INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04113 presentata da BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090914

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04113 presentata da RITA BERNARDINI lunedi' 14 settembre 2009, seduta n.213 BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: il 24 agosto 2009 l'agenzia Omniroma.it pubblicava una notizia dal titolo «Ariccia, marijuana "fai da te": in manette un netturbino». Nel corpo del breve articolo si leggeva che i carabinieri della stazione di Ariccia avevano arrestato un operatore ecologico di Ariccia di 38 anni per traffico illecito di sostanze stupefacenti. «L'uomo - si leggeva nella nota - coltivava nel vasto giardino della sua abitazione due grandi piante di marijuana, gia' in avanzato stato di infiorescenza, le cui foglie, una volta estirpate, pesavano in totale 4 kg. L'uomo si e' giustificato asserendo che le coltivava per uso personale, ma questa non e' una circostanza che rileva ai fini penali: anche la semplice coltivazione e' perseguita penalmente»; il 28 agosto 2009 un lancio dell'agenzia di stampa AGI informava che l'ex segretario provinciale della Cisl di Catania, Salvatore Leotta, era stato arrestato dai carabinieri di Acireale dopo il ritrovamento di nove piante di marijuana nella sua abitazione; Leotta e' stato accusato di coltivazione di stupefacenti. «Il sindacalista - si leggeva nella nota - era stato candidato del Pd alla presidenza della provincia di Catania alle ultime amministrative ed era stato sconfitto da Giuseppe Castiglione del Pdl, che lo aveva poi nominato responsabile della task force provinciale per l'occupazione, incarico tuttora ricoperto da Leotta»; sempre il 28 agosto 2009 l'agenzia Omniroma.it pubblicava una notizia dal titolo «Aprilia, nel giardino casa coltivava marijuana: arrestato». Nel corpo del breve articolo si leggeva quanto segue: «Produceva nel giardino di casa la droga che poi piazzava sul mercato, ben 28 chili di marijuana: e' accaduto ad Aprilia, dove i carabinieri della locale compagnia dopo una perquisizione domiciliare, hanno tratto in arresto un camionista di 35 anni, G.B., per coltivazione e detenzione illecita di droga. Sotto sequestro tre piante di marijuana alte oltre due metri e del peso di 28 chili. In casa, il 35enne aveva anche 20 semi di canapa indiana. Nel corso della direttissima in tribunale questa mattina il giudice ha convalidato l'arresto e concesso i domiciliari»; ancora il 28 agosto 2009 l'agenzia ANSA riportava la notizia dal titolo «Due giovani in manette, coltivavano marijuana». Nel lancio di agenzia si leggeva quanto segue: «Avevano realizzato una piccola piantagione di marijuana, ma sono stati scoperti e arrestati. È accaduto a Monreale (Palermo), dove i carabinieri hanno arrestato Antonino Massi, 19 anni e un diciassettenne. Un altro minorenne e' stato denunciato a piede libero. I loro movimenti venivano controllati da qualche giorno e ieri sera i militari li hanno bloccati in via Esterna San Nicola, dove si erano recati per accudire alla piantagione, in un terreno nella disponibilita' di Massi. Qui, tra viti e fichi d'india sono state trovate 18 piante di cannabis indica, con prodotti e attrezzi necessari alla coltivazione»; il 29 agosto 2009 l'agenzia Adn-kronos riportava la notizia dal titolo «Torino: coltiva cannabis nel terreno del padre, "cosi' non finanzio la malavita" arrestato dai carabinieri giovane operaio». Nella nota di agenzia si leggeva quanto segue: «"Me la coltivo da solo perche' cosi' non devo andare a comprarla altrove e non finanzio la malavita". Questa la giustificazione data da un giovane operaio di 24 anni di Pinerolo (Torino) ai carabinieri che lo hanno arrestato dopo averlo sorpreso a coltivare sul terreno del padre 29 piante, alte quasi 2 metri, di "cannabis indica". I militari della stazione Luserna San Giovanni e del nucleo operativo sono intervenuti dopo alcune segnalazioni della presenza di strane piante in un piccolo campo di una casa in una frazione di Rora'. Al loro arrivo i carabinieri hanno in effetti trovato il giovane che stava curando le sue piante "stupefacenti" sul terreno di proprieta' del padre all'oscuro di tutto. Per il giovane sono scattate le manette mentre la cannabis e' stata sequestrata»; nel nostro ordinamento giuridico, nonostante la rilevanza penale del consumo personale di sostanze stupefacenti sia stato abrogato con il referendum del 1993, la condotta di coltivazione non autorizzata di piante da stupefacenti continua a costituire sempre e comunque un illecito penale (previsto dall'articolo 26 del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309), con esclusione di qualsivoglia spazio per un intervento punitivo solo in via amministrativa ex articolo 75 decreto del Presidente della Repubblica 309/90, e cio' pur in presenza di coltivazioni di modestissima dimensione, rispetto alle quali inconcepibile sarebbe una destinazione al mercato del ricavato; anche dopo l'incisivo intervento di riforma della disciplina sanzionatoria delle sostanze stupefacenti realizzato nel 2006 con il decreto-legge 30 dicembre 2005 n. 272, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2006 n. 49, il legislatore ha finito con l'aderire a quella opinione giurisprudenziale senz'altro prevalente, fatta propria anche dalla Corte costituzionale (Corte costituzionale sentenza 24 luglio 1995, n. 360), secondo cui la condotta di coltivazione, in quanto potenzialmente in grado di aumentare il quantitativo di droga circolante, sarebbe intrinsecamente piu' grave rispetto a quella di mera detenzione, cosi' da meritare un trattamento punitivo diverso e piu' severo; ne deriva che tale condotta continuerebbe ad essere vietata e sanzionata penalmente anche qualora la finalita' dell'agente sia di destinare il prodotto della coltivazione a mero consumo personale; il divieto generale ed assoluto di coltivare le piante comprese nella tabella 1 di cui all'articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica 309/90 (fra le quali e' annoverata la cannabis indica) appare davvero eccessivo, perlomeno rispetto a quelle condotte di coltivazione rudimentale e domestica di poche piantine, destinate cioe' a consentire il ricavo di modestissimi quantitativi di principio attivo, giacche' in casi del genere il rischio di destinazione a terzi della sostanza stupefacente e' pressoche' nullo e parimenti nullo e' il rischio per la salute individuale del coltivatore-assuntore; l'interrogante ha recentemente depositato un progetto di legge per modificare innanzitutto gli articoli 26 e 28 del Testo unico sulle sostanze stupefacenti, cosi' da cogliere la reale diversita' di situazione che caratterizza la coltivazione in senso tecnico da attivita' solo naturalisticamente rientranti in tale nozione, rispetto alle quali e' preferibile non operi il divieto di coltivazione in assenza di autorizzazione; l'altra importante modifica della citata proposta di legge consiste nel richiamare espressamente la condotta di coltivazione sia nell'articolo 73 comma 1-bis che nell'articolo 75 del Testo unico citato, in modo da attribuire alla stessa, qualora emerga che il ricavato della coltivazione sia destinato ad un uso esclusivamente personale, una rilevanza meramente amministrativa; e' opinione dell'interrogante che solo estendendo gli effetti del referendum abrogativo del 1993 anche a tutte quelle attivita' di coltivazione cosiddetta «domestica» delle piante da stupefacenti, e' possibile evitare le irragionevoli conseguenze che discendono dall'applicazione della disciplina di rigore attualmente vigente che, da un lato, impone di sanzionare penalmente il modesto coltivatore di qualche piantina di canapa indiana mentre, dall'altro, punisce solo in via amministrativa le condotte di detenzione per uso personale di sostanza stupefacente anche in quantitativi di significativa consistenza; appare agli interroganti oltremodo penalizzante e discriminatorio il Testo unico sugli stupefacenti nella parte in cui prevede la rilevanza sempre e comunque penale della condotta di coltivazione di cannabis, anche a fronte di detenzione di quantitativi minimi di principio attivo -: se con riferimento alle vicende esposte in premessa non ritenga di dover assumere ulteriori informazioni dirette ad accertare quale fosse la quantita' di principio attivo ricavabile dalle due piante di cannabis indica sequestrate dai carabinieri della stazione di Ariccia; dalle nove piante di marijuana sequestrate all'ex segretario provinciale della Cisl di Catania, Salvatore Leotta; dalle tre piantine di marijuana sequestrate dai carabinieri di Aprilia; dalle 18 piante di cannabis indica sequestrate dai carabinieri di Monreale al signor Antonino Massi; nonche' dalle 29 piante di marijuana sequestrate dai carabinieri di Luserna San Giovanni; se, ed in che misura, la coltivazione della sostanza stupefacente sequestrata in tutte le predette circostanze fosse finalizzata allo spaccio; se, piu' in generale, il Ministro della giustizia non ritenga di dover presentare una dettagliata relazione riferita agli arresti e alle denunce per coltivazione illegale di sostanze stupefacenti (hashish e marijuana) avvenuti in seguito alla entrata in vigore della legge n. 49 del 2006 e riportante: 1) i casi in cui la quantita' di principio attivo contenuta nelle piante di cannabis sequestrate era superiore a 500 milligrammi ed inferiori ad 1 grammo; 2) i casi in cui la detenzione delle piante di cannabis derivava da attivita' di coltivazione finalizzata allo spaccio; 3) i casi in cui l'attivita' di coltivazione della sostanza stupefacente era destinata al consumo meramente personale del coltivatore; 4) se ed in che misura, dopo l'entrata in vigore della legge 49 del 2006, gli arresti e le denunce per coltivazione non autorizzata di sostanze stupefacenti siano aumentati rispetto al passato; se non reputi di intervenire, attraverso iniziative normative, affinche' il consumo personale di marijuana - sebbene ricavata da attivita' di coltivazione cosiddetta «domestica» - venga depenalizzato e punito solo in via amministrativa. (4-04113)
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20090914- 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04113 presentata da BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090914 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BELTRANDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MECACCI MATTEO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
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BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) 

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