_:Bedd126690d08e7b3aa08482b5fb79b1c "In merito alla interrogazione indicata in oggetto, sulla base di quanto comunicato dall'ANAS e dalla Prefettura di Teramo, si forniscono gli elementi informativi in ordine alla progettata costruzione della strada statale a scorrimento veloce, variante alla S.S. n. 80. Detta variante, denominata \"lotto zero\" perche' naturale prosecuzione della nuova sede stradale Teramo-Mare, era costituita da quattro lotti, di cui il primo iniziava nella periferia orientale della citta', in localita' Cartecchio. Il Consiglio Comunale, con deliberazione n. 136/1984, ne approvava il progetto di massima e, successivamente, con delibera n. 131/1986 il progetto esecutivo. Sulla base di tali atti, l'A.N.A.S. provvide ad espletare la gara di appalto, affidando i relativi lavori all'impresa Sparaco Spartaco con contratto n. 20169 del 12 giugno 1990. I lavori di costruzione del c.d. \"lotto zero\", iniziati nell'aprile 1990, vennero interrotti con provvedimento assunto dal Ministro dei Beni Culturali ed Ambientali il 10 giugno dello stesso anno; con decreto n. 2399 del 12 ottobre 1990 il Ministro pro tempore dei LL.PP. non dava corso all'approvazione del contratto di appalto. Il Consiglio di Stato - investito da ultimo della controversia che ne e' scaturita - con sentenza n. 350 del 24 maggio 1995 ha annullato detti atti restituendo piena efficacia al contratto di appalto. Con nota n. 30805 del 10 agosto 1995 il Compartimento Regionale dell'ANAS ha informato di tale situazione il Comune di Teramo, invitandolo a confermare, o meno, la validita' del tracciato stradale, formulando eventuali osservazioni delle quali poter tenere conto per la ripresa dei lavori o per la riprogettazione dell'opera. La sentenza del Consiglio di Stato - che di fatto ha confermato l'affidamento delle opere in appalto al Raggruppamento di Imprese guidato dalla Ditta Sparaco Spartaco - ha riaperto la discussione in citta', sia sulla effettiva utilita' dell'opera che sulla compatibilita' del tracciato con le esigenze di tutela paesaggistica ed ambientale. L'Amministrazione Comunale - sulla base di un orientamento unanime, espresso dalla Commissione Consiliare ai LL.PP. - ha deciso di proporre al Consiglio un'ipotesi di variante al vecchio progetto, con l'obiettivo di renderlo meglio compatibile con i richiamati valori di tutela ambientale, conservandone la funzionalita'. Nonostante le difficolta' subito insorte, la collaborazione tra l'Ufficio Tecnico del Comune, il progettista incaricato e l'ANAS ha reso possibile la formulazione di una ipotesi di tracciato conforme a tutti i vincoli presenti per meglio individuarla; in prosieguo, tale ipotesi progettuale verra' denominata \"variante sud\". Essa trae origine dall'idea di liberare - per quanto possibile - l'ambito fluviale collocando l'arteria stradale sulle pendici collinari poste in destra idrografica, ed e' la risultante di una pluralita' di tracciati studiati e valutati dall'Ufficio Tecnico Comunale, dal progettista incaricato e dall'ANAS. L'analisi degli aspetti di ordine geologico e' stata affidata con formale incarico al Prof. Bernardino Gentili, docente di Geomorfologia all'Universita' di Camerino. Pur essendo stata rispettata la linea generale di revisione sopra ricordata, problemi di varia natura riscontrati in sede di approfondimento delle varie ipotesi hanno escluso, comunque, la possibilita' di sviluppare il tracciato sulle pendici collinari site in destra idrografica, limitatamente al tratto viario antistante la contrada Mezzanotte. L'ipotesi progettuale definitiva veniva approvata in Consiglio Comunale e recepita dall'ANAS con invito a redigere il progetto definitivo. Il progetto approvato avra' un costo di lire 68.304.610.000= a fronte dei 50.000.000.000 di lire, necessari per il progetto originario. Si ritiene utile fornire, qui di seguito, maggiori ragguagli circa le caratteristiche del tracciato prescelto (\"variante sud\"). Nel tratto iniziale, in localita' Cona, il nuovo tracciato coincide con quello originario (\"lotto zero\"); se ne differenzia soltanto nello svincolo iniziale che risulta notevolmente modificato, onde assicurare continuita' tra l'attuale sede della strada statale e la nuova arteria. Proseguendo, il tracciato scavalca Via Cavalieri di Vittorio Veneto e quindi, con un unico viadotto, il torrente Messato ed il fiume Tordino giunto sulla sponda destra del fiume attraversa uno sperone di terreno con una galleria artificiale di modesto impatto ambientale (circa 60 ml), sviluppandosi poi con andamento parallelo alle curve di livello ed al fiume, sulle pendici collinari. In prosecuzione, avvicinandosi alla localita' Mezzanotte, il tracciato degrada verso il fiume, tagliando le pendici collinari in trincea, anche mediante due gallerie artificiali, rispettivamente, di 120 e di 180 ml; attraversa per la seconda volta il Tordino e, attestandosi in sponda sinistra, sottopassa il ponte di Porta Romana. Tale sottopasso - a differenza di quanto forse previsto nel progetto originario che lo collocava tra le arcate esistenti - sara' realizzato mediante perforazione del muro andatore, quindi mediante una nuova luce. Il tracciato, che si sviluppa in sponda sinistra, nello spazio compreso tra la circonvallazione Spalato e il fiume, ha dato luogo a due possibili alternative: la prima (prevista in progetto) vede il tracciato dell'arteria proseguire il suo sviluppo in sponda sinistra, avvicinandosi ad alcune case, pur rimanendo a quote inferiori; onde diminuire al massimo il disagio dei residenti (per inquinamento da fumi e rumori) e' possibile costruire una galleria artificiale ricoperta di terreno sistemato a verde che nasconda completamente alla vista l'infrastruttura; piu' a valle il tracciato attraversa di nuovo il fiume per mettersi in galleria; la seconda - richiesta dal Consiglio Comunale in sede di adozione della citata deliberazione ed accolta dall'ANAS, prevede un nuovo attraversamento del fiume, l'ubicazione in area lontana dalle abitazioni, l'attraversamento del pianoro circostante e, in destra idrografica, fino all'imbocco della galleria. A questo punto i tracciati tornano a coincidere; la galleria si sviluppa in curva per una lunghezza di circa 340 ml, ed e' localizzata nella sponda opposta alla fascia urbana, compresa tra la Chiesa di S. Giuseppe e quella della Madonna del Carmine. Al termine della galleria il tracciato si sviluppa a mezza costa, parzialmente in viadotto, fino al \"ponte a catena\", prosegue in adiacenza alla strada comunale lungo la quale e' localizzato l'impianto inceneritore fino al deposito Agas, oltre il quale e' previsto il quarto attraversamento del fiume Tordino e l'allacciamento all'Autostrada A24 (Teramo-Roma). La realizzazione dell'arteria viaria sopra indicata consentira' di dotare la citta' di una tangenziale che, senza soluzione di continuita', costituira' via preferenziale per il traffico di attraversamento; dotandola di un paio di \"bretelle\" con la rete stradale cittadina, essa risultera' anche molto utile per il traffico di adduzione all'area urbana. Di conseguenza sara' destinata ad uso urbano la traversa interna della strada statale esistente, sulla quale - nell'ambito del redigendo piano urbano del traffico - potranno eventualmente ricavarsi corsie preferenziali per gli automezzi di pubblico trasporto, piste ciclabili ed itinerari pedoni. Poiche' e' possibile la realizzazione di due svincoli intermedi - previsti in progetto ma non finanziati - dislocati in corrispondenza del ponte di Porta Romana e del \"ponte a catena\", l'arteria assumera' pure la funzione di circonvallazione contribuendo al decongestionamento del traffico cittadino. Anzi, tale funzione sara' accentuata con la realizzazione delle opere di costruzione (gia' in corso) della strada a servizio della nuova sede universitaria che - opportunamente prolungata fino allo svincolo auto stradale di Cartecchio - raccogliera' il traffico dei nuovi quartieri residenziali di Coste Santagostino, Colleparco e Villa Mosca. Obiettivo dell'Amministrazione comunale e', infine, la creazione di un parcheggio in corrispondenza dello svincolo di Porta Romana che renda ancor piu' incisiva la funzione dell'arteria, in previsione di una piu' estesa pedonalizzazione del centro storico. Nel merito dei rilievi di ordine tecnico e' stato precisato che la nuova soluzione progettuale - rispetto a quella originaria - prescinde completamente dall'occupazione dell'alveo fluviale, con strutture in rilevato, riduce di molto il numero di attraversamenti e quindi l'alterazione del regime idraulico del fiume Tordino. Circa i rischi derivanti dall'\"effetto diga\", paventati dallo stesso Prof. Gentili, geologo incaricato dal Comune, e' stato accertato che essi non sono riferibili al tracciato da ultimo elaborato, nel cui contesto sono state adottate soluzioni idonee ad ovviare a tale inconveniente come puntualizzato dallo stesso docente in apposita dichiarazione da lui sottoscritta il 20 settembre 1996. Riguardo ai probabili ritrovamenti di siti archeologici, e' stato evidenziato che la zona e' soggetta a vincolo della Soprintendenza alle Antichita' e che questa dovra' rilasciare il relativo nulla osta dopo aver concordato le opportune metodologie degli scavi per la salvaguardia degli eventuali reperti. Si ricorda, infine, che la problematica connessa alla realizzanda opera e' stata oggetto di recente di un convegno di studio, organizzato dal Comune di Teramo, al quale hanno partecipato docenti universitari ed esperti. E' stato dimostrato che, attraverso la costruzione della progettata strada (nonche' degli svincoli di collegamento e del parcheggio sopracitati) si avrebbe un drenaggio del traffico dalla S.S. n. 80 su quella di variante, valutabile intorno al 68 del flusso totale ed una forte diminuzione della congestione del traffico cittadino nonche' un consistente abbattimento dell'attuale alto livello di inquinamento acustico ed atmosferico in tutta l'area urbana attraversata dalla S.S. n. 80. Il dr. Giuseppe Gisotti, del Servizio Geologico Nazionale, ha posto, inoltre, a confronto, dal punto di vista della pericolosita' geologica, il progetto del \"lotto zero\" con quello della \"variante sud\", evidenziando come l'ultimo tracciato - non interessando piu', se non in piccolissima parte, la piana alluvionale e a rischio di esondazione - costituisca un netto miglioramento del progetto originario, relativamente all'interferenza dell'arteria con la dinamica fluviale. Il Compartimento ANAS dell'Aquila e' in attesa dei singoli nullaosta dei vari Enti di competenza territoriale, indispensabili per l'avviamento dell'iter procedurale di propria pertinenza al fine di una celere realizzazione dell'opera in questione. Il Sottosegretario di Stato per i lavori pubblici: Antonio Bargone." . _:Bedd126690d08e7b3aa08482b5fb79b1c "19971205" . _:Bedd126690d08e7b3aa08482b5fb79b1c "SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI" . _:Bedd126690d08e7b3aa08482b5fb79b1c . . "1"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04484 presentata da TARADASH MARCO (FORZA ITALIA) in data 19961022"^^ . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04484 presentata da TARADASH MARCO (FORZA ITALIA) in data 19961022" . "TARADASH MARCO (FORZA ITALIA)" . "2014-05-15T10:34:32Z"^^ . "19961022-19980120" . "VITO ELIO (FORZA ITALIA)" . "Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dei lavori pubblici e per le aree urbane, dell'ambiente, per i beni culturali e ambientali e per lo spettacolo e lo sport e dell'interno e per il coordinamento della protezione civile. - Per sapere - premesso che: a Teramo, l'antica Interamnia, citta' fra due fiumi, da dieci anni si susseguono progetti, identici nella sostanza e tesi a realizzare nell'alveo del fiume Tordino una strada a scorrimento veloce, variante alla strada statale n. 80, cosiddetto lotto Zero; ad una prima approvazione del progetto lotto Zero nel 1986 da parte del consiglio comunale di Teramo, risultata vana data l'incompetenza dell'organo a deliberare un provvedimento riguardante un'opera statale, ha fatto seguito nel 1988 la pubblicazione, nel Bollettino ufficiale della regione Abruzzo, dell'intesa raggiunta tra Stato e regione, per permettere la realizzazione di un asse stradale, di poco modificato rispetto al precedente progetto, macroscopicamente deturpante l'area fluviale vincolata a conservazione integrale, con numerosi attraversamenti del corso d'acqua, terrapieni, svincoli e piloni; i lavori di costruzione del lotto Zero, iniziati nell'aprile del 1990, subito sospesi con provvedimento del magistrato ordinario e interrotti nel giugno successivo in forza dell'atto del Ministro per i beni culturali e ambientali, preceduto dai pressanti inviti del commissario dell'ambiente delle Comunita' europee e del Ministro dell'ambiente, sono stati definitivamente fermati nell'ottobre 1990 dal decreto del Ministro dei lavori pubblici, di rifiuto dell'approvazione del contratto d'appalto per la realizzazione dell'asse stradale, per giunta stipulato, in esito a licitazione, al prezzo di lire 25 miliardi e 550 milioni, qualche giorno dopo il provvedimento del Ministro per i beni culturali; in conseguenza del verificarsi di tali avvenimenti, il consiglio comunale di Teramo, il 28 dicembre 1991, con una maggioranza trasversale e risicata, ha ritenuto di approvare il terzo progetto di lotto Zero, caratterizzato da una galleria di metri 1.700 in zona idrogeologicamente instabile, ma l'iter amministrativo previsto dalle norme del decreto del Presidente della Repubblica n. 616 del 1977, per la definitiva approvazione, non si e' mai concluso; agli inizi del 1996 l'Anas ha ridotto innanzi al Tar Abruzzo una nota del compartimento di L'Aquila, prot. 1842/585 richiamata nella sentenza 179 del 1995, relativa ad un ricorso di Italia Nostra, in cui e' esplicito il venir meno della determinazione a realizzare l'asse stradale, come da \"verbale di constatazione e di chiusura dei lavori\", redatto \"in contraddittorio\" con l'aggiudicatario; il raggruppamento d'impresa, Sparaco (Roma) - Comil (Catania), aggiudicatario della licitazione, intanto, ha visto accolto il proprio ricorso in appello con sentenza del maggio 1995 della IV sezione del Consiglio di Stato, dove sono stati rilevati vizi formali contenuti nei provvedimenti interdittivi e di annullamento adottati, a suo tempo, dai ministri competenti contro la realizzazione del lotto Zero; il sindaco di Teramo, nonostante la sentenza del Consiglio di Stato non riguardasse minimamente l'ente locale, sulla base di una delibera di giunta adottata con quattro componenti assenti su nove - attualmente sottoposta ad indagine avviata dal procuratore regionale della Corte dei conti abruzzese per incompetenza assoluta di spesa - ha affidato un nuovo incarico di progetto di massima del lotto Zero al medesimo autore delle precedenti tre ipotesi varie di fondovalle bocciate dagli organi ministeriali; sempre il sindaco si e' impegnato nella spasmodica ricerca di una \"maggioranza trasversale\", date le forti voci di dissenso emerse nella stessa compagine, ed ha ottenuto il debole risultato di veder approvato a stretta misura il tracciato dell'asse stradale in consiglio il 16 luglio 1996, a fronte di numerosi abbandoni d'aula e di voti contrari; la delibera e' stata pero' sospesa dal comitato regionale di controllo e le controdeduzioni presentate dalla giunta municipale sono state respinte dalla maggioranza assoluta del consiglio comunale di Teramo il 30 settembre scorso; la giunta municipale ha, anche, affidato l'incarico di consulenza geologica per le zone a sud del centro cittadino, interessate dall'ultimo progetto di massima del lotto Zero, all'autore di precedenti studi annessi al piano regolatore generale della citta', professor Bernardino Gentili; il rapporto finale geomorfologico, acquisito al protocollo del comune di Teramo il 4 dicembre 1995, contiene in conclusione gravi considerazioni inerenti al \"rischio idrogeologico elevato/molto elevato\" connesso alla realizzazione del lotto Zero, in considerazione dei fenomeni di piena censiti a piu' riprese negli ultimi settant'anni e in particolare nel 1928, nel 1951 e nel 1992 proprio del fiume Tordino, dentro il cui alveo e stretto fondovalle andrebbe ad insistere la strada nella sua lunghezza di oltre 5 km; in particolare, nell'ultima pagina del rapporto sopra richiamato si legge di un \"effetto diga\" favorito dalla riduzione o modifica delle sezioni di deflusso dell'alveo, causato dalla allocazione di manufatti, piloni, rilevati, svincoli \"con conseguente esondazione a monte e successiva, probabile, intensa erosione a valle\", e che \"tali processi metterebbero in serio pericolo, oltre alla stabilita' dell'opera in parole e/o di altri manufatti, soprattutto l'incolumita' degli utenti\"; il tracciato di massima del lotto Zero approvato per la quarta volta e' del tutto simile al primo, in quanto e' previsto un passaggio obbligato sotto le arcate dello storico ponte di Porta romana della strada statale n. 81, e addirittura, di forarne il muro andatore, scorrendo, quindi, a pochissimi metri dal pelo dell'acqua del fiume; il progettista stesso, nella propria relazione a corredo del progetto di massima, afferma, alla pagina 8, che il traffico da e per il comune limitrofo di Torricella Sicura e' \"quantitativamente non molto influente\" e, alla pagina 9, che \"non avranno infatti convenienza a percorrere detto ramo gli utenti in transito per Teramo e quelli con destinazione Teramo-centro. Il limite di convenienza dei singoli utenti ad utilizzare l'interscambio risultera' condizionato dall'ubicazione dello svincolo intermedio\", e ancora, dopo poche righe, proprio a proposito di svincoli intermedi, esplicita che \"non sono compresi nell'attuale preventivo di spesa, quindi nel progetto\"; il lotto Zero non e' previsto dagli strumenti di pianificazione territoriale, non essendo risolto lo studio del futuro assetto urbanistico di Teramo e, quindi, non soddisfa la domanda posta dalla mobilita' cittadina, ma si appalesa essere unicamente rispondente alle private mire speculative appuntate su terreni e colline circostanti gli alvei dei fiumi Tordino e Vezzola; le piu' prestigiose associazioni ambientaliste quali Italia Nostra, WWF, Legambiente, LIPU hanno sollevato numerosi vizi di legittimita' gravanti sulla procedura di approvazione dei precedenti progetti di lotto Zero con ricorsi ed interventi ad adiuvandum, alcuni dei quali sono ancora pendenti presso il Tar Abruzzo; anche numerose assemblee condominiali hanno recentemente espresso e continuano in questi giorni ad esprimere \"ferma critica che prelude a dure opposizioni alla realizzazione della strada a scorrimento veloce meglio conosciuta come lotto Zero\" e, quindi, contro la previsione viaria che andrebbe a passare a cinque metri dalle abitazioni poste nella fascia esterna del centro storico, determinando assurdi e combattuti espropri dei giardini di pertinenza; il lotto Zero ormai rappresenta unicamente, nel dibattito politico cittadino, le volonta' tese al consociativismo e alla dilapidazione dei fondi pubblici per soddisfare privati interessi anche legati alla gestione finanziaria dello stanziamento sempre piu' evidenti, visti oltretutto i risultati di rilevamenti effettuati sui flussi di traffico, in occasione di un'iniziativa pubblica svolta nello scorso mese di marzo e verificati attraverso il riscontro delle targhe delle vetture in entrata e in uscita da Teramo, i quali hanno svelato l'inutilita' di quella strada ai fini della soluzione del problema della mobilita' cittadina -: se siano a conoscenza di quanto contenuto nella relazione geologica del professor Gentili, in cui vengono dettagliati i rischi connessi ad esondazioni gia' evidenziati sia dalla carta della potenzialita' d'uso del territorio, sia dallo studio compiuto dal servizio geologico sulla zona e richiamato nel documento del ministero dell'ambiente del 4 agosto 1993, prot. 5959/VIA/R. 15, a firma del direttore generale, architetto Costanza Pera; se risponda al vero che i funzionari del compartimento Anas dell'Aquila concorderebbero con il quarto tracciato di fondovalle predisposto dall'ingegner Vitali, i cui lavori a base d'asta vengono presuntivamente calcolati in lire trentaquattro miliardi e cinquecento milioni, con la realizzazione in momenti successivi degli svincoli intermedi, gravanti anch'essi sulle aree fluviali protette del Tordino e del Vezzola, per una spesa prevista ulteriore di lire sette miliardi e, rilevatane l'eventuale irresponsabilita' nel comportamento, quali provvedimenti disciplinari intendano adottare nei loro confronti; se risponda al vero che l'aggiudicatario della licitazione, grazie all'insolito ribasso del 18,15 per cento, abbia ottenuto il riaffidamento dei lavori e quali siano le motivazioni per cui non si sia proceduto alla risoluzione del contratto assumendo gli oneri conseguenti, ma evitando una situazione, in fase di aggravamento, di maggiore esborso per l'ente, tale che l'aggiudicatario, stante le dichiarazioni dei funzionari del compartimento Anas di L'Aquila, avrebbe chiesto sei miliardi di lire a titolo di risarcimento; se siano a conoscenza di quanto contenuto nella relazione generale dell'ingegner Vitali e, in particolare, di quanto affermato a pagina 5: \"poiche' sul menzionato pianoro esistono ancora probabili ritrovamenti archeologici, si curera', con metodologie da concordare con la Soprintendenza, che le fondazioni del viadotto non ricadano su qualche reperto\", e come valutino la possibilita' di far passare una strada sopra una necropoli che, secondo lo stesso progettista, verrebbe protetta dall'ombra delle campate; se non ritengano di dover intervenire tempestivamente, constatato l'accertamento disposto dal direttore generale del ministero per i beni culturali e ambientali, dottor Giuseppe Proietti, con atti interdittivi e di annullamento, esenti dai vizi formali rilevati dal Consiglio di Stato in quelli precedentemente assunti nei confronti del secondo progetto di lotto Zero, in via preventiva, sia per assicurare con tutta efficacia la tutela dei valori culturali e ambientali dell'area fluviale del Tordino, sia per evitare inutili perdite di tempo da parte delle amministrazioni e dell'imprenditoria locali, obnubilate dal miraggio del finanziamento pubblico, che ingenerano disorientamento nella cittadinanza; se, responsabilmente accantonata in via definitiva una scelta varia che metterebbe a rischio la vita dei cittadini, oltre a non risolvere il problema del traffico e a fare scempio dei polmoni di verde rimasti a Teramo e costituiti dai due fiumi, non ritengano di dover utilizzare la somma disponibile per progettare e realizzare una tangenziale, comprensiva dei requisiti di sicurezza di cui e' carente invece il lotto Zero, posta a nord-est della citta', di vera utilita' pubblica per il collegamento delle zone di espansione, dove abita la stragrande maggioranza dei residenti, con l'ospedale civile, la nuova sede universitaria, la Teramo-Ascoli, la Teramo-Mare, l'autostrada Teramo-L'Aquila-Roma; se non ritengano di dover attivare procedure preventive concernenti la protezione civile, in riferimento ai limiti di edificazione previsti in zona sismica. (4-04484)" . . "4/04484" . . . . . . _:Bedd126690d08e7b3aa08482b5fb79b1c . "CENTO PIER PAOLO (MISTO)" . . . . .