_:Bafb4b0aeb7b13caf152e86dd474b7404 "Risposta scritta Atto Camera Risposta scritta pubblicata martedì 22 luglio 2003 nell'allegato B della seduta n. 344 all'Interrogazione 4-05114 presentata da LUMIA Risposta. - Il 6 novembre 2001 si è svolto, presso la residenza dell'ambasciatore d'Italia a Mosca, un importante evento promozionale del made in Italy sul mercato russo. Si è trattato della presentazione ad un numeroso pubblico qualificato di imprenditori russi di una collezione di pellicce italiane, a cura della più nota fiera italiana specializzata nel settore (MIFUR) e dell'associazione di categoria di riferimento (associazione italiana pellicciai). Il mercato russo assorbe, con ragguardevoli tassi annui di incremento da alcuni anni a questa parte, esportazioni italiane nello specifico settore della pellicceria stimate a più di 40 milioni di dollari nel 2002 (dati ISTAT). L'Italia detiene ormai saldamente in tale settore una quota percentuale del mercato russo che si situa fra l'11 ed il 12 per cento, mentre solo 5 anni fa la nostra presenza si attestava al 5 per cento delle importazioni totali russe. L'evento promozionale cui si riferisce l'interrogante si inserisce quindi in un contesto di crescente interesse del mercato russo per il prodotto di pellicceria italiana e si è svolto, in conformità con una precisa strategia governativa di valorizzazione del made in Italy nei mercati prioritari e di sinergia istituzionale nella promozione del sistema Paese, nella residenza messa a disposizione dell'ICE dall'ambasciatore Facco Bonetti, giunto nella sede di Mosca appena 24 ore prima della manifestazione. Con riferimento all'affermazione dell'Onorevole interrogante circa la presunta presenza quale ospite del signor Garber, il Governo esclude che tale invito sia mai stato inoltrato; prima degli articoli di stampa, il signor Garber risultava peraltro sconosciuto all'ambasciata ed all'ufficio ICE in Mosca, nonché agli ambienti economici italiani promotori dell'iniziativa. Come normalmente accade nella preparazione di un evento dalle caratteristiche sopra tratteggiate, l'inoltro degli inviti è avvenuto utilizzando come base una lista di nominativi proposta dall'associazione italiana di categoria citata, lista che comprendeva qualificati esponenti economici locali e partner commerciali operanti nel medesimo comparto. A tale elenco sono stati aggiunti a cura dell'ICE altre personalità russe con lo scopo di massimizzare l'impatto dell'evento nel contesto russo e garantire pertanto il miglior successo all'iniziativa promozionale. Il nome del signor Garber non risulta in alcuno dei suddetti elenchi. Il Governo, quindi, in merito al comportamento dell'ambasciatore Facco Bonetti non solo non riscontra alcuna responsabilità da sanzionare, ma esprime pieno apprezzamento per avere offerto, analogamente alla prassi seguita da tutti gli altri rappresentanti diplomatici italiani nel mondo, ospitalità nella propria residenza a significative manifestazioni promozionali del Made in Italy e condivide gli obiettivi e le modalità di tali iniziative. In merito alla minaccia rappresentata dalla criminalità russa si segnala che nel 1998 è stato costituito il gruppo East European Organized Crime (EEOC) per lo scambio di notizie a livello info-operativo, finalizzato al contrasto della criminalità proveniente dai Paesi dell'ex blocco sovietico. Quanto all'episodio concernente il signor Mark Garber, il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Torino il 6 aprile 2001 ha emesso nei confronti dello stesso un'ordinanza di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di armi e per reati connessi al traffico di armi da guerra, previsti e puniti dall'articolo 9 della legge n. 487 del 1974. Va peraltro aggiunto che nel dicembre 2001 la corte di cassazione dispose la revoca dell'ordine di custodia cautelare nei confronti del signor Garber. Per quanto concerne il quadro normativo relativo al cosiddetto «scudo fiscale», si osserva che il decreto legge 25 settembre 2001, n. 350, convertito, con modificazioni, nella legge 23 novembre 2001, n. 409, ha introdotto disposizioni volte a consentire l'emersione e la conseguente regolarizzazione delle attività detenute all'estero dai soggetti residenti in Italia, ai quali si applica la normativa sul cosiddetto «monitoraggio fiscale» di cui alla legge n. 227 del 1990 (persone fisiche, società semplici, enti non commerciali). In particolare, l'articolo 14, comma 1, lettera c) , del decreto-legge n. 350, prevede, tra l'altro, a favore dei soggetti che effettuano il rimpatrio o la regolarizzazione, l'esclusione della punibilità per i reati di natura fiscale riguardanti l'omessa o infedele dichiarazione di cui agli articoli 4 e 5 del decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74 ed all'articolo 1 della legge 7 agosto 1982, n. 516. Inoltre, l'articolo 17, comma 2- bis , del citato decreto legge n. 350 del 2001, stabilisce che non si producono gli effetti di cui all'articolo 14 dello stesso decreto e si applica anzi una sanzione pecuniaria pari al 100 per cento del valore corrente delle attività oggetto della dichiarazione riservata, relativamente alla diversa ipotesi di suo utilizzo per l'effettuazione del rimpatrio o della regolarizzazione di attività detenute all'estero derivanti da reati diversi da quelli per i quali è esclusa la punibilità ai sensi della citata lettera e) del comma 1 del medesimo articolo 14. Pertanto, nell'ipotesi descritta dall'interrogante, al punto in cui chiede se non sia il caso «di derogare, almeno per quanto riguarda il capitale di provenienza russa, alle protezioni di legge offerte dallo scudo fiscale», si applica la disposizione di cui all'articolo 17, comma 2- bis , la cui finalità è proprio quella di penalizzare in maniera specifica e più incisiva particolari reati, quali quelli connessi all'attività di riciclaggio. Per quanto concerne l'attività di controllo, le indagini condotte in particolare dal corpo della guardia di finanza hanno evidenziato che il fenomeno criminale russo è connotato da scarsa visibilità ed è prevalentemente orientato alla gestione economica e finanziaria delle attività illecite originate dalla madrepatria. I fatti riguardanti il gruppo Chernoy risultano sconosciuti al Governo italiano. Il Governo italiano è impegnato come noto in una seria e coerente strategia di partenariato economico ed industriale con il Governo di Mosca. In tale azione di ampio respiro si colloca l'iniziativa italiana di trapiantare anche in Russia l'esperienza dei «distretti industriali», quale modello di sviluppo economico e di benessere che si reputa indispensabile anche per la crescita democratica della nuova Russia e per il suo ancoraggio ancora più saldo all'occidente e ai suoi valori. In questo quadro si è svolta nel novembre 2002 la missione (la seconda in un anno) del vice Ministro Urso a Mosca, Ekaterinburg e Lipetsk e i colloqui ad alto livello avuti nell'occasione nelle tre regioni visitate. Ad Ekaterinburg, come ben noto all'Ambasciatore d'Italia a Mosca, è presente la DUFERCO, che dopo avere progressivamente acquisito la proprietà di uno dei principali stabilimenti siderurgici del Paese, con un investimento di circa 60 milioni di dollari, può oggi vantare la presenza di circa 3.000 dipendenti, di essere stata protagonista della crescita economica della regione, di aver portato la sua produzione di acciaio magnetico dalle iniziali 30.000 tonnellate annue alle attuali 150.000, acquisendo una leadership mondiale nel settore specifico. Ed è la DUFERCO che oggi si pone come punto focale di uno dei primi «distretti industriali» in Russia ispirati al modello italiano, nel settore meccanico e siderurgico e che potrà dare vita ad una «filiera» produttiva con l'attivo coinvolgimento di numerose aziende, in special modo provenienti dalla regione Liguria. Il ministero dell'economia e finanze, al fine di conoscere e prevenire fenomeni evasivi, tiene costantemente sotto controllo i gruppi societari di rilevanti dimensioni operanti anche all'estero. Il gruppo internazionale Duferco opera in Russia attraverso il controllo della OOO Viz Sthal, società produttrice di acciai speciali magnetici. Il Governo intende sostenere e consolidare ulteriormente il partenariato privilegiato con la Russia, avviato dal Presidente del Consiglio in piena intesa con il Presidente Putin; un partenariato che arricchisce il ruolo dell'Italia nello scenario mondiale sempre più apprezzato dalla comunità internazionale, poiché contribuisce a rafforzare l'area di pace e sicurezza nel continente europeo, ponendo altresì le basi per il graduale e fondamentale avvicinamento della Federazione russa alle istituzioni comunitarie ed atlantiche, restituendo Mosca alla «grande famiglia» europea, per affrontare insieme le grandi sfide globali dalle quali dipende il futuro stesso del pianeta. Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Roberto Antonione." . _:Bafb4b0aeb7b13caf152e86dd474b7404 "20030722" . _:Bafb4b0aeb7b13caf152e86dd474b7404 "SOTTOSEGRETARIO DI STATO AFFARI ESTERI" . "Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-05114 presentata da GIUSEPPE LUMIA martedì 21 gennaio 2003 nella seduta n. 250 LUMIA, LEONI e DIANA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: la presenza della mafia russa nel nostro Paese sta assumendo una rilevanza allarmante. Da anni gli investigatori italiani e la magistratura antimafia segnalano la crescita della mafia russa nei nostri territori, soprattutto nell'ambito del riciclaggio della finanza e dell'economia. Dalle stesse notizie di stampa emerge anche la capacità di porre in essere condizionamenti di politico istituzionali; nel novembre 2001 nel corso di un ricevimento presso l'ambasciata italiana a Mosca organizzato dall'ambasciatore italiano Gianfranco Facco Bonetti che presenzia all'avvenimento, risulterebbe tra gli ospiti Mark Garber all'epoca ricercato in Italia e all'estero perché accusato dall'autorità giudiziaria torinese di associazione a delinquere finalizzata al traffico di armi; il 20 novembre 2002 il vice Ministro dell'economia e delle finanze, onorevole Adolfo Urso, accompagnato dal Presidente della giunta regionale della Liguria, Sandro Biasotti, e da una delegazione di imprenditori liguri, si è recato in Russia nella regione di Sverdlovsk per un accordo commerciale italo-russo per la produzione di acciaio e alluminio incontrando il governatore russo di quella regione; nella suddetta regione russa è presente la Duferco Italia holding controllata da una società con sede nel paradiso fiscale delle Isole del canale che sarebbe in affari con il suddetto clan mafioso; secondo il testimone di giustizia Khaidarov, il clan dei fratelli Chernoy riciclerebbe denaro in Italia; ad avviso degli interroganti il recente cosiddetto «scudo fiscale» assicurato per il rientro dei capitali all'estero ai quali viene assicurato, tra l'altro, il pieno anonimato, può incentivare pratiche di riciclaggio di denaro sporco e, in particolar modo, quello di origine mafiosa russa -: quale sia il giudizio sull'iniziativa del novembre 2002 e quale valutazione si abbia sul comportamento dell'ambasciatore Gianfranco Facco Bonetti; quali iniziative intenda adottare per impedire che capitale mafioso russo possa penetrare nell'economia italiana come recenti investigazioni in alcune regioni italiane - Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna, Lazio - hanno ormai ampiamente dimostrato; se non ritenga sia il caso di derogare, almeno per quanto riguarda il capitale di provenienza russa, alle protezioni di legge offerte dallo scudo fiscale; se il Governo sia a conoscenza del fatto che il governatore di Sverdlovsk, secondo Djeld Khaidarov - testimone d'accusa, collaboratore dell'autorità giudiziaria di Israele - sarebbe stato eletto con i voti del clan mafioso facente capo ai fratelli Chernoy e sarebbe un prestanome dei suddetti fratelli e che valutazione dia della vicenda e dei suoi sviluppi; se l'ambasciatore era a conoscenza delle attività della Duferco nella regione russa e ne aveva avvertito il Governo italiano e in particolare il ministero delle Attività produttive; quale ritenga debba essere la politica commerciale italiana verso la Russia, in particolare nel settore dell'acciaio e dell'alluminio, alla luce delle recenti novità che vedono una presenza del capitale mafioso russo.(4-05114)" . . . "2015-04-29T00:15:25Z"^^ . . "LEONI CARLO (DEMOCRATICI DI SINISTRA-L'ULIVO)" . "LUMIA GIUSEPPE (DEMOCRATICI DI SINISTRA-L'ULIVO)" . "4/05114" . _:Bafb4b0aeb7b13caf152e86dd474b7404 . "20030121-20030722" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05114 presentata da LUMIA GIUSEPPE (DEMOCRATICI DI SINISTRA-L'ULIVO) in data 21/01/2003" . . "1"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05114 presentata da LUMIA GIUSEPPE (DEMOCRATICI DI SINISTRA-L'ULIVO) in data 21/01/2003"^^ . . "20030722" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "DIANA LORENZO (DEMOCRATICI DI SINISTRA-L'ULIVO)" . . . "Camera dei Deputati" . . "20030121" .