INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05728 presentata da COSENZA GIULIA (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20100114
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-05728 presentata da GIULIA COSENZA giovedi' 14 gennaio 2010, seduta n.266 COSENZA. - Al Ministro per i beni e le attivita' culturali. - Per sapere - premesso che: sul Mattino del 10 gennaio 2010 e' apparso il seguente articolo che denuncia l'incuria e lo stato di abbandono in cui versano le bellezze storico-architettoniche dei Campi Flegrei: «La pioggia ha trasformato da mesi il Sacello degli Augustali in un laghetto naturale, accessibile solo alle anatre, una cabina elettrica fulminata tiene ancora al buio 54 delle 55 sezioni del Castello di Baia e un catastrofico incendio di 46 anni fa ha lasciato la comunita' dei fedeli di Pozzuoli orfana del Duomo del Rione Terra, ristrutturato ma chiuso. Il percorso dei beni culturali e archeologici negati ai turisti e ai visitatori dei Campi Flegrei e lungo. Almeno quanto le polemiche e gli scambi di accuse che si trascinano da anni. Nemmeno i soldi dell'Europa hanno potuto granche'. Il Grand Tour negato parte dal Duomo-cattedrale di Pozzuoli lavori ultimati, ma sito chiuso al culto ed al turismo per vie di fuga inadeguate, canonica e campanile da ultimare e un nuovo percorso pedonale da aprire. Dall'acropoli di Pozzuoli il viaggiatore del passato poteva scorgere il Castello Aragonese di Baia: oggi museo archeologico dei Campi Flegrei, custode dei reperti provenienti dal Rione Terra, dall'antica Puteoli, da Misenum e da Liternum. Cinquantacinque stanze inaugurate dal Capo dello Stato, che ospitano altrettante sezioni: oggi tutte chiuse tranne una, per colpa di lavori in corso e per una querelle burocratico-amministrativa tra Regione Campania e Ministero per i beni culturali in materia di gestione dei personale di custodia. Il «Viaggiatore con il cannocchiale» di sir William Hamilton e' stato scelto dalla Regione come simbolo dell'itinerario Re-Tour nei Campi Flegrei, ma nel tour dei siti negati, il cannocchiale serve a cercare i custodi privati delle chiavi per visitare le Cento Camerelle, note anche con il nome di «Prigioni di Nerone», oppure la Grotta della Dragonara o la Piscina Mirabilis. Custodi che si tramandano di generazione in generazione le chiavi di accesso a un mondo antico. Affascinante per i visitatori e i turisti, ma solo per coloro che hanno la fortuna di sapere a quale porta bussare. Per tutti gli altri mistero fitto. Inaccessibile, poi, anche la necropoli imperiale tra Misenum e Cuma: primo cimitero dei marinai della flotta imperiale, con urne cinerarie di ufficiali e sottufficiali adornate dagli affreschi di una menade danzante e della dea Selene, restaurate con 900.000 euro dei «por» e mostrate ai bacolesi nel giorno dell'Epifania. Stime ufficiali non ce ne sono, ma almeno il 40 per cento dei siti dei Campi Flegrei resta chiuso. Un miraggio. Come la Casina Vanvitelliana del Fusaro: riserva di caccia e di pesca dei Borbone, luogo amato da Luigi Einaudi nel suo settennato al Quirinale e sala da affittare a 240 euro per i matrimoni civili, ma solo fino al 31 maggio 2006. Da allora tutto chiuso per restauro, completato quasi un anno fa e gestione passata al Consorzio Ittico Campano, un ente pubblico. Dei turisti nemmeno l'ombra, cosi' come dei promessi sposi: serve una delibera, mentre circola la voce che il costo del fitto della splendida sala sia lievitato a 500 euro per una cerimonia nuziale di mezz'ora. Chiusa al pubblico anche la Fescina, monumento funerario tra Quarto e Pozzuoli: ennesima tappa del tour negato»; l'area dei Campi Flegrei - comprendente i territori di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto Flegreo, di tre quartieri (Posillipo, Fuorigrotta e Agnano) e di tre frazioni di Napoli (Pianura, Pisani e Soccavo) - e' contraddistinta dalla presenza di un patrimonio storico-archeologico tra i piu' belli e allo stesso tempo peggio gestiti d'Europa; la storia dei Campi Flegrei ha un enorme valore. Fu qui, infatti, che nel VII secolo a.C. sorse la citta' di Cuma, celebre centro della Magna Graecia, da cui poi sarebbe nata l'attuale citta' di Napoli. In epoca imperiale romana, i Campi Flegrei costituirono il secondo sistema urbano-territoriale del mondo comprendendo il porto e la citta' commerciale di Puteoli, i porti militari di Lucrino e Miseno, il sistema delle ville imperiali e termali di Baia-Bauli e, appunto, Cuma. Dopo un parziale periodo di decadenza in epoca medievale, i Campi Flegrei risorsero come importante luogo di soggiorno termale. Quindi divennero meta ambita del Grand-Tour europeo tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento grazie alla voga con cui, allora, si guardava alla mitologia che voleva proprio i Campi Flegrei tra i teatri delle gesta di Ulisse ed Enea e alla celebrita' portata dall'afflusso di importanti pittori che li privilegiavano come soggetti dei loro quadri; tale imponente carico di storia si riflette sulle straordinarie bellezze archeologiche dei Campi Flegrei, che figurano al quarto posto in Europa per il tasso di concentrazione di attrattive storiche rispetto all'estensione territoriale. Basti pensare allo stupefacente parco archeologico sommerso di Baia o allo splendido complesso termale del Parco archeologico di Bacoli, considerato dagli storici come il modello in base al quale sarebbero successivamente sorti, a Roma, monumenti celeberrimi, quale ad esempio il Pantheon; la dilapidazione di tali potenzialita' turistiche e' un esempio simbolo delle inefficienze che da sempre soffocano il possibile sviluppo economico di alcune aree del Mezzogiorno ed e' ancor piu' inaccettabile se si pensa che, nello specifico, i Campi Flegrei rappresentano sul piano morfologico il continuum della costiera, sia sorrentina che amalfitana, e per questo dovrebbe essere interesse di tutti, a partire dagli enti locali, valorizzarne il ruolo invece di lasciarli nello scandaloso stato di abbandono di oggi; la conferma piu' autorevole di quanto forte sia ormai il degrado dell'area e' giunta dal cattivo esito delle domande effettuate dall'Amministrazione comunale di Pozzuoli per l'inserimento dei Campi Flegrei nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco in quanto, come scritto in una comunicazione ufficiale del Ministero per i beni e le attivita' culturali con lettera del 26 marzo 2009, il sito «non dimostra di possedere tutti i requisiti richiesti dall'Unesco (...) ed in particolare si fa riferimento al requisito dell'integrita' e della autenticita', dell'eccellenza rispetto allo stato di conservazione del bene e della sua presentazione al pubblico» -: quali urgenti iniziative, per quanto di sua competenza, intenda assumere per porre rimedio alla grave situazione descritta in premessa; se nello specifico sia realizzabile un tavolo tecnico di concertazione tra il Mi- nistero per i beni e le attivita' culturali e gli enti locali interessati per il rilancio culturale (e quindi anche turistico) dei Campi Flegrei.(4-05728)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05728 presentata da COSENZA GIULIA (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20100114
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20100114-20100503
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