"20030218-20030703" . "20030703" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05461 presentata da NAPOLI ANGELA (ALLEANZA NAZIONALE) in data 18/02/2003" . . "4/05461" . "1"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . _:B983232e9e5949cc090e441b401d1a1bc . "Camera dei Deputati" . . . . . "Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-05461 presentata da ANGELA NAPOLI martedì 18 febbraio 2003 nella seduta n. 267 ANGELA NAPOLI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: nel tardo pomeriggio dell'8 febbraio 2003, nel piazzale esterno del ristorante «La Rete», vicino al centro di Isola Capo Rizzuto (Crotone), sono stati uccisi, in un agguato di chiaro stampo mafioso, Pasquale Gaultieri e Maurizio Nicoscia, entrambi di 34 anni, sospettati dagli investigatori di far parte della presunta 'ndrina capeggiata da Pasquale Nicoscia, attualmente detenuto con il regime del 41- bis, e fratello del Maurizio; il duplice omicidio è avvenuto nella stessa giornata dell'8 febbraio che ha visto, con l'operazione «Ri-Scacco» della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, la disarticolazione della rete del traffico e dello spaccio di stupefacenti posta in essere dalla presunta cosca capeggiata da Nicolino Grande Aracri; il bliz ha coinvolto alcuni comuni del crotonese, tra i quali quello di Isola Capo Rizzuto; la Città di Isola Capo Rizzuto vive da tempo uno stato di illegalità diffusa che va dal traffico di sostanze stupefacenti all'usura ed estorsione, dallo sfruttamento dell'immigrazione clandestina agli appalti per i centri turistici, dall'abusivismo agli interessi nel settore delle forniture di materiali inerti per le costruzioni; in un documento diffuso, dopo l'ultimo duplice omicidio, dall'Associazione di volontariato «Misericordia» e dal Consiglio Pastorale di Isola Capo Rizzuto si dice, tra l'altro, che «le istituzioni, a tutti i livelli, sono incapaci di resistere alla forza avvolgente dei poteri criminali che, mentre con i delitti mostrano l'anima antica delle loro leggi, usano metodi ben più sofisticati per realizzare i loro scopi di accumulo di ricchezza ruotando intorno ai movimenti economici del nostro territorio»; nei mesi di settembre e ottobre del 2002 è corsa insistentemente la notizia, riportata sui quotidiani regionali, di un possibile scioglimento del consiglio comunale di Isola Capo Rizzuto, secondo la procedura prevista dalla legge n. 726 del 1982, la notizia si era evinta anche dall'intervento del ministro dell'interno durante un'audizione presso la Commissione Parlamentare Antimafia; sembrava, infatti, che l'attività politico-amministrativa del comune di Isola Capo Rizzuto non fosse immune dall'inquinato contesto sociale del territorio notevolmente inciso dalla presenza di forti gruppi criminali; peraltro, da alcune indagini erano emersi rapporti parentali, diretti ed indiretti, di alcuni amministratori locali con soggetti appartenenti e/o vicini alla criminalità organizzata locale -: quali urgenti e straordinarie iniziative intendano assumere al fine di garantire la sicurezza dei cittadini del territorio di Isola Capo Rizzuto; se risponda al vero quanto riportato anche dalla stampa e in caso affermativo se intenda accelerare le procedure per lo scioglimento del Consiglio comunale di Isola Capo Rizzuto. (4-05461)" . "20030218" . "NAPOLI ANGELA (ALLEANZA NAZIONALE)" . "2015-04-28T22:47:23Z"^^ . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05461 presentata da NAPOLI ANGELA (ALLEANZA NAZIONALE) in data 18/02/2003"^^ . _:B983232e9e5949cc090e441b401d1a1bc "Risposta scritta Atto Camera Risposta scritta pubblicata giovedì 3 luglio 2003 nell'allegato B della seduta n. 334 all'Interrogazione 4-05461 presentata da ANGELA NAPOLI Risposta. - Sulla base delle comunicazioni pervenute da parte della Prefettura - UTG di Crotone si riferisce che l'episodio criminoso, cui si fa riferimento nell'atto di sindacato parlamentare, ha formato oggetto di apposita riunione di coordinamento delle forze di polizia, alla quale hanno anche preso parte i vertici della magistratura inquirente del distretto giudiziario. Nella circostanza è emerso che l'azione delittuosa, che giunge dopo un periodo di tranquillità protrattosi per quasi due anni (l'ultimo omicidio commesso nel predetto comune, risale al 15 maggio 2001), si inquadra, almeno secondo le prime risultanze investigative, nel contesto del confronto armato, in atto da tempo, tra due cosche locali (il clan Arena, da una parte, e quello Nicoscia dall'altra). Ad Isola Capo Rizzuto, infatti, sono attive le cosche della 'ndrangheta Nicoscia ed Arena, che gestiscono vari traffici criminali, primo fra tutti quello degli stupefacenti. Soprattutto in tale settore risultano contatti con gruppi criminali internazionali e con elementi della criminalità organizzata pugliese, per il rifornimento di eroina e cocaina proveniente dall'Albania. In passato i Nicoscia erano affiliati agli Arena, ma, a seguito degli arresti che hanno colpito quest'ultima famiglia, hanno assunto una propria autonomia operativa e sviluppato legami con altre famiglie locali, come quella dei Campicchiano, fino ad entrare in aperto e sanguinoso conflitto con quel gruppo. A tale conflitto vanno ricondotti alcuni gravi fatti di sangue, come gli omicidi di Francesco Arena (2 marzo 2000), di Rosario Campicchiano (15 maggio 2001), di Gaetano De Meco (13 luglio 2001) e di Vincenzo Scerbo (16 febbraio 2002), nonché il duplice omicidio al quale l'interrogazione fa cenno, di due pluripregiudicati appartenenti ai Nicoscia, rinvenuti uccisi l'8 febbraio 2003 nei pressi del ristorante «La Rete» di Isola Capo Rizzuto. In tale contesto va inserito anche il successivo omicidio, perpetrato il 4 marzo 2003 a Cropani Marina, di un altro pluripregiudicato ritenuto vicino alla cosca Arena e legato da rapporti di parentela ad alcuni affiliati alla stessa. Secondo gli investigatori, quindi, i due fatti criminosi non sarebbero da collegare alla recente operazione di polizia denominata «Riscacco», ma, come già accennato, alla violenta ripresa della lotta tra le due cosche, per la conquista della supremazia sul territorio. Per quanto riguarda la cennata operazione di polizia giudiziaria, si informa che essa si è conclusa con l'arresto, su richiesta della procura Antimafia di Catanzaro, di 16 persone, tutte appartenenti al clan capeggiato dal boss Nicolino Grande Aracri, ritenute responsabili di associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, estorsioni ed altri reati. L'operazione ha seguito quella analoga condotta nell'anno 2000, denominata «Scacco Matto», che portò all'arresto di 54 mafiosi appartenenti ai clan di Isola Capo Rizzuto e Cutro. Per quanto attiene al dispositivo di prevenzione generale, si precisa che i servizi di controllo del territorio nel comune di Isola Capo Rizzuto sono svolti dai militari della locale Stazione dei carabinieri, che dispone, attualmente, di 14 unità di personale. La Stazione, che assicura la presenza di una pattuglia a bordo di un'autovettura per ciascun turno di servizio nell'arco della giornata, è supportata, in caso di necessità, da pattuglie radiomobili della Compagnia dei Carabinieri del capoluogo, distante da quel centro una quindicina di chilometri, nonché, per l'espletamento delle indagini in materia di criminalità organizzata, dal Reparto operativo del Comando provinciale dell'Arma. Inoltre, periodicamente vengono disposti specifici servizi di controllo del territorio con l'impiego di reparti di rinforzo provenienti da altre province, anche con l'obiettivo di giungere all'individuazione dei rifugi nei quali le organizzazioni criminali custodiscono le armi ed i veicoli rubati utilizzati per le azioni di fuoco. Così, lo scorso mese di febbraio, a seguito degli omicidi cui si è fatto cenno, pattuglie del Reparto prevenzione crimine «Calabria» hanno affiancato il personale della squadra mobile della locale Questura in una vasta azione di «setacciamento», con l'istituzione di numerosi posti di blocco, nel corso dei quali sì è proceduto all'identificazione di 173 persone ed al controllo di 119 veicoli; nella circostanza, sono state inoltre effettuate perquisizioni domiciliari, le cui risultanze sono all'esame degli inquirenti. Analoghe operazioni sono state svolte dai carabinieri, con l'impiego di oltre 50 militari appartenenti ai reparti territoriali, alle strutture investigative del Comando provinciale e della Compagnia del capoluogo, nonché alla Compagnia di intervento operativo del Battaglione «Toscana». In generale, secondo dati forniti dalla citata Stazione dei carabinieri nel comune in questione si è riscontrata, nel 2002, una diminuzione del numero complessivo dei delitti denunciati pari al 26,5 per cento (346 casi nel 2001, 254 nel 2002), con un decremento significativo, tra gli altri, dei furti (125 nel 2001 e 110 nel 2002, pari al 12 per cento in meno) e degli incendi dolosi (13 nel 2001 e 4 nel 2002, pari al 12 per cento in meno). Nel raffronto tra i due anni, si registra un forte aumento del numero delle persone denunciate all'Autorità giudiziaria dai militari della stessa Stazione (99 persone nel 2001 e 145 nel 2002). Tali attività si inquadrano in una strategia di più ampio respiro tesa ad assicurare un monitoraggio costante degli affiliati alle cosche, avvalendosi degli strumenti previsti, tra l'altro, dall'articolo 41 testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e dall'articolo 7 legge n. 55 del 1990 in materia di perquisizioni personali e domiciliari. Per quanto riguarda l'ultimo punto dell'interrogazione, com'è noto, il Consiglio dei Ministri, accertato lo stato di grave condizionamento e la diffusa penetrazione nell'Amministrazione comunale di Isola di Capo Rizzuto da parte della criminalità organizzata, nella riunione del 2 maggio scorso, ha deliberato lo scioglimento di quel consiglio comunale, ai sensi dell'articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recante Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti locali. Il relativo decreto è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Antonio D'Alì." . _:B983232e9e5949cc090e441b401d1a1bc "20030703" . _:B983232e9e5949cc090e441b401d1a1bc "SOTTOSEGRETARIO DI STATO INTERNO" .