INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04582 presentata da CRUCIANELLI FAMIANO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19920907

Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: il Sindaco pro tempore geometra Antonio Trecca ha rilasciato una concessione edilizia (n. 7 del 27 aprile 1991), in piena campagna elettorale - elezioni comunali per Arcinazzo Romano il 12 maggio 1991 - per il cambio di destinazione d'uso di un capannone da deposito di legna (cat. C/2) a negozio di pizzeria (cat. C/1) ritenuta non regolare per il fatto che la materia di cambio di destinazione non spetta al Sindaco bensi' al Consiglio comunale; nella seduta di insediamento del Consiglio comunale del 1^ giugno 1991, il gruppo di minoranza aveva richiesto la sospensione di tale concessione, in quanto il concessionario di suddetta licenza continuava a costruire; in data 20 luglio 1991 e' stata presentata una interrogazione urgente al Sindaco, con richiesta di risposta scritta, senza che ne conseguisse alcun esito; in data 6 agosto 1991, dopo aver analizzato i fatti e' stato richiesto da parte della minoranza un Consiglio comunale per discutere sulla opportunita' e sulla regolarita' di detta concessione edilizia; il Sindaco ha convocato il Consiglio comunale per la data 26 agosto 1991; alla data del 23 agosto 1991 il consigliere comunale Angelo De Santis chiedeva, tramite notifica del vigile urbano Giorgio Callari al Segretario comunale, di predisporre tutti gli atti necessari e relativi all'ordine del giorno del 26 agosto, compresi quelli richiesti dalla minoranza; in data 26 agosto 1991 e' stata richiesta nuovamente la sospensione tramite telegramma; in data 13 luglio 1992 e' stata richiesta una nuova convocazione di Consiglio comunale, il cui termine scadeva il giorno 3 agosto; il giorno 19 agosto 1992 e' stato chiesto al Prefetto di Roma di intervenire secondo i suoi poteri ed in base ai compiti di legge per la convocazione del Consiglio comunale; durante la seduta dal Consiglio comunale del 26 agosto 1991 il Sindaco Trecca: 1) non ha risposto all'interrogazione del 20 luglio 1991, relativa al rilascio della concessione; 2) non ha voluto far discutere gli argomenti iscritti all'o.d.g. su richiesta dei consiglieri comunali di minoranza, adducendo che mancavano gli atti e le proposte di deliberazioni, complici di questo comportamento, forse, gran parte dei consiglieri di maggioranza, che gia' conoscevano bene il problema sull'illecito del Sindaco; 3) ha testualmente affermato: "qui comando io ed il segretario scrive quello che dico io e pertanto sciolgo la seduta del Consiglio comunale"; 4) non ha rispettato i termini di convocazione di Consiglio comunale richiesta da 1/3 dei consiglieri del 13 luglio 1992, nonostante fosse stato richiesto, per questo e gli altri fatti sopraindicati, l'intervento del Prefetto di Roma -: se il Governo non ritenga opportuno procedere nei confronti del Sindaco, a norma dell'articolo 40 della legge n. 142 del 1990, in quanto lo stesso piu' volte ha violato la legge stessa (vedi articolo 31, comma 5, legge n. 142del 1990), impedendo di fatto a consiglieri comunali, per di piu' di minoranza, di esplicare compiutamente il proprio mandato; per quali motivi il Prefetto, piu' volte informato dei gravi fatti suesposti, non e' intervenuto (articolo 36, comma 4, legge n. 142 del 1990) per ristabilire la normalita' e la corretta applicazione della legge; se non ritenga di dover accertare eventuali responsabilita' penali (desumibili dall'atteggiamento del Sindaco) in merito alla concessione edilizia - durante la campagna elettorale delle elezioni amministrative del 1991 - presumendo anche la violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti. (4-04582)