INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04752 presentata da IMPOSIMATO FERDINANDO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19920910

Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno e di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: il comune di Santa Maria Capua Vetere ha ottenuto, ai sensi dell'articolo 7 della legge n. 25 del 1980, un finanziamento di circa 9 miliardi per acquisto di alloggi da destinare ai cittadini interessati da provvedimento di sfratto esecutivo; circa la meta' dello stanziamento e' stato utilizzato per acquistare due immobili di proprieta' dell'impresa edile "Schiavone Giovanni", siti alla via Latina; relativamente a tale acquisto sono stati stipulati due diversi contratti, uno per notaio Mario Matano, n. rep. 64130 del 21 maggio 1991, e l'altro per notaio De Donato Valentino n. rep. 6061 in pari data; dai contratti emerge che ambedue i fabbricati acquistati sono gravati da iscrizione ipotecaria n. 28404 registro generale e n. 2482 registro particolare del 28 dicembre 1988 a favore della sezione di credito fondiario del Banco di Napoli; l'iscrizione ipotecaria in questione non e' stata eliminata all'atto della vendita ma e' stata conservata con l'impegno che l'impresa venditrice escludesse da tale iscrizione le unita' immobiliari oggetto della compravendita, entro un anno dalla stipula; a titolo di penale veniva prevista la restituzione da parte del venditore del prezzo pagato ed il mantenimento della proprieta' da parte dell'acquirente comune di Santa Maria Capua Vetere; trascorso l'anno, l'impresa Schiavone non ha provveduto ad eliminare l'iscrizione ipotecaria perche' risulta in grave stato d'illiquidita' (con istanze di fallimento in corso), mentre il comune per ottenere il rispetto dei patti dovra' attivare le procedure di risarcimento che avranno certamente difficilissima articolazione; il bene risulta ipotecato e non puo' essere alienato conformemente a quanto prevede una recente legge regionale ed a quanto era auspicabile dato l'enorme indebitamento del comune per diverse decine di miliardi; il consiglio comunale ha approvato un preciso schema di contratto cui il Sindaco aveva l'obbligo di conformarsi, mentre l'atto stipulato, proprio per la clausola relativa all'iscrizione ipotecaria, ne e' difforme totalmente; inoltre, la legge n. 25 del 1980 e le disposizioni regionali prevedono che possano essere acquistati solo immobili liberi da pesi e vincoli; il prezzo per l'acquisto dei due immobili di proprieta' dell'impresa Schiavone ammonta a lire 1 miliardo e 655 milioni circa oltre l'IVA; l'approvazione del contratto da parte del CORECO di Caserta non costituisce alcuna garanzia di legittimita' ma comporta responsabilita' contabili, civili e penali per gli stessi componenti del CORECO di Caserta; nonostante l'inadempienza da parte del venditore, la Giunta Comunale, in persona del sindaco di Santa Maria Capua Vetere, procedeva all'acquisto dell'immobile e alla ricezione in consegna previo esborso della somma di lire 1 miliardo e 908 milioni -: a) se i fatti come sopra esposti non integrino ipotesi di abuso aggravato in atti di ufficio e le gravi violazioni di legge di cui alla legge n. 142; b) se, tenuto conto della situazione di gravissimo dissesto del comune di Santa Maria Capua Vetere, il ministro dell'interno non ritenga di dover disporre lo scioglimento del consiglio comunale di Santa Maria Capua Vetere; c) se risulti che la Corte dei conti, procura presso la Sezione di Napoli, abbia promosso azione per responsabilita' contabile contro gli autori di tali abusi. (4-04752)