INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05689 presentata da MASCIA GRAZIELLA (RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA) in data 16/11/2007

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-05689 presentata da GRAZIELLA MASCIA venerdì 16 novembre 2007 nella seduta n.244 MASCIA e SMERIGLIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: la relazione conclusiva di minoranza della XIV legislatura della Commissione Parlamentare Antimafia rilevava che l'infiltrazione delle organizzazioni criminali nel basso Lazio è stata altresì evidenziata dai tentativi di condizionare le consultazioni elettorali, nonché da infiltrazioni in settori della pubblica amministrazione da parte delle consorterie criminali; il 12 luglio del 2007, su richiesta della Procura Distrettuale di Roma il GIP, dottoressa Roberta Palmisano, emetteva 14 ordinanze di custodia cautelare per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso ed altri delitti, nei confronti di un sodalizio guidato dal pregiudicato Ettore Mendico, attivo tra i comuni di SS Cosma e Damiano, Minturno e Gaeta con propaggini criminali nel basso Lazio; tra gli arrestati figurava il noto imprenditore di Minturno, Luigi Cannavacciuolo; il Tribunale del Riesame di Roma confermava l'impianto accusatorio mantenendo la custodia cautelare per i soggetti sopra citati; il 2 marzo del 2007, venivano arrestati con l'accusa di estorsione aggravata da modalità di tipo mafioso, Vincenzo Furia e Ciro Ioio, originari rispettivamente di Napoli e di San Giorgio a Cremano e ritenuti esponenti vicini ai clan «Veneruso» e «Abate»; l'operazione era nata dall'attività di contrasto del commissariato di Formia e della squadra mobile di Caserta alle infiltrazioni malavitose nel sud pontino e a seguito di un'estorsione avvenuta a Minturno. Durante l'operazione, gli agenti del commissariato di Formia eseguivano numerose perquisizioni, rinvenendo interessante documentazione comprovante i rapporti commerciali tra Furia ed altri imprenditori del luogo. A parere degli investigatori, inoltre, sarebbe stata accertata una rilevante violazione fiscale relativa a circa dodici milioni di euro di calcestruzzo fornito ad imprese edili del luogo con contestuale irregolarità di fatturazione; nel dicembre del 2006 venivano arrestati dai carabinieri di Frosinone quattro individui di origine campana per una tentata estorsione ai danni del titolare di un autosalone, uno dei quattro risultava essere residente a Minturno; il 21 novembre del 2005, veniva tratto in arrestato su ordinanza emessa dal GIP del tribunale di Napoli, nell'ambito di un procedimento coordinato dal sostituto procuratore della DDA di Napoli dottor Raffaele Cantone, Domenico Matano ritenuto dagli inquirenti affiliato al clan casertano dei Muzzoni con l'accusa di estorsione ai danni di alcuni imprenditori di Scauri (Minturno); il 7 aprile del 2007, notizie di stampa riportavano la notizia di sequestri di beni a carico di soggetti appartenenti al clan dei «Casalesi» effettuati a Scauri e a Marina di Minturno; il 22 febbraio del 2007, agenti del commissariato di polizia di Formia effettuavano numerose perquisizioni presso le sedi della CIC, società per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, in relazione ad indagini pendenti relative allo svolgimento del servizio della CIC nel comune di Minturno; già nel 2006 analoghe perquisizioni erano state effettuate nel comune di Minturno; il 14 marzo del 2007, venivano rinviate a giudizio, per aver commesso diverse violazioni alla normativa in materia urbanistica relative alla maxi lottizzazione di Monte Ducale (Minturno), 14 persone tra le quali il tecnico comunale, Antonio D'Angelo; il 17 febbraio del 2007, il quotidiano Latina Oggi riportava la notizia dell'ennesima operazione anti abusivismo effettuata dai carabinieri a Minturno e, contestualmente, rilanciava la denuncia del circolo di Legambiente di Formia contro il diffuso abusivismo nella zona; il 9 giugno del 2007, il quotidiano Il Messaggero riportava la notizia di abbattimenti di immobili abusivi insistenti in Minturno, tra gli immobili abusivi vi sarebbero anche alcuni edifici di parenti dell'attuale sindaco, Pino Sardelli, e dell'assessore La Rocca -: il 27 settembre del 2007, la Guardia di Finanza di Mondragone effettuava, su disposizione della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, a Minturno sequestri di beni ai sensi della normativa antimafia; secondo quanto pubblicato dal quotidiano Il Tempo, 29 settembre 2007, il pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Latina, dottor Gregorio Capasso, concludeva le indagini attinenti il maxi parcheggio di Minturno notificando un avviso di conclusione delle indagini nei confronti di trenta persone tra amministratori e funzionari del comune per i delitti di abuso in atti d'ufficio e falso in concorso; in data 11 ottobre 2007, Il Tempo pubblicava la notizia dell'ennesimo accesso delle forze dell'ordine nel comune di Minturno al fine di acquisire documentazione relativa alla gara d'appalto europea con la quale fu assegnata la gestione degli autovelox e dei parcheggi nel comune di Minturno alla società Soes; il locale circolo del Partito della Rifondazione Comunista aveva già sottolineato la presenza di numerose «ombre» ricadenti sull'appalto autovelox e parcheggi, così come si evince dall'esposto redatto dal circolo e pubblicato da organi di stampa; lo scioglimento del consiglio comunale di Nettuno per accertato condizionamento mafioso, con deliberazione del Consiglio dei ministri del 24 novembre 2005, ha confermato come la criminalità organizzata nel Lazio si sia già infiltrata in una amministrazione locale -: se il Ministro in indirizzo sia al corrente dei fatti sopra esposti e, in caso affermativo, non intenda costituire una Commissione di accesso in seno al consiglio comunale di Minturno, al fine di verificare la sussistenza dei presupposti giuridici per lo scioglimento del Consiglio comunale ai sensi dell'articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000. (4-05689)
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