"INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04378 presentata da EVANGELISTI FABIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20090930"^^ . . "4/04378" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . "2014-05-15T00:15:15Z"^^ . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04378 presentata da FABIO EVANGELISTI mercoledi' 30 settembre 2009, seduta n.223 EVANGELISTI. - Al Ministro per le pari opportunita'. - Per sapere - premesso che: l'intolleranza e la violenza omofobica e transfobica sembra non arrestarsi in Italia: l'8 settembre 2009 su un muro di via Cavour a Roma campeggiava un grosso manifesto con su scritto «I have a dream. Fr... al Colosseo con i leoni»; nella stessa citta' il 18 maggio 2009 accanto all'ingresso di un locale gay e' comparsa la scritta «Fr... malati»; a Pisa il 5 agosto 2009 dinanzi alla sede di una impresa di servizi per la comunita' omosessuale e' stato scritto: «Gay.it morirete oggi», «I vostri uffici bruceranno», «Abbasso i gay» «Morirete fr...» «Gay Mufti'»; a Roma il primo settembre 2009 ignoti lanciano, poco prima della mezzanotte, due grossi petardi in via San Giovanni in Laterano, nella cosidetta «Gay street», scatendo il panico tra le moltissime persone presenti in quel momento; il 26 agosto 2009 sempre a Roma all'interno di una discoteca che ospita serate gay, ignoti hanno infranto i vetri dell'entrata e gettato del liquido infiammabile all'interno, tentando di dare fuoco allo stabile; il 21 maggio 2009 a Milano sono state lanciate tre pietre contro un bar frequentato da omosessuali, che hanno infranto un vetro colpendo, fortunatamente solo di striscio, uno dei clienti che in quel momento si trovava all'interno del locale; il 4 luglio 2009 a Pavia un ragazzino di 13 anni delle scuole medie e' stato preso di mira dai suoi compagni di scuola perche' «sembrava» omosessuale e lo hanno aggredito fuori dalla scuola; il 22 maggio 2009 a Mestre vengono individuati gli aguzzini che hanno insultato e umiliato per due anni un ragazzo. Oltre alle offese e alle parolacce, gli davano del gay all'unico scopo di prendersi gioco di lui, troppo debole e spaventato per ribellarsi. E come se non bastasse, lo riprendevano mentre lo spingevano in un angolo e gli tiravano addosso qualsiasi cosa. Poi i video sono arrivati su un noto social network dove i bulli avevano creato un profilo apposito dove convogliare tutti i cimeli digitali delle loro riprovevoli azioni, con tanto di dati personali della vittima. Alla fine il ragazzo non ce l'ha fatta piu' ed ha raccontato tutto ai genitori che hanno denunciato tutto alla polizia. Il tutto si e' verificato in una scuola del centro di Mestre in cui la vittima frequentava, ai tempi delle angherie, la quinta superiore. Gli autori delle persecuzioni erano dei compagni di classe e il tutto si svolgeva all'interno dell'istituto. Tutti sapevano ed erano in molti a pensare che fosse divertente; i pochi episodi elencati rappresentano solo alcuni degli ultimi fatti accaduti in ordine di tempo e sono solo la punta dell'iceberg, perche' ancora oggi le persone omosessuali e transessuali troppo spesso non denunciano le violenze e le discriminazione di cui sono vittime per paura o perche' costrette all'invisibilita'; come rilevato dall'Agenzia per i diritti fondamentali dell'Unione europea (FRA) nel suo report pubblicato il 31 marzo 2009, in Italia mancano del tutto dati e statistiche relativi alla discriminazione e alla violenza omofobica e transfobica perche' non rilevate dalle istituzioni; in Italia sono fortemente radicate le manifestazioni di intolleranza, dileggio, disprezzo, discriminazione o colpevolizzazione fondata sull'orientamento sessuale o sull'identita' di genere nei confronti delle persone omosessuali e di quelle transessuali; l'omofobia, definita come il timore, l'avversione o l'odio irrazionali nei confronti delle persone gay/lesbiche (omofobia esterna), nonche' il sentimento di disprezzo o inferiorita' che alcune persone gay/lesbiche provano nei confronti di se stesse (omofobia interiorizzata), non ha alcuna giustificazione, fondamento e ragion d'essere; la transfobia, a sua volta priva di giustificazione, esprime l'avversione, prodotta da pregiudizi, nei confronti di persone transessuali o transgender; omofobia e transfobia costituiscono la premessa e il substrato di tutte le azioni anche violente nei confronti delle persone lesbiche, gay e transessuali; il bullismo omofobico, in particolare, e' la forma meno accettabile di abuso e intimidazione nei confronti di ragazzi e ragazze omosessuali e transessuali in eta' scolare, considerato il particolare impatto traumatico che tali atti possono avere nella fase evolutiva di giovani e adolescenti e perche' molti degli abusi e delle intimidazioni che subiscono i ragazzi omosessuali vengono trascurati, mentre se fosse un altro gruppo di persone a subire lo stesso tipo di trattamento semplicemente non sarebbe tollerato. Secondo una ricerca, il 40 per cento degli adulti omosessuali vittime di episodi di persecuzioni negli anni dell'adolescenza a scuola ha tentato il suicidio almeno una volta nella sua vita e ha piu' volte pensato di farsi del male; in Italia mancano iniziative da parte delle istituzioni che compiano azioni di sensibilizzazione sociale, di integrazione ed educazione, di formazione nelle scuole e di sviluppo di una cultura che rifiuta e previene l'omofobia e la transfobia; l'ordinamento italiano, inoltre, da sempre e' restio a garantire qualsiasi forma di prevenzione e protezione contro atti o comportamenti dettati dall'omofobia e dalla transfobia, nonostante le numerose raccomandazioni che in tal senso giungono dalle istituzioni europee. Il Parlamento europeo, per esempio, ha approvato il 18 gennaio 2006, a grande maggioranza e con voto favorevole di gran parte dei membri del partito popolare, una risoluzione sull'omofobia in Europa che paragona l'omofobia e la transfobia al razzismo, al sessismo e all'antisemitismo -: quali iniziative urgenti intenda assumere il Governo in ambito culturale, sociale, scolastico e della comunicazione che siano idonei, a porre fine al perpetuarsi di pratiche e di atteggiamenti discriminatori o intolleranti e per arginare e prevenire in maniera duratura ogni manifestazione di intolleranza, dileggio, disprezzo, discriminazione o colpevolizzazione fondata sull'orientamento sessuale o sull'identita' di genere.(4-04378)" . "EVANGELISTI FABIO (ITALIA DEI VALORI)" . . "20090930-20100309" . _:B3e0414d2eb9cdc7f88486eae9026a73f . "1"^^ . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04378 presentata da EVANGELISTI FABIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20090930" . . . _:B3e0414d2eb9cdc7f88486eae9026a73f "Atto Camera Risposta scritta pubblicata martedi' 9 marzo 2010 nell'allegato B della seduta n. 296 All'Interrogazione 4-04378\n presentata da FABIO EVANGELISTI Risposta. - Si fa riferimento all'interrogazione in esame, concernente la violenza omofobica e transfobica. L'omofobia, intesa come «una paura e un'avversione irrazionale nei confronti dell'omosessualita' e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, basata sul pregiudizio e analoga al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo» (testo definitivo di Risoluzione sull'omofobia del Parlamento Europeo del 18 gennaio 2006), rappresenta un fenomeno in costante aumento. Come sottolineato dall'interrogante i sempre piu' frequenti episodi di violenza a matrice omofoba e transfobica verificatisi in diverse regioni italiane, pongono in luce la necessita' di interventi urgenti sul piano culturale, educativo e della comunicazione che mettano fine a tali atti di violenza e intolleranza commessi nei confronti di gay, lesbiche e transgender. Ancora una volta mi preme ribadire l'impegno del Ministero per le pari opportunita' nel contrasto all'omofobia e alla transfobia, come peraltro sottolineato nell'incontro tenutosi l'8 ottobre 2009 presso il Ministero per le pari opportunita' con le associazioni lesbiche, gay, bisex e transgender. Come preannunciato nel corso dello stesso, il 9 novembre 2009 e' stata lanciata la prima campagna nazionale di comunicazione contro l'omofobia. Tale campagna di comunicazione volta al contrasto di ogni forma di violenza e discriminazione basate sull'orientamento sessuale, consiste in uno spot televisivo ed in una serie di manifesti e opuscoli che saranno distribuiti anche nelle scuole, ed e' la prima mai realizzata da un Governo italiano. Per quanto attiene all'ambito scolastico, nel corso della settimana contro la violenza, tenutasi dal 12 al 18 ottobre 2009, istituita con il protocollo d'intesa stipulato tra il Ministero per le pari opportunita' e il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca il 3 luglio 2009, sono state poste in essere alcune iniziative specifiche di sensibilizzazione e informazione per la prevenzione e il contrasto del fenomeno dell'intolleranza e della violenza omofoba nelle scuole, come il dibattito svoltosi a Bologna dal titolo «Violenza e discriminazione sui banchi di scuola: bullismo o bullismi?». Tale iniziativa ha coinvolto l'assemblea degli studenti delle scuole superiori e le istituzioni affrontando il problema delle diverse declinazioni del fenomeno del bullismo, compreso quello omofobo, anche mediante la proiezione e la discussione del video «bullismo plurale». Proprio al fine di combattere il fenomeno del bullismo omofobo, il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca intende potenziare quanto affermato nel Protocollo d'intesa con le associazioni nazionali dei genitori, tra le quali l'Agedo (Associazione genitori di omosessuali), che prevede la progettazione e la sperimentazione di iniziative volte a prevenire e contrastare ogni fenomeno di violenza, di intolleranza tra i giovani all'interno dell'istituzione scolastica. Si ricorda, altresi', che presso ogni ufficio scolastico regionale sono stati istituiti degli osservatori regionali permanenti, cui spetta il compito di monitorare il fenomeno del bullismo, verificare le attivita' svolte dalle varie scuole e promuovere percorsi di educazione alla legalita' all'interno delle stesse, tramite attivita' curriculari ed extra curriculari. Al fine di responsabilizzare maggiormente gli studenti in ordine al comportamento tenuto nelle aule scolastiche, il decreto del Presidente della Repubblica n. 235 del 2007 ha modificato il cosiddetto «Statuto delle studentesse e degli studenti» (articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 249 del 1998) consentendo cosi' alle scuole di sanzionare con maggiore rigore e severita' i casi piu' gravi di violenza e di bullismo posti in essere dagli studenti. Inoltre, si segnala, in continuita' con la cultura della prevenzione e con particolare riferimento agli episodi di bullismo verificatisi negli ultimi anni in varie realta' scolastiche, l'introduzione nel citato «statuto», del «patto educativo di corresponsabilita'» tra scuola, famiglie e studenti. Con questo strumento le famiglie si assumono l'impegno di rispondere direttamente dell'operato dei propri figli quando violino i doveri sanciti dal regolamento d'istituto e dallo statuto degli studenti. A tali iniziative si aggiungono quelle poste in essere dal Dipartimento per le pari opportunita' attraverso l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (UNAR), costantemente impegnato nella programmazione e attuazione di interventi in materia antidiscriminatoria anche nell'ambito dell'orientamento sessuale e dell'identita' di genere. Tra i vari interventi segnalo che, nell'ambito del Programma comunitario per l'occupazione e la solidarieta' sociale «Progress», attraverso un progetto denominato «Diversita' come valore», l'Unar intende realizzare una campagna nazionale contro tutte le discriminazioni. La gestione di tale progetto e' affidata ad un national working group composto da 13 associazioni di rilevanza nazionale, tra cui, per le discriminazioni legate all'orientamento sessuale e all'identita' di genere, Arcigay, Gaynet, Avvocatura Lgbt Rete Lenford, Libellula, coordinamento nazionale Trans Sylvia Rivera. Sono altresi' previsti interventi ad hoc per il superamento degli stereotipi riferiti a tutte le forme di discriminazione, comprese quelle concernenti l'orientamento sessuale e l'identita' di genere. A tale proposito si segnala il progetto volto alla costruzione di una banca dati sulle discriminazioni con l'obiettivo di costruire una cabina di regia e di coordinamento che metta in rete associazioni, centri, ONG esistenti a livello regionale al fine di consentire un efficace scambio di informazioni tra le regioni e il livello nazionale. Sempre in tema di omofobia e transfobia e' in fase di realizzazione uno studio finalizzato alla identificazione, analisi e trasferimento di buone prassi in materia di non discriminazione per orientamento sessuale e identita' di genere. Tale indagine, affidata dall'Unar all'avvocatura per i diritti LGBT Rete Lenford, prevede una ricognizione di buone prassi a livello nazionale e la valutazione del grado di potenziale replicabilita' in alcune regioni italiane. L'Unar sta inoltre sviluppando una politica di progressiva messa in rete degli osservatori pubblici gia' esistenti in materia di prevenzione e contrasto delle discriminazioni al fine di costituire entro il 2012 una rete nazionale basata sulla sinergia tra Unar, regioni ed enti locali. In tal senso, oltre all'accordo operativo stipulato il 23 giugno 2009 con il centro regionale antidiscriminazioni della regione Emilia Romagna, che ha consentito la messa in rete di 49 centri territoriali antidiscriminazioni, sono in fase di avanzata stesura e verranno resi operativi entro il 2009 i protocolli con la regione Lazio (ad oggi solo per la discriminazione razziale ai sensi della legge regionale 10 del 2008), con la regione Piemonte (su tutte le discriminazioni nell'ambito del Piano d'azione regionale contro le discriminazioni in corso di approvazione presso la giunta regionale), con la provincia di Pistoia (centro antidiscriminazioni). Segnalo altresi' che, in data 21 ottobre 2009, e' stato siglato tra il Ministero per le pari opportunita' e il sindaco di Roma, un protocollo d'intesa per combattere i fenomeni discriminatori che, oltre a dare vita ad iniziative educative e di sensibilizzazione, istituisce l'osservatorio cittadino contro tutte le discriminazioni attraverso il quale si intende contrastare in maniera concreta ogni forma di violenza con matrice discriminatoria. Il Ministro per le pari opportunita': Maria Rosaria Carfagna." . _:B3e0414d2eb9cdc7f88486eae9026a73f "20100309" . _:B3e0414d2eb9cdc7f88486eae9026a73f "MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO PARI OPPORTUNITA'" . _:B3e0414d2eb9cdc7f88486eae9026a73f . _:B3e0414d2eb9cdc7f88486eae9026a73f .