. "http://documenti.camera.it/apps/commonServices/getDocumento.ashx?sezione=lavori&tipoDoc=sicross&idlegislatura=17&ramo=camera&stile=6&idDocumento=4/05979" . . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "0"^^ . "SARTI GIULIA (MOVIMENTO 5 STELLE)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05979 presentata da NESCI DALILA (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 10/09/2014" . . "4/05979" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05979 presentata da NESCI DALILA (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 10/09/2014"^^ . . "20140910" . . "20140910" . "http://documenti.camera.it/apps/commonServices/getDocumento.ashx?sezione=lavori&tipoDoc=sicross&idlegislatura=17&ramo=camera&stile=9&idDocumento=4/05979" . . "NESCI DALILA (MOVIMENTO 5 STELLE)" . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-05979 presentato da NESCI Dalila testo di Mercoledì 10 settembre 2014, seduta n. 287 NESCI , D'UVA e SARTI . — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che: secondo quanto si legge nell'ultima relazione semestrale della direzione investigativa antimafia (luglio-dicembre 2013) l'organizzazione criminale della ‘ndrangheta è caratterizzata da «persistente dinamismo, robuste potenzialità organizzative, ampie disponibilità di risorse, confermata tendenza ad inclinare l'asse dei propri interessi verso i circuiti economici»; funzionale alle predette direttrici operative risultano – secondo la DIA — le azioni per raffittire il «tessuto di relazioni e collusioni negli ambienti politici, imprenditoriali e professionali, secondo un modus operandi che costituisce la più rilevante minaccia della matrice ’ndranghetista»; sempre per la DIA, «la cooptazione di amministratori pubblici inclini a prestarsi a disegni di espansione imprenditoriale delle consorterie, attraverso una sistematica elusione delle regole, accentua il rischio di alterazione dei meccanismi di funzionamento degli enti locali»; nella riferita ricostruzione della DIA, «le vulnerabilità che, ormai da tempo, affliggono il sistema amministrativo locale calabrese, sono sintomo di un'emergenza che non accenna ad essere contenuta e che richiede costante vigilanza e sinergica coralità nelle risposte istituzionali»; il Consiglio comunale di Briatico (Vibo Valentia) è stato sciolto già due volte per infiltrazioni mafiose, secondo quanto stabilito dall'articolo 143 del decreto legislativo n.267 del 18 agosto 2000 (cosiddetto Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), rispettivamente nel 2003 e nel 2012, a riprova della pesante presenza ‘ndranghetista nel tessuto sociale, politico ed economico della zona; alle elezioni amministrative del 25 maggio 2014, dopo un lungo periodo di commissariamento, è stato rinnovato il consiglio comunale di Briatico; secondo quanto si legge su diversi articoli di stampa, inizialmente le liste che avevano annunciato di correre alle elezioni erano tre; il 23 aprile 2014 il movimento «Per Briatico», pur avendo con insistenza provato a formare una lista civica, è stato costretto a rinunciarvi per mancanza di disponibilità di possibili candidati; «L'assenza dello Stato, la situazione d'indebitamento comunale, lo stato della cosa pubblica, l'incertezza sulla propria incolumità e quella dei propri familiari, in una cittadina apatica e solo criticona, ha portato il movimento a ritenersi non ancora pronto a partecipare in modo competitivo ad un confronto elettorale per prendersi carico dell'amministrazione del Comune», aveva detto in quella circostanza Pino Conocchiella, tra i promotori del movimento «Per Briatico»; il 27 aprile a ritirarsi è stato Lidio Vallone, già facente parte del consiglio comunale di Briatico sciolto nel 2003 per gravi infiltrazioni mafiose, la presenza del quale nella sfida elettorale era stata in precedenza annunciata; nella relazione di scioglimento si parla proprio della presenza, quali assessori e consiglieri comunali a Briatico, dei boss locali Accorinti e Bonavita, soggetti iscritti al Partito Socialista di cui lo stesso Vallone è stato il leader provinciale; a rimanere in gara, pertanto, restava un'unica lista, «Il coraggio di cambiare», capeggiata da Andrea Niglia, eletto successivamente sindaco; nella nuova amministrazione formata da Niglia risultano presenti diversi uomini già facenti parte del passato consiglio comunale sciolto per mafia nel 2012, a cominciare dallo stesso sindaco, allora consigliere di minoranza; ancora, fra gli assessori figura Costantino Massara, già sindaco di Briatico la cui amministrazione era stata a sua volta sciolta per mafia nel 2003; altro assessore nominato dal sindaco Niglia è Carlo Staropoli, che nelle amministrative del 2010 era stato eletto nella lista dell'ex sindaco Francesco Prestia (contrapposto a Niglia) la cui amministrazione era stata anche questa sciolta per infiltrazioni mafiose il 24 gennaio 2012; Staropoli ricopriva, durante l'amministrazione Prestia, la carica di presidente del Consiglio comunale, ma si era dimesso il 22 agosto 2011; a pochi giorni dalla proclamazione del nuovo consiglio comunale, il Ministero dell'interno ha presentato ricorso in appello contro la sentenza della sezione civile del tribunale di Vibo Valentia che aveva sancito Andrea Niglia pur essendo stato, come detto, consigliere di minoranza all'epoca dello scioglimento; «per il periodo che qui interessa – si legge nella medesima sentenza – non è dato riscontrare rapporti di parentela, affinità o frequentazione del Niglia con appartenenti alle consorterie locali, non si riscontra alcun elemento (anche indiretto) con tali consorterie, non si ravvisa alcuna condotta o atto specificatamente imputabile al Niglia che abbia rivestito il ruolo di causa concomitante allo scioglimento del consiglio comunale di Briatico»; a spingere il Ministero sulla predetta strada sarebbe stato il precedente della sentenza del 5 febbraio 2014 del tribunale di Vibo Valentia che aveva riconosciuto l'incandidabilità per l'ex sindaco Francesco Prestia, l'ex vicesindaco Massimo La Gamba e per gli ex assessori Domenico Marzano e Gennaro Melluso; la prima udienza, prevista per il giorno 19 maggio 2014 davanti alla corte di appello di Catanzaro, è stata rinviata al 16 giugno, 23 giorni dopo le elezioni che hanno visto Andrea Niglia eletto nuovo sindaco di Briatico, poiché il fascicolo relativo alla sentenza di primo grado inspiegabilmente non è stato consegnato dal tribunale di Vibo Valentia a quello di Catanzaro, nonostante i due capoluoghi distino soltanto 50 chilometri; da pochissimo la corte di appello di Catanzaro è arrivata a sentenza dichiarando «improcedibile» il ricorso del ministero dell'interno; secondo quanto riportato da « Il Quotidiano del Sud » del 3 settembre 2014, «il sindaco Niglia, rieletto nel maggio scorso, potrà pertanto continuare ad amministrare il comune di Briatico; la corte d'appello ha infatti ritenuto che la norma sull'incandidabilità vale solo per il turno elettorale «successivo» allo scioglimento del comune per mafia, anche se tale turno elettorale interessa comuni diversi da quello sciolto, sul presupposto che un amministratore può teoricamente candidarsi anche in elezioni che interessano comuni diversi dal proprio; nel caso di Briatico, dopo lo scioglimento per mafia del 2011 si sono tenuti in Calabria due turni di elezioni amministrative per altri comuni e quindi tutti gli amministratori hanno già «scontato il turno» di incandidabilità»; a parere dell'interrogante sussistono ragioni, perché il Ministro dell'interno, di là dalla riferita pronuncia della corte di appello di Catanzaro sulla mera incandidabilità, verifichi se vi sono effettive, concrete situazioni di rischio di inquinamento e infiltrazioni per il comune di Briatico–: se intendano adottare ogni iniziativa di competenza, anche di carattere ispettivo, riguardo alla ritardata consegna del fascicolo di cui in premessa, dal tribunale di Vibo Valentia alla corte d'appello di Catanzaro; quali verifiche e misure urgenti voglia intraprendere per assicurare che ogni precedente rapporto con l'antistato, dati i passati scioglimenti ricordati in premessa, sia stato effettivamente rimosso e per escludere che non vi siano rapporti di natura malavitosa tra istituzioni locali e associazioni mafiose sul territorio; se risultano precedenti di analoga fattispecie, e cioè amministrazioni che siano state sciolte per infiltrazioni mafiose e che si siano sostanzialmente riproposte a distanza di anni come avvenuto per il comune di Briatico. (4-05979)" . . . . . "Camera dei Deputati" . . "D'UVA FRANCESCO (MOVIMENTO 5 STELLE)" . "2018-05-16T19:38:54Z"^^ . .