INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05688 presentata da DI STANISLAO AUGUSTO (ITALIA DEI VALORI) in data 20100112
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-05688 presentata da AUGUSTO DI STANISLAO martedi' 12 gennaio 2010, seduta n.264 DI STANISLAO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che: dal 1 o gennaio 2010 sono scattati i rincari dei pedaggi autostradali. In concreto i rincari, che le varie concessionarie potranno applicare e che toccano punte superiori al 15 per cento, sono del 2,4 per cento per Autostrade per l'Italia, la concessionaria (gruppo Atlantia) che gestisce la principale rete autostradale italiana. E poi, via via: Ativa 6,23 per cento; Autostrada del Brennero 1,6 per cento; Brescia-Padova 6,56 per cento; Centropadane 0,74 per cento; CISA 1,76 per cento; Fiori SpA 1,15 per cento; Milano Serravalle Milano Tangenziali 1,41 per cento; Tangenziale di Napoli 2,17 per cento; Rav 0,94 per cento; Salt 1,5 per cento; Sat 2,11 per cento; Autostrade meridionali 1,43 per cento; Satap tronco A4 (Novara Est-Milano 15,83 per cento; Torino-Novara Est 15,29 per cento); Satap tronco A21 9,70 per cento; Sav (Autostrada 1,36 per cento; Raccordo Gran San Bernardo 1,04 per cento); Sitaf 2,35 per cento; Torino-Savona 1,47 per cento; Strada dei parchi 4,78 per cento; non sono ancora stati invece riconosciuti incrementi tariffari per il Consorzio per le autostrade siciliane (Messina-Catania e Messina-Palermo), per Autovie Venete SpA e per Asti-Cuneo. Le tariffe di pedaggio della societa' Cav sono state ridotte, rispettivamente, del 1,00 per cento per l'A4 Venezia-Padova tangenziale ovest di Mestre e raccordo con aeroporto Marco Polo, e del 1,18 per cento per il passante di Mestre. Per la Venezia-Trieste e la rete di Autovie venete l'adeguamento delle tariffe e' stato solo congelato in attesa della ratifica formale, da parte dei ministeri competenti, della nuova convenzione con Anas; secondo l'Aiscat, l'associazione delle concessionarie autostradali, il valore medio ponderato sul traffico dell'incremento tariffario su base nazionale e' pari al 2,71 per cento. Nel quale e' compreso il sovracanone in favore dell'Anas, che dovrebbe generare un gettito di circa 270 milioni di euro. Ma l'Anas nega che il sovracanone sia collegato agli aumenti. L'Aiscat sostiene invece che gravera' sui veicoli leggeri per 3 millesimi di euro al chilometro e per 9 millesimi per i veicoli pesanti: il tutto a fronte di oltre 3 miliardi di investimenti da parte delle concessionarie nell'anno. L'entita' degli aumenti, sempre secondo l'Aiscat, «variera' anche quest'anno sul territorio in funzione sia degli arrotondamenti sia delle specifiche concessioni», dato che la formula tariffaria «non e' unica e la nuova normativa provoca un effetto di compressione degli adeguamenti tariffari su un numero di anni di concessione piu' ridotto»; rincari che hanno sollevato immediatamente le proteste delle associazioni dei consumatori, che denunciano aumenti superiori al tasso di inflazione, gabelle ingiustificate, e disagi economici per chi viaggia in autostrada, come il caso della Strada dei parchi che porta in Abruzzo; Pietro Giordano, segretario nazionale Adiconsum, ha affermato che «Una raffica di aumenti per i pedaggi autostradali dal 1 o gennaio che non hanno nessuna motivazione, ne' inflazionistica ne' dettata da investimenti strutturali su un sistema autostradale fermo agli anni '60». Per l'associazione la media degli aumenti e' pari al 2,70 per cento, ma su alcune tratte l'aumento raggiunge una percentuale pari al 4,78, come sulla Roma-L'Aquila, «imponendo di fatto una "gabella di transito" pari a 6 euro per tutti i pendolari del quadrante est dell'hinterland capitolino». Adiconsum sottolinea inoltre che l'aumento dei pedaggi «favorisce in particolare Autostrade per l'Italia che gestisce km 2854,6 dell'intera rete autostradale e che vede solo un minimo introito (circa 270 milioni) per l'Anas. Cosi continuera' ad allargarsi la forbice tra il sistema autostradale del Nord e quello del Sud, con la telenovela del completamento della SA-RC e delle "autostrade", se cosi' possono essere definite, della Sicilia e del Mezzogiorno in generale»; gli aumenti sono criticati anche da Coldiretti: «In un paese dove l'80 per cento dei trasporti avviene su gomma l'aumento dei pedaggi autostradali pesa notevolmente sui costi della logistica che incidono per quasi un terzo nella frutta e verdura»; l'Adoc sottolinea soprattutto il caso dei rincari sulla Strada dei parchi, con un aumento del 4,78 per cento giudicato del tutto «ingiustificato», e ne chiede il blocco per venire incontro alle famiglie abruzzesi vittime del sisma e rilanciare il turismo. Il Presidente dell'Adoc sostiene che «l'aumento medio delle tariffe autostradali, pari all'8,6 per cento, e' eccessivo, ben oltre il livello d'inflazione registrato durante l'anno, inoltre, riteniamo assurdo il rincaro del 4,78 per cento per il pedaggio sulla Strada dei parchi che collega l'Abruzzo. Dopo il disastroso terremoto la zona non si e' ancora completamente ripresa, molte famiglie hanno ancora la necessita' di fare continui trasbordi da e per il proprio luogo d'origine, aumentare il pedaggio e' un danno grave e ingiustificato. Per questo chiediamo che sia posto un blocco agli aumenti sulla Strada dei parchi, mantenendo in vigore le attuali tariffe e auspichiamo, inoltre, una diminuzione dei prezzi che porti i valori delle tariffe autostradali al periodo antecedente il terremoto»; Federconsumatori e Adusbef tracciano, un riepilogo dei rincari di inizio anno. Per l'assicurazione dei mezzi di trasporto, RC Auto si avra' un aumento di 130 euro in base annua con una ricaduta dello 0,1 per cento sul tasso di inflazione pari a 30 euro annui di maggiori spese; per i carburanti l'aumento sara' di 120 euro l'anno; per l'aumento dei pedaggi autostradali 15 euro per costi diretti e 0,2 per cento pari a 60 euro in piu' per costi indiretti. Secondo una stima delle due associazioni «l'aumento complessivo quindi per costi diretti ed indiretti, derivanti dal sistema trasporto su gomma sara' di 415 euro a famiglia»; tutto cio' influira' negativamente su un potere di acquisto gia' ridotto ai minimi termini -: se il Governo intende varare un piano infrastrutturale che investa parte dei proventi dello scudo fiscale, tutela da parte delle concessionarie autostradali e un tavolo di confronto fra Autostrade per l'Italia e consumatori per realizzare una urta dei servizi e una carta dei diritti degli automobilisti; se il Governo intenda porre un blocco agli aumenti sulla Strada dei parchi, mantenendo in vigore le attuali tariffe e una diminuzione dei prezzi che porti i valori delle tariffe autostradali al periodo antecedente il terremoto.(4-05688)
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