi del decreto legge 23 ottobre 1996, n. 544, articolo 1, comma 3, il rilascio della concessione o la reiezione della domanda doveva avvenire entro il 30 luglio 1995; e' stata negata la concessione ai titolari di emittenti che hanno presentato in ritardo i documenti integrativi rispetto alla data del 30 novembre 1993, derivante dalla applicazione del decreto-legge 27 agosto 1993, n. 323, convertito dalla legge 27 ottobre 1993, n. 422; e' stata negata la concessione ai titolari di emittenti che, nel rispetto del codice civile e della legislazione italiana, hanno effettuato trasformazioni societarie e/o associative entro la data del 30 novembre 1993, mentre il decreto-legge 23 ottobre 1996, n. 544, articolo 5, consente ai concessionari di vendere le proprie emittenti a societa' o cooperative di capitali a responsabilita' limitata a nuovi soggetti -: perche' non abbia provveduto alla revisione del piano delle frequenze e, indipendentemente da cio', perche' non abbia provveduto alla approvazione del piano di assegnazione delle frequenze; in assenza del piano di assegnazione delle frequenze, in occasione del calcolo per il pagamento dei canoni delle concessioni rilasciate, perche' non abbia applicato i criteri stabiliti gia' per la legge, quali: a) per bacini di utenza effettivamente serviti (province, regioni); b) per porzioni di bacini effettivamente serviti (parte di province e regioni); c) per esercizio in ambito locale che garantisce almeno il 70 per cento del territorio; in assenza del piano di assegnazione delle frequenze, se sia vero che in un determinato bacino o area di servizio si possano trovare piu' emittenti che trasmettano sulla stessa lunghezza d'onda e, se cio' si verifica, se sia vero che abbia attribuito il pagamento dei canoni di concessione per l'utilizzo dello stesso bacino e delle stesse frequenze a piu' emittenti senza tenere conto di alcun criterio di ripartizione del medesimo; se ritenga lecito e legale l'incasso di un canone di concessione doppio, triplo, quadruplo per l'utilizzo dello stesso bacino e delle stesse frequenze o delle frequenze limitrofe senza i limiti di protezione radioelettrica sanciti dalle norme del comitato consultivo internazionale radiocomunicazioni (CCIR); perche' abbia richiesto il pagamento dei canoni dalla data della firma del decreto e non dalla data di convalida della Corte dei conti; se sia vero che le emittenti radiofoniche e televisive cosiddette \"comunitarie\" pagano canoni di concessione piu' elevati delle emittenti commerciali; se sia vero che, tra emittente radiofonica e televisiva commerciale e tra queste e quelle cosiddette comunitarie, la legge preveda un diverso trattamento di applicazione dei canoni, che penalizza le emittenti radiofoniche nel loro complesso e quelle televisive cosiddette \"comunitarie\"; se sia vero che abbia continuato a rilasciare concessioni oltre la data del 30 luglio 1995; se sia vero che abbia continuato a negare concessioni oltre la data del 30 luglio 1995; se sia vero che in taluni casi siano state rilasciate concessioni ad emittenti che hanno presentato i documenti integrativi oltre il termine del 30 novembre 1993; se sia vero che in taluni casi siano state ammesse alla concessione emittenti che gia' in precedenza erano state escluse e, se cio' risulta rispondente a verita', di quali emittenti trattasi; se sia vero che sono state respinte le domande di concessione ai titolari di emittenti locali che alla data del 30 novembre 1993, nel rispetto del codice civile hanno effettuato trasformazioni societarie e/o associative e, se cio' corrisponda a verita', per quali ragioni di legge e costituzionali; quali iniziative legislative intenda intraprendere per: a) sanare le sperequazioni denunciate in materia di canoni di concessione; b) far assegnare ai cosiddetti \"sospesi Tar\" le concessioni; c) far approvare rapidamente il piano nazionale di ripartizione e di assegnazione delle frequenze. (4-06087)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06087 presentata da BAGLIANI LUCA ALBERTO PAOLO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19961216"^^ . . . "19961216-" . "4/06087" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06087 presentata da BAGLIANI LUCA ALBERTO PAOLO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19961216" . "0"^^ . "2014-05-15T10:42:35Z"^^ .