INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05530 presentata da SPESSOTTO ARIANNA (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 15/07/2014

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-05530 presentato da SPESSOTTO Arianna testo di Martedì 15 luglio 2014, seduta n. 264 SPESSOTTO . — Al Ministro della giustizia, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione . — Per sapere – premesso che: come riportato, di recente, dai principali quotidiani locali del Veneto (si vedano, in particolare, gli articoli apparsi in data 19 settembre 2013 rispettivamente su La Nuova Venezia , pagina 23, e su Il Gazzettino , edizione Venezia, pagina XXII), presso il comune di San Donà di Piave, è stata attuata, negli ultimi dieci anni, in concomitanza con il mandato del sindaco Francesca Zaccariotto, una gestione del personale che ha comportato per il suddetto comune un contenzioso contro i dipendenti, costato finora all'erario somme vicine ai 500.000 euro (cfr. Il Corriere del Veneto , 20 gennaio 2013, pagina 13); a fronte delle numerose irregolarità, denunciate da più parti, in merito alla mancata trasparenza nella gestione del personale nel suddetto comune, nell'agosto del 2009, il Ministero per l'innovazione, Ispettorato per la funzione pubblica, concludeva un'indagine dalla quale risultava la cattiva gestione del personale da parte dell'amministrazione di allora (cfr. Presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento della funzione pubblica, ispettorato per la funzione pubblica, n.DFP 0035735 P-1.2.5.2 del 14 agosto 2009), sollecitando anche l'intervento della procura generale della Corte dei conti; tale attività di amministrazione del personale presso il comune di San Donà, come risulta da accertamento giudiziario, sconfinava, a detta degli interroganti, nel compimento di atti aventi rilevanza penale, quali quelli definibili come « mobbing », con lesioni personali a danno dei dipendenti interessati (cfr. Tribunale di Venezia, sent. n.1119/2008, sent. n.1041/2008, entrambe confermate da Corte d'Appello di Venezia, sent. n.355/2012 e sent. n.349/2013); a titolo di esempio si cita il caso della condanna a carico del comune di San Donà, da parte del giudice del lavoro di Venezia, a seguito del ricorso presentato dalla signora Daniela Pancino per mobbing e lesioni personali (sentenza Tribunale di Venezia n.1041/2008, aggravata in appello); il comune, a seguito della pronuncia della Corte di Appello di Venezia, è stato condannato al pagamento di circa 70 mila euro a titolo di danno non patrimoniale alla dipendente; risulta inoltre agli interroganti che, a seguito di denunce proposte avanti gli organi giudiziari, sia penali che contabili, della provincia di Venezia, siano attualmente pendenti fascicoli che vedono indagata l’ ex sindaco di San Donà di Piave — ed attuale presidente della provincia di Venezia — dottoressa Francesca Zaccariotto; da ultimo, è di questi giorni la notizia della conclusione dell'indagine condotta da parte della procura di Venezia a carico dell'ex sindaco di San Donà di Piave (VE) Francesca Zaccariotto, del pregiudicato sandonatese Luciano Maritan, e della dirigente comunale Eugenia Candosin — quest'ultima responsabile, all'epoca dei fatti, del personale del comune di San Donà — tutti accusati di concorso in abuso d'ufficio e falso ideologico; secondo gli atti della procura di Venezia, all'epoca dei fatti, Francesca Zaccariotto, in qualità di sindaco, previo accordo con Luciano Maritan, istigava Eugenia Candosin, ad avviare al lavoro Maritan, attestando il falso e preferendolo ai 32 candidati che lo precedevano nella graduatoria, omettendo poi di renderla pubblica; la vicenda Maritan non rappresenta un caso isolato di irregolarità nella gestione del personale da parte del comune di San Donà, irregolarità più volte e da più parti denunciate presso il comune e la Corte dei Conti; come denunciato, in via formale, da un dipendente del comune di San Donà di Piave, tramite esposto depositato presso la stazione di Falcade dei Carabinieri del Veneto, il giorno 9 agosto del 2011, come ratificato con verbale rilasciato dall'ufficiale di P.G. App. Sc. Franco Debertolis, risulta agli interroganti che tra il 2008 ad oggi sarebbero state effettuate nel comune di San Donà alcune assunzioni, o sia stato rinnovato il contratto di assunzione, di dirigenti con rapporto di lavoro con contratto a tempo determinato di diritto privato, in assenza della pubblicazione dei posti disponibili e di alcun bando di selezione; l'instaurazione di tali rapporti di lavoro e l'affidamento dei relativi incarichi per chiamata diretta si configurerebbe come illegittimo poiché in contrasto con le sentenze nn.103 e 104 del 2207 e n.161 del 2008 della Corte costituzionale, nonché con le disposizioni contenute nel decreto legislativo n.27 ottobre 2009, n.150 recante «Attuazione della legge 4 marzo 2009, n.15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni», la quale norma, in materia di mobilità prevede la predeterminazione di criteri di scelta dell'assumendo e la predisposizione di una graduatoria tra le domande presentate; in particolare, come dettagliatamente riportato nell'esposto di cui in premessa, corredato da numerosi allegati, risulta agli scriventi che, in data 5 ottobre 2010, veniva pubblicato dal comune di San Donà di Piave ravviso di assunzione per mobilità tra enti per i posti di dirigente del settore finanze-tributi e di quello dell'anagrafe-polizia locale, posti all'epoca dei fatti occupati fino allo scadere del mandato dell'allora amministrazione locale (giugno 2013); alcuni giorni dopo la pubblicazione dell'avviso, un comunicato a firma Di.C.C.A.P.-S.U.L.P.M., pervenuto, tra gli altri, al giornalista Giovanni Cagnassi de La Nuova Venezia e successivamente denunciato come apocrifo, faceva alcune previsioni sul risultato delle procedure di assunzione ventilando l'ipotesi — ripresa anche da alcuni organi di stampa — che essi fossero destinati a «stabilizzare» l'impiego degli allora titolari del posto, assunti con contratto a termine di tipo privatistico; in particolare, si prevedeva — nel suddetto comunicato — che l'assunzione per mobilità sarebbe andata deserta e che a seguito di ciò sarebbero stati banditi due pubblici concorsi; vi si prevedeva altresì che per il concorso da dirigente del 2 o settore sarebbe risultata vincitrice la dottoressa Danila Sellan, mentre per il 3 o settore sarebbe risultato vincitore il dottor Emanuele Muraro, all'epoca dei fatti entrambi titolari, con contratto a tempo determinato, dei rispettivi posti; come previsto da quanto indicato nell'articolo di stampa de La Nuova Venezia del 12 ottobre 2010, la procedura di mobilità andava deserta ed il 24 dicembre dello stesso anno veniva bandito il concorso per la copertura dei posti di dirigente di 2 o e 3 o settore; all'esito dell'espletamento dei suddetti concorsi, la graduatoria finale vedeva primi classificati rispettivamente la dottoressa Danila Sellan e il dottor Emanuele Muraro, come correttamente previsto anche dal comunicato citato; con determinazione n.410 del 12 aprile 2011 veniva infine approvata la graduatoria finale con il risultato sopraddetto; risulta inoltre agli interroganti, come denunciato nell'esposto di cui in premessa e riportato a verbale, che si sarebbero verificate gravi irregolarità all'inizio della seconda prova d'esame del concorso per la copertura dei posti da dirigente di 2 o e 3 o settore, dal momento che, le buste contenenti gli elaborati dei concorrenti non sarebbero state sigillate, e questo in violazione dell'articolo 14, 2° comma, del decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n.487–: alla luce dei fatti riportati in premessa, se e quali ulteriori informazioni i Ministri interrogati possano riferire sulla vicenda sopra descritta e se non ritengano di valutare se sussistano i presupposti per un'ispezione presso la procura della Repubblica di Venezia ai fini dell'esercizio dei poteri di competenza; se si intenda disporre un'ulteriore ispezione dell'ispettorato della funzione pubblica in considerazione delle circostanze riportate nella presente interrogazione e con riferimento alle stesse anche al fine di valutare la persistenza delle problematiche o l'adozione di iniziative per darvi soluzione alla luce delle segnalazioni contenute nell'atto prot. in entrata n.9064 del 6 marzo 2009 (istruzioni sugli «esposti» dei dipendenti), e nell'atto prot. in entrata n.32564 del 25 agosto 2009 (relazione conclusiva). (4-05530)
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