INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05065 presentata da CHIAPPORI GIACOMO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19961106

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_05065_13 an entity of type: aic

Ai Ministri dell'ambiente, di grazia e giustizia e dell'interno. - Per sapere - premesso che: in provincia di Savona, la salute dei cittadini e la salubrita' ambientale sono esposte a gravissimi rischi a causa della presenza, in numerosi siti e discariche presenti nel territorio provinciale, di rifiuti tossico-nocivi abusivamente stoccati, e, comunque, trattati senza alcun rispetto delle rigorose prescrizioni igieniche, sanitarie ed ambientali vigenti in materia; gli interroganti sono venuti a conoscenza, tramite dichiarazione in loro possesso, sottoscritta dai signori ingegner Giorgio Bosio, geometra Guido Folco e professor Adolfo Francia, che al determinarsi di tale stato di pericolo hanno contribuito in maniera rilevante le istituzioni e le autorita' locali che, con un contegno superficiale ed irresponsabile, hanno omesso di accertare, con il rigore che il caso avrebbe richiesto, l'effettiva consistenza di numerose situazioni di illegalita' ad essi segnalate da piu' parti; per quanto riguarda innanzitutto la discarica per rifiuti solidi urbani di Magliolo, risulta che gia' nel 1992 era stata segnalata la presenza in loco di un certo numero di fusti metallici dai quali, squarciatisi al contatto con le pale di un escavatore, era fuoriuscita una sostanza colloidale gelatinosa e giallastra, che aveva procurato disturbi visivi e respiratori all'operatore, il signor Giampiero Scaletta; tale vicenda e' stata portata ripetutamente all'attenzione, ad opera del geometra Folco e dell'ingegner Bosio, periti del tribunale di Savona, del locale nucleo dei carabinieri, nella persona del maresciallo Lombardelli, prima, e del brigadiere Chiarlone e dell'appuntato Spitalieri, poi; al riguardo, tuttavia, pur essendo trascorsi anni dal rinvenimento e dalla denuncia, nessuna seria azione di accertamento delle relative responsabilita' e' stata avviata dalla competente procura della Repubblica, particolarmente dal dottor Landolfi, sostituto procuratore, incaricato di seguire la vicenda; anzi, dopo che - a detta dei denuncianti - si sono verificati episodi di pressione a loro carico, finalizzati a modificare il contenuto delle dichiarazioni rese e dei rapporti predisposti, il procedimento e' stato archiviato in data 24 ottobre 1995; il brigadiere Chiarlone fu minacciato di trasferimento a Palermo; l'inerzia degli uffici giudiziari competenti ha spinto il geometra Folco e l'ingegner Bosio a presentare un esposto-denuncia alla prucura della Repubblica di Milano, competente per i procedimenti concernenti i magistrati del tribunale di Savona; va inoltre rilevato che il prefetto di Savona, con lettera del 3 dicembre 1993, ha affermato che il gruppo di lavoro costituito il precedente 13 luglio, con il compito di fornire il supporto tecnico-amministrativo per la messa in sicurezza del sito di Magliolo, in cui sarebbero stati interrati abusivamente circa tremila fusti di materiali tossico-nocivi, aveva accertato che i rifiuti abbancati nella discarica erano costituiti dai materiali piu' disparati ed era difficile ipotizzare un'indagine esplorativa per la localizzazione di eventuali fusti; tuttavia, una piu' recente inchiesta, aperta nel 1996 su sollecitazione del comitato "Salvaguardia salute ed ambiente di Magliolo", condotta questa volta dal dottor Acquarone, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Savona, ha accertato che i piezometri attraverso i quali doveva essere controllata la discarica erano fittizi, per cui viene spontaneo chiedersi in che modo i responsabili dei controlli, risultati sempre negativi, potessero prendere il percolato per le analisi; altra vicenda significativa in proposito e' quella della discarica sita in localita' Mazzuca; quest'ultima era stata realizzata su un terreno di proprieta' dell'"Italiana Coke", successivamente acquistata dal comune di Cairo Montenotte per consentire alla societa' Cav (Consorzio Autrasportatori Valbormida) di' realizzarvi un parcheggio per i camion, onde evitarne lo stazionamento nel centro abitato del paese; una prima indagine, avviata dalla procura della Repubblica presso la Pretura e condotta dal dottor Picozzi, procuratore, si esauri' con l'archiviazione, in data 9 agosto 1993, disposta direttamente dallo stesso dottor Picozzi motu proprio, nonostante gli accertamenti effettuati in superficie avessero sostanze aromatiche tali da far pensare che negli strati piu' profondi ci fossero rifiuti tossico-nocivi e nonostante le sollecitazioni dei funzionari della Usl dottori Piaccardo e Naderio, degli agenti della polizia municipale di Cairo Montenotte, nelle persone del comandante Niccolini e del vigile Mantre' (ufficiale di Polizia giudiziaria) e del nucleo operativo dei carabinieri di Cairo Montenotte; dopo che l'inchiesta passo' nelle mani del dottor Acquarone, che a sua volta incarico' delle indagini il suo sostituto dottor Landolfi, si accerto' la presenza di quarantamila metri cubi circa di rifiuti tossico-nocivi sul greto del fiume Bormida, cio' che avrebbe potuto mettere a grave repentaglio la salute degli abitanti, qualora il contenuto della discarica avesse raggiunto, come probabilmente ha raggiunto, l'acqua di falda; malgrado tali allarmanti risultanze, l'inchiesta si arresto' nuovamente; il dottor Landolfi inspiegabilmente dichiaro' anche pubblicamente di essere orientato all'archiviazione; l'inchiesta venne nuovamente riassunta dal dottor Acquarone, che la assegno' all'altro suo sostituto dottor Greco; le perizie disposte da quest'ultimo hanno pienamente confermato gli esiti delle precedenti, confermando il grave stato di pericolo e di rischio di disastro ambientale; va rilevato che dottor Landolfi, pur avendo avuto l'occasione di rendersi conto della serieta' della situazione della Mazzucca, dichiaro' alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla vicenda dell'ACNA di Cengio che in quel sito non c'erano rifiuti tossico-nocivi e che la vicenda era solo una speculazione politica, per cui aveva ritenuto opportuno perseguire quanti denunciavano la situazione; un'ulteriore perizia disposta dal Gip, in sede di incidente probatorio, ha confermato definitivamente la veridicita' delle precedenti indagini peritali, sia per la presenza di rifiuti di tossico-nocivi sia per la contaminazione dell'acqua di falda; va sottolineato che a Cairo Montenotte, negli ultimi anni, si sono verificati numerosissimi casi di leucemia e di linfoma (otto casi di leucemia nel solo 1994 nei comuni di Cairo, Carcare e Dego, con popolazione complessiva di circa ventimila abitanti; sarebbe come se in una citta' di due milioni di abitanti si verificassero ottocento casi di leucemia all'anno!); l'IST di Genova ha pubblicato inoltre alcuni anni orsono una ricerca sull'incidenza dei tumori in Valbormida, rilevando - salvo successivamente smentire tali risultanze! - nelle aree industrializzate della Valbormida una quantita' di' tumori superiore di circa il trenta per cento rispetto alle aree non industrializzate; appaiono assai significative del clima di "indifferenza" e di "disinteresse" registratosi sulle problematiche in questione le vicende delle persone che piu' attivamente e seriamente hanno collaborato all'accertamento della verita', a tutela degli interessi prioritari dei cittadini e dell'ambiente; in particolare, il geometra Folco, in sospetta coincidenza, con l'iniziativa di trasmettere l'esposto-denuncia sopra richiamato alla procura della Repubblica di Milano, e' stato oggetto di indagini, apparse fondate su elementi chiaramente pretestuosi, che hanno condotto sino alla perquisizione della sua abitazione, della sua vettura, del suo ufficio e finanche dell'abitazione di alcuni suoi parenti; anche l'ingegner Bosio, sempre in coincidenza con l'iniziativa dinanzi richiamata, e' stato destinatario di addebiti pretestuosi, e' stato escluso dalla collaborazione nell'ambito di importanti indagini ed anch'egli e' stato oggetto di una perquisizione avvenuta nei locali del proprio magazzino e della propria abitazione e di quella della madre novantenne; sono stati addirittura perquisiti i figli minorenni, in procinto di recarsi a scuola; con il pretesto di acquisire dei certificati di conformita' di impianti di riscaldamento, gli agenti di Polizia giudiziaria sono stati fotografati dallo stesso ingegner Bosio mentre esaminavano tutta la documentazione relativa ai vari esposti presentati presso il tribunale di Milano; il dottor Carlo Coco, funzionario della Usl, che diede il via all'inchiesta della discarica della Mazzucca, fu dapprima rimosso dall'incarico presso l'ufficio d'igiene pubblica e, successivamente, dopo aver ricevuto avviso di garanzia, la sua casa fu perquisita; allo stesso modo, il professor Adolfo Francia, che partecipa attivamente alle attivita' dei gruppi ambientalisti valbormidesi ed ha condotto un'indagine sulle patologie ematologiche, ha ricevuto un avviso di garanzia ed una conseguente perquisizione domiciliare; sono numerosi i casi che potrebbero ulteriormente segnalarsi a riprova della situazione insostenibile di connivenze e di irresponsabilita' venutasi a creare; si pensi al caso dell'Italiana coke, nei cui forni sono stati bruciati rifiuti tossico-nocivi, e si sospetta in particolare che non si trattasse solo delle melme dell'Italiana Coke di Avenza, ma anche di residui di lavorazione della Farmoplant di Avenza (del gruppo Eni), confinante con lo stabilimento dell'Italiana coke, contenenti i residui di lavorazione del tossicissimo Rogor; si pensi alla discarica di Bossarino, il cui percolato non viene controllato, come dovrebbe, dalla regione Liguria, attraverso rilevatori il cui acquisto e' costato oltre un miliardo e mezzo e che sono di fatto inutilizzabili, essendo tarati per le acque potabili, ma viene verificato direttamente dalla proprieta', mediante un proprio rilevatore; da notare che uno dei titolari della discarica, gia' indagato per "ecomafia", e' padrone di casa del dottor Picozzi; si pensi infine alla discarica scoperta sul greto del fiume Bormida nel centro abitato di Cairo Montenotte, alla fine del giugno 1996, il cui sito e' stato sequestrato e che, nell'ambito delle operazioni di sgombero, ha visto perfino la morte di un operaio; per quanto riguarda quest'ultimo episodio e' necessario rilevare che il giorno prima che l'operaio perdesse la vita, l'ingegner Bosio, che si era recato dal dottor Gatti, sostituto procuratore presso la pretura circondariale a denunciare i rischi della situazione; sarebbe stato messo alla porta dopo che l'ingegner Bosio aveva cominciato a parlare di tale discarica abusiva -: quali iniziative intenda assumere il Ministro dell'ambiente per accertare i termini e le modalita' con le quali si e' dato corso alla realizzazione ed alla gestione delle discariche del savonese, cosi' da verificare se effettivamente si siano tenuti nel dovuto conto gli interessi prioritari della salute dei cittadini e della salubrita' ambientale; se il Ministro di grazia e giustizia intenda attivare i propri poteri ispettivi e di iniziativa disciplinare in relazione alle omissioni segnalate dagli interroganti a carico degli uffici giudiziari investiti dei procedimenti in materia; se il Ministro dell'interno intenda accertare se gli amministratori degli enti locali coinvolti abbiano realizzato, mediante comportamenti superficiali ed omissivi, gravi e ripetute violazioni di legge, e, nel caso cio' venisse accertato, quali conseguenti iniziative intenda assumere in proposito. (4-05065)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
PARENTI TIZIANA (FORZA ITALIA) 
BARRAL MARIO LUCIO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 
ROSSI ORESTE (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 
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4/05065 
CHIAPPORI GIACOMO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 

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