INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05755 presentata da ALEMANNO GIOVANNI (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19961202

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Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno e del lavoro e previdenza sociale. - Per sapere - premesso che: dall'8 settembre 1943 fino a tutto il 1947, nell'Istria, a Trieste e dintorni e in altre zone della Venezia Giulia, le truppe partigiane jugoslave di Tito furono artefici di una lunga e vergognosa serie di eccidi ai danni delle popolazioni civili italiane. Le vittime, dopo essere state torturate mediante evirazioni, stupri, amputazioni, accecamenti e simili, venivano precipitate a gruppi nelle "foibe", le fenditure rocciose profonde centinaia di metri. I responsabili di suddetti eccidi percepiscono le pensioni di guerra; l'allora tenente dell'esercito italiano, Graziano Udovisi, nato a Pola, in Istria, il 6 luglio 1925, oggi settantunenne, e' l'ultimo superstite dai massacri delle foibe e non percepisce la pensione di guerra perche' lo Stato italiano non lo riconosce come combattente, ma vive con una misera pensione di insegnante in base al lavoro svolto; l'allora ufficiale dell'esercito italiano, Graziano Udovisi, non e' stato catturato, ma si e' presentato al comando slavo spontaneamente, per salvare i suoi uomini. Immediatamente gli hanno legato le mani dietro alla schiena con il filo di ferro e chiesto solo cognome, nome e grado. Udovisi e' stato imprigionato e torturato per una notte intera. Attualmente, e' completamente sordo all'orecchio sinistro e il destro funziona per il cinquanta per cento. Ha subi'to ogni genere di tortura, ha dovuto mangiare carta, sassi, gli hanno sparato vicino alle orecchie, spaccato la mascella sinistra e danneggiato irreparabilmente un rene; e questa e' solo una parte delle conseguenze subite; il Governo italiano, dopo aver rinunciato alle terre italiane dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia, continua a pagare duecento miliardi l'anno di pensioni ai criminali di guerra jugoslavi responsabili delle foibe; in particolare, i due jugoslavi Ivan Motika e Oskar Piskulic, indagati e accusati di aver mandato a morte centinaia di italiani, uomini, donne e bambini, percepiscono la pensione di guerra dallo Stato italiano; i dati relativi alle erogazioni provengono direttamente dall'Inps e innumerevoli articoli, denunce e inchieste testimoniano la veridicita' dei fatti e la colpevolezza degli infoibatori, beneficiari delle pensioni di guerra; nel 1976 l'allora Ministro del lavoro Tina Anselmi, interpretando forzatamente una direttiva comunitaria, ha emanato un provvedimento mediante il quale ha esteso l'erogazione delle pensioni anche a favore dei partigiani jugoslavi; la procura di Roma ha aperto un'inchiesta sul massacro degli italiani in Istria, Fiume e Dalmazia -: quali misure intendano adottare per riconoscere immediatamente GrazianoUdovisi come combattente dell'esercito italiano, restituendogli la sua dignita' di coraggioso ufficiale, nonche' tutti i suoi gradi, il proprio titolo personale e quindi anche la pensione, come e' stata data agli infoibatori; quali misure intendano porre in atto per riconoscere come combattenti anche tutti gli altri italiani oramai scomparsi che hanno combattuto per l'Italia e che non hanno riscosso la pensione di guerra, in modo che almeno le loro famiglie possano beneficiarne; per quale oscuro motivo Graziano Udovisi, distintosi per il suo coraggio a tal punto da presentarsi al comando slavo per salvare i suoi e da essere torturato a morte, non percepisca alcunche', cosi' come tutti gli altri soldati italiani che, oramai scomparsi, non sono stati riconosciuti come combattenti dallo Stato italiano, mentre i due massacratori jugoslavi Ivan Motika e Oskar Piskulic percepiscono la pensione di guerra dallo Stato italiano; quali misure intendano adottare per predisporre un provvedimento governativo urgente che ponga fine all'erogazione delle pensioni di guerra indebitamente erogate dall'Inps agli infoibatori sloveni e croati. (4-05755)
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ALEMANNO GIOVANNI (ALLEANZA NAZIONALE) 

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