INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05024 presentata da MORSELLI STEFANO (ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO) in data 19941109
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Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: verso la fine degli anni ottanta, ad Imola, sotto il comando del dottor Bartolomeo Schioppa (ex capitano dei Carabinieri) la Polizia municipale ha avviato indagini di sua competenza nel campo dell'urbanistica; nel finire del 1991 lo stesso dottor Schioppa ha istituito un vero e proprio ufficio, formato da due appartenenti al corpo, che si interessava di controlli in materia urbanistica; sia nel 1992, che nel 1993 sono stati rilevati circa una settantina di irregolarita' edilizie e fra queste alcune di notevole entita' che coinvolgono anche esponenti politici locali; nel 1994 sono gia' una quarantina le segnalazioni oggetto d'indagine da parte della Polizia municipale; nel 1991 e nel 1992 l'allora sindaco di Imola Marcello Grandi emise una serie di disposizioni tendenti a togliere alla Polizia municipale, al dottor Schioppa ed ai soprintendenti Cavina e Giacometti, il controllo sull'edilizia, sostenendo che dopo le eventuali segnalazioni le verifiche andavano efettuate dall'ufficio tecnico del comune e solo in casi eccezionali la Polizia municipale doveva intervenire e comunque mai di propria iniziativa e mai doveva, di propria iniziativa, chiedere l'intervento della magistratura; sempre in quegli anni era prassi che la posta inviata alla Polizia municipale venisse aperta dal sindaco ed inviata all'ufficio tecnico e non agli indirizzati, pertanto e' successo che una richiesta di indagini effettuata da un magistrato di Bologna sia stata trasmessa a vari uffici comunali ma non sia mai arrivata alla Polizia municipale che ne era la destinataria. Quando, finalmente, e' stato consegnato al dottor Schioppa, e' facile pensare che un anno di ritardo possa avere nuociuto moltissimo all'indagine. In proposito il consigliere comunale di Imola, Enrico Gurioli, molto attento a queste cose, ha interrogato piu' volte il sindaco per sapere su quale tavolo dell'ufficio tecnico fosse finita quella richiesta, dal momento che alcuni tecnici del comune di Imola sono soggetti ad indagini della magistratura; il dottor Pintor della Procura della Repubblica di Bologna si trovo' quindi costretto a scrivere all'allora sindaco Marcello Grandi (PDS) per evidenziargli che tra i compiti della Polizia municipale vi sono anche quelli di Polizia giudiziaria e che le indagini ed i controlli in edilizia-urbanistica spettano alla Polizia municipale, bocciando quindi tutte le direttive del sindaco tendenti a bloccare quell'attivo ufficio comunale. Il dottor Pintor al termine della sua lettera ricorda anche al sindaco che la posta inviata alla Polizia municipale non puo' essere aperta e trasmessa ad altri; non sono pero' finite le pressioni verso il comandante della Polizia municipale e i suoi collaboratori, i quali procedevano alacremente nelle indagini tanto che dopo vari scontri il dottor Schioppa (ancora in prova in quanto essendo passato di grado il suo ufficio ed essendo passato lui dall'ottavo al nono livello dirigenziale) veniva dichiarato inidoneo a ricoprire l'incarico di comandante della Polizia municipale e trasferito, come ottavo livello alla biblioteca comunale; iniziavano quindi una serie di ricorsi ed oggi, dopo che il TAR ha recepito le istanze del dottor Schioppa, la causa e' pendente al Consiglio di Stato; nel frattempo il dottor Schioppa ha vinto il concorso da comandante della Polizia municipale del comune di Ravenna e di recente e' stato confermato dal sindaco dopo il periodo di prova. A Ravenna il dottor Schioppa ricopre l'incarico di comandante con il grado di colonnello, ad Imola lo ricopriva con il grado di capitano e come tale e' stato ritenuto non idoneo. Non vi e' stato solo il siluramento del comandante, ma anche gli ispettori Cavina e Giacometti (coloro che come detto sopra svolgono accertamenti in edilizia) sono stati e sono al centro di continue minacce anonime (scritte e telefoniche) e perseguitati con danneggiamenti di effetti personali. Al Cavina, in particolare, all'interno del comando stesso e' stato forzato e svaligiato l'armadietto personale ed una mattina ha trovato affisso all'armadietto un cartello funebre di quelli che solitamente si mettono sulle tombe dei propri cari; tutte quanto sopra esposto sono accadute all'interno di un corpo di polizia dove molti, appartenenti al corpo politicamente e sindacalmente schierati a sinistra e a favore di chi a Imola politicamente comanda, hanno da sempre dimostrato di non gradire l'ex comandante dottor Schioppa e coloro che erano attenti ai suoi ordini; e' da sottolineare che nonostante le minacce, la bocciatura del comandante, gli interventi del sindaco, il lavoro dell'ufficio e' continuato con la stessa intensita' e capacita' nonostante sia ancora costretto a lavorare in locali indecenti, senza spazio (costretti a dover svolgere gli interrogatori in un piccolo ufficio dove, nel contempo, altri lavorano ed entrano liberamente); e' anche da sottolineare che nonostante il sindaco e l'amministrazione municipale fossero ormai stati avvisati da anni sul fatto che il territorio di Imola non fosse sotto controllo dal punto di vista urbanistico-edilizio, gli stessi hanno ignorato le osservazioni tanto che le maggiori irregolarita' sono emerse successivamente; certamente, alcune vere e proprie lottizzazioni abusive (morine e carlina) sono state propiziate dal boicottaggio nei confronti del comandante, ed e' emerso da una sua indagine che per molti anni non sarebbero stati pagati oneri di urbanizzazione; recentemente il giudice dottor Candi ha chiesto al G.I.P. il rinvio a giudizio per l'ex responsabile dell'ufficio urbanistico del centro storico architetto Martinoni (ex responsabile casa del PCI imolese), per sua moglie, l'architetto Borsato, per un tecnico dell'ufficio urbanistica del comune il geometra Ronchi (consigliere comunale PDS ed ex assessore al comune di Borgo Tossignano), per l'ex assessore PDS all'urbanistica Raspanti e per il presidente della cooperativa di costruzioni Domus Renovata, architetto Pareschi. Va precisato che la Guardia di finanza di Imola e la Polizia municipale imolese (gli ispettori Cavina e Giacometti) erano stati gli artefici dell'indagine che spaziava da irregolarita' compiute nelle frazioni a quelle compiute nel cento storico; un comunicato stampa della Guardia di finanza fa poi chiaramente riferimento ad intrecci di lavoro tra marito e moglie (Martinoni-Borsato) e tra padre e figlio (Ronchi), vi si legge inoltre di altre indagini che hanno rilevato notevoli irregolarita'. Una di queste e' la zona conosciuta come Santa Lucia Tiro a Segno, zona agricola dove il piano regolatore generale prevedeva che una piantagione di albicocchi non potesse essere sostituita con altro tipo di piantagione e dove invece ha avuto luogo una vera e propria lottizzazione all'interno della quale si trovano le ville dell'ex sindaco Marcello Grandi, quella del tecnico comunale geometra Ronchi Vittoriano e quella di un consigliere comunale. Una lottizzazione difficilmente sanabile con il condono edilizio che ha stravolto il territorio; un'altra zona richiamata nel comunicato della Guardia di finanza e' quella relativa alla lottizzazione denominata Clipeo in via Marzabotto dove ha costruito la cooperativa Aurora Seconda e dove, secondo la Guardia di finanza, sono stati realizzati 85 appartamenti in piu' del previsto secondo il progetto e anche in questo caso stravolgendo il territorio; su queste due lottizzazioni abusive o fortemente irregolari il sindaco di Imola Raffaello De Brasi ha chiesto anche un parere all'avvocato Benedetto Graziosi, avvocato di fiducia del comune, il quale rispondendo ha dichiarato chiaramente che sia in Santa Lucia che alla Clipeo si e' di fronte a lottizzazioni irregolari; in via Zanotti, l'amministrazione comunale aveva gia' autorizzato un altro insediamento, simile nella sostanza e nelle irregolarita', alla Cooperativa Costruzioni e che fortunatamente, essendo scoppiato il caso Clipeo, per il momento e' stato fermato e autorizzato solo in parte; sono molte altre le lottizzazioni al centro di indagini e fra queste vi dovrebbero essere le lottizzazioni "Cedri", "Mazzanti" e "Palazzina"; al centro di grandi indagini vi e' anche la costruzione del "Centro Leonardo" un mega mercato della Cooperativa Emilia Veneto dove si puo' spaziare fra presunte (al momento si puo' usare solo questo termine) irregolarita' nel rilascio delle concessioni commerciali e quelle edilizie; il consigliere comunale di Alleanza nazionale, Enrico Gurioli, ha da tempo chiesto al sindaco di Imola, Raffaello De Brasi, una verifica sul verde pubblico e sui parcheggi che per legge dovrebbero attorniare il Centro Leonardo (secondo Gurioli dovrebbero esservi un ettaro e mezzo di verde pubblico attrezzato, quindi con tanto di panchine, scivoli e quant'altro, il tutto previsto dal piano regolatore generale e dalle leggi regionali e nazionali), ma nonostante siano da molti mesi passati i tempi (trenta giorni) previsti dal regolamento comunale per rispondere alle interrogazioni e alle richieste dei consiglieri, il sindaco ancora non ha risposto e Gurioli si e' visto costretto a consegnare la sua richiesta ai Carabinieri di Imola; stessa sorte per una richiesta fatta sempre da Gurioli sulle lottizzazioni "Cedri" e "Palazzina", richieste presentate nel maggio del corrente anno e ancora senza risposta; si puo' anche notare che in molti di questi casi sono coinvolte diverse cooperative edilizie locali appartenenti alla lega delle cooperative e che per quanto riguarda il Centro Leonardo si tratta della Cooperativa Emilia Veneto; la Cooperativa Emilia Veneto per il Centro Leonardo aveva stipulato con il comune un contratto che, consentendole di non pagare oneri di urbanizzazione la costringeva a costruire una viabilita' d'accesso indispensabile che ancora non e' stata realizzata nonostante che la struttura sia stata aperta nella primavera del 1992; l'attuale sindaco di Imola, Raffaele De Brasi, del PDS, intervendo in consiglio comunale a seguito della richiesta di rinvio a giudizio per le cinque persone sopra riportate, sostenne che si trattava di casi isolati (e' sembrato volesse scaricare tutto sull'ex assessore) e che non si doveva mettere in discussione la politica urbanistica del comune degli ultimi anni; gia' dai casi sopra evidenziati sembrerebbe evidente che e' l'operato del comune in materia di politica urbanistica (e non solo) che deve essere messo in discussione. Sembra di assistere ad un teorema conseguente alla mancanza di controllo del territorio e che va dalla bocciatura dell'ex comandante (il quale aveva avviato indagini mentre le direttive del sindaco miravano a togliere le indagini alla Polizia municipale per trasferirle ad altri uffici) ai gravi abusi scoperti recentemente e la mancanza di controllo e' data dal fatto che a chi indaga non vengono dati i mezzi necessari -: quali provvedimenti si intendano prendere per verificare cio' che sta succedendo nel comune di Imola; quali provvedimenti si intendano prendere per verificare ed eventualmente debellare questo teorema che ha consentito la mancanza di controllo del territorio imolese e la manifestazione di interessi illeciti con speculazioni per decine di miliardi; quali provvedimenti politico-amministrativi si vogliono prendere per rimettere ordine nel comune di Imola. (4-05024)
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