. "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04469 presentata da FABIO EVANGELISTI martedì 24 luglio 2007 nella seduta n.193 EVANGELISTI. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: sembra che il Consolato d'Italia a Lagos (Nigeria) non espleti con la necessaria efficienza ed operosità le pratiche relative al rilascio del visto d'ingresso in Italia per lavoro ai cittadini nigeriani; secondo notizie pervenute all'interrogante il decreto legislativo che autorizza il flusso di manodopera, finalizzato a consentire l'ingresso regolare in Italia dei lavoratori extra UE, avrebbe assunto, presso l'anzidetto Consolato, una connotazione del tutto anomala che non garantirebbe il richiedente, sia sul piano della tempestività della prestazione che dell'onere economico correlato, rimessi entrambi al totale arbitrio degli addetti ai lavori presso il Consolato in questione; sembra che la situazione sia al limite della paralisi e l'atmosfera carica di tensione poiché il tempo d'attesa per il rilascio del visto d'ingresso per coloro che hanno ottenuto il nullaosta al lavoro subordinato e/o domestico è di 15 mesi circa e già in Italia, per espletare le pratiche di rilascio del nullaosta, gli sportelli unici impiegano un anno o poco più; ciò significherebbe che tra la proposta di assunzione e l'ingresso del lavoratore in Italia passano almeno due anni e mezzo; le spese a carico del lavoratore per l'espletamento della pratica sembrano ammontare a circa 1.000,00 euro (e ciò in un Paese in cui lo stipendio medio di un lavoratore è di circa 30,00 euro al mese!), tra certificato di atto notorio, deposito cauzionale per l'indagine da parte di un avvocato scelto dal Consolato che dovrà recarsi nel villaggio natale del lavoratore per accertare la veridicità di quanto dichiarato nell'atto notorio, spese di trasporto, costo del visto di ingresso, e spese varie ad intermediari; tale situazione di stallo, come risultante dalle notizie riportate all'interrogante, si riflette negativamente sia sui lavoratori extracomunitari che sulle loro famiglie e sugli stessi datori di lavoro (imprese o gruppi familiari) che, pur essendosi dichiarati disposti all'assunzione, non possono aspettare due anni e 6 mesi... e devono, quindi, risolvere diversamente il problema; quando questi immigranti finalmente entrano in Italia, non possono più andare a lavorare per quei datori di lavoro, i quali nel frattempo avranno assunto altri lavoratori e a questo punto ci si chiede come faranno a mantenere economicamente se stessi e la loro famiglia; questo atteggiamento di «tira e molla» finisce per alimentare l'immigrazione clandestina, creando, inoltre, un'immagine dell'Italia all'estero certamente non positiva quale è quella di un Paese dalla burocrazia inutile; da questa disfunzione amministrativa e mancanza di organizzazione chiara e lineare inizia a «proporsi» nella mente del lavoratore che arriverà in Italia, un diverso stile di vita possibile e, soprattutto inevitabile se vuole sopravvivere: il ricorso a qualsiasi sistema di vita purché in grado di sopperire ai bisogni suoi e dei suoi familiari; la clandestinità andrebbe combattuta alla fonte e occorrerebbe fare in modo che il lavoratore arrivi in Italia in tempi utili per il datore di lavoro che ne ha bisogno; l'incrocio tra domanda e offerta dovrebbe funzionare, facendo entrare regolarmente in Italia i lavoratori, snellendo al massimo le procedure senza corsi e ricorsi ad indagini già espletate - che, peraltro, attraverso l'uso dei sistemi informatici permettono di effettuare verifiche ed ottenere conferme in tempo reale -: se, alla luce di quanto espresso in premessa il Governo non ritenga opportuno avviare una verifica per controllare che l'adempimento normativo, nella fattispecie al Consolato italiano di Lagos, sia efficacemente reale e non puramente chimerico; se non reputi possibile pensare ad un sistema di regolazione dei flussi più flessibile dell'attuale che renda possibile far funzionare l'incrocio tra domanda e offerta reale, senza creare sacche sempre più ampie di irregolarità, con tutti i problemi che ne conseguono. (4-04469)" . "1"^^ . "Camera dei Deputati" . _:Bad514bb1287a034691ef3577e2b6836b . "20070724" . . . . "4/04469" . . "2015-04-28T22:18:41Z"^^ . "20070724-20071218" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04469 presentata da EVANGELISTI FABIO (ITALIA DEI VALORI) in data 24/07/2007"^^ . . "EVANGELISTI FABIO (ITALIA DEI VALORI)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04469 presentata da EVANGELISTI FABIO (ITALIA DEI VALORI) in data 24/07/2007" . "20071218" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . _:Bad514bb1287a034691ef3577e2b6836b "Atto Camera Risposta scritta pubblicata martedì 18 dicembre 2007 nell'allegato B della seduta n. 260 All'Interrogazione 4-04469\n presentata da EVANGELISTI Risposta. - A seguito delle lamentele pervenute, con particolare riferimento ai lunghi tempi di attesa per la presentazione delle richieste di visto per lavoro subordinato, la Direzione generale per gli Italiani all'estero e le politiche migratorie del Ministero degli affari esteri ha avviato un attento monitoraggio dell'attività dell'ufficio visti del consolato generale a Lagos. La predetta Rappresentanza attribuisce i ritardi nella fissazione degli appuntamenti e nel rilascio dei visti alla necessità di effettuare controlli accurati sull'identità dei richiedenti, dati i numerosi falsi documentali prodotti in Nigeria, ed alla carenza di personale a disposizione. Relativamente a quest'ultimo aspetto, al fine di consentire un più rapido smaltimento delle pratiche, l'organico dell'Ufficio visti del Consolato è stato potenziato con unità aggiuntive ed è stato inviato altro personale in missione temporanea. I dipendenti di ruolo in servizio presso quella Sede sono attualmente 4, oltre al Console generale, ed è stato pubblicato nuovamente un posto, vacante sin dal marzo 2006 per assenza di candidature. L'organico dei dipendenti a contratto è composto da 7 unità. Queste misure dovrebbero contribuire a superare l'attuale situazione di difficoltà, cui si riferisce l'interrogante, e favorire una corretta e puntuale gestione delle richieste. Circa l'accesso del pubblico, la suddetta Direzione generale ha provveduto a segnalare al Consolato l'esigenza di rivedere i sistemi di fissazione degli appuntamenti anche esternalizzando il servizio, in linea con le istruzioni ministeriali al riguardo e le best practice di altre Sedi, che pure presentano analoga situazione ambientale e medesimi carichi di lavoro e di personale. Il Console ha finora sostenuto di non poter far ricorso a sistemi di outsourcing, call center o agenzie di servizi esterne a causa dell'alto tasso di corruzione locale ed ha attivato di recente un sistema di appuntamenti via e-mail, che dovrebbe consentire un parziale decongestionamento delle file esterne: al momento le prenotazioni sono infatti effettuate per lo più direttamente all'ingresso dell'Ufficio visti. Per quanto concerne le eccessive spese che il lavoratore nigeriano dovrebbe affrontare per ottenere il visto, si fa presente che la percezione per il rilascio dello stesso ammonta a 75 euro e che nessun altro onere è a carico dell'utente. Non risulta infatti che il lavoratore sia tenuto a rivolgersi ad un legale di fiducia del Consolato per la verifica degli atti, atteso che per l'ottenimento del visto per lavoro subordinato deve solo esibire passaporto e formulano di richiesta del visto, in quanto il nulla osta al rilascio è direttamente inviato per via telematica dallo sportello unico per l'immigrazione alla competente Rappresentanza diplomatico-consolare. Al fine di porre rimedio alle criticità sopra evidenziate, è stata effettuata - dal 15 al 20 ottobre 2007 - una missione ispettiva a Lagos da parte del Centro visti della Direzione generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie del Ministero degli affari esteri. A conclusione della missione, sono state formulate delle raccomandazioni per correggere le disfunzioni ed in particolare per ridurre i tempi di attesa per i visti di lavoro subordinato. Il Consolato generale di Lagos deve, entro tre mesi, adempiere alle raccomandazioni ricevute. Infine, con riferimento a quanto richiesto dall'interrogante circa l'esigenza di un più flessibile sistema di regolazione dei flussi, che renda possibile l'incrocio tra domanda ed offerta di lavoro, si fa presente che il disegno di legge delega sulla modifica del Testo unico sull'immigrazione prevede, tra l'altro, l'istituzione di una banca dati interministeriale per la raccolta delle richieste di ingresso per lavoro e delle relative offerte. Il Viceministro degli affari esteri: Franco Danieli." . _:Bad514bb1287a034691ef3577e2b6836b "20071218" . _:Bad514bb1287a034691ef3577e2b6836b "VICE MINISTRO AFFARI ESTERI" .