INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05395 presentata da BRUNETTI MARIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19941117

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Ai Ministri del lavoro e della previdenza sociale e dei trasporti e della navigazione. - Per sapere - premesso che: la forsennata filosofia privatistica portata avanti dagli attuali governanti, sta facendo alzare la cresta anche a piccoli padroncini locali che, attraverso una malintesa interpretazione delle norme di legge tentano di esasperare il loro potere di arbitrio calpestando verita' e diritti dei lavoratori; esempi non mancano nelle aziende di trasporto privato della provincia di Cosenza in cui le stesse, sorrette da lauti finanziamenti provenienti da una assurda legge regionale di riparto dei fondi del piano nazionale dei trasporti, da una parte realizzano illeciti arricchimenti e, dall'altra, fanno strame dei diritti dei lavoratori attivando metodi tanto arroganti quanto prepotenti. E cio' in vigenza anche di norme spesso incerte, equivocamente interpretabili o addirittura riconducibili al periodo fascista come e' il caso del regolamento allegato A al D.P.R. n. 148 dell'8 gennaio 1931 che lascia quale possibilita' di contestazione avverso alle decisioni assunte in sua applicazione dalle aziende, soltanto il costosissimo ricorso ai T.A.R. le cui sentenze, come si sa, spesso arrivano dopo anni; un esempio della larga geografia di arbitrii che vengono perpetrati contro il lavoratore dalle aziende private di trasporto della provincia di Cosenza, e' rappresentato - ultimo in ordine di tempo - dall'assurda decisione assunta dalla Ditta "Zanfini Autolinee", ben nota alle cronache per lo scorretto utilizzo dei fondi regionali dei trasporti, che ha provveduto ad infliggere, in base al famigerato articolo 42 del citato regolamento del 1931, cinque giorni di sospensione dal lavoro e dalla paga al dipendente Algeri Salvatore per aver usufruito di un giorno di ferie a lui spettante! Il lavoratore non ha potuto, peraltro, contestare l'insussistenza dell'arbitraria decisione dell'azienda non solo perche' cio' avrebbe dovuto fare solo davanti al T.A.R., ma soprattutto perche' l'azienda Zanfini - come tante altre nella provincia - non ha costituito neppure le Commissioni per dirimere le controversie sindacali -: se non ritengano, ognuno per la propria competenza, di dover intervenire onde accertare il clima di illegalita' all'interno dell'azienda di trasporto privato di cui si parla; se non sia utile attivare l'Ispettorato del Lavoro di Cosenza per accertare eventuali irregolarita' nella gestione dell'azienda e nel rispetto dei contratti di lavoro; se, infine, piu' generalmente, non si pensa sia arrivato il momento di assumere opportuni provvedimenti legislativi che abroghino questo potere di arbitrio dei privati e, intanto, garantire l'applicazione dell'articolo 7 della legge n. 300/70. L'indispensabilita' di questo intervento e' imposta dalla necessita' che venga data certezza ai diritti dei lavoratori, il cui presupposto e' costituito dal ritorno alla legalita' che in queste aziende e' sfregiata dalla prepotenza. (4-05395)
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BRUNETTI MARIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) 

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